Per tutte queste caratteristiche, Roma rientra nel novero delle città globali.[19]
Geografia fisica
Geograficamente nella valle del Tevere, Roma sorge sulle rive del fiume Tevere: l'abitato originario si sviluppò sulle colline che fronteggiano l'ansa nella quale sorge l'isola Tiberina, il solo guado naturale del fiume.
Il territorio comunale è ampio, avendo inglobato aree abbandonate da secoli, per la maggior parte paludose e inadatte all'agricoltura e non appartenenti ad alcun municipio: con una superficie di 1287,36 km², Roma è il comune più vasto d'Italia ed era il più esteso d'Europa fino alla formazione del comune di Fiumicino, rimanendo anche dopo uno dei più estesi tra le capitali europee.[20] La densità abitativa non è elevatissima, per la presenza di aree verdi sparse nel territorio comunale:[21] Roma rappresenta un unicum nel mondo occidentale per la vastità della campagna che fa da corona alla città e la compenetrazione fra città e campagna.[22] Roma, inoltre, è il comune italiano con il più alto numero di territori comunali confinanti, 29 (escludendo l'enclave della Città del Vaticano). Il territorio su cui la città è sorta e si è sviluppata ha una storia geologicamente complessa: il substrato recente è costituito dal materiale piroclastico prodotto dai vulcani, ormai spenti, che cingono l'area della città a sudest, il Vulcano Laziale negli attuali Colli Albani, e a nord-ovest, i Monti Sabatini, tra 600000 e 300000 anni fa. Da questi depositi si formano gran parte dei rilievi collinari dell'area. Successivamente, l'attività fluviale del Tevere e dell'Aniene contribuì all'erosione dei rilievi e alla sedimentazione, caratterizzando il territorio.
Il territorio di Roma, pertanto, presenta diversi paesaggi naturali e caratteristiche ambientali: alcuni rilievi montuosi e colline (compresi gli storici sette colli), le zone pianeggianti, il fiume Tevere e i suoi affluenti, le marrane, i laghi di Bracciano e di Martignano e quelli artificiali, un'isola fluviale (l'isola Tiberina), la costa sabbiosa del lido di Ostia, il mar Tirreno.
Il clima della città mantiene un regime piuttosto clemente per tutto l'anno, a parte gli eccessi estivi, caratteristica che la rende visitabile in ogni stagione. Le stagioni intermedie, benché siano moderatamente piovose, sono le più gradevoli. L'autunno è nettamente più caldo della primavera che ancora soffre di scampoli di inverno.
Con una temperatura media massima superiore ai 30 °C, l'estate romana è per natura già molto calda. Il centro di Roma dista grossomodo 25 km dal litorale tirrenico. In estate l'influenza mitigatrice del Mar Tirreno è più avvertibile sui versanti occidentali della città grazie al caratteristico "Ponentino", un delicato zefiro che spira da ovest verso est inibendo l'eccessivo riscaldamento dei pomeriggi estivi e alleviando la sensazione di disagio. Diversa la situazione al centro raggiunto solo parzialmente dal Ponentino a causa della forte urbanizzazione, la cui temperatura può registrare fino a 3-4 °C in più rispetto al versante ovest.
D'estate il connubio tra tasso di umidità e temperature elevate, unito a infiltrazioni di aria fresca da nord-ovest può dare vita a rari ma intensi fenomeni temporaleschi; questa situazione si protrae fino al mese di ottobre, le cui infiltrazioni di aria via via più fresca incontrano un mare ancora molto caldo. Durante il resto dell'anno si alternano periodi più asciutti a periodi moderatamente piovosi, con picchi massimi nei mesi di novembre, dicembre e aprile. La media annua delle precipitazioni si aggira intorno agli 800 mm nel trentennio 1971-2000.
Le precipitazioni nevose sono un fenomeno poco frequente in città. Negli anni 2010, le nevicate con accumuli si sono verificate nel 2018, 2012 e nel 2010; in passato altri episodi importanti furono quelli del 1986, 1985 e 1956. Generalmente le nevicate si verificano in caso di irruzione di aria fredda dalla Valle del Rodano o dalla Russia. Più frequentemente però si verificano nevischi di bassa rilevanza senza accumuli, dovuti alle basse temperature che in città si possono raggiungere soprattutto nelle ore notturne.
Rommylos e Romos (Romolo e Remo), figli gemelli di Ascanio che fondarono la città;[29]
Rumon o Rumen, nome arcaico del Tevere, avente radice analoga a quella del verbogreco ῥέω (rhèo) e del verbo latino ruo, che significano "scorrere";[30][31]
Ruma che in etrusco significa "mammella" e potrebbe quindi riferirsi al mito di Romolo e Remo, oppure anche alla conformazione della zona collinare del Palatino e dell'Aventino[32] o ancora all'ansa del Tevere di fronte ad essi;[33]
Roma, una ragazza troiana che conosceva l'arte della magia, di cui troviamo accenni negli scritti del poeta Stesicoro;[35]
Amor, cioè la parola Roma se letta da destra verso sinistra: l'interpretazione è dello scrittore bizantino Giovanni Lido, vissuto tra il V e il VI secolo.[36]
Appellativi riferiti a Roma e loro origine
Roma possiede anche diversi appellativi. È definita per antonomasia difatti:
Urbs/Urbe (dal latino: "Città"), perché già anticamente la parola Urbs indicava Roma, che era considerata la città per antonomasia;
Caput fidei (dal latino: "Capitale della fede") e Città Santa, perché Roma da secoli è la sede principale del potere della Chiesa cattolica (che perciò è denominata molto spesso anche come Chiesa cattolica romana);
Città dell'acqua o anche regina aquarum, per i suoi acquedotti e le sue fontane, per il simbiotico rapporto con il Tevere e per la grande disponibilità di acqua in generale;
Caput mundi (dal latino: "Capitale del mondo"), spiegato dalla crescente vastità dell'Impero romano che fece di Roma una delle città più influenti nella storia, trae origine da una frase del Pharsalia di Marco Anneo Lucano che recita: "Ipsa, Caput Mundi, bellorum maxima merces, Roma capi facilis" (La stessa Roma, capitale del mondo, la più importante preda di guerra, agevole a soggiogarsi);
Urbs Aeterna (dal latino: "Città Eterna"), che deriva invece da una frase nel Libro delle elegie di Albio Tibullo: «Romulus aeternae nondum formaverat urbis / moenia.» («Né ancora aveva Romolo innalzato le mura dell'Eterna Urbe»).[37]
Fondata secondo la tradizione da Romolo il 21 aprile 753 a.C.,[38] Roma fu retta per un periodo di 244 anni da un sistema monarchico, con sovrani inizialmente di origine latina e sabina, e successivamente etrusca. Roma, dunque, storicamente nacque dal sincretismo culturale dei popoli del Lazio.
La leggenda di Romolo e Remo, inoltre, lega la nascita della città a quella dei popoli mediterranei: Rea Silvia li avrebbe generati con il dio della guerra, Marte. Questi, però, in pericolo di vita perché pericolosi eredi al trono, furono lasciati alle acque del Tiber (Tevere) in una cesta. Li raccolse una lupa e li allattò. Per altri, questa lupa era la moglie di un pastore, chiamata Acca Larenzia. Quando i fratelli crebbero, decisero di adempire il rito della fondazione della città. Romolo sul Palatino, Remo sull'Aventino avrebbero contato i volatili di passaggio. Chi ne avesse visti di più sarebbe stato il prescelto per fondare una nuova grande città e diventarne re. Romolo vinse, Remo - non accettando il verdetto divino - osò scavalcare il pomerio - il solco sacro traccia come confine - ed il fratello lo uccise.
Romolo alla sua morte fu divinizzato come dio e assunse il nome di Quirino. Da allora i Romani furono detti anche Quiriti.
Roma repubblicana
Espulso dalla città l'ultimo re etrusco e instaurata una repubblica oligarchica nel 509 a.C., per Roma ebbe inizio un periodo contraddistinto dalle lotte interne tra patrizi e plebei e da continue guerre contro le altre popolazioni italiche: Etruschi, Capenati, Falisci, Latini, Volsci, Equi. Divenuta padrona del Lazio, Roma condusse diverse guerre contro i Sanniti, i Galli e le colonie della Magna Grecia che la portarono alla conquista di tutta la penisola italica.
Istituito de facto l'Impero, che conobbe la sua massima espansione nel II secolo, sotto l'imperatore Traiano, Roma si confermò caput mundi, cioè capitale del mondo, espressione che le era stata attribuita già nel periodo repubblicano. Il territorio dell'impero, infatti, spaziava dall'Oceano Atlantico al Golfo Persico,[43] dalla parte centro-meridionale della Britannia all'Egitto.
I primi secoli dell'impero, in cui governarono, oltre ad Ottaviano Augusto, gli imperatori delle dinastie Giulio-Claudia,[44]Flavia (a cui si deve la costruzione dell'omonimo anfiteatro, noto come Colosseo)[45] e gli Antonini,[46] furono caratterizzati anche dalla diffusione della religione cristiana, predicata in Giudea da Gesù Cristo nella prima metà del I secolo (sotto Tiberio) e divulgata dai suoi apostoli in gran parte dell'impero.[47]
Quando salì al potere Diocleziano (284), la situazione di Roma era grave: i barbari premevano dai confini già da decenni, le province erano governate da uomini corrotti. Per gestire meglio l'impero, Diocleziano lo divise in due parti: egli divenne Augusto della parte orientale (con residenza a Nicomedia) e nominò Valerio MassimianoAugusto della parte occidentale, spostando la residenza imperiale a Mediolanum. L'impero venne suddiviso ulteriormente con la creazione della tetrarchia: i due Augusti, infatti, dovevano nominare due Cesari, a cui affidavano parte del territorio e che sarebbero diventati, successivamente, i nuovi imperatori.[49]
La Roma cristiana
Una svolta decisiva si ebbe con Costantino I, che, in seguito a numerose lotte interne, centralizzò nuovamente il potere e, con l'editto di Milano del 313, dette libertà di culto ai cristiani, impegnandosi egli stesso per dare stabilità alla nuova religione. Fece costruire diverse basiliche, consegnò il potere civile su Roma al papa Silvestro I e fondò nella parte orientale dell'impero la nuova capitale, Costantinopoli.[50]
Roma, che non ricopriva più un ruolo centrale nell'amministrazione dell'impero, venne saccheggiata dai Visigoti comandati da Alarico I (410); impreziosita nuovamente dalla costruzione di edifici sacri da parte dei papi (con la collaborazione degli imperatori), la città subì un nuovo saccheggio nel 455, da parte di Genserico, re dei Vandali. La ricostruzione di Roma venne curata dai papi Leone I (defensor Urbis per avere convinto Attila, nel 452, a non attaccare Roma) e dal suo successore Ilario, ma nel 472 la città fu saccheggiata per la terza volta in pochi decenni (ad opera di Ricimero e Anicio Olibrio).
La deposizione di Romolo Augusto del 22 agosto 476 decretò la fine dell'Impero romano d'Occidente e, per gli storici, l'inizio del Medioevo.[52]
Con la fine dell'Impero romano d'Occidente per Roma ebbe inizio un periodo segnato dalla presenza barbarica in Italia e, soprattutto, dall'affermazione della Chiesa (con a capo il Papa), che si sostituì all'impero e gettò il ponte che avrebbe unito l'antichità al mondo nuovo.[53]
Numerose lotte in ambito cittadino ed europeo non permisero l'instaurarsi di una struttura politica costante a Roma, che passò, così, attraverso varie forme di governo: venne dominata prima dai Goti, successivamente dai Bizantini.[54] In questo periodo è attestata l'esistenza di un Ducato romano, che corrispondeva, grosso modo, alla città e al territorio ad essa circostante.[55]
Intorno alla metà del IX secolo il papa Leone IV, dopo l'incursione saracena dell'846, fece fortificare la Civitas Leonina (corrispondente all'incirca alla Città del Vaticano), confermando il potere politico assunto dai pontefici, che venivano protetti dalle famiglie nobili.[58] Anche queste ultime fortificarono le proprie residenze, fino a renderle veri e propri castelli: è il periodo compreso tra il 1100 ed il 1200, periodo in cui Roma allacciò rapporti con i comuni posti nelle sue vicinanze.[59]
In questo lasso di tempo le grandi famiglie aristocratiche esibirono la propria potenza con la costruzione di case-torri alte e palazzi fastosi: i Crescenzi, gli Annibaldi, i Frangipane sono tra i più influenti in città.
Intorno alla metà del XII secolo i cittadini romani instaurarono il Comune Consolare (che si insediò sul Campidoglio), rivale dell'autorità papale e dell'autonomia dei nobili; in questo periodo Roma si munì di nuovi ed efficienti sistemi di difesa.[60]
L'era medievale, inoltre, fu caratterizzata dalle lotte tra le famiglie nobili filopapali e quelle filoimperiali, che frenarono lo sviluppo dell'area centrale della città fino al XVI secolo.
Roma, centro politico del mondo e simbolo della religione cristiana, si confermò città pontificia e di potere quando Bonifacio VIII, nel 1300, proclamò il primo Giubileo (evento che fece accorrere in città circa due milioni di pellegrini); lo stesso Pontefice, tre anni dopo, fondò lo Studium Urbis.[61]
Quando nel 1309 il papa Clemente V si ritirò ad Avignone Roma fu governata dalle famiglie nobili in continua lotta reciproca: la città subì un'involuzione, e nel Quattrocento registrò appena 20 000 abitanti.[62]
Il radicale mutamento della Roma medievale fu iniziato dal papa Niccolò V, che decise di realizzare ex novo il nuovo centro di Roma, il centro della fede cristiana, diverso da quello pagano dell'antica Roma. Si spostò dal Laterano e concepì l'idea della costruzione della nuova basilica di San Pietro:[63] da quel momento, per circa quattro secoli, Roma fu sotto il completo dominio dei pontefici.[64]
Età moderna
Dal sacco di Roma del 1527 allo splendore dell'età barocca
L'età barocca fu caratterizzata da un grande rinnovamento urbanistico della città, sia da parte dei nobili e delle potenti famiglie cardinalizie, che costruirono nuove dimore in centro e sulle colline, sia da parte dei pontefici. Il vero artefice della grande opera di modernizzazione architettonica, culturale ed economica della città fu il papa Sisto V, pontefice per soli cinque anni (1585-1590).[66] Nel 1626 fu inaugurata la nuova basilica di San Pietro in Vaticano, emblema del dominio papale.
Tra gli artisti che incarnarono al meglio questo periodo, vi furono in pittura Caravaggio e in scultura Bernini e Borromini, dalla cui rivalità la città trasse diverse storie popolari.
La Repubblica Romana francese
L'assolutismo papale fu interrotto solo quando gli sconvolgimenti creati dalla Rivoluzione francese portarono il 15 febbraio 1798 alla proclamazione della prima Repubblica Romana e alla deposizione del papa Pio VI.[67]
La nuova forma di governo durò appena un anno, ma con l'avvento di Napoleone Bonaparte, Roma entrò a far parte del Primo Impero francese (1808), con un ruolo simbolico importante, tanto da istituire il titolo di re di Roma per il proprio erede. Lo stesso Napoleone incaricò l'artista Antonio Canova di rinnovare la città; su suo ordine, inoltre, iniziarono gli scavi archeologici (in modo particolare al Foro Romano) guidati dal franceseQuatremère de Quincy.[68]
Alla conclusione dell'era napoleonica, nonostante una fugace occupazione da parte di Gioacchino Murat nel novembre del 1813, il papa Pio VII tornò a Roma nel 1814, ripristinando il potere temporale papale come sancito dal Congresso di Vienna.[69]
A Roma il 2 febbraio 1836 morì la madre di Napoleone Bonaparte, Maria Letizia Ramolino, nel palazzo di Piazza Venezia che ancora oggi prende il suo nome, Palazzo Bonaparte.
Età contemporanea
«Roma è la sola città d'Italia che non abbia memorie esclusivamente municipali; tutta la storia di Roma, dal tempo de' Cesari al giorno d'oggi, è la storia di una città la cui importanza si estende infinitamente al di là del suo territorio; di una città cioè destinata ad essere la capitale di un grande Stato.»
(Cavour, Discorso al Parlamento di Torino, 25 marzo 1861)
La Repubblica Romana mazziniana
La Restaurazione del potere temporale dei papi durò pochi decenni, subendo gli effetti del Risorgimento italiano.
Figura fortemente simbolica è quella di Ciceruacchio, al secolo Angelo Brunetti, capopopolo fedele al papa e al cattolicesimo che, a seguito delle promesse tradite di riforme e libertà, seppe unire il popolo romano e i patrioti nella resistenza ai reazionari.
Durò solo pochi mesi, nonostante la difesa guidata da Giuseppe Garibaldi sul Gianicolo, a causa dell'intervento dell'esercito francese di Luigi Napoleone Bonaparte comandato dal generale Oudinot[70]. Il Bonaparte aveva bisogno dell'appoggio politico dei cattolici francesi e così decise di porre fine ad un'esperienza che, di fatto, seppure con molte differenze, si richiamava alla Rivoluzione francese stessa.
In questo periodo furono molto attive le statue parlanti di Roma (Madama Letizia, Marforio, l'abate Luigi, il Babbuino), che da secoli criticavano, commentavano, dileggiavano papi, nobili, imperatori e fatti e misfatti della città e del mondo.
La più celebre, la statua di Pasquino, un busto - forse dell'eroe greco Menelao - rinvenuto durante la costruzione di Palazzo Braschi, motteggiò con famosi versi detti "pasquinate"[71][72].
Roma capitale d'Italia
Nel 1861, in seguito all'unità d'Italia suggellata da Cavour, ebbero inizio le pressioni del primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II nei confronti di Pio IX, invitato ripetutamente a lasciare il proprio dominio temporale.[73] Furono vani anche i diversi tentativi (tra cui lo stesso Garibaldi, fermato a Mentana) di annettere con la forza la città di Roma al Regno d'Italia e la situazione rimase invariata fino alla caduta di Napoleone III nel 1870.
I primi decenni della nuova capitale videro un grande fermento edilizio, con l'edificazione di gran parte dell'area racchiusa entro le mura a danno delle grandi ville preesistenti, come Villa Ludovisi, sia per edifici pubblici e ministeri, sia per nuovi quartieri residenziali. L'espansione urbana avvenne in parallelo con l'afflusso di molti nuovi abitanti, che superarono il mezzo milione all'inizio del XX secolo, ma fu anche la causa dello scandalo finanziario della Banca Romana.
Nel 1940 l'Italia entrò nella seconda guerra mondiale, che non coinvolse direttamente Roma finché, a seguito dell'andamento sfavorevole all'Asse, il 19 luglio 1943 fu oggetto di un duro bombardamento ad opera di forze aeree alleate che causò la morte di oltre 3000 persone nei quartieri San Lorenzo, Tiburtino, Prenestino, Casilino, Labicano, Tuscolano e Nomentano.
Il Dopoguerra, la Dolce Vita, l'espansione delle borgate
Cessata la guerra Roma, in seguito al referendum del 2 e 3 giugno 1946, divenne capitale della neonata Repubblica Italiana. Negli anni cinquanta e sessanta la città si sviluppò urbanisticamente e demograficamente e, a partire dal Giubileo del 1950, divenne una delle più ambite mete turistiche trasformandosi, in poco tempo, in una delle capitali mondiali del divertimento e del cinema, grazie alle numerose pellicole di affermati autori cinematografici.[78]
Gli anni cinquanta e sessanta sono ricordati come il periodo della dolce vita, raccontata da Federico Fellini nell'omonimo film. Roma, divenuta una delle capitali internazionali del cinema, è frequentata dai più importanti personaggi del jet set internazionale, che si ritrovano nei locali di via Veneto. Nello stesso periodo diventa uno dei centri dell'alta moda italiana, con l'apertura delle boutique delle grandi firme su via dei Condotti, via Borgognona, via Frattina e piazza di Spagna.
Oggi Roma, città più popolosa e più vasta d'Italia, funge da centro della vita politica nazionale e centro della religione cattolica; in virtù anche della sua importanza come capitale dello Stato è stata dotata di un particolare ordinamento amministrativo che ha soppiantato il precedente comune ed è stato denominato Roma Capitale.[79]
La descrizione dello stemma del Comune di Roma, concesso con regio decreto del 26 agosto 1927[80], è contenuta nel primo articolo dello statuto comunale:[81]
«L'emblema del Comune è costituito da uno scudo di forma appuntata, di colore porpora, con croce greca d'oro, collocata in capo a destra, seguita dalle lettere maiuscole d'oro S. P. Q. R. poste in banda e scalinate, cimato di corona di otto fioroni d'oro, cinque dei quali visibili.»
Altri simboli di Roma, oltre allo stemma comunale, sono la lupa capitolina, statua bronzea raffigurante la leggendaria lupa che allattò i due gemelli Romolo e Remo; il Colosseo, il più grande anfiteatro del mondo romano, riconosciuto, nel 2007, come una delle sette meraviglie del mondo moderno (unica in Europa);[82] il Cupolone, la cupola della basilica di San Pietro in Vaticano, che domina tutta la città e simboleggia il mondo cristiano.[83] Simbolo della città durante l'antichità era l'aquila imperiale, effigie militare;[84] durante il Medioevo era il leone, animale emblema di supremazia.[85]
Il motto della città è SPQR, in latino Senatus PopulusQue Romanus (il Senato e il Popolo romano), che nell'antichità indicava le due classi che erano a fondamento della società romana, quelle dei patrizi e dei plebei.[86]
la quarta tra le 27 città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale", per azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo risorgimentale.
«A ricordare le azioni eroiche compiute dalla cittadinanza romana e dalle truppe romane nella campagna del 1848 e nella difesa di Roma del 1849. Preparata alla vigilia della ripresa della guerra contro l'Austria, la rivolta scoppiò il giorno della battaglia di Novara (23 marzo 1849). Guidati da Tito Speri - che sarebbe stato impiccato a Belfiore nel 1853 - gli insorti si impadronirono della città, ma, al termine di un'accanita resistenza che valse a Brescia l'appellativo di "Leonessa d'Italia", dovettero cedere alle truppe austriache il 2 aprile.» — 21 aprile 1898[88]
«Nel glorioso meriggio del Risorgimento nazionale 9 febbraio 1849 la migliore gioventù italiana correva a morire sugli spalti di Roma repubblicana, ispirata dall'infaticabile apostolo dell'Unità Giuseppe Mazzini e guidata dall'eroe nazionale Giuseppe Garibaldi. Roma combatté romanamente contro truppe agguerrite di quattro eserciti, mentre un'Assemblea Costituente legiferava sotto il tiro dei fucili rinnovando in un breve ma fulgido periodo le glorie militari e le virtù civili di cui è costellata la storia millenaria della Città Eterna. Per la meravigliosa epopea del 1849 Roma ridivenne il centro e la fiamma delle italiane speranze indicando la via del nazionale riscatto. Nel centenario degli eroici avvenimenti, sul colle capitolino ove sventola il gonfalone della Repubblica, il popolo di Roma, che nella recente tragedia della Patria, ha vissuto le memorabili ore del martirio e della riscossa, riassume i voti, gli eroismi, i sacrifici di tutte le Città che provate ma non scosse dalla sventura, cooperarono alla redenzione d'Italia. 1849 - 1949.» — 7 febbraio 1949[88]
«La Città eterna, già centro e anima delle speranze italiane nel breve e straordinario tempo della Seconda repubblica romana, per 271 giorni contrastò l'occupazione di un nemico sanguinario e oppressore con sofferenze durissime. Più volte Roma nella sua millenaria esistenza aveva subito l'oltraggio dell'invasore, ma mai come in quei giorni il suo popolo diede prova di unità, coraggio, determinazione. Nella strenua resistenza di civili e militari a Porta San Paolo, nei tragici rastrellamenti degli ebrei e del Quadraro, nel martirio delle Fosse Ardeatine e di Forte Bravetta, nelle temerarie azioni di guerriglia partigiana, nella stoica sopportazione delle più atroci torture nelle carceri di via Tasso e delle più indiscriminate esecuzioni, nelle gravissime distruzioni subite, i partigiani, i patrioti e la popolazione tutta riscattarono l'Italia dalla dittatura fascista e dalla occupazione nazista. Fiero esempio di eroismo per tutte le città e i borghi occupati, Roma diede inizio alla Resistenza e alla guerra di Liberazione nazionale nella sua missione storica e politica di Capitale d'Italia. 9 settembre 1943 - 4 giugno 1944.» — 16 luglio 2018[89]
«Centro dei più attivi e organizzati dell'antifascismo, il quartiere Quadraro fu teatro del più feroce rastrellamento da parte delle truppe naziste. L'operazione, scattata all'alba del 17 aprile 1944 e diretta personalmente dal maggiore Kappler, si concluse con la deportazione in Germania di circa un migliaio di uomini, tra i 18 e i 60 anni, costretti a lavorare nelle fabbriche in condizioni disumane. Molti di essi vennero uccisi nei campi di sterminio, altri, fuggiti per unirsi alle formazioni partigiane, caddero in combattimento. Fulgida testimonianza di resistenza all'oppressore ed ammirevole esempio di coraggio, di solidarietà e di amor patrio. 17 aprile 1944/Quartiere Quadraro - Roma» — 17 aprile 2004[90]
«Dopo l'armistizio la Comunità locale si distinse per lo straordinario impegno profuso, al fianco dei militari italiani, nella strenua difesa del locale aeroporto militare, poi occupato dai paracadutisti tedeschi, e, quindi, divenendo obiettivo di numerosi e violenti bombardamenti da parte delle truppe alleate, che provocarono molte vittime civili e ingenti danni all'abitato. Durante i nove mesi dell'occupazione nazifascista, nonostante i patimenti, la popolazione seppe reagire con indomito coraggio, partecipando attivamente alla lotta partigiana, ponendo in essere varie azioni di sabotaggio a danno delle truppe tedesche e subendo le relative rappresaglie, durante le quali numerose persone furono arrestate, torturate e fucilate, e molti giovani inviati ai campi di lavoro. Fulgido esempio di lotta comune, orientata alla conquista della libertà e della democrazia. Settembre 1943/giugno1944 - Quartiere "Centocelle" - Roma» — 22 novembre 2017[91]
«Roma è la capitale del mondo! In questo luogo si riallaccia l'intera storia del mondo, e io conto di essere nato una seconda volta, di essere davvero risorto, il giorno in cui ho messo piede a Roma. Le sue bellezze mi hanno sollevato poco a poco fino alla loro altezza.»
Roma si presenta come il risultato del continuo sovrapporsi di testimonianze architettoniche ed urbanistiche di secoli diversi, in una compenetrazione unica e suggestiva che mostra il complesso rapporto che la città ha sempre instaurato con il proprio passato, in un alternarsi di sviluppi caotici, periodi di decadenza, rinascite e tentativi, in età contemporanea, di ammodernamento del tessuto urbano.
Roma è la città con più monumenti al mondo sia in senso assoluto[92] sia come densità, ovvero in rapporto alla superficie (monumenti per metro quadrato)[93].
Le architetture religiose di Roma costituiscono una parte fondamentale del patrimonio monumentale della città: esse sono il simbolo dell'importanza culturale, sociale ed artistica della componente religiosa nell'intero arco della storia di Roma.
I più importanti edifici sacri dell'antichità furono i templi; essi non erano luoghi di raduno per i fedeli, ma ospitavano unicamente l'immagine cultuale della divinità cui erano dedicati. Si ritiene che in tarda età repubblicana Roma avesse circa un centinaio di templi.[94]
Inoltre, Roma ospita numerosi templi buddisti[97], un tempio taoista e una varietà di templi gentili romani[98] gestiti dall'Associazione Tradizionale Pietas, che ogni anno partecipa alle festività religiose del Natale di Roma.
La città è inoltre disseminata di diversi esempi di architetture funerarie tra cui figurano: le antiche catacombe di Roma, in particolar modo quelle cristiane di Priscilla e di San Callisto, i mausolei e le tombe monumentali, che adornavano anche le vie consolari, come ad esempio il mausoleo di Augusto nel Campo Marzio o i sepolcri della via Appia, gli ipogei privati delle grandi famiglie romane, le necropoli, concentrate in particolar modo fuori città e anche rari esempi di piramidi, come la piramide Cestia e la Meta Romuli. A questi monumenti, in particolare dopo il Medioevo, si aggiunsero i moderni cimiteri.
Roma conta in totale undici cimiteri comunali: il cimitero del Verano, il cimitero Flaminio (che con i suoi 140 ettari è il più esteso), il cimitero Laurentino, il cimitero di Ostia Antica, il cimitero di Maccarese, il cimitero di Castel di Guido, il cimitero di Santa Maria del Carmine, il cimitero di Cesano, il cimitero di Isola Farnese, il cimitero di Santa Maria di Galeria e il cimitero di San Vittorino, oltre che il cimitero acattolico e il Rome War Cemetery.[99] A questi si aggiunge anche il cimitero Teutonico, situato nelle adiacenze del confine con Città del Vaticano.
Le architetture civili di Roma consistono in diverse centinaia di edifici e altri monumenti che accompagnano la storia della città da circa 28 secoli: dall'arx Capitolina e le domus dell'antica Roma ai palazzi signorili dell'età medievale, dalle lussuose ville della Roma pontificia alle costruzioni moderne che caratterizzano l'EUR, come il Palazzo della Civiltà Italiana e i quartieri più recenti, fino alle opere dei più importanti architetti contemporanei realizzate negli ultimi due decenni. Non mancano inoltre esempi di sintesi, ossia casi in cui edifici di epoche precedenti sono stati integrati o trasformati nelle epoche successive, come ad esempio accaduto al Tabularium o a Castel Sant'Angelo.
Nel corso della sua plurisecolare storia, Roma è stata sede di centinaia di teatri (il più antico in muratura era il teatro di Pompeo e si possono menzionare tra gli altri il teatro di Marcello e quello di Ostia) ed altri edifici ludici, come i circhi (il più celebre dei quali è il Circo Massimo, capace di ospitare circa 250 000 spettatori) e gli anfiteatri (tra cui è degno di nota il Colosseo, divenuto simbolo della città e dell'anfiteatro stesso).
Le architetture militari di Roma risalgono alle origini mitiche della città, quando Romolo avrebbe innalzato le mura della Roma quadrata, per segnare il confine sacro dell'urbs, ribattezzato pomerio, e ricoprirono un ruolo rilevante nell'intero arco della storia dell'Urbe, determinandone lo sviluppo e la difesa.
Dopo l'unità d'Italia la città venne protetta con un campo trincerato composto da quindici forti e quattro batterie che formavano un anello di circa 40 km intorno all'abitato.
Roma è la città che conserva il maggior numero di obelischi: molti risalgono all'età imperiale, quando gli obelischi venivano trasportati direttamente dall'Egitto; altri furono realizzati dai Romani, che usarono lo stesso granito degli Egizi. La maggior parte di essi è stata fatta restaurare dal papa Sisto V.[106]
Fin dall'antichità, strade, piazze ed edifici di Roma sono ornati da statue di vario genere (equestri, statue in piedi, statue sedute, busti). Anticamente ad esse era attribuito quasi un potere mistico, in grado di proteggere il popolo romano e rappresentare il consesso degli dei. Particolari e caratteristiche sono le sei statue parlanti (tra cui Pasquino e la statua del Babuino), attraverso le quali il popolo, in modo satirico e pungente, esprimeva il proprio malumore nei confronti di chi deteneva il potere in città.[107]
A Roma, nel corso dei secoli, sono state erette numerose colonne, a scopo commemorativo; tra le quattordici ancora esistenti vi sono la colonna di Marco Aurelio e la colonna Traiana.[108] Tra i principali colonnati della città, il più noto è probabilmente quello realizzato da Bernini nel Seicento.
A non molta distanza si trova il Colosseo, il monumento simbolo dell'antica Roma; sul vicino colle Oppio si trovano i resti della Domus Aurea, la casa d'oro di Nerone.[110]
L'insieme delle aree verdi libere copre una superficie complessiva di 86000 ha, il 67% dei 128500 ha di Roma Capitale che ne fa la città europea più verde in termini assoluti. Tra questi si segnalano le aree naturali protette, il cui habitat è particolarmente ricco di specie vegetali e animali, comprendenti diciannove parchi terrestri e uno marino, le secche di Tor Paterno.[118]
Le aree protette sono una realtà recente, cominciata con l'istituzione del Parco regionale urbano del Pineto nel 1987 e di quello del Parco regionale Appia antica l'anno successivo; nel 1997 nacque l'ente regionale RomaNatura, che ampliò notevolmente il numero di zone protette, aggiungendone ben quattordici.
La vasta area rurale, in parte pianeggiante ed in parte collinare, che si estende attorno alla città di Roma viene definita Agro romano, che si differenzia dalla campagna romana in quanto contenuto nel territorio comunale.[119]
Nella città eterna vivono migliaia di specie di animali, vertebrati ed invertebrati. Tipici della zona del Colosseo, per esempio, sono i gatti, dichiarati dal 2001 "patrimonio bioculturale di Roma"[120] (unico esempio in Italia di un provvedimento del genere). I gatti romani sono circa 300000. Approssimativamente 120000 vivono nelle case e i restanti sono randagi, raggruppati in almeno 400 colonie feline definite habitat libero (previsto dalla legge numero 281 del 1991 e dalla legge regionale numero 34 del 1997),[121] e moltissimi romani, principalmente le donne, definite talvolta gattare, se ne prendono cura.[122]
Tra gli uccelli, in ambito urbano, si distinguono gli storni comuni, stimati in addirittura 5 milioni di esemplari,[123][124] oltre che i gabbiani reali mediterranei e altri tipici componenti della fauna urbana come i piccioni, le cornacchie grigie e le tortore dal collare. A queste specie autoctone, in particolare negli ultimi decenni, si sono affiancate anche altre specie aliene tra cui il parrocchetto monaco. In relazione agli storni Roma è la città italiana con il maggior numero di questi volatili, che hanno colonizzato l'ambiente urbano a partire dal primo dopoguerra, in seguito alla distruzione di molte zone umide periferiche, trovando pochi predatori e facile riparo. Le prime aree occupate da questi uccelli sono state le zone verdi di palazzo Venezia, di villa Torlonia e piazza Cavour, seguite nel 1970 da villa Ada, villa Doria Pamphilj, via Venti Settembre, viale di Trastevere e via Appia Nuova. In seguito hanno colonizzato i platani della riva destra del Tevere, tra ponte Matteotti e ponte Sant'Angelo,[125] per arrivare infine ad entrambe le rive. Nelle stagioni di migrazione causano, con le loro deiezioni, notevoli problematiche.[126][127] Cionondimeno vengono diffusi molteplici video delle spettacolari danze effettuate nel cielo sotto gli occhi di abitanti e turisti.[128]
Con i suoi oltre 2752000 abitanti, Roma è il comune più popoloso d'Italia. Nel contesto dell'Unione europea, il comune di Roma si colloca al terzo posto in termini di popolazione, dopo Berlino e Madrid. Annoverando anche pendolari, militari, studenti, residenti vaticani, politici e diplomatici, il totale degli abitanti di Roma in un normale giorno lavorativo raggiunge la cifra di circa 4000000 di persone.[22][129]
Roma è il comune italiano con il maggior numero di residenti stranieri:[131] al 31 dicembre 2022 sono in totale 347758[132], pari al 13,7% della popolazione[133], con un incremento significativo negli ultimi decenni, dai 169 000 nel 2000 (6% della popolazione) ai 346 000 nel 2010 (12%), con un aumento del 126% tra 2000 e 2018[134]. Le comunità più numerose sono quelle provenienti da:
Il latino fu la prima lingua di Roma; subì la stessa evoluzione e trasformazione della città: dapprima parlato solamente nell'Urbe e nel Latium vetus (con poche varianti dialettali, ad esempio a Falerii e Preneste), subì l'influsso dell'etrusco e soprattutto del greco. Successivamente la lingua latina seguì l'espansione di Roma nella penisola italica e in tutto l'impero, fino a subire, insieme all'istituzione politica, una fase di declino. In epoca medievale si confermò come lingua ufficiale della Chiesa di Roma e come la lingua colta e internazionale dell'Europa occidentale.[140]
L'idioma utilizzato comunemente dalla popolazione, oltre all'ufficiale lingua italiana, è il dialetto romanesco, che, come la maggior parte dei dialetti italiani, non ha alcuna ufficialità. Formatosi in età medievale, originariamente era affine ai dialetti meridionali, per poi subire l'influenza culturale del fiorentino durante il Rinascimento, che lo rese più simile alla parlata toscana.
Il romanesco, come tutte le lingue, si è poi evoluto negli anni (Giuseppe Gioachino Belli, nella prima metà dell'Ottocento, usa forme linguistiche che non vengono utilizzate da Trilussa all'inizio del Novecento), e dall'inizio del XX secolo si è diffuso anche in altre zone del Lazio, in conseguenza della crescita demografica.
«Virgilio lascia [qui] intravedere una concezione di Roma come spazio eternamente sacro, scelto già dagli dei in quell'era mitica quasi impensabile, prima che Roma fosse Roma.»
(Mary Beard, Gli spazi degli dei, le feste in Roma antica[141])
Nonostante le origini indoeuropee, la religione romana, legata alla storia e alle tradizioni della città sin dalle sue origini, presenta caratteristiche proprie, dovute alla mentalità storica, giuridica e politica tipica della società romana.
Nel I secolo, come avvenne nei centri più importanti dell'impero, si diffuse rapidamente anche il cristianesimo: inizialmente ritenuti una setta giudaica, i cristiani, appartenenti a tutti i ceti della società, avevano una propria organizzazione (la chiesa, assemblea di Dio[142]), con a capo un vescovo (successivamente chiamato Papa), primo dei quali è considerato l'apostolo Pietro; egli morì a Roma come Paolo di Tarso, l'apostolo dei Gentili giunto nell'Urbe per la predicazione intorno al 60: entrambi sono i santi patroni di Roma.
In seguito alla svolta costantiniana del 313 e all'editto di Tessalonica del 380, il cristianesimo si affermò come religione di Stato e la Chiesa di Roma, che detiene il primato della sede di Pietro, accrebbe il proprio potere spirituale e liturgico e instaurò un rapporto con le istituzioni politiche che caratterizzò i secoli successivi.
Cattolicesimo
Roma, da secoli meta di pellegrinaggio di milioni di fedeli, è il centro principale del cattolicesimo ospitando al proprio interno lo Stato della Città del Vaticano, governato dal vescovo di Roma, che per uso della Chiesa stessa è sempre il papa regnante. Per tale motivo è stata a volte definita capitale di due Stati.[143][144] La religione cattolica di rito romano è anche quella attualmente più diffusa tra la popolazione, risultando battezzato con tale confessione circa l'82,0% della popolazione.[145]
Ogni 25 anni, o in anni diversi in occasione di particolari ricorrenze, a Roma si celebra il Giubileo universale della Chiesa cattolica, indetto e inaugurato solennemente dal Papa regnante con il rito dell'apertura della porta santa. Al pellegrino che le varca, all'interno delle quattro basiliche maggiori, è offerta la possibilità di salvezza e remissione dei peccati.
Dalla seconda metà del XX secolo ad oggi, i gruppi neopagani sono aumentati in tutta Italia, con una particolare diffusione a Roma, dove molte associazioni di stampo Romano pagano hanno la loro sede.[148] Tra queste, l'Associazione Tradizionale Pietas, che non solo ha eretto nuovi templi ai dei Romani nella capitale, ma organizza anche riti pubblici, come quello del Natale di Roma[149].
Tradizioni e folclore
Uno dei principali festeggiamenti della tradizione popolare romanesca fu, dal XV al XIX secolo, il Carnevale romano, ripristinato dal comune di Roma, seppur in forma del tutto diversa, nel 2010. Le sue origini si fanno risalire ai Saturnalia dell'antica Roma, caratterizzati da divertimenti pubblici, balli e mascherate.[150] I giochi carnascialeschi si svolsero dal X secolo sul monte Testaccio; qualche secolo dopo il papa Paolo III decise che il carnevale si svolgesse in via Lata, attuale via del Corso. Tra le maschere tipiche del carnevale romano vi sono Rugantino, Meo Patacca e il Generale Mannaggia La Rocca.[151]
Natale di Roma, il 21 aprile; è la data in cui, secondo la tradizione, Romolo avrebbe fondato la città (753 a.C.).[154] Il 21 aprile viene festeggiato con rappresentazioni in costume, eventi culturali e manifestazioni ludiche;
1º maggio, la festa dei lavoratori: i sindacati unitari organizzano un concerto gratuito in piazza di Porta San Giovanni in Laterano, a cui assistono centinaia di migliaia di spettatori;
SS. Pietro e Paolo, patroni della città, il 29 giugno. La festa di San Pietro e Paolo è stata istituita con decreto dello Stato Pontificio il 29 aprile 1818;[155]
La città è il centro di molte istituzioni finanziarie (banche ed assicurazioni), di centri di produzione televisiva, di aziende operanti nella moda e nella pubblicità e soprattutto dell'industria cinematografica, grazie alle numerose case di produzione e agli studi di Cinecittà.
Essendo capoluogo della città metropolitana di Roma Capitale, della regione Lazio e capitale della Repubblica Italiana, Roma ospita, oltre alle sedi comunali, le varie sedi del governo metropolitano, regionale e nazionale, nonché:
Secondo un'indagine realizzata dall'ufficio di statistica del comune di Roma nel 2007, la qualità della vita dei cittadini romani nel complesso è buona;[157] ciononostante, la capitale mostra vari punti di debolezza.
Tra questi, emergono i problemi di traffico, di inquinamento ambientale e acustico, causati dal crescente utilizzo dei mezzi privati; il decoro urbano soffre per la presenza massiccia di affissioni e cartellonistica pubblicitaria abusiva[158] oltre per la presenza di graffiti vandalici.[159][160] Un altro problema riguarda i servizi municipali, talvolta difficilmente raggiungibili, soprattutto dagli anziani.[157] Roma ha anche un record negativo riguardo alle ore perse nel traffico: è la seconda città del pianeta, dopo Bogotà (Colombia) con una media di 254 ore ogni anno, perse nel traffico cittadino.[161]
Tra gli aspetti positivi, emergono la soddisfazione dei cittadini di vivere a Roma, godendo quotidianamente del patrimonio storico e archeologico cittadino, delle sue bellezze monumentali, artistiche e culturali, del clima mite, della vicinanza con il mare e con il centro della cristianità, delle varie opportunità di studio e formazione, dei diversi impianti sportivi e dei grandi spazi verdi.[157]
Secondo un'indagine sulla qualità della vita realizzata nel 2015 dalla società di consulenza Mercer, nonostante gli aspetti positivi Roma occupa il 52º posto, penalizzata dal suo sistema di trasporti e da un contesto commerciale non ottimale, restando distante dal 41º posto di Milano.[162]
A causa della criminalità organizzata crescente, nella città c'è uno dei tassi di reati più alti d'Italia (nel 2010, secondo l'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, Roma si è piazzata al secondo posto dietro Milano per numero di reati ogni centomila abitanti, con particolare criticità per furti d'appartamento, furti d'auto, scippi e rapine, mentre nel 2011 era schizzata in testa per numero di omicidi).[163]
Secondo l'indagine Insicurezza e degrado nelle periferie urbane realizzata nel 2009 dal dipartimento innovazione e società della Sapienza per conto dell'Osservatorio regionale per la sicurezza e la legalità, un romano su due considera pericolose le periferie, preoccupati soprattutto dalla criminalità e dagli incidenti stradali. La maggioranza dei romani intervistati, inoltre, nota che in città ci sono zone insicure, dove sarebbe meglio non andare.[164][165]
Nella sua veste di capitale d'Italia la città possiede due Archivi di Stato: l'Archivio Centrale dello Stato, che conserva (con alcune eccezioni) la documentazione prodotta dagli organi e dagli uffici dello Stato italiano sin dalla sua unità e l'Archivio di Stato di Roma, che fino al 1953 ha svolto anche le funzioni del primo.
Numerose sono le biblioteche romane che partecipano al Servizio bibliotecario nazionale (SBN). Grazie all' OPAC SBN. è possibile effettuare via web ricerche nei cataloghi correnti di oltre 100 istituzioni bibliotecarie della città, aggregate nei diversi poli regionali.[166]
Ricerca
A Roma sono presenti sedi di enti dediti alla ricerca scientifica, tecnologica, medica o umanistica: tra gli altri, l'ISTAT, un ente di ricerca pubblico dedito ai censimenti sulla popolazione, sull'industria, sui servizi, sull'agricoltura e a varie indagini in campo economico; l'IsIAO, un ente pubblico che opera attivamente nel campo della promozione culturale fra l'Italia e i paesi dell'Africa e dell'Asia; l'IPOCAN, un'istituzione dedicata allo studio e alla ricerca delle problematiche connesse al Vicino Oriente islamico in età moderna e contemporanea; il Consiglio Nazionale delle Ricerche, ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale dell'Italia, con diverse sedi sparse sul territorio comunale e una forte concentrazione di Istituti in un'Area di Ricerca; l'Accademia Nazionale dei Lincei, una delle più antiche in Italia, fondata nel 1603; i laboratori ENEA di Casaccia; i laboratori INFN di Frascati, l'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL; la Pontificia accademia delle scienze.
Roma è la città italiana con il maggior numero (2 228) di scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado, pubbliche e private.[168] La scuola a Roma ha origini remote: Plutarco affermò che la prima scuola pubblica romana fu aperta verso la metà del III secolo a.C., anche se verosimilmente si tratta di un'istituzione molto più antica; durante tutto l'evo antico, Roma fu uno dei principali centri di istruzione del mondo occidentale. Durante il Medioevo, l'istruzione scolastica fu completamente affidata alla Chiesa; dall'epoca rinascimentale fino alla presa di Roma, fu in vigore l'ordinamento scolastico pontificio.
Roma città ha il maggior numero di laureati in Italia e anche la percentuale più alta rispetto al numero degli abitanti[169]. Inoltre ha il maggior numero di atenei e di iscritti universitari in Italia; sul suo territorio sono presenti ventidue atenei statali e privati e ventiquattro atenei pontifici, per un totale di quarantasei atenei.[170]
La più importante è la Sapienza, che nel 2013 è stata anche l'unica università italiana a comparire tra le prime cento del mondo secondo la classifica internazionale elaborata dal Center for World University Rankings, collocandosi al 63º posto.[171]
A Roma l'offerta museale è molto vasta sia per quantità sia per qualità: i musei contengono cultura, arte e scultura, tesori accumulati in città nel corso dei secoli.[172]
Tra i musei e le gallerie più importanti di Roma, si includono:
Il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo e Passetto di Borgo, è uno dei musei più visitati d'Italia,[174] situato all'interno del complesso monumentale del Mausoleo di Adriano, espone collezioni di arte, pittura e archeologia. Per questo motivo può essere considerato allo stesso tempo un monumento, un'area archeologica e un museo;
Il Museo delle Civiltà, nato dall’accorpamento di quattro musei nazionali, è situato all’EUR e la sua collezione va dalla preistoria fino al XXI secolo, in particolare di arti africane, oceaniche, asiatiche e americane, reperti altomedievali e di origine coloniale, collezioni paleontologiche e lito-mineralogiche;
«Uri, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d'onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera.»
(Annuncio della prima trasmissione radiofonica italiana, 6 ottobre 1924)
Il 6 ottobre 1924 Ines Viviani Donarelli lesse l'annuncio iniziale della prima trasmissione radiofonica italiana della URI dallo studio romano di palazzo Corrodi (quartiere Parioli).[182] Nel 1927 la URI divenne EIAR, con sede legale a Roma; a Torino vi era la direzione generale. Quest'ultima venne spostata a Roma nel 1952, otto anni dopo che l'EIAR assunse la denominazione di Radio Audizioni Italiane.
Televisione
Nel 1952 la direzione generale della Radio Audizioni Italiane si trasferì da Torino (città in cui nel 1924 nacque la URI) a Roma: qui la società, il 10 aprile 1954, divenne operatore televisivo e assunse la denominazione RAI - Radiotelevisione Italiana S.p.A. La sede legale, la presidenza e la direzione generale si trovano in viale Giuseppe Mazzini 14, nel quartiere Della Vittoria. Il principale centro di produzione si trova a Saxa Rubra; altri sono siti in via Teulada (Della Vittoria), via Ettore Romagnoli (Monte Sacro Alto) e al teatro delle Vittorie in via Col di Lana (Della Vittoria); l'auditorium Rai si trova al Foro Italico. A Roma vengono prodotte Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai News 24, Rai Italia e Rai Radio 1, Rai Radio 2, Rai Radio 3, Rai IsoRadio, Rai Gr Parlamento, Rai Radio Tutta Italiana.
Roma è oggi considerata una fra le più importanti città d'arte del mondo; nel suo territorio vi sono opere testimonianza di tutte le civiltà che l'hanno abitata nelle varie epoche, dalle opere romane a quelle medievali, rinascimentali, barocche, romantiche e contemporanee: per questo essa risulta essere la città che possiede più monumenti al mondo.[109]
A Roma, fin dai primi secoli, si affermò la ritrattistica, legata al culto degli antenati. La conquista dei popoli stranieri fece confluire nella città capitolina immense ricchezze derivanti dalla spoliazione dei templi e delle città nemiche: la definitiva conquista dei territori ellenici, inoltre, la mise a diretto contatto con i tesori dell'arte greca.
L'architettura romana basava i propri schemi costruttivi sul principio dell'arco e della volta; la cupola fu la vera e propria invenzione romana, insieme con la fitta rete stradale che collegava Roma con le altre città dell'impero. La pittura romana, probabilmente simile a quella ellenistica, viene convenzionalmente suddivisa in quattro stili, detti pompeiani; a Roma si sono conservati alcuni esempi in varie dimore patrizie, ad esempio nella villa di Livia e presso la Casa della Farnesina.
Dopo secoli di decadenza, dovuta alle invasioni barbariche, a Roma l'arte conobbe una nuova fase in seguito alla discesa dei Franchi in Italia e, soprattutto, all'incoronazione di Carlo Magno, che volle ricostituire un impero paragonabile a quello romano, per estensione e potenza, ma anche per arte e cultura.
Nel Settecento, Roma perse il ruolo politico di principale capitale europea, e, nonostante la realizzazione di alcune grandi opere d'arte (tra cui quelle di Antonio Canova), la produzione artistica subì un lento declino, dovuto anche alle vicende politiche della città.
La svolta decisiva avvenne con la breccia di porta Pia, che consegnò Roma al Regno d'Italia: la città dovette adeguarsi nuovamente al ruolo di capitale e conobbe una rapida espansione, urbanistica e demografica. Dopo la Roma umbertina di fine Ottocento e la Roma giolittiana di inizio XX secolo, si affermò il fascismo, che rinnovò il volto della città. La seconda metà del secolo è stata caratterizzata dalla creazione di nuovi quartieri, come l'EUR, in cui dominano l'arte e l'architettura moderna e contemporanea.
Le prime forme teatrali presenti a Roma furono le espressioni popolari preletterarie: il fescennino, penetrato a Roma nel IV secolo a.C.; la satura, rappresentata durante i ludi scaenici istituiti nel 364 a.C.;[183] l'atellana, una farsa di tipo comico; il mimo, uno spettacolo di origine greca.
Dopo una fase buia durante tutto il Medioevo (caratterizzato dal cosiddetto teatro religioso), il teatro svolse un ruolo di primo piano dagli inizi dell'età moderna, nonostante la rigida censura dei pontefici: gli spazi pubblici dedicati alle rappresentazioni teatrali, tuttavia, iniziarono a comparire solo nel Seicento (secolo influenzato dalla presenza in Roma della mecenatica Cristina di Svezia), anche se il primo fu eretto sul Campidoglio per volere del papa Leone X nel 1513.
Il secolo d'oro per il teatro romano moderno fu il Settecento, quando furono costruiti i grandi teatri (l'Alibert, l'Argentina) e si diffuse il melodramma del romano Pietro Metastasio. Il teatro, dopo un declino nella prima metà dell'Ottocento, si rivitalizzò dopo l'unità nazionale (soprattutto il teatro dialettale e la prosa); negli anni 1880 fu costruito il Costanzi (il teatro dell'Opera).
Nel Novecento furono realizzati numerosi teatri, nonostante la crisi del mondo teatrale dovuta alla nascita del cinema e della televisione; negli ultimi decenni è stato attuato un decentramento teatrale a favore delle zone periferiche della città capitolina.
Prima di Cinecittà, tuttavia, vi furono altre case di produzione: la Cines, sorta nel 1906 dalla trasformazione in società anonima della Alberini & Santoni, la Scalera Film, alla circonvallazione Appia e la De Paolis; contribuirono allo sviluppo dell'industria cinematografica anche La Settimana Incom e l'Istituto Luce.[184]
La musica è presente nella storia di Roma fin dalle prime espressioni orali dei ceti dominanti della fase preletteraria (dai carmina convivalia alle neniae) e quelle popolari (canti, formule magiche, filastrocche, carmina triumphalia). Di origini etrusche o italiche, la musica romana ricopriva un ruolo fondamentale nella vita sociale, culturale e militare: i principali strumenti, infatti, venivano utilizzati durante le battaglie.
Con l'avvento del cristianesimo, si diffuse in Roma il canto cristiano, in cui è possibile riscontrare gli archetipi della cultura musicale occidentale. In seguito alla svolta costantiniana, a Roma fu fondata la prima schola lectorum, poi divenuta schola cantorum. Nella chiesa di Roma si sviluppò il canto romano antico, successivamente chiamato canto gregoriano perché attribuito al papa Gregorio I: tale canto è riconosciuto come canto proprio della liturgia romana.[185] Nel 1028 Guido d'Arezzo fu invitato dal papa Giovanni XIX a Roma, dove soggiornò al Laterano, per illustrare alla curia papale le novità che aveva introdotto in campo musicale.
La cucina romanesca, a partire dal Medioevo, si divise in cucina pontificia, consumata alla corte dei Papi, e cucina popolare, maturata sino ai nostri giorni.[189] Quest'ultima si basa su ingredienti semplici ma saporiti, sull'uso di erbe aromatiche, di avanzi e frattaglie, di strutto, olio e battuto a base di lardo, guanciale, ventresca e grasso di prosciutto.[189]
Nella capitale si svolgono anche eventi legati alla moda: l'Altaroma Fashion Week curata dalla società Altaroma in sedi variabili (l'area dell'Ex Dogana allo Scalo San Lorenzo nel quartiere Tiburtino[195], l'ex Caserma in Via Guido Reni); la Rome Fashion Week che si svolge nelle sale della Fiera di Roma; Roma Sposa - Salone Internazionale dell'Abito da Sposa e da Cerimonia, che ha luogo in autunno presso il Nuovo Centro Congressi.
Di rilevanza nazionale sono anche altre manifestazioni, come l'Estate romana o Romarama, che prevede numerose iniziative (eventi artistici, performance teatrali, spettacoli di musica, rassegne di cinema, rassegne a base di reading, letture e concerti, manifestazioni dedicate ai libri e altri eventi)[196], l'edizione europea del Maker Faire, il Romaeuropa Festival, e il Romics,[197] evento legato al fumetto e all'animazione, annuale fino al 2012 e semestrale a partire dal 2013.
Il territorio di Roma Capitale è suddiviso in quindici Municipi,[198] con autonomia gestionale, finanziaria e contabile, ed organi politici eletti direttamente.[199]
Nel 1972 furono istituite venti Circoscrizioni, ridotte a diciannove nel 1992 quando la XIV è diventata il Comune di Fiumicino, e denominate Municipi dal 2001, quando acquisirono maggiori competenze in base al processo di decentramento amministrativo. Dal 2013 lo statuto di Roma Capitale articola il territorio in quindici Municipi, accorpando alcuni dei territori preesistenti.
A fini statistici i Municipi sono ulteriormente suddivisi in 155 zone urbanistiche omogenee.[200]
Il valore aggiunto delle imprese nell'industria e nei servizi non finanziari è stato nel 2015 pari a 51,8 miliardi (poco meno di Milano con 52,5), mentre la produttività è stata di 57 000 euro per addetto (inferiore rispetto ai 70 500 di Milano); i settori più rilevanti in termini di valore aggiunto sono informazione e comunicazione (10,4 miliardi), commercio (7,4) e attività professionali e tecniche (5,6).[202]
La città metropolitana di Roma ha il maggiore ammontare in Italia di popolazione attiva (1,98 milioni) e di occupati (1,77 milioni) e un tasso di attività che si attesta al 64,1%, superiore alla media nazionale.[203] Il tasso di disoccupazione nel 2022 si è attestato intorno al 7,4%, in netto calo rispetto al 2015 (10,7%).[204]
Storicamente la città di Roma ha potuto contare su una forte espansione economica durante il boom economico degli anni ‘50 e ‘60. Periodo in cui la città ha visto un'ampia espansione urbanistica e un forte aumento della popolazione, grazie all'immigrazione proveniente da altre regioni italiane e dall'estero successivamente, in cui è diventata una delle più grandi metropoli europee[205]. Periodo in cui Roma fu protagonista della dolce vita romana, dall'omonimo film che ha rappresentato la vivacità e lo splendore della città in quegli anni. Ancora oggi Roma è una delle città più attrattive del paese, in cima alle preferenze degli italiani tra le città in cui vorrebbero vivere[206], grazie soprattutto all'ingente offerta di servizi (formativi, culturali ed economici) che la città dispone.
Roma è il più grande comune agricolo d'Europa, con una superficie agricola di circa 517 km², pari a circa il 40% della superficie comunale totale.[207]
Industria
I quartieri Ostiense, Marconi e Testaccio, furono i luoghi storicamente ad alta concentrazione industriale della città. La storia industriale della città e dell’industrializzazione capitolina comincia con il pontificato di Pio IX, papa riformatore, ultimo pontefice sovrano dello Stato Pontificio,[209] che intraprese importanti e radicali cambiamenti nella città, volto a modernizzare la capitale pontificia. Vennero infatti ultimati numerosi progetti urbanistici, la costruzione di grandi stazioni, ponti ferroviari, scali e nodi di interscambio, centri di servizio che si svilupparono in concomitanza con la nascita delle vaste realtà produttive dell’epoca.
Con l’inizio dello sviluppo della ferrovia a Roma, vennero inaugurate due linee: la Roma-Frascati e la Roma-Civitavecchia, quest’ultima fu strategica per lo sviluppo industriale in zona Ostiense, fu infatti espansa nel 1863 alla neonata stazione di Roma Termini, per scavalcare il fiume venne costruito l’avveniristico per l’epoca Ponte dell'Industria, comunemente conosciuto come Ponte di Ferro.[210]
Il processo di industrializzazione proseguì anche successivamente al Risorgimento e alla proclamazione di Roma capitale del Regno d’Italia. In particolare con l’istituzione del Piano Regolatore del 1883,[211] in cui venne individuata l’area di Testaccio come zona più idonea per accogliere la nuova classe lavoratrice, per la presenza in zona della ferrovia e del Tevere. Testaccio divenne il primo quartiere operaio e ufficialmente il primo distretto industriale di Roma.
Il primo stabilimento a essere costruito fu il Mattatoio, le attività industriali del sito erano favorite dalla presenza dei Magazzini Generali, della Dogana, della Centrale Elettrica Comunale e al Porto Fluviale sul Tevere, che sin dai tempi dell’Antica Roma è stato la principale via commerciale di Roma.[212] Nel 1922 entrarono in funzione i Mercati Generali sviluppati su una grande superficie lungo la Via Ostiense. Successivamente vennero costruite impianti per il rifornimento energetico del grande complesso industriale e della città, la Centrale Montemartini nel 1912 e il Gazometro inaugurato nel 1937.
Nel complesso l’industria capitolina fu fortemente limitata, soffocata essenzialmente da due fattori:
Atteggiamento della politica nazionale del nostro paese, che temeva dei rischi associati alla presenza di una forte classe operaia sul suolo della Capitale. Si ritenne infatti pericoloso avere una massa di operai vicino i centri del potere.[213]
Negli ultimi anni del Fascismo, cominciò a declinare il ruolo industriale di Ostiense e Marconi, e fu individuata nei primi anni '40 un nuovo polo industriale a Tiburtina. In quest’area si sviluppò intorno ad alcuni poli di sviluppo una moderna realtà industriale, a cominciare dalla cosiddetta Tiburtina Valley, ovvero la zona a est intorno al Grande Raccordo Anulare lungo la via Tiburtina, dove sorge il Tecnopolo Tiburtino[214].
La presenza di tre poli universitari pubblici, insieme a decine a carattere privato, ha favorito negli ultimi anni lo sviluppo di attività legate alla ricerca e ai servizi tecnologici avanzati. Il più importante polo finanziario e terziario della Capitale è rappresentato dall'EUR. Il terziario è completato dalla presenza delle sedi dei vari Ministeri e di gran parte degli enti pubblici statali, che assieme ai vari enti locali (Regione, Città metropolitana, Comune, Municipi) costituiscono la pubblica amministrazione capitolina.
Sede centrale di Confindustria, la principale organizzazione di rappresentanza a livello nazionale e internazionale delle imprese, banche e aziende pubbliche italiane. Unindustria Lazio (branca di Confindustria) è tra le principali organizzazioni industriali italiane.
In città spiccano i settori della ricerca e sviluppo, dato dall'elevata presenza di startup, poli universitari e settori di eccellenza, il che la rende una delle città più innovative a livello europeo e nazionale.[216][217]
L'importanza storica, monumentale, artistica, culturale e religiosa della città la rende una delle principali mete turistiche nel mondo, secondo uno studio condotto da Euromonitor nel 2019, complessivamente la capitale è la 5ª città più visitata d'Europa dopo Londra, Parigi, Istanbul, Adalia e la 16ª al livello globale[222][223][224].
Roma ogni giorno è visitata mediamente da circa 90 000 turisti, per un totale annuo nel 2017 di 14,7 milioni di arrivi e 35,6 milioni di presenze, di cui due terzi stranieri[225]. In particolare la Basilica di San Pietro e il Colosseo sono rispettivamente il 2º e il 5º tra i monumenti più visitati al mondo.[226]
La capitale, oltre al turismo leisure, si pone anche come meta internazionale per i viaggi d'affari, prima destinazione in Italia nel settore, 14º al livello globale con circa 79 tra meeting, convegni e congressi. Complessivamente l'Italia è terza al livello globale nel settore dopo Stati Uniti e Spagna.[227]
Il contributo del turismo costituisce circa il 12% del PIL cittadino.[228]
La stazione ferroviaria principale, e l'unica nel centro storico, è Roma Termini (la più trafficata stazione d'Italia, collegata con le linee A e B della metropolitana e vicina alla linea Roma-Centocelle), ma i treni ad alta velocità di Trenitalia e Italo e i treni nazionali fermano anche a Roma Tiburtina (destinata a gestire livelli di servizio pari a Termini e collegata dalla linea B) e a Roma Ostiense (collegata alla linea B e alla Roma-Lido). Altre stazioni che svolgono un ruolo importante per i servizi ferroviari sono Roma San Pietro, Roma Trastevere, Roma Tuscolana e Roma Prenestina, mentre Roma Casilina, chiusa al pubblico dal 2003, viene usata come fermata straordinaria in condizioni di difficoltà.
Il primo porto romano si deve, secondo la tradizione, ad Anco Marzio che fece costruire alla foce del Tevere l'insediamento di Ostia, cui si aggiunsero in età imperiale sulla sponda opposta del fiume i due nuovi porti di Claudio e Traiano. Altri scali romani furono quelli fluviali, costruiti per l'approdo delle imbarcazioni che anticamente risalivano il Tevere per giungere in città: il porto dell'Emporio, abbandonato già in epoca medievale; il porto di Ripa, ricostruito nel 1642 con il nome di Ripa Grande; il porto di Ripetta, costruito nel 1704 a monte di Castel Sant'Angelo ma distrutto nel 1893; il porto Leonino, costruito nel 1827 per volere del papa Leone XII e distrutto nel 1863.
La città di Roma è servita da due aeroporti internazionali, l'Aeroporto di Roma-Fiumicino "Leonardo da Vinci" e l'Aeroporto di Roma-Ciampino "G. B. Pastine", entrambi gestiti dalla società Aeroporti di Roma, che con oltre 40 milioni di passeggeri nell'anno 2023 costituiscono il più importante sistema aeroportuale d'Italia,[235] e da altri tre a uso minore:
L'Aeroporto di Roma-Fiumicino è il principale aeroporto italiano passeggeri con un traffico di oltre 40 milioni di passeggeri annui.[235] È uno degli aeroporti più importanti d'Europa con oltre 200 destinazioni collegate[236], nono scalo europeo per traffico passeggeri. Per il secondo anno consecutivo, Il "Leonardo da Vinci" tramite ACI (Airports Council International), ha conseguito dai passeggeri il riconoscimento "Airport Service Quality Award" come miglior aeroporto d'Europa per il 2018[237]. Distante circa 30 km dal centro di Roma è collegato alla città dal servizio ferroviario continuativo Leonardo Express, con 110 collegamenti da e verso Roma Termini, dalla linea ferroviaria suburbana FL1 e varie linee bus pubbliche (Cotral) e private. Collegato anche alla rete dell’alta velocità ferroviaria italiana con collegamenti verso Venezia e Napoli.[238]
L'Aeroporto di Roma-Ciampino "Giovan Battista Pastine", situato ancora nel territorio di Roma ai confini con il comune da cui prende il nome; è un aeroporto sia civile sia militare, situato lungo la via Appia; riceve un grande numero di voli di compagnie a basso costo. Collegato alla città con collegamenti ferroviari (FL4 e FL6) e collegamenti bus.
L'Aeroporto militare Mario de Bernardi, conosciuto meglio come Aeroporto di Pratica di Mare, sito presso l'omonima frazione del comune di Pomezia, confinante con il territorio comunale di Roma a sud della capitale.
oltre 370 linee autobus, tra cui 30 linee notturne, gestite dall'ATAC e dal consorzio privato Roma TPL.
La rete del trasporto pubblico locale di superficie, sommando i km di sviluppo su ferro e su gomma, è con 4650km la più estesa d'Europa.[243][244]
Dell'estesa rete di tranvie extraurbane che un tempo caratterizzava l'area di Roma, fra cui la tranvia Roma-Tivoli e le tranvie dei Castelli Romani, dopo i tagli operati nel corso del Novecento non è sopravvissuto alcun impianto.
Per le piste ciclabili, Roma ha la più estesa rete d'Italia,[245] sia per quanto concerne gli itinerari urbani pedonali asfaltati, oltre 320 km,[246] sia per i sentieri misto-terra.[247]
Le licenze taxi a Roma sono circa 7800, a cui si aggiungono 993 autorizzazioni per NCC con autovetture.[248]
Organizzazioni internazionali, entità e coinvolgimento internazionale
Tra le città globali, Roma è unica ad avere due entità sovrane situate interamente all'interno dei suoi confini urbani, la Santa Sede, rappresentata dallo Stato della Città del Vaticano e il Sovrano Militare Ordine di Malta, territorialmente più piccolo. Il Vaticano è un'enclave della capitale e un possedimento sovrano della Santa Sede, che è la diocesi di Roma e il governo supremo della Chiesa cattolica romana. Per questo motivo, Roma è stata talvolta descritta come la capitale di tre stati.[249] Roma, quindi, ospita ambasciate straniere presso il governo italiano, presso la Santa Sede, presso l'Ordine di Malta e presso alcune organizzazioni internazionali. A Roma hanno sede diversi collegi romani internazionali e università pontificie.
Roma è stata tradizionalmente coinvolta nel processo di integrazione politica europea. Nel 1957 la capitale ha ospitato la firma del Trattato di Roma, che ha istituito la Comunità economica europea (predecessore dell'Unione europea) e l'Euratom, e ha anche ospitato la firma ufficiale della proposta di Costituzione europea nel luglio del 2004.
Roma è la sede del cosiddetto "Polo Romano" costituito da tre principali agenzie internazionali delle Nazioni Unite:
Roma ospita anche altri importanti enti internazionali come l'IDLO (Organizzazione internazionale per il diritto dello sviluppo), l'ICCROM (Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali) e l'UNIDROIT (Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato).
Il territorio comunale di Roma è amministrato da un ente territoriale speciale, denominato Roma Capitale, entrato in vigore il 3 ottobre 2010 a seguito della riforma del titolo V parte II della Costituzione italiana nel 2001 per garantire alla città maggiore autonomia, sostituendosi al previgente Comune di Roma, mantenendone invariati i confini e il livello di governo.
Roma ospita le ambasciate straniere presso la Repubblica italiana (138 ambasciate)[251] e la Santa Sede (72), compresa, pertanto, anche l'ambasciata italiana presso la Santa Sede, che ha sede a palazzo Borromeo.[252] Questa caratteristica conferisce a Roma un record mondiale: è la città con il maggior numero di ambasciate presenti sul suo territorio.
La città capitolina, inoltre, è sede di 25 consolati generali o onorari.[253]
A Roma ha sede il Sovrano Militare Ordine di Malta, un ordine religioso dipendente dalla Santa Sede riconosciuto da gran parte della comunità internazionale come soggetto di diritto internazionale: villa del Priorato di Malta, sull'Aventino, sede storica dell'ordine, ospita le ambasciate presso la Santa Sede e presso la Repubblica italiana dell'Ordine, e gode del diritto di extraterritorialità.
Nella capitale, infine, si trovano le missioni diplomatiche permanenti presso la FAO degli stati membri dell'agenzia delle Nazioni Unite.
Gemellaggi
(FR)
«Seule Paris est digne de Rome; seule Rome est digne de Paris»
(IT)
«Solo Parigi è degna di Roma; solo Roma è degna di Parigi»
Secondo la mappatura degli impianti sportivi siti nel territorio comunale romano realizzata dal Prisp (Piano Regolatore Impianti Sportivi),[258] a Roma sono presenti circa 2 500 strutture per lo sport, tra cui 1700 palestre per giochi di squadra, 1100 spazi per il benessere, 231 campi scoperti e numerosi spazi all'aperto e piccoli impianti.[259] Di seguito ne sono elencati i principali, alcuni dei quali caratterizzano l'area sportiva del Foro Italico:
Palazzetto dello Sport, realizzato tra il 1958 e il 1960 quale impianto destinato ad accogliere alcuni eventi delle Olimpiadi del 1960, è tuttora in funzione e ospita manifestazioni sportive;
^abcdL'ipotesi venne formulata da alcuni antichi cronisti di lingua greca e riportata dallo storico Plutarco.
^L'ipotesi è una variante della leggenda troiana. Il nome sarebbe derivato dai fondatori della città, anche se il vero fondatore fu solo uno dei due gemelli (cfr. Rendina, 2007, 17); è più probabile che sia piuttosto Romolo, fondatore leggendario della città, ad aver preso il nome dalla città (cfr. Geraci e Marcone, p. 22).
^Ipotesi formulata da Servio Mario Onorato: Roma avrebbe significato "città del fiume".
^Plutarco scrisse: "sulle rive dell'insenatura sorgeva un fico selvatico, che i Romani chiamavano ruminalis perché i gemelli vi furono allattati; i Romani chiamano Rumilia una dea che viene invocata durante l'allattamento dei bambini".
^I due colli sono paragonabili, nella forma, a due mammelle.
^In questo caso Roma avrebbe significato "città forte"; Plutarco scrisse: "[…] i Pelasgi, che, dopo aver visitato quasi tutte le terre abitabili e soggiogati quasi tutti i viventi, si fissarono dove sorge Roma, e per la propria forza in guerra diedero il nome alla città".
^Roma raggiunse formalmente il Golfo Persico solo dal 115 al 117. Altrimenti, il confine orientale era rappresentato dall'Eufrate e dal deserto siriano.
^Bozzetto dello stemma del Comune di Roma, su Archivio Centrale dello Stato, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 29 settembre 2024.
^Cimiteri Capitolini, su cimitericapitolini.it, AMA - Direzione Cimiteri Capitolini. URL consultato il 10 gennaio 2020 (archiviato il 27 dicembre 2019).
^Fontane, su ezrome.it. URL consultato il 30 novembre 2016 (archiviato il 10 novembre 2016).
^Sugli storni e i crescenti problemi di ecologia urbana che creano, si veda la scheda di Ecologia urbana (PDF) (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2011)..
^Al giugno 2010 l'anagrafe registrava 2864519 abitanti, a cui bisogna aggiungere circa 118000 residenti di comodo (cioè che vivono stabilmente a Roma ma risultano residenti altrove), circa 100000 studenti fuori sede, circa 23000 persone senza fissa dimora e 799 residenti nella Città del Vaticano, per un totale di 3106318 abitanti. Insieme con circa 868000 persone, che per motivi di lavoro, studio o turismo, quotidianamente si trovano a Roma, la città raggiunge la cifra di circa 3974318 abitanti; cfr. Roma oltre i tre milioni di abitanti. URL consultato il 5 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2010).
^Cesnur. "Il Tradizionalismo Romano." CESNUR - Centro Studi Nuove Religioni, www.cesnur.com/neo-paganesimo-neo-stregoneria-neo-sciamanismo/il-tradizionalismo-romano/. Accesso 1 dicembre 2024.
^Nell'antichità la fondazione di Roma veniva ricordata nell'enunciazione delle date in latino, Ab Urbe condita, "dalla fondazione di Roma", come data di riferimento.
Maria Antonietta e Lozzi Bonaventura, Roma antica. Viaggio nel tempo alla scoperta della città eterna, Guide ITER, Subiaco, 2009, ISBN978-88-8177-143-1.
Keti Lelo, Salvatore Monni e Federico Tomassi, Le Mappe della disuguaglianza. Una geografia sociale metropolitana, Roma, Donzelli Editore, 2019, ISBN978-88-684-3988-0.
Massimiliano Liverotti, Il grande libro dei misteri di Roma risolti e irrisolti, Roma, Newton Compton Editori, 2007, ISBN978-88-541-0894-3.
Armando Ravaglioli, Le grandi piazze di Roma. I luoghi dell'accoglienza: piazza del Popolo, di Spagna, Colonna, Navona, S. Pietro, S. Giovanni in Laterano, del Campidoglio, 3ª ed., Roma, Tascabili Economici Newton, 1996, ISBN88-7983-777-X.
In neretto i capoluoghi di regione, in corsivo le città metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica la città metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.
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