Il termine ipogeo può essere usato come aggettivo e come sostantivo. Usandolo come aggettivo si può usare per indicare qualcosa che si sviluppa sottoterra, come la flora ipogea o la fauna ipogea[2].
Parlando di ambienti ipogei ci si riferisce semplicemente ad ambienti sotterranei, o cavità, che possono essere sia naturali, come le grotte di origine carsica, che artificiali[3].
Parlando di ipogei l'aggettivo si sostantivizza e si riferisce generalmente alle sole cavità artificiali o riadattate; di queste, è in particolare diffusa l'identificazione dell'ipogeo con il sepolcro e la catacomba, cioè con l'uso funerario o cultuale.[4]
L'età di un ipogeo può andare dalla preistoria ai giorni nostri. Per identificare il periodo di costruzione si usano le lettere dalla a (preistoria) alla n (XX secolo e a seguire), distribuite più densamente col progredire del tempo.
Tecnica costruttiva o categoria
Le cavità di origine artificiale possono essere ricavate per escavazione completamente sotterranea (cavità scavate nel sottosuolo), ad esempio gallerie in suoli duri come la pietra, oppure costruite in un fossato fatto a cielo aperto, le cui pareti vengono rivestite e sia poi coperto da un tetto, come certe trincee (cavità costruite nel sottosuolo).
Quando invece l'uomo scava per riadattare cavità naturali, ad esempio espandendole, o per raggiungerle dall'esterno, si parla di cavità artificiali miste. Se tali interventi sono limitati e magari indiretti si definiscono invece grotte con interventi antropogeni.
Esistono poi due casi particolari. Specie nelle aree urbane, è comune che costruzioni in origine di superficie finiscano nel sottosuolo per le nuove costruzioni dell'uomo, o per l'azione della natura; si parla in questi casi di cavità ricoperte. Nel caso di strutture come i bunker, costruzioni superficiali molto simili agli ipogei più classici, si parla invece di cavità artificiali anomale.
Funzione o tipo
Le opere idrauliche comprendono tunnel per il drenaggio di zone umide e per il controllo del livello di riserve idriche, naturali e non; l'intercettazione di falde acquifere e in generale di fonti d'acqua, con relativi acquedotti, cisterne per la riserva e redistribuzione, pozzi per il prelievo. Sono comprese inoltre ghiacciaie, fognature e canali navigabili sotterranei.
Fra le opere insediative civili sono inclusi, ad esempio, i Sassi di Matera e qualsiasi abitazione sotterranea. In gran parte abbandonate, vengono ancora costruite in Cina, ma nell'antichità alcuni di questi insediamenti hanno raggiunto dimensioni notevoli. Sempre civili sono le cantine, e magazzini, silo, stalle e persino piccionaie ed arnie sotterranei, oltre che impianti per la produzione di olio e di corde. In questo tipo sono inclusi anche rifugi temporanei come quelli dei pastori, o nascondigli di pirati e banditi.
Le opere militari includono fortificazioni e collegamenti sotterranei, tunnel di mina e contromina, postazioni di sparo, rifugi di guerra per civili e postazioni di comando protette. Queste opere sono state molto utilizzate nelle guerre mondiali, ad esempio sulla Linea Maginot, Linea Sigfrido e Linea Metaxas.
Il gruppo delle opere estrattivecave e miniere di diversi materiali e delle opere industriali: estrazioni dalle caratteristiche diverse, ma anche sondaggi minerari, coltivazioni sotterranee, tipicamente di funghi, o lavorazioni industriali, come i frantoi ipogei.
Le vie di transito infine includono ampie gallerie anche di epoca etrusca e cunicoli non ricollegabili a un uso militare. Ricadono in questo tipo anche le discenderie, pozzi obliqui di cui non è certo lo scopo o l'appartenenza ad opere dallo scopo accertato.
Va notato che di una stessa opera, perdurando nel tempo, può esser fatto più di uno dei precedenti usi.