Voluto da Nicola Pende nel 1934, la costruzione dell'edificio storico dell'ospedale viene iniziata nel 1938 quando nel periodo fascista[1] si intende dotare l'Italia di un "Istituto centrale di bonifica umana, di ortogenesi e di terapia naturistica" da inaugurare per l'Esposizione Universale di Roma programmata per il 1942.[2] Il progetto originario, curato da Gaspare Lenzi, Luigi Lenzi e Dagoberto Ortensi,[2] si ispirava a Castel del Monte ma prevedeva di sviluppare l'edificio su una pianta pentagonale invece di ottagonale, si decise infine di erigere quattro torri agli angoli della costruzione razionalista; simboleggianti nella bonifica umana: il fanciullo, la donna, il lavoratore e la razza. Nelle intenzioni l'istituto si sarebbe dovuto occupare di eugenetica, su interessamento di alcuni studiosi coinvolti nel progetto e firmatari del manifesto della razza[1], al termine di una diatriba accademico-scientifica sulla conduzione del razzismo di Stato; tra il 1939-1941 si ufficializza il pensiero di Pende.[3]
Lo scoppio della guerra non consentì lo svolgimento dell'Esposizione Universale e anche la realizzazione dell'istituto e i relativi lavori vennero interrotti; durante la liberazione di Roma del 1944, l'edificio fu occupato dalle truppe statunitensi.[1]
Successivamente fu utilizzato come sede per l'amministrazione per gli aiuti internazionali grazie a un contratto di affitto per 99 anni; tuttavia, a causa dell'impossibilità da parte dell'amministrazione di poter sostenere gli ingenti costi per il completamento della struttura, la proprietà dell'edificio venne trasferita al Pio Istituto S. Spirito ed Ospedali Riuniti di Roma, ente che sin dal 1896 si prefiggeva il compito di coordinare e sviluppare le strutture ospedaliere di Roma. Nel 1957, grazie all'opera di alcuni dottori provenienti dal Policlinico Umberto I si organizzò l'apertura all'utenza dell'ospedale che venne inaugurato il 9 giugno dello stesso anno. Nel 1961 presso l'ospedale Sant'Eugenio venne aperto un centro per la cura delle ustioni, che rimase a lungo l'unica struttura specializzata per le grandi ustioni in tutta l'Italia centrale e meridionale.[1]
Nel 1978, su progetto dell'architetto Gualtiero Gualtieri risalente al 1965, vennero avviati i lavori per l'ampliamento dell'ospedale che terminarono nel 1986 con l'attivazione dei reparti di degenza dislocati nel nuovo e imponente edificio costruito alle spalle del vecchio fabbricato ante guerra, il quale continua comunque a essere utilizzato.[1]
Organizzazione
Le attività dell'ospedale si distribuiscono all'interno delle seguenti articolazioni:[4]
Dipartimento dei servizi
Anatomia e istologia patologica
Attività di libera professione ALPI
Banca del sangue placentare
Medicina nucleare
Patologia clinica
Radiologia
Dipartimento delle specialità
Centro grandi ustionati e chirurgia plastica
Ematologia
Servizio di endocrinologia e diabetologia
Chirurgia oncologica
DH talassemici
Nefrologia e dialisi
Dipartimento di chirurgia
Attività ambulatoriale di flebologia
Chirurgia proctologica
Chirurgia dei trapianti
Chirurgia generale
Chirurgia vascolare
Oftalmologia
Otorinolaringoiatria
Urologia
Day-surgery multidisciplinare
Chirurgia, presidio Santa Caterina della Rosa
Dipartimento di medicina
Cardiologia
Medicina II
Neurologia e Stroke Unit
Oncologia medica
Servizio di gastroenterologia e endoscopia digestiva
Angiologia medica
DH cardiologico
Nutrizione clinica
Dipartimento emergenza accettazione
Chirurgia di urgenza
Medicina di accettazione e di urgenza
Ortopedia e traumatologia
Anestesia e rianimazione
Dipartimento materno infantile
Ostetricia e ginecologia
Pianificazione familiare
Pediatria
Servizio di geriatria
Chirurgia laparoscopica e tecnologie avanzate in chirurgia
^Ospedale S. Eugenio, su aslrmc.com, ASL Roma C, 21 settembre 2011. URL consultato il 1º marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2015).
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