La Cordonata capitolina è la celebre salita che da via del Teatro di Marcello conduce a piazza del Campidoglio, sulla cima dell'omonimo colle nel rione Campitelli, a Roma.
Storia
Fu progettata da Michelangelo Buonarroti nel XVI secolo su commissione di papa Paolo III, nell'ambito dei lavori di risistemazione del Campidoglio.
La cordonata capitolina, di facile accesso e transito poiché pensata anche per il transito di uomini a cavallo, si allarga leggermente verso l'alto, dove sono poste le grandi statue dei Dioscuri, Castore e Polluce,[1] ed il gruppo scultoreo conosciuto come I Trofei di Mario creduti di quest'epoca durante il Medioevo ma in realtà di età domizianea, omaggio alle vittorie di Domiziano nell'89 d.C. sui Catti e sui Daci.
Due statue di leoni ornano la scalinata alla base, mentre a metà scalinata, sulla sinistra, è posto il monumento a Cola di Rienzo, realizzata da Girolamo Masini e Francesco Azzurri dopo la presa di Roma.
I due leoni tolemaici vennero collocati alla base della cordonata nel 1582; in precedenza erano collocati a fianco della Statua di Marco Aurelio all'epoca presente in Laterano. La collocazione originaria è testimoniata da un disegno del Pisanello del XV secolo[2] e da Maarten van Heemskerck nel secolo seguente, il quale ne illustrò la collocazione nel Campo Laterano,[3] smentendo una memoria di Flaminio Vacca che ne riportava la presenza al campidoglio anche in precedenza.[4]
Note
- ^ I due Dioscuri furono trovati a metà del '500 durante la costruzione della recinzione del Ghetto voluta da Paolo IV Carafa.
- ^ Carlo Pietrangeli, Il palazzo apostolico Lateranense, Nardini, 1992, p. 108.
- ^ Boris De Rachewiltz e Anna Maria Partini, Roma egizia: culti, templi e divinità egizie nella Roma imperiale, Edizioni mediterranee, 1999, p. 223.
- ^ Della presenza dei due leoni, presumibilmente pertinenti all'Iseo Campense, dà notizia il Vacca nelle sue Memorie di varie antichità trovate in diversi luoghi di Roma (1594) alla nota 27:
«Dietro alla suddetta Casa vi è la Chiesa di S. Stefano del Cacco; questo nome deriva da duo Leoni di Basalto pietra di Numidia di color negro, quali mi ricordo stare innanzi alla suddetta Chiesa ed al Tempo di Pio IV furono trasportati in Campidoglio e furono messi per ornamento al principio delle scale fatte a cordone che conducono sopra la Piazza».
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