Gualtieri è stato iscritto alla Federazione Giovanile Comunista Italiana; nel 1985 ha preso la tessera del Partito Comunista Italiano. In seguito ha militato per anni nel Partito Democratico della Sinistra e nei Democratici di Sinistra: ha fatto parte prima della segreteria di Roma e poi del consiglio nazionale, prima di contribuire a redigere il Manifesto per il Partito Democratico e di entrare nella direzione del Partito nel 2008. Ex dalemiano, era nei 'giovani turchi' la corrente PD guidata da Matteo Orfini.
Membro della segreteria romana dei Democratici di Sinistra tra il 2001 e il 2006, nell'ottobre 2006 è stato uno dei tre relatori del convegno di Orvieto che ha dato il via alla costruzione del nuovo partito e in seguito ha fatto parte della commissione di "saggi" nominata da Romano Prodi[7] che ha redatto il "Manifesto"[8] per il Partito Democratico. Nel 2007 viene eletto all'Assemblea nazionale del Partito Democratico, nel 2008 entra a far parte della Direzione nazionale, dove è stato rieletto nel gennaio 2014.[9]
Europarlamentare
Nella primavera del 2009 è stato eletto deputato europeo per il PD nella circoscrizione Italia centrale. Nel luglio 2009 è stato nominato titolare della Commissione per gli Affari Costituzionali (AFCO), e della Sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa (SEDE), in cui ha ricoperto l'incarico di coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici; membro sostituto della Commissione per gli Affari Esteri (AFET) e della Commissione per i Bilanci (BUDG), in cui ha ricoperto l'incarico di relatore permanente per il bilancio sulla PESC.
Nel 2010 è stato nominato negoziatore per il gruppo dei Socialisti e Democratici sull'istituzione del servizio europeo per l'azione esterna (con il deputato PPE Elmar Brok e il deputato ALDE Guy Verhofstadt).[10] È stato inoltre co-relatore in commissione Bilanci (con il deputato PPE Laslo Surjan) del bilancio rettificativo 6/2010 relativo all'istituzione del SEAE.[11]
Alla fine del 2011 è stato nominato (con Elmar Brok, Guy Verhofstadt e Daniel Cohn-Bendit) membro della squadra che ha negoziato a nome del Parlamento europeo il Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria (il cosiddetto "Patto di bilancio europeo").
Dal 2012 ha ricoperto l'incarico di coordinatore per il gruppo S&D nella Commissione Affari Costituzionali. È stato inoltre nominato membro sostituto della Commissione Affari economici e monetari (ECON) e membro titolare della Delegazione parlamentare per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese (DPLC). In commissione Affari costituzionali, è stato co-relatore (con il deputato PPE Rafal Trzaskowski) sulla composizione del Parlamento europeo in vista delle elezioni del 2014.[13]
In commissione Sicurezza e difesa, è stato relatore sullo sviluppo della politica di sicurezza e di difesa comune a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona[14].
Nell'ottobre 2012 è stato nominato sherpa (negoziatore) del Parlamento europeo, insieme a Elmar Brok, Guy Verhofstadt e Daniel Cohn-Bendit, presso il gruppo di lavoro istituito dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy per la riforma dell'Unione economica e monetaria.[15] Nel 2013 è stato co-relatore con Rafał Trzaskowski sulla Relazione sui Problemi Costituzionali della Governance Multilivello nell'Unione Europea.[16]
Nel 2013, con Elmar Brok, Verhofstaft, Cohn-Bendit, Andrew Duff e Jo Leinen ha partecipato all'elaborazione del nuovo Trattato per l'Unione europea promosso dal Gruppo Spinelli, di cui è membro.[17]
A seguito della sua rielezione a deputato europeo, il 7 luglio 2014 è stato eletto Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari.[2] Relatore di numerosi provvedimenti, tra cui la relazione annuale sull'Unione bancaria, vari regolamenti sulle statistiche, le nomine ai vertici di Bce, Srb, Eba, Esma, Eiopa, Efsi, gli Npl e il nuovo programma InvestEu, è molto impegnato nel coordinamento dell'attività della Commissione Econ nell’ambito della regolamentazione dei mercati finanziari presiedendo tutti i triloghi legislativi.
Nel 2017 è stato nominato dalla Conferenza dei Presidenti membro del Brexit Steering Group – in rappresentanza del gruppo dei Socialisti e Democratici –, incaricato di seguire i negoziati Brexit per conto del Parlamento Europeo e coordinato da Guy Verhofstadt. Nell'ambito del Brexit Steering Group partecipa anche, insieme a Guy Verhofstadt e Elmar Brok, agli incontri degli sherpa del Consiglio Europeo sulla Brexit. Presiede il Financial Assistance Working Group, istituito nel 2016 dal Parlamento europeo per monitorare l'implementazione del programma di aiuti alla Grecia e future possibili programmi, e il Banking Union Working Group.
È molto attivo con discorsi e conferenze nel dibattito europeo sul futuro dell'Unione Economica e Monetaria, il completamento dell'Unione Bancaria e l’istituzione dell'Unione dei Mercati dei Capitali.[senza fonte]
Nel 2016 il magazine Politico, che lo ha definito uno dei legislatori più efficienti dell’intero Parlamento, lo ha collocato tra gli otto deputati più influenti del Parlamento europeo.[18][19]
Nel corso del suo mandato ha presieduto il numero record di 157 triloghi (le negoziazioni inter-istituzionali tra Commissione, Parlamento e Consiglio per definire le norme europee).[18][19]
Si ricandida alle elezioni europee del 2019 con il PD nella circoscrizione del Centro Italia.[20] Ottiene 66.965 preferenze risultando il primo dei non eletti. In seguito alla rinuncia di Pietro Bartolo al seggio ottenuto nella Circoscrizione Italia centrale per accettazione dello stesso del seggio parimenti ottenuto nella Circoscrizione Italia insulare, rientra tra gli eletti. Durante la fase di costituzione del nuovo parlamento europeo ha fatto parte della commissione di 40 parlamentari provenienti dalla diverse forze politiche, che hanno stabilito l'agenda parlamentare per il quinquennio, sarà l'unico italiano a parteciparvi[21]. Il 2 luglio 2019 diviene vicepresidente del Gruppo Socialisti & Democratici.
Intervenendo al meeting informale dei ministri delle finanze di Europa, come primo atto del suo mandato ha aderito alla Coalizione dei ministri finanziari per la lotta al cambiamento climatico.[23]
Il 16 ottobre 2019, alle 4.35 di notte, il Consiglio dei ministri, dopo 5 ore di riunione, approva la legge di bilancio e il decreto fiscale collegato alla manovra finanziaria.[24] Tra i principali provvedimenti vi è un inasprimento delle pene per i grandi evasori e l'introduzione del cosiddetto piano Cashless, con l’obiettivo di aumentare i pagamenti elettronici anche attraverso l'introduzione di sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti con carte di credito o carta di debito.[25]
Ha rassegnato le dimissioni da deputato il 4 novembre 2021, a seguito della sua elezione a sindaco di Roma, rendendo quindi necessarie nuove elezioni suppletive.[26] È stata la prima volta in cui vi sono state due elezioni suppletive per il medesimo collegio in un'unica legislatura.
Il 9 maggio 2021 annuncia di volersi candidare a sindaco di Roma in vista delle elezioni amministrative di ottobre[27] e il 20 giugno vince le primarie del centro-sinistra con il 60,64% dei voti pari a 28.561 preferenze,[28] diventando così il candidato sindaco sostenuto, oltre che dal PD, da una propria lista civica,[29]Europa Verde,[30]DemoS,[31] Sinistra Civica Ecologista (progetto promosso da Stefano Fassina, Articolo Uno e Sinistra Italiana),[32] Roma Futura[33] e PSI.[34] Al primo turno ottiene il 27,03% dei voti ed accede al ballottaggio contro il candidato di centro-destra Enrico Michetti, forte del 30,14% dei consensi; al ballottaggio Gualtieri supera Michetti con il 60,15% dei voti, venendo eletto sindaco[35] ed entrando in carica il 21 ottobre.[36]
Il 3 novembre presenta la sua giunta e si insedia ufficialmente in Campidoglio.[37]
In seguito al superamento dei limiti di concentrazione di alcune sostanze inquinanti nell'aria della capitale, sotto la presidenza di Gualtieri la Giunta capitolina a partire dall'autunno del 2022 ha adottato[40] una serie di delibere che hanno vietato la circolazione ai veicoli più vecchi (fino all'euro 2 per le auto a benzina, fino all'euro 3 per le auto a gasolio), all'interno della cosiddetta ZTL fascia verde, estesa a più di 200 chilometri quadrati. Il provvedimento ha suscitato proteste da parte dei partiti di opposizione e di comitati di automobilisti.[41][42][43]
Introduzione alla storia contemporanea. L'Europa nel mondo del XX secolo, Roma, Carocci, 2001. ISBN 88-430-1798-5.
Il PCI nell'Italia repubblicana, 1943-1991, a cura di, Roma, Carocci, 2001. ISBN 88-430-2052-8.
L'8 settembre dei partiti. Alle origini della democrazia italiana, Roma, Nuova iniziativa editoriale, 2003.
Il PCI tra solidarietà nazionale e alternativa democratica nelle lettere e nelle note di Antonio Tatò a Enrico Berlinguer, in L'Italia repubblicana nella crisi degli anni Settanta. Atti del ciclo di convegni, Roma novembre e dicembre 2001, IV, Sistema politico e istituzioni, a cura di Gabriele De Rosa e Giancarlo Monina, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003. ISBN 88-498-0753-8.
Curatela di Alcide De Gasperi, Discorsi sull'Europa, Roma, Nuova iniziativa editoriale, 2004.
L'Italia dal 1943 al 1992. DC e PCI nella storia della Repubblica, Roma, Carocci, 2006. ISBN 88-430-3737-4.
La nascita della repubblica. Dibattito politico e transizione istituzionale (1943-1946), in 1945-1946. Le origini della Repubblica, II, Questione istituzionale e costruzione del sistema politico democratico, a cura di Giancarlo Monina, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2007. ISBN 978-88-498-1861-1.
L'Unione europea e il governo della globalizzazione. Rapporto 2008 sull'integrazione europea, a cura di e con Ferruccio Pastore, Bologna, il Mulino, 2008. ISBN 978-88-15-12543-9.
L'Europa e la Russia a vent'anni dall'89. Rapporto 2009 sull'integrazione europea, a cura di e con José Luis Rhi-Sausi, Bologna, il Mulino, 2009. ISBN 978-88-15-13165-2.
Hub globale, trincea o pantano? Il futuro del Mediterraneo e il ruolo dell'Europa. Rapporto 2010 sull'integrazione europea, a cura di e con José Luis Rhi-Sausi, Bologna, il Mulino, 2010. ISBN 978-88-15-13799-9.
La difesa comune europea dopo il Trattato di Lisbona. Rapporto 2011 sull'integrazione europea, a cura di e con José Luis Rhi-Sausi, Bologna, il Mulino, 2011. ISBN 978-88-15-15030-1.
Il caso Moro, gli intellettuali e la crisi della Repubblica. Norberto Bobbio, Rosario Romeo e Augusto Del Noce, in Gli intellettuali nella crisi della Repubblica, 1968-1980, a cura di Ermanno Taviani e Giuseppe Vacca, Roma, Viella, 2016. ISBN 978-88-6728-729-1.