Felice nacque a Grottammare, piccolo villaggio di pescatori delle Marche meridionali, allora nella giurisdizione di Fermo[5]. Il padre, Peretto di Montalto, si era rifugiato a Grottammare per sfuggire alle angherie del Duca d'Urbino, trovandovi un lavoro come giardiniere. Qui conobbe Mariana, di Frontillo di Sopra di Pievebovigliana, che lavorava al servizio del possidente Ludovico De Vecchis (nobile famiglia originaria di Fermo), e la sposò.
Felice visse un'infanzia molto povera. Ultimo nato della famiglia, svolse lavori umili insieme ai genitori. A 25 km di distanza da Grottammare, sull'Appennino umbro-marchigiano, suo zio materno, Salvatore Ricci, viveva nel convento di San Francesco delle Fratte[6] a Montalto. All'età di nove anni Felice entrò nel convento francescano. A 12 anni iniziò il noviziato. Nel 1535 vestì l'abito francescano: assunse così il nome di fra Felice, mantenendo il nome di battesimo[7]. Da allora iniziò gli studi filosofici e teologici che lo portarono a spostarsi in diversi conventi dell'Ordine, per ascoltare i maestri migliori. Concluse gli studi nella magna domus francescana di Bologna (settembre 1544)[7]. Tre anni prima, nel 1541, era stato ordinato diacono.
Successivamente fra Felice fu “baccelliere di convento”, cioè insegnante di metafisica e diritto canonico nei monasteri dell'Ordine a Rimini e poi a Siena. Nel 1547 fu ordinato sacerdote; l'anno successivo ottenne il dottorato in teologia all'ateneo di Fermo; qui ricevette anche il titolo di maestro (1548) dal generale dell'Ordine dei Francescani conventuali, Bonaventura Fauni-Pio. Diede presto prova di una rara abilità sia come predicatore che nella dialettica. Il 14 giugno del 1551, a Montalto per affari, si dichiarò per la prima volta col cognome Peretti.
Nel 1552 si recò una prima volta a Roma su invito del cardinale Rodolfo Pio, protettore del suo ordine, per tenere alcune omelie durante la Quaresima. Come predicatore francescano tenne le omelie quaresimali nella Basilica dei Santi XII Apostoli. Ebbe modo quindi di mostrare le sue rimarchevoli abilità oratorie riscuotendo molta impressione e guadagnandosi la stima di due futuri grandi e famosi personaggi: san Filippo Neri e sant'Ignazio di Loyola. Un incontro decisivo fu quello con il cardinale Michele Ghislieri, che negli anni successivi divenne il suo grande protettore. Rimase a Roma per il resto dell'anno.
Tornò nella Città eterna nel 1556, quando fu nominato membro della commissione creata da papa Paolo IV per elaborare una riforma della Curia romana. Successivamente fu nominato reggente dell'Università di Venezia. L'anno successivo fu nominato inquisitore della città lagunare. Noto per il suo rigore, divenne inviso alle autorità locali, che ottennero che fosse richiamato a Roma; ciò avvenne effettivamente nel 1560. Tornato a Roma, padre Felice continuò l'incarico di consulente del Sant'Uffizio, ottenne la docenza all'Università La Sapienza e fu procuratore generale e vicario apostolico dei francescani conventuali.
Nel 1565 il pontefice Pio IV lo nominò membro della commissione dell'Inquisizione inviata in Spagna per il processo all'arcivescovo di Toledo, Bartolomé Carranza. Nacquero in quell'occasione delle incomprensioni con il presidente della commissione, il cardinale Ugo Boncompagni; la forte antipatia personale che ne derivò ebbe una marcata influenza sugli eventi degli anni successivi.
Nel 1566 Michele Ghislieri, diventato papa con il nome di Pio V, lo nominò vescovo e vicario generale dei Frati conventuali e nello stesso anno, il 15 novembre, gli fu assegnata la diocesi di Sant'Agata dei Goti (nella Terra di Lavoro)[8]. Nel 1570 lo creò cardinale con il titolo di San Girolamo degli Schiavoni. Nel 1572 fu eletto papa il Boncompagni. In poco tempo, il cardinal Montalto, come veniva generalmente chiamato, perse tutte le cariche fino ad allora accumulate.
Per tutto il resto del pontificato di Gregorio XIII fece una vita ritirata. Nella sua villa sull'Esquilino iniziò a scrivere un'opera su Sant'Ambrogio[9]. Durante questi anni, uno dei segretari del cardinale fu il serissimo e affidabile perugino Scipione Tolomei, raccomandatogli da Fulvio Giulio della Corgna, che svolse impeccabilmente il servizio, prima di dedicarsi alla cancelleria del Marchesato di Castiglione del Lago.
Conclavi
Il cardinal Peretti partecipò al conclave del 1572, che elesse papa Gregorio XIII, e a quello del 1585, che lo vide eletto nonostante non fosse indicato da nessuno dei partiti dominanti nel collegio cardinalizio.
Cronologia incarichi
1541: è diacono
1547: è sacerdote
22 luglio 1548: il generale dell'Ordine francescano gli conferisce il titolo di magister (maestro)
1548-1551: è prefetto dello studium francescano di Fermo;
1551-1553: è rettore del convento francescano di Siena;
1553-1556: è rettore del convento francescano di San Lorenzo a Napoli;
Luglio 1556: è rettore del convento francescano dei Frari a Venezia;
1556: è nominato membro della commissione incaricata della riforma della Curia romana;
17 gennaio 1557-1560: è inquisitore della città di Venezia;
1560-1585: è membro dell'Inquisizione romana e consulente teologico della Curia romana;
1561-1566: è Procuratore francescano;
1565: è membro distaccato della delegazione dell'Inquisizione in Spagna;
1566: è nominato vescovo; fu consacrato il 12 gennaio 1567 nella basilica di San Lorenzo a Napoli;
1566-1585: è vicario generale dell'Ordine francescano;
Il 21 aprile 1585 42 cardinali (dei 60 aventi diritto) si riunirono in conclave nel Palazzo Apostolico. Il 24 aprile il cardinale Peretti fu eletto; venne incoronato, sempre in Vaticano, il 1º maggio da Ferdinando de' Medici, cardinale protodiacono. Assunse il nome pontificale di Sisto in memoria del predecessore Sisto IV (1471-1484), appartenente anch'egli all'Ordine francescano.
Uno dei fattori che favorirono la sua vittoria fu il suo vigore fisico, che sembrava promettere un lungo pontificato[10].
L'ultimo papa francescano dopo Sisto V sarà Clemente XIV (1769-1774).
Il pontificato di Sisto V si inseriva nel percorso della Controriforma e dell'attuazione dei decreti emanati dal Concilio di Trento. Il 20 dicembre 1585 Sisto V pubblicò la costituzione apostolicaRomanus pontifex: essa è ricordata per aver reinstaurato la prassi della Visita ad limina, dando concreto significato al principio dell'obbligo di residenza dei vescovi e della loro dipendenza dal Papa, ribadito sin dalla prima fase del Concilio. Tutti i patriarchi e vescovi, dopo la consacrazione, si dovevano impegnare a recarsi nell'Urbe, innanzitutto per visitare le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo, indi per rappresentare alla Santa Sede la situazione della propria diocesi. Se un prelato non avesse potuto recarsi a Roma personalmente, avrebbe inviato un suo rappresentante[7].
la composizione del collegio cardinalizio non può superare il numero di 70 cardinali (prima non esisteva un limite massimo). Tra di essi, non ci possono essere più di 6 cardinali vescovi (o vescovi suburbicari), 50 cardinali presbiteri e 14 cardinali diaconi. In questo senso Sisto V modificò le decisioni del Concilio di Costanza (1414-1418). La norma da lui fissata rimase in vigore per oltre tre secoli, fino al pontificato di Giovanni XXIII;
chi è nato da una relazione extra-coniugale non può accedere alla porpora cardinalizia;
ugualmente chi ha una prole non può diventare cardinale;
una persona, per essere creata cardinale, deve avere compiuto 22 anni e deve avere ricevuto gli Ordini sacri.
Al momento della sua salita al Soglio, il governo centrale della Chiesa aveva già come perno le Congregazioni permanenti. Sisto V ne aumentò il numero e ne istituì di nuove. Il pontefice ereditò dai suoi predecessori i seguenti dicasteri: Congregazione dell'Inquisizione, Congregazioni dell'Indice, del Concilio e dei Vescovi, più altre a carattere temporaneo[7]. Il 17 maggio 1586 il pontefice creò la Congregazione per i Regolari.
Il 22 gennaio 1588 Sisto V pubblicò la costituzione apostolica Immensa Aeterni Dei, con la quale riorganizzò la Curia romana fissando in 15 il numero delle Congregazioni cardinalizie permanenti, di cui nove deputate al governo della Chiesa e le sei restanti all'amministrazione dello Stato pontificio.
In un altro provvedimento, il pontefice modificò la composizione dell'ufficio del Protonotari apostolici fissandolo in dodici membri.
Fondò infine la Stamperia vaticana, per la stampa dei documenti ufficiali della Santa Sede (breve Eam semper, 27 aprile 1587).
Provvedimenti relativi alle Congregazioni
Il pontefice:
Approvò i Foglianti, una diramazione dei Cistercensi, ed assegnò loro un convento a Roma presso Santa Pudenziana (breveReligiosos viros del 5 maggio 1586);
Riconobbe come ordine religioso propriamente detto gli Ospedalieri fondati da Giovanni di Dio, chiamati popolarmente Fatebenefratelli (breve Etsi pro debito, 1º ottobre 1586);
Concesse l'approvazione pontificia agli Agostiniani scalzi, istituto religioso sviluppatosi da un ramo degli Eremiti di Centorbi, nei pressi di Catania (19 aprile 1587);
Il 10 luglio 1587 fu eretta in Congregazione la provincia dei Carmelitani Scalzi, fondati in Spagna da Teresa di Gesù nel 1562 e 1568.
Sisto V nominò una Commissione incaricata di studiare e revisionare la Vulgata (ovvero la Bibbia in latino, lingua ufficiale della Chiesa). Per il pontefice si trattava di portare a compimento gli atti del Concilio di Trento. La commissione, presieduta dal cardinale Antonio Carafa, dopo due anni presentò il proprio lavoro al pontefice (novembre 1588), che però si dichiarò insoddisfatto. Sisto V decise di procedere autonomamente, coadiuvato da alcuni collaboratori. Scelse, tra gli altri, il gesuitaFrancisco de Toledo predicatore pontificio, e l'agostinianoAngelo Rocca, correttore della Biblioteca e della Tipografia Vaticana. La versione approvata dal pontefice, però, presentò numerosi errori, che risultarono evidenti ancora prima della sua pubblicazione. A tutt'oggi non è certo che l'edizione sistina della Vulgata sia mai andata in stampa[7]
Il pontefice istituì la festa della Presentazione della Beata Vergine Maria.
Durante i lavori di ristrutturazione del Palazzo Laterano emersero alcune monete di epoca romana: recavano su un lato una croce e, sull'altro, l'effigie di uno dei primi imperatori cristiani. La scoperta confortò il pontefice nell'idea dell'esistenza di una continuità diretta tra la grandezza di Roma e la grandezza del cristianesimo. Egli dunque concesse una serie di indulgenze.
Il pontefice fissò l'obbligo per tutto il clero di indossare il proprio abito in tutte le apparizioni pubbliche.
Decisioni in materia di etica e morale cristiana
Il pontefice affermò che l'aborto è un crimine paragonabile all'omicidio (bolla Effraenatam, 29 ottobre 1588).
Altri documenti del pontificato
Nel 1585 approvò la fondazione, da parte del missionario gesuita Juan de Atienza, del Collegio di San Martino, la prima scuola pubblica aperta a Lima, in Perù;
Il 5 gennaio 1586 il pontefice pubblicò la bolla Coeli et terra creator, diretta «contro gli esercenti dell'arte dell'astrologia giudiziaria e ogni altro genere di divinazione»[11], che condannava l'astrologia e la magia rinascimentale e stabiliva la competenza degli inquisitori anche nelle semplici pratiche di magia (ovvero le pratiche illusionistiche, quelle che non producono effetti concreti sulle persone)[12].
Nello stesso anno (1586) Sisto V approvò la fondazione dell'Università di San Fulgenzio a Quito (oggi Università Centrale), prima università dell'Ecuador. Sempre nello stesso anno approvò l'apertura, a Bologna, seconda maggiore città dello Stato Pontificio, del «Collegio Montalto» per l'educazione primaria e secondaria e del Monte del Matrimonio, un'istituzione benefica.[13]
Con il motu proprioProvida Romani (29 aprile 1587) il pontefice annullò l'istituzione di un Archivio generale ecclesiastico a Roma e ingiunse a tutti i vescovi e ai superiori degli Istituti religiosi d'Italia di redigere, entro un anno, un inventario di tutti i beni e documenti appartenenti agli enti di cui fossero a capo.[14]
Nello stesso anno (1589), con la bolla Cum pro nostri temporali munere, papa Sisto V riorganizzò il coro di San Pietro; successivamente furono ammessi nella cappella papale anche i cantori castrati.
Relazioni con i monarchi europei
Imperatore del Sacro Romano Impero
Rodolfo II era cattolico e rimase alleato del pontefice.
Re di Francia
Papa Sisto V continuò la linea del predecessore Gregorio XIII: appoggiò la Lega cattolica di Enrico di Guisa (sostenuta dal re di Spagna) e contrastò gli ugonotti, il cui massimo esponente era Enrico di Navarra, erede al trono. Sisto V intervenne personalmente nella contesa il 9 settembre 1585 scomunicando Enrico di Navarra. Uno degli effetti della scomunica fu quello di cancellare i suoi diritti di successione. Nel 1588 la Santa Sede interruppe le relazioni diplomatiche con il regno di Francia a causa dell'assassinio del cardinale Luigi di Guisa.
Re di Spagna
Dopo che nel regno di Francia gli ugonotti ebbero preso il sopravvento sui cattolici, la Spagna intervenne militarmente: Filippo II dislocò sue truppe sul territorio francese poi occupò il Vermandois, parte della Piccardia, Calais ed alcune basi navali. Il pontefice prese le parti della Spagna. La partita però si complicò a causa dell'assassinio di re Enrico III di Francia, avvenuto il 2 agosto 1589. Il pontefice condannò pubblicamente l'attentato e considerò re Filippo II moralmente responsabile: egli dovette comparire, sotto pena di scomunica, davanti al suo tribunale.
Come il predecessore Gregorio XIII, Sisto V fece diversi tentativi per ripristinare la religione cattolica in Inghilterra. Appoggiò il progetto di invasione propostogli dal re di SpagnaFilippo II con un finanziamento di un milione di scudi. Filippo II approntò un'armata navale composta da 130 vascelli e 24.000 uomini (20.000 soldati e 4.000 marinai). L' “Invincibile Armata” salpò a fine maggio 1588; lo scontro con la marina inglese (22 galeoni e 108 vascelli mercantili armati) si risolse però con la decisiva vittoria di quest'ultima (8 agosto 1588).
Provvedimenti riguardanti gli ebrei
Con la bolla Christiana pietas (1586) Sisto V abolì parte delle disposizioni contenute nella Hebraeorum gens di Pio V (1569), ritenute troppo punitive. Consentì agli ebrei di abitare nelle città e nei centri maggiori senza più l'obbligo di risiedere nel ghetto[15], permise nuovamente l'esercizio del commercio (escludendo solo il grano ed altri generi alimentari), abolì l'uso della rotella di stoffa gialla cucita sull'abito nella parte sinistra del petto come contrassegno e consentì ai medici ebrei di curare i cristiani.[16].
Governo dello Stato Pontificio
Con la costituzione apostolicaRomanus pontifex (1585) Sisto V attribuì al governatore di Roma i poteri di vice-camerlengo (il camerlengo era, all'epoca, il cardinale responsabile dell'amministrazione delle finanze della Curia e dei beni temporali della Santa Sede).
Nel settembre 1587 il pontefice inviò cinque esperti funzionari della Camera apostolica nelle province dello Stato pontificio, assegnando loro il compito di controllare il funzionamento degli uffici per accertare eventuali abusi di potere o segnalare episodi di malagestione. La missione fu eseguita in pochi mesi terminando nel gennaio successivo; nella relazione che ne seguì, i cinque esperti approvarono sostanzialmente l'operato degli uffici locali e suggerirono una serie di misure atte a migliorare la redditività dei beni pubblici.
Con la bolla Immensa aeterni Dei (1588) Sisto V attribuì a sei Congregazioni cardinalizie il compito di amministrare lo Stato della Chiesa. Inoltre varò nuove misure per regolamentare l'economia e le finanze pubbliche. Alcune cariche furono messe in vendita; vennero fondati nuovi "Monti" e introdotte nuove tasse. La Camera Apostolica accumulò un ampio surplus. Parte del denaro raccolto fu investita per la bonifica delle paludi pontine (solo avviata), per promuovere l'agricoltura e sostenere il commercio di lana e seta. Il pontefice si occupò anche di sicurezza e ordine pubblico: la mancanza di un vero e proprio corpo di guardie aveva generato una situazione di semi-anarchia in vaste parti dello Stato della Chiesa. Il pontefice adottò severe misure volte a reprimere il banditismo. Il pontefice vietò su tutto il territorio pontificio di portare indosso armi di media e grossa taglia. Inoltre relegò in ristrette zone la prostituzione di strada e vietò in modo deciso che le madri potessero far prostituire le figlie giovani.
la costruzione del nuovo Palazzo Laterano (l'edificio preesistente fu demolito). Il nuovo palazzo (1586-1589), come il precedente, fu utilizzato come residenza estiva del pontefice;
la costruzione delle fondamenta di una nuova e più ampia sede della Biblioteca Vaticana (1587);
l'edificazione dell'Ospizio dei Mendicanti, opera caritatevole per l'assistenza ai bisognosi. La struttura poteva ospitare fino a duemila persone;
il restauro della Colonna Traiana e della Colonna di Marco Aurelio. Al termine del restauro, fece porre due statue alla sommità delle colonne romane, rispettivamente, una statua di San Pietro e una di San Paolo;
la realizzazione di una cappella monumentale nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dedicata alla propria sepoltura e a quella dei propri familiari;
Fontana si occupò anche, su ordine del pontefice, della distruzione delle rovine del Settizonio, edificio risalente all'inizio del III secolo di cui rimanevano i ruderi. Altri lavori eseguiti a Roma furono: la loggia “di Sisto” o “delle benedizioni” a San Giovanni in Laterano; l'erezione di quattro obelischi, compreso quello in Piazza San Pietro, il più alto di tutti. L'obelisco Vaticano, infatti, è alto 40 metri (25,30 senza il basamento) e pesa 332 tonnellate. Nell'estate del 1586 il pontefice commissionò all'architetto Fontana il trasferimento dell'imponente monumento dal Circo di Nerone, dove si trovava dal 40 d.C. (vi era stato portato dall'imperatore Caligola, di ritorno da Alessandria d'Egitto), al centro geometrico di Piazza San Pietro. Per il trasferimento dell'opera occorsero quattro mesi di lavoro e furono impiegati 900 uomini, 75 cavalli e 40 argani. Dal 10 settembre 1586 svetta nella piazza, come un enorme dito che punta in cielo, a ricordare che il destino di tutti risiede nella Casa del Signore.
Il pontefice ricevette la visita di una delegazione di cristiani giapponesi di alto lignaggio inviata dal gesuita Alessandro Valignano. Giunta a Roma negli ultimi giorni di regno di Gregorio XIII, la delegazione si trattenne fino al 3 giugno 1585[17]. Il pontefice insignì gli ambasciatori della cittadinanza onoraria romana[18], oltre a fare loro dono della Chiesa di Santa Maria dell'Orto. Questa rappresenta da allora il luogo di culto di riferimento per la comunità cattolica giapponese della capitale italiana[19].
Nel 1587 Sisto V acquistò dai Carafa la villa di Monte Cavallo (sul colle Quirinale) per farne la sua primaria residenza estiva. La fabbrica dell'edificio fu ampliata fino a raggiungere le dimensioni di un grande palazzo: divenne così il Palazzo di monte Cavallo, poi portato a termine dai pontefici successivi (oggi è il Palazzo del Quirinale). Sisto V inoltre concepì un progetto di grande riqualificazione urbana nell'Urbe, incentrato attorno alla basilica di Santa Maria Maggiore, comprendente l'apertura di sei nuove strade.
Il Papa fece tracciare una nuova via che, attraversando le tre colline del Rione Monti, collegava Trinità dei Monti con San Giovanni in Laterano e Santa Croce in Gerusalemme: la via Sistina il cui percorso (che attraversa le Quattro Fontane al Quirinale, il Viminale, S. Maria Maggiore all'Esquilino, fino al palazzo del Laterano) è contrassegnato da grandi obelischi egizi, eretti dall'architetto papale Domenico Fontana.
Infine, Sisto V pose le premesse per lo sviluppo urbano di Roma al di fuori dei quartieri abitati accanto al Tevere: integrò Borgo (sino a quel tempo autonomo) come quattordicesimo rione della città. Le strade realizzate all'interno delle mura aureliane indicarono le linee di sviluppo seguite nei tre secoli successivi[7].
Dopo l'acquedotto furono realizzati dei condotti sotterranei. Per la distribuzione dell'acqua agli abitanti furono realizzate delle fontane monumentali. Esse sono: Fontana dell'Acqua Felice, Fontana dei Dioscuri e Quattro Fontane. Fece costruire la prima fontana nella Piazza del Campidoglio (la fontana attuale è di un'epoca successiva);
Fece realizzare un arco monumentale a completamento dell'acquedotto Acqua Felice. Anch'esso prese il nome del pontefice e fu denominato Arco di Sisto V;
Fece ricostruire interamente la Chiesa di San Girolamo degli Schiavoni, affidando i lavori a Martino Longhi, per riconoscenza della sua origine dalmata e per la venerazione di questo Santo e Dottore della Chiesa.
Nel film a episodiSignore e signori, buonanotte (1976), l'episodio "Il Santo Soglio" vede come protagonista un cardinale che si finge malato, e che poi viene eletto papa, interpretato da Nino Manfredi, la cui figura è un chiaro riferimento a Sisto V.
Non furono sereni i rapporti tra il papa marchigiano e la municipalità capitolina. Il pontefice nei suoi cinque anni di pontificato mostrò un attivismo, particolarmente in ambito politico ed edilizio, che non mancò di causare numerosi attriti con le autorità del comune, particolarmente dovuti alla manifesta intenzione di ridurne ulteriormente la sua autonomia derivante dagli Statuti e soprattutto di incamerarne le rendite e i tributi di esclusiva spettanza del Senato e dei Conservatori, che più volte furono costretti a dimostrare che tali entrate erano state concesse in passato in modo solenne.
Tali rendite del resto consentivano alla municipalità di provvedere a numerosi bisogni della cittadinanza, primi fra tutti in quel periodo, la costruzione nella città delle condutture dell'Acqua Felice, a cui la municipalità fu chiamata da Sisto V a partecipare alle spese in modo cospicuo, e la predisposizione di un deposito di grano per i bisogni della popolazione, oltre ai compiti istituzionali e tipici del Magistrato romano come la cura dei monumenti cittadini e il mantenimento dei ponti e delle strade a cui si provvedeva con la contrazione di prestiti che venivano restituiti dilazionati con la riscossione di alcuni tributi e con la vendita di uffici comunali, come quella del Notaio Capitolino, o l'appalto di alcune gabelle.
Solo la morte del pontefice ormai deciso a fare un censimento delle entrate del comune, sventò il tentativo di farne l'elenco e il conseguente molto probabile incameramento presso la Camera Apostolica, sollevando dai timori gli ufficiali capitolini che registrarono la notizia della scomparsa con queste parole:[21]
«Die lunae XXVII Augusti 1590. Hodie sanctissimus dominus noster Sixtus papa quintus hora XXII in circa apud montem Quirinalem in palatio vulgariter nuncupato di Monte Cavallo (omnibus congratulantibus et maxima omnium laetitia) diem suum clausit extremum et ab humanis excessit.[22]»
Va menzionata una leggenda secondo la quale Sisto V venne a sapere che c'era un crocefisso che sanguinava; lui allora, recatosi sul posto, prese una scure e spaccò il crocefisso, dicendo "come Cristo ti adoro, come legno ti spacco". Ed in effetti sembra che si trovassero all'interno spugne intrise di sangue. Questa leggenda ispirò al Belli il sonetto romanesco "Papa Sisto":[23]
« Fra ttutti quelli c'hanno avuto er posto de vicarj de Dio, nun z'è mai visto un papa rugantino, un papa tosto, un papa matto uguale a Ppapa Sisto. E nun zolo è da dì che dassi er pisto a chiunqu'omo che j'annava accosto, ma nu la perdunò neppur'a Cristo, e nemmanco lo roppe d'anniscosto. Aringrazziam'Iddio c'adesso er guasto nun pò ssuccede ppiù che vienghi un fusto d'arimette la Cchiesa in quel'incrasto. Perché nun ce pò èsse tanto presto un antro papa che je piji er gusto de mèttese pe nome Sisto Sesto.»
E comunque dal papa "rugantino" e "tosto" gli ebrei romani, contro i quali si era particolarmente accanito il domenicano già inquisitore Pio V, a causa della sistematica usura che praticavano nei confronti dei cittadini dello Stato Pontificio[24], ottennero grazie alla bolla Christiana pietas, infelicem Hebreorum statum commiserans, grandi alleggerimenti del regime punitivo a cui erano sottoposti ormai da decenni[25].
Un'altra curiosità che lega Sisto V alla "vulgata" romana: con la sua riforma delle tasse, non fidandosi dei funzionari locali, il papa reclutò suoi fidati compaesani marchigiani per esercitare il mestiere di esattori. Nacque per tale motivo il famoso detto, ancora oggi presente nella memoria dei romani:
«mejo 'n morto dentro casa cchè 'n marchisciano fori daa porta.»
^Cfr. la voce relativa nel sito dell'Enciclopedia Treccani. Anche altre enciclopedie indicano il 1520 come anno di nascita del Sommo Pontefice, fra cui il Dizionario Mondiale di Storia, Milano, Rizzoli Larousse, ed. 2003, p. 1140
^Isidoro Gatti, Sisto V papa piceno. Le testimonianze e i documenti autentici, Ripatransone, Maroni, 1990 e Isidoro Gatti - Raffaele Tassotti, Ancora su Sisto V papa piceno. Commento ad un recente opuscolo, 1999
^Cristiano Marchegiani, Un "pensiero gloriosissimo" di Sisto V: il Santo Sepolcro da Gerusalemme a Roma. La reazione veneziana, la leggenda della mancata traslazione a Montalto delle Marche e un'ipotesi ubicativa, in Come a Gerusalemme. Evocazioni, riproduzioni, imitazioni dei luoghi santi tra Medioevo ed Età Moderna, a cura di A. Benvenuti e P. Piatti, Firenze, SISMEL, 2013, pp. 741-771.
^Michele Franceschini, Il Municipio romano e Sisto V: apparato di rappresentanza o struttura di governo locale? in Il Campidoglio e Sisto V, Edizione Carte Segrete Roma 1991, pp.33-35.
^trad. “Lunedì 27 Agosto 1590. Oggi il santissimo nostro signore Sisto papa V, alle ore 22 circa, presso il monte Quirinale nel palazzo comunemente detto di Monte Cavallo, (con la gioia e la massima letizia di tutti) ha terminato il suo ultimo giorno e se ne è andato dagli uomini.” Annotazione della morte di Sisto V apposta nel Registro dei Decreti del Popolo romano. Roma Archivio Storico Capitolino
^Rino Cammilleri, I Santi militari, Casale Monferrato, Piemme, 1992, p. 203s
^Ricorda Ferdinand Gregorovius nel suo saggio del 1853 Il Ghetto e gli Ebrei in Roma: «Loro permise di abitare in tutte le città murate, e castella dell'agro romano. Loro fece facoltà di esercitare qualunque commercio o negozio, ad eccezione di quelli del vino, grani, e carni. Loro permise trattare liberamente con i Cristiani, valersi parimenti dell'opera di questi, vietando loro unicamente il tenere persone di servizio cristiane. Si prese pensiero di migliorare le loro abitazioni; lasciò in loro facoltà lo stabilire scuole e sinagoghe quante volessero; parimenti permise loro stabilire biblioteche ebraiche. Prescrisse non si potessero chiamare gli Ebrei in giudicio; abolì l'obbligo di portare il segno distintivo; vietò che si battezzassero a forza i bambini degli Ebrei, e che si aggravassero di spese indebite gli Ebrei in viaggio; diminuì le imposte loro assegnate, riducendole ad un modico testatico, ed al pagamento di una somma fissa per l'acquisto dei pallii del carnovale.»
^Papa Sisto V, su geni.com. URL consultato il 22 marzo 2021.
Bibliografia
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(FR) Joseph Alexander von Hübner, Sixte-Quint par M. le Baron de Hübner ancient Ambassadeur d'Autriche à Paris et à Rome. D'après des correspondances diplomatiques inédites tirées des archives d'état du Vatican, de Simancas, Venise, Paris, Vienne et Florence, t. I, Paris, Librairie A. Franck, 1870.
Claudio Rendina, I Papi. Storia e segreti, Roma, Newton Compton Editori, 2005. ISBN 978-88-8289-070-4
Fabrizio Sarazani, Il papa tosto (Sisto V), Milano, Edizioni Il Borghese, 1970.
Italo De Feo, Sisto V. Un grande papa tra Rinascimento e Barocco, Milano, Mursia, 1987. ISBN 9788842586166
Gustavo Parisciani, Sisto V e la sua Montalto (Ricerche Francescane), Padova, Edizione Messaggero, 1986
Isidoro Gatti, Sisto V papa piceno. Le testimonianze e i documenti autentici, Ripatransone, Maroni, 1990 ("Bibliotheca Sistina. Studi e Documenti").
Mario Petrelli, Alessandro Ciarrocchi, I mille volti di Sisto V [Rapporti tra Grottammare e le famiglie Peretto Peretti], Grottammare, 2009.
Vincenzo Catani, I documenti del conclave del 1585 nel quale fu eletto Papa Sisto V, Archivio diocesano di San Benedetto del Tronto, 2013 ("Quaderni per la ricerca", 16).
Cristiano Marchegiani, Un "pensiero gloriosissimo" di Sisto V: il Santo Sepolcro da Gerusalemme a Roma. La reazione veneziana, la leggenda della mancata traslazione a Montalto delle Marche e un'ipotesi ubicativa, in Come a Gerusalemme. Evocazioni, riproduzioni, imitazioni dei luoghi santi tra Medioevo ed Età Moderna, a cura di Anna Benvenuti e Pierantonio Piatti, postfazione di Franco Cardini, Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2013 ("Toscana sacra", 4), pp. 741–771.[2]
عن الكتابة: مذكرات الحرفةOn Writing (بالإنجليزية) معلومات عامةالمؤلف ستيفن كينغ اللغة الإنجليزية البلد الولايات المتحدة النوع الأدبي مذكراتمقالةسيرة ذاتية الناشر أبناء تشارلز سكرايبنر تاريخ الإصدار 2000 المعرفاتOCLC 319817652 — 427417749 تعديل - تعديل مصدري - تعديل ويكي بيانات عن الكتاب...
This article relies excessively on references to primary sources. Please improve this article by adding secondary or tertiary sources. Find sources: American College of Medical Genetics and Genomics – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (August 2022) (Learn how and when to remove this template message) The American College of Medical Genetics and Genomics (ACMG) is an organization composed of biochemical, clinical, cytogenetic, medical and mole...
Class of New York City Subway car Not to be confused with R142 (New York City Subway car) or R142A (New York City Subway car). R143An R143 train on the L route at New Lots AvenueInterior of an R143 carIn service2001–presentManufacturerKawasaki Rail Car CompanyBuilt atLincoln, Nebraska (final assembly: Yonkers, New York)Family nameNew Technology TrainConstructed2001–2003Entered serviceDecember 4, 2001 (acceptance testing)February 12, 2002 (official service)Number built212Number in service2...
American politician For other people named John Pendleton, see John Pendleton (disambiguation). The Lone Star redirects here. For other uses, see Lone Star (disambiguation). John PendletonMember of the Virginia House of Delegatesfrom the Culpeper districtIn officeDecember 5, 1831 – December 1, 1833Serving with Edmond Broadus, Philip ThorntonPreceded byJonathan C. Gibson, Sr.Succeeded byJohn S. BarbourMember of the Virginia House of Delegatesfrom the ...
City in Gujarat, India This article is about the city in Gujarat, India. For other uses, see Surat (disambiguation). Not to be confused with Surat Thani. Metropolis in Gujarat, IndiaSuratMetropolisSuratFrom top: Tapi River panorama, Gaurav path, University Road, Swaminarayan Mandir, Pandit Deendayal Upadhyay Indoor Stadium, Vesu Skyline, Science city Surat, Surat AirportNickname: Diamond City of India[1]SuratSurat (Gujarat)Show map of GujaratSuratSurat (India)Show map of IndiaCoo...
American football player Mac McLaurinClemson TigersPositionTackle/GuardClass1908Personal informationBorn:c. 1884South CarolinaHeight5 ft 9 in (1.75 m)Weight190 lb (86 kg)Career historyCollegeClemson (1904–1907)Career highlights and awards All-Southern (1907) J. N. Mac McLaurin was a college football player. McLaurin was a prominent tackle and guard for the Clemson Tigers football team of Clemson University from 1904 to 1907.[1][2] 1907 He was cap...
1919 proclamation by Polish leader Józef Piłsudski Piłsudski's bilingual proclamation To the Inhabitants of the Former Grand Duchy of Lithuania (April 22, 1919) The Proclamation to the Inhabitants of the Former Grand Duchy of Lithuania was a bilingual proclamation, formulated by Józef Piłsudski and distributed mainly in Vilnius (Wilno) on April 22, 1919. The proclamation was printed in the Polish and Lithuanian languages after Polish forces captured Vilnius in the Vilna offensive during ...
The MartianPoster film The MartianSutradara Ridley Scott Produser Simon Kinberg Ridley Scott Aditya Sood Michael Schaefer (produser) Mark Huffam Ditulis oleh Drew Goddard BerdasarkanThe Martianoleh Andy WeirPemeranMatt DamonJessica ChastainKristen WiigJeff DanielsMichael PeñaKate MaraSean BeanSebastian StanChiwetel EjioforPenata musikHarry Gregson-WilliamsSinematograferDariusz WolskiPenyuntingPietro ScaliaPerusahaanproduksiScott Free ProductionsKinberg GenreTSG EntertainmentDistributor...
Cet article est une ébauche concernant l’animation et la bande dessinée asiatiques. Vous pouvez partager vos connaissances en l’améliorant (comment ?) selon les recommandations des projets correspondants. Yūki KajiBiographieNaissance 3 septembre 1985 (38 ans)TokyoNom dans la langue maternelle 梶裕貴Nationalité japonaiseFormation Saitama Prefectual Sakado Senior High School (d)Activités Seiyū, chanteurPériode d'activité depuis 2004Conjoint Ayana Taketatsu (depuis 2019...
Coorong redirects here. For other uses, see Coorong (disambiguation). Protected area in South AustraliaCoorong National ParkSouth AustraliaIUCN category II (national park)[1] The view across the Coorong near Salt CreekA map of the CoorongCoorong National ParkNearest town or cityGoolwaCoordinates36°02′57″S 139°33′13″E / 36.04917°S 139.55361°E / -36.04917; 139.55361Established9 November 1967 (1967-11-09)[2]Area490.15 km2 (1...
Traditional Korean seesaw-like game Women playing neolttwigi in Hamhung, North Korea (1958) Video of the game being played 19th century genre painting Neolttwigi or nol-ttwigi (Korean: 널뛰기; lit. board jumping) is a traditional game of Korea typically played by women and girls on traditional holidays such as Korean New Year, Chuseok, and Dano. Neolttwigi is similar to seesaw, except that participants stand on each end of the neol (board) and jump, propelling the person ...
Defunct Soviet state-owned trading company ElektronorgtechnicaIndustryImport/export of electronicsFounded1971Defunct2005FateSold to The Tetris Company in 2005HeadquartersMoscow, RussiaParentMinistry of Foreign Trade of the USSR (until 1989) Integrated circuits with the logo of Elektronorgtechnika Elektronorgtechnica (also spelled Electronorgtechnica, Russian: Всесою́зное Объедине́ние «Электро́норгтехника», tr. Vsesoyúznoye Obyedinéniye Elektr...
Sanur Village FestivalFestival Desa SanurParade Budaya Sanur Village Festival 2017Tanggalsetiap bulan AgustusFrekuensisetiap tahunLokasiSanur, Denpasar Selatan, DenpasarTahun aktif15 tahunAcara pertama2005Terakhir diadakan2019Acara sebelumnya2019Acara berikutnya2022Hadirin100.000 (2017)PenyelenggaraYayasan Pembangunan SanurSitus webwww.sanurvillagefestival.com Sanur Village Festival (SVF) (atau Festival Desa Sanur) adalah pesta rakyat tahunan yang diselanggarakan oleh Yayasan Pembangunan Sanu...
Hibiki pada 10 Desember 1941. Sejarah Kekaisaran Jepang Nama HibikiAsal nama Kapal perusak Jepang Hibiki (1906)Dipesan 1923 (Tahun Fiskal)Pembangun Maizuru Naval ArsenalPasang lunas 21 Februari 1930Diluncurkan 16 Juni 1932Mulai berlayar 31 Maret 1933Dicoret 5 Oktober 1945Dioperasikan kembali 1 Desember 1945 (sebagai kapal transportasi pemulangan)Julukan Unsinkable Ship The Phoenix The Destroyer Having The Destiny To Survive The War Nasib Diserahkan kepada Uni Soviet pada 5 April 194...
This biography of a living person needs additional citations for verification. Please help by adding reliable sources. Contentious material about living persons that is unsourced or poorly sourced must be removed immediately from the article and its talk page, especially if potentially libelous.Find sources: Doni Bulgarian singer – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (December 2017) (Learn how and when to remove this template message) You ...
This article needs additional citations for verification. Please help improve this article by adding citations to reliable sources. Unsourced material may be challenged and removed.Find sources: Iraq men's national handball team – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (August 2018) (Learn how and when to remove this template message) This article is about the men's team. For the women's team, see Iraq women's national handball team. IraqInformati...
Croatian writer (1885–1910) Ivan Kozarac Ivan Kozarac birth house in Vinkovci. Ivan&Marija monument in Vinkovci. Ivan Kozarac (February 8, 1885 – November 16, 1910) was a Croatian novelist, poet and writer of short stories. Biography Ivan Kozarac was born in Vinkovci, Croatia (then Kingdom of Croatia-Slavonia, Austria-Hungary). He came from a peasant family that sent him to school, but he managed to finish only two classes. As a thirteen-year-old boy wanting to avoid the family povert...
Public university in Galway, Ireland University of GalwayOllscoil na GaillimheLatin: Universitas GalviamFormer namesQueen's College, GalwayUniversity College, GalwayNational University of Ireland, GalwayMottoDeo FaventeMotto in EnglishWith the favour of GodTypePublicEstablished30 December 1845; 177 years ago (1845-12-30)FounderQueen VictoriaBudget€360 million (2022)[1]PresidentCiarán Ó hÓgartaighChair of Údarás na hOllscoileDr Máire Geoghegan-QuinnAcadem...
American women's magazine The Delineator, August 1894 cover The Delineator was an American women's magazine of the late 19th and early 20th centuries, founded by the Butterick Publishing Company in 1869 under the name The Metropolitan Monthly. Its name was changed in 1875. The magazine was published on a monthly basis in New York City.[1] In November 1926, under the editorship of Mrs. William Brown Meloney, it absorbed The Designer, founded in 1887 and published by the Standard Fashio...