Inizialmente legata a degli insediamenti abitativi agricoli, già rilevabili dal 400-300 a.C., sparsi nel territorio dei Capenati. Di certo si può ricondurre al 500 d.C. la chiesa dei SS. Abbondio e Abbondanzio, costruita nel possedimento della matrona romana Teodora, in onore degli omonimi martiri, ivi seppelliti. La chiesa divenne un popolare centro di venerazione e di culto. Nel 999 le reliquie furono traslate, da Ottone III, a Roma, insieme a quelle di Teodora, divenuta santa, nella chiesa di S. Adalberto sull'isola Tiberina. A Rignano, nel 972 aveva sostato l'imperatore Ottone I, dopo l'incoronazione a Roma, mentre nel 1159, vi morì Adriano IV, durante un viaggio verso Civita Castellana dove voleva rifugiarsi fuggendo da una sommossa ordita da alcuni consoli.
Di proprietà della chiesa di S. Maria in Trastevere, fu dato in enfiteusi, nell'anno 1116, a un avo di papa Savelli, Onorio III, divenendo successivamente proprietà della famiglia stessa, alla quale fu tolta da papa Alessandro VI Borgia, nel 1501. Di Rignano, allora nota come Arignano, era il marito della celebre Vannozza Cattanei, amante del papa Borgia.
Ai Savelli tornò dopo la caduta dei Borgia, sino al 1607, quando fu venduta ai Borghese e fu eretto a ducato. Dalla famiglia Borghese passò poi a quella dei Muti, per una permuta fatta nel 1633. Nel 1701 andò come dote di nozze alla famiglia Cesi e nel 1799, ereditariamente, alla famiglia Massimo.
Le chiese, le case che ancora formano il quartiere antico dei "Vicoli", la bombarda, ancora integra, posta accanto alla antica rocca dei Borgia, il sarcofago e la porzione dell'antica via Flaminia, visibile per un lungo tratto, parallelamente alla odierna consolare, sono le testimonianze ancora visibili di questa lunga storia, di cui Rignano è stata protagonista nei secoli.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone in uso sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 dicembre 1976.[4]
Sullo stemma d'azzurro, è raffigurato sant'Anastasio, affiancato dalle lettere maiuscole S e A; il Santo, vestito con un piviale bianco, impugna con una mano un pastorale d'oro e con l'altra tiene una corona anch'essa dorata.
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di giallo.
Tra le stazioni di Morlupo e Rignano si trovano le vecchie stazioni abbandonate di Murraccio (frazione di Morlupo) e Morolo (Case Morolo) che però non sono più in funzione da anni.
Fra il 1906 e il 1932 in luogo di tale stazione sorgeva una fermata della tranvia Roma-Civita Castellana, gestita dalla Società Romana per le Ferrovie del Nord (SRFN).
Rignano Stazione di Rignano sull'Arno-Reggello Ponte di Rignano Rignano sull'Arno Rignano Flaminio Rignano Garganico Stazione di Rignano Torri (Rignano sull'Arno) Stazione di Rignano Garganico Eugenio Rignano Piazza della Repubblica (Rignano sull'Arno) Chiesa di Santa Maria (Rignano sull'Arno) Battaglia di Rignano Pieve di San Leolino (Rignano sull'Arno) Stazione di Rignano Flaminio Palazzo Massimo di Rignano Strage della famiglia Einstein Onorio Savelli, VII signore di Rignano Chiesa di Santa Maria Immacolata (Rignano sull'Arno) Rosano (Rignano sull'Arno)