L'ipogeo di Torre Pinta è un ipogeo con torre colombaria ubicata a Otranto.
Storia e descrizione
Non è accertata né la data di costruzione né l'originaria funzione dell'ipogeo di Torre Pinta: probabilmente nacque come insediamento messapico per uso cimiteriale, come testimoniato dai resti di un forno dove avvenivano le cremazioni e i sacrifici e dalle numerose nicchie lungo le pareti utilizzate per ospitare le urne cinerarie; successivamente fu convertito in colombaia[1]. Durante il XVII secolo, al di sopra dell'ipogeo fu innalzata una torre[2], anche per sopperire al crollo di parte della volta: anche questa fu adibita a colombaia, il cui massimo utilizzo fu durante l'epoca borbonica quando venivano allevati piccioni viaggiatori da impiegare nella Terra d'Otranto[1]. La scoperta dell'ipogeo avvenne nel 1976 da Antonio Susini[1].
L'ipogeo è posto nella valle della Memorie[3]. Ha una forma a croce latina, con il braccio lungo, orientato verso nord, che raggiunge la lunghezza di 33 metri: lungo tutto il corridoio corre un sedile in pietra dove in origine venivano posti i defunti, in posizione seduta, secondo la tradizione dei Messapi[1]. All'incrocio dei bracci in origine era posta una volta, poi crollata, al posto della quale venne innalzata la torre[4], la quale conserva le guglie originarie in stile saraceno[1]. Nicchie sono scavate sia lungo tutto l'ipogeo che nella torre[1].
Note
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