Palermo fu prima capitale dell'Emirato di Sicilia, poi del neonato Regno di Sicilia, acquisendo così i titoli di Prima Sedes, Corona Regis et Regni Caput, che mantenne fino alla sua dissoluzione nel 1816. Dall'8 dicembre1816, nelle prime fasi di vita del Regno delle Due Sicilie, Palermo fu capitale di questa nuova entità statale per circa un anno, prima che lo divenisse Napoli. La città mantenne comunque lo status di città capitale dell'isola siciliana[15]. Al centro di numerose rivolte popolari lungo i secoli, Palermo fu protagonista dello scoppio della celeberrima rivolta dei Vespri siciliani nel 1282 e della rivoluzione siciliana del 1848 che riportò la Sicilia nuovamente stato indipendente. Tra le più rinomate località europee durante la Belle Époque, a seguito della perdita della vita di circa tremila cittadini tra il centro e le campagne e della devastazione urbanistica subita dai bombardamenti statunitensi del 1943, la città è stata fregiata con la medaglia d'oro al valore militare. Nel secondo dopoguerra la città è stata fortemente segnata dall'acuirsi del fenomeno della mafia, il cui contrasto da parte dello Stato ha condotto al Maxiprocesso e alle stragi politico-mafiose del 1992.
Palermo sorge all'interno di una pianura di circa 100 km², la Conca d'Oro, stretta tra il golfo e i monticalcarei che prendono nome dalla città. Alcune conformazioni rocciose si spingono verso la costa, creando una vera spaccatura fisica tra diversi quartieri. La città ricade in zona sismica 2, ossia di sismicità moderata.[17]
Idrografia
L'idrografia della Conca d'Oro di Palermo è stata radicalmente modificata nel corso della storia. Il primo insediamento abitato venne costruito tra due fiumi, il Kemonia e il Papireto, non più visibili in superficie; sono evidenti le loro tracce nella toponomastica e nella conformazione delle vie. Il fiume Oreto, unico fiume a scorrere ancora nel XXI secolo tra le strade cittadine, si trovava ben oltre le mura cittadine.
Erano presenti anche molti torrenti stagionali, che contribuivano a creare zone paludose o comunque ricche di acqua come la zona di San Lorenzo e l'area di Mondello. Sono presenti alle pendici del Monte Grifone alcune gole, chiamate valloni, quali il vallone di Croceverde e quello di Belmonte Chiavelli, che in caso di maltempo incanalano le discese alluvionali.
Secondo la classificazione dei climi di Köppen, il clima di Palermo appartiene al gruppo denominato Csa: clima mediterraneo con la stagione estiva asciutta e calda e inverno tiepido e piovoso. Le stagioni intermedie hanno temperature molto gradevoli. L'estate è arida e calda, generalmente torrida, anche se frequentemente ventilata grazie alla presenza delle brezze marine[18].
Non di rado il vento africano scirocco fa impennare la temperatura (picco storico di 47,0 °C registrati all'Osservatorio astronomico di Palermo registrato nel 2023[19], con tassi di umidità che scendono anche sotto il 15%; in inverno possono registrarsi massime superiori ai 20 °C (spiccano i picchi termici del febbraio 2010 e del novembre 2014, dove si sfiorarono i 30 °C per più giorni).
Il periodo più piovoso per la città è compreso fra ottobre e marzo. L'acme pluviometrica si ebbe durante l'alluvione del febbraio 1931 e ammontò a circa 395 mm in 39 ore[20]. In periodo autunnale improvvisi nubifragi possono abbattersi sulla città con anche 130 mm di pioggia in poche ore, come accadde il 16 settembre 2009[21], in cui si ebbero alluvioni nelle frazioni di Belmonte Chiavelli e Croceverde-Giardina.
I centri meteo d'informazione nazionale utilizzano i dati dell'aeroporto di Punta Raisi, per indicare la situazione di Palermo; ma l'aeroporto (diviso dalla città da alcuni rilievi) si trova a circa 22 km e registra di norma in inverno minime più alte e in estate massime più contenute.
Temperature minime negative ogni tanto sono registrate nelle zone periferiche pedemontane. Sono, invece, un fenomeno quasi sconosciuto in pieno centro cittadino, la zona più calda della città[22], in cui solo la stazione meteo dell'Osservatorio astronomico (situata a 75 metri di altitudine) ha registrato minime negative durante le nevicate del febbraio 1895 (−1,9 °C), dell'8 gennaio 1981 (−0,5 °C), e quelle del 30-31 gennaio e 1º febbraio 1999 (fino a −0,2 °C)[23]. Le altre stazioni hanno sempre registrato minime positive.
Le precipitazioni nevose sono rare ed effimere, in genere circoscritte alle zone pedemontane. Il maggiore evento nevoso dal dopoguerra fu quello dell'8 gennaio 1981[24].
Origini del nome
La città di Palermo veniva chiamata Zyz (pronuncia /ˈziːz/) dai fenici (significa il fiore)[26][27][28]. Il nome attuale deriva dal greco anticoπᾶς?, pâs, "tutto" e ὅρμος, hórmos, "porto", «ampio porto»,[29] per la presenza dei due fiumi Kemonia e Papireto che creavano un enorme approdo naturale, e divenne Panormus con i Romani. Gli arabi pronunciavano il nome della città Balarm, dizione che venne parzialmente adottata nella forma ufficiale Balermus del periodo normanno. Palermo viene acquisito definitivamente in età moderna.
La zona conserva resti di presenza umana sin dal paleolitico. Nelle grotte dell'Addaura ci sono alcune cavità abitate, che presentano tra gli altri ritrovamenti, incisioni e disegni databili tra l'epigravettiano finale e il mesolitico, raffiguranti figure antropomorfe e zoomorfe graffite nella roccia.
La città venne fondata dai Fenici tra il VII e il VI secolo a.C., probabilmente[30] con il nome di Zyz. Precedentemente l'area era stata un centro commerciale e logistico per la Sicilia nord-occidentale.
Nel 254 a.C. la città venne conquistata dai Romani che riuscirono a sottrarla ai Cartaginesi di Amilcare Barca, costretti a rifugiarsi alle falde del monte Pellegrino durante la prima guerra punica, nella battaglia di Palermo. I tentativi di riconquista dei Cartaginesi risultarono vani e la città divenne una conquista romana col nome di Panormus. Sotto il governo di Roma Palermo continuò a ricoprire il ruolo di porto strategico nel Mediterraneo, vivendo un periodo di tranquillità e agiatezza, tanto che la città crebbe e si dotò di splendidi edifici per spettacoli noti da epigrafi e testi antichi e in parte ancora individuabili[34]. Palermo fu città romana fino a quando le invasioni barbariche causarono il saccheggio e la devastazione della città.
Con la conquista della città, comandata da Belisario, la Sicilia divenne una provincia periferica dell'Impero d'Oriente.
Nel IX secolo i musulmani dal Nordafricainvasero la Sicilia: la conquista, fu iniziata nell'827 e Palermo fu presa nell'831. I governatori musulmani spostarono la capitale della Sicilia da Siracusa a Palermo e la città fu dotata di tutte le strutture burocratiche e dei servizi necessari a una capitale. Gli arabi introdussero i primi agrumeti, formando la Conca d'Oro e aprendo così una nuova possibilità di sviluppo economico. Nel 948 in città si registravano oltre duecentomila abitanti, figurando tra le città più popolose del mondo[35].
La città divenne la prospera capitale del nuovo emiratokalbita nel 948, ma l'autonomia incoraggiò le lotte dei cristiani per l'indipendenza, fino ad aprire la via alla conquista normanna. Nel 1071/1072, dopo mesi d'assedio, Ruggero I d'Altavilla, primo conte normanno, espugnò Palermo[36].
Nel 1098 i Normanni completarono la conquista del resto dell'isola: la capitale, prima della Gran Contea di Sicilia, poi del Regno di Sicilia, restò a Palermo, ma gli abitanti calarono drasticamente (60 000[37]), per scendere infine a 51 000 nel 1330[38]. L'arrivo dei Normanni a Palermo portò alla costruzione di un numero considerevole di edifici cristiani e la città raggiunse il massimo splendore sotto il governo di Ruggero II. Dopo il regno normanno in Sicilia salirono sul trono gli Hohenstaufen (dal 1194 al 1266), che fecero di Palermo un centro amministrativo imperiale. Alla morte di Federico II (1250), Palermo e la Sicilia persero importanza nel panorama politico: il potere si spostò a Napoli, con Carlo d'Angiò[39] e gli Angioini (dal 1266 al 1282). Proprio a Palermo nel 1282 ebbe inizio la guerra del Vespro contro i francesi. Al termine della guerra, la corona della Sicilia venne offerta al ramo cadetto degli aragonesi, e Palermo ne divenne la capitale.
Età moderna
La dominazione del Regno di Spagna, che pose a Palermo la sede del Viceré, ponendo un confine politico, culturale e religioso contro il mondo islamico, portò come conseguenza l'isolamento e l'impoverimento della Sicilia. L'agricoltura dell'isola fu spinta verso la coltivazione del grano duro, necessario alla flotta spagnola per il sostentamento degli equipaggi, e, quindi, oltre a produrre meno reddito, generava carestie da eccesso di esportazione. Scoppiarono molte rivolte, che, però, avevano più come bersaglio l'organismo, incaricato della ripartizione e raccolta di imposte e tasse e composto di nobili siciliani, che il re di Spagna. I due secoli di dominio spagnolo a Palermo terminarono nel 1713 con il Trattato di Utrecht, che segnò la fine della guerra di successione spagnola.
Nel 1734 la città divenne dominio dei Borboni, che mantennero il Regno di Sicilia e di Napoli separati. Nel 1816 i regni vennero riuniti nel Regno delle Due Sicilie: Palermo perse lo status di capitale, divenendo secondo centro amministrativo dopo Napoli. Tuttavia Palermo continuò a possedere il titolo di capitale della parte isolana del regno[40].
La primavera dei popoli, conosciuta anche come rivoluzione del 1848, o moti del 1848[41], cominciò proprio a Palermo il 12 gennaio di quell'anno e rappresentò la prima miccia dell'esplosione europea. L'insurrezione siciliana portò alla dichiarazione di indipendenza e alla restaurazione del Regno di Sicilia. Seguì una rivoluzione a Napoli, il 27, che costrinse, due giorni dopo, Ferdinando II a promettere una Costituzione, promulgata l'11 febbraio[42].
Riconquistata la Sicilia con l'esercito, il sovrano ripristinò l'assolutismo e nell'isola si consolidò l'ostilità anti borbonica.
Nel 1860, dopo che a Palermo si era verificata la rivolta della Gancia repressa nel sangue dai borbonici, avvenne lo sbarco dei garibaldini a Marsala, che raggiunsero Palermo il 27 maggio, entrando in città dalla porta Termini. In tale occasione avvenne il bombardamento della città da parte dell'esercito borbonico con perdite tra i civili e distruzione. Nel 1866 la città fu protagonista della rivolta del sette e mezzo contro il nuovo Regno d'Italia da parte di ex garibaldini delusi, filo borbonici, repubblicani e persone affamate, con conseguente bombardamento operato dalla flotta, che distrusse non poche strutture architettoniche. Tuttavia la politica fiscale del governo sabaudo non mutò, sino a portare al regicidio di Umberto I.
Nel primo ventennio del XX secolo Palermo attraversò un'epoca florida, con un breve ma intenso periodo liberty, caratterizzato prevalentemente da architetture di gusto eclettico. Protagonisti di questa stagione furono i Florio[43], una famiglia di tradizione industriale, che rese protagonista la città in ambito internazionale nella cosiddetta Belle Époque. Non interessata dal primo conflitto mondiale, Palermo subì notevoli distruzioni a causa dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, fino a essere occupata nel luglio 1943 dalle truppe alleate del generale statunitense George Patton[44].
La città fu teatro, nell'ottobre del 1944, della Strage del pane, episodio che diede di fatto il via alla stagione dell'EVIS, conclusasi con la concessione dello status di Regione a Statuto speciale alla Sicilia, che ha reso Palermo, ancora una volta, il centro della burocrazia e della politica regionale. A partire dalla fine degli anni '50 la principale organizzazione malavitosa siciliana, Cosa Nostra, grazie al boom economico e al processo di urbanizzazione della popolazione contadina, conosce una fase di crescita, riuscendo ad infiltrarsi nella spesa pubblica, nelle opere edilizie di ricostruzione post bellica e di espansione della città. È l'epoca del sacco di Palermo, l'espansione incontrollata della città verso nord, anche a costo dell'abbattimento di ville liberty. Dagli anni 60 agli anni 80, si ebbero 3 guerre di mafia con centinaia di morti tra i componenti della mafia. In quel periodo e in seguito furono colpiti anche imprenditori, giornalisti, medici, magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, poliziotti e il patrimonio culturale italiano, cosa che portò a una forte risposta dello Stato e della società civile e ad un conseguente arretramento del potere mafioso. Si parlò dunque di "primavera di Palermo", sia per la notevole attività portata avanti, non senza polemiche e scelte controverse, dall'allora sindaco Leoluca Orlando mirata alla promozione e al recupero dell'immagine della città in Italia e nel mondo, mortificata dalla lunga sequela di omicidi e crimini mafiosi, sia per la promozione di una cultura della legalità anche in ambito culturale ed educativo con la nascita di associazioni e comitati cittadini[45].
Nel marzo 2015 alcuni giuristi, attivisti dei diritti umani, amministratori pubblici e organizzazioni non governative sottoscrivono la Carta di Palermo per sollecitare la comunità mondiale a una revisione della legislazione sul permesso di soggiorno e delle politiche legate ai fenomeni migratori, sostenendo la mobilità umana internazionale come diritto inalienabile della persona[46]. Nel novembre 2015 Palermo è entrata a far parte del programma Safer Cities lanciato nel 1996 dall'Agenzia UN-Habitat delle Nazioni Unite, assumendone la co-presidenza mondiale[47].
Simboli
Lo stemma del comune di Palermo è stato ufficialmente riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 18 maggio 1942[48] ed è descritto dallo statuto comunale:
«di rosso all'aquila romana d'oro ad ali aperte, tenente con gli artigli una fascia carica delle iniziali S.P.Q.P»
L'origine dello stemma non è certa, alcune fonti lo fanno risalire a una concessione del 1154 di re Guglielmo I di Sicilia mentre altre all'epoca romana.
«Drappo di rosso, frangiato d'oro caricato dell'aquila romana d'oro ad ali spiegate, tenente con gli artigli una fascia carica delle iniziali S.P.Q.P. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.»
Inoltre la città usa una bandieratrinciata che riprende i colori dello stemma, cioè giallo (nella parte superiore) e rosso (nella parte inferiore).
«Per commemorare le azioni eroiche della cittadinanza palermitana nei gloriosi fatti del 1848, che iniziarono il risorgimento nazionale e la conquista dell'unità. Nel 1848, un anno dopo il fallimento della sollevazione di Messina, Palermo divenne la guida del movimento rivoluzionario antiborbonico. Insorti il 12 gennaio, sotto la guida di R. Pilo e G. La Masa, i palermitani sconfissero in più riprese le truppe regolari e costituirono un governo provvisorio siciliano (2 febbraio), che fu l'ultimo a cadere, sotto i colpi del generale Carlo Filangieri, il 15 maggio 1849.» — 22 maggio 1898[51][52]
«Fedele alla sua tradizione plurisecolare di patriottismo e di valore, riaffermatasi nelle gloriose gesta del 1848 e nei fasti del Risorgimento italiano, sorretta da incrollabile fede nei destini della Patria, resistette impavida, per oltre tre anni, in condizioni drammatiche, spesso disperate, al succedersi pervicace e spietato di massicci bombardamenti aerei nemici, tendenti ad abbattere il morale e la tenace resistenza della popolazione civile. L'inesorabile azione aerea nemica si abbatté sempre più violenta e indiscriminata su edifici, impianti pubblici, tempi, causando perdite gravissime tra la popolazione e danni incalcolabili. Oltre tremila morti, circa trentamila mutilati e feriti, in gran parte vecchi, donne e bambini, e la perdita di ingente patrimonio culturale, artistico e religioso, segnarono il calvario dell'olocausto glorioso. 10 giugno 1940 - 8 settembre 1943.» — 5 marzo 1964[53]
Il maggior numero di monumenti della città è dislocato all'interno del centro storico; altri sono distribuiti in tutto il territorio palermitano: ville storiche, torri d'avvistamento, tonnare, graffiti rupestri, antiche chiese o palazzi nobiliari.
Essa rappresenta una straordinaria sintesi di forme architettoniche latine, mosaici bizantini e muqarnas islamiche considerate tra le massime espressioni dell'arte iranica e fatimida. Vicino è ubicata la chiesa di San Giovanni degli Eremiti; con le sue cupole rosse (dipinte così nel XIX secolo) è diventata uno dei simboli della città. Notevoli anche la chiesa della Martorana dalla ricchissima decorazione a mosaico del più puro stile bizantino, la chiesa di San Cataldo
del 1160, dalla facciata tripartita sormontata da grosse cupole realizzate su tamburo e la basilica La Magione, conosciuta anche come chiesa della Santissima Trinità, che presenta una pianta a forma basilicale a tre navate, sorrette da colonne; mentre internamente la costruzione si presenta molto squadrata e movimentata da una serie di archi ogivali, tipici dell'architettura normanna, che girano intorno alla chiesa.
Sul Càssaro, oggi Corso Vittorio Emanuele II, si affaccia lo splendido complesso della cattedrale, eretta nel 1185 su un'area pianeggiante precedentemente occupata da una moschea araba.
La commistione artistica presente nell'edificio, sembra ripercorrere l'intera storia cittadina, con un portale laterale e delle torrette campanarie in stile gotico trecentesco, una facciata principale quattrocentesca, un'abside con decorazioni arabo-normanne, una cupola e cupolette laterali tardo barocche e numerosi inserzioni neogotiche dei primi anni del XIX secolo tra cui le parti basse del prospetto meridionale (oltre al nuovo transetto) e il gruppo di campanili sul Palazzo Arcivescovile di Emmanuele Palazzotto.
Per restaurare e rimodernare la basilica, l'interno venne ricostruito in stile neoclassico alla fine del XVIII secolo. Vi sono conservati i sarcofagi di Federico II, Ruggero II, Arrigo VI, Costanza d'Altavilla e Costanza d'Aragona, oltre alla corona d'oro di Costanza di Sicilia, preziosi ornamenti e gioielli reali esposti nel tesoro della Cattedrale[56]. La torre più imponente della cattedrale ospita 8 campane ambrosiane.
Nell'arco del XII e XIII secolo, in maniera particolare durante la dominazione angioina, in città si sviluppò lo stile architettonico del gotico, di cui sono esempi: la chiesa di San Francesco d'Assisi, con sovrapposizioni di linguaggi artistici diversi, tanto che in età barocca l'edificio, al suo interno, venne ricoperto da stucchi e affreschi da Pietro Novelli e nel 1723Giacomo Serpotta adornò i pilastri con le statue delle Virtù.
La chiesa di San Domenico, con il caratteristico fronte formato da un telaio di colonne, di dimensioni maggiori di quelle della Cattedrale stessa, maestosa e dalla facciata sgargiante domina l'omonima piazza, con al centro la colonna dell'Immacolata, creando così una grande sintonia tra piazza e facciata della chiesa. Dalla metà del XIX secolo la chiesa è adibita a Pantheon dei siciliani illustri.
La seicentesca chiesa del Carmine Maggiore, nello storico quartiere Albergheria, è una basilica a croce latina con tre navate, sorretta da 12 colonne in pietra di Billiemi con capitelli dorici, e una splendida cupola, costruita nel 1680, ricca di elementi scultorei e completamente rivestita nella parte esterna da maioliche smaltate con colori, che richiamano lo stile arabo, unica nel suo genere non solo a Palermo, ma in tutta la Sicilia.
Una menzione a parte merita la chiesa di Santa Maria dello Spasimo, costruita a partire dal 1509, dove era conservato loSpasimo di Sicilia: è un suggestivo teatro all'aperto e vi si allestiscono spesso mostre ed eventi. Ospita inoltre gli uffici della Fondazione The Brass Group, il Museo del jazz, la Scuola Popolare di Musica, il Ridotto, denominato anche Blue Brass e la Scuola Europea d'Orchestra Jazz.
Di particolare interesse sono i Qanat, imponente opera di ingegneria idraulica costruita nel sottosuolo della città a cavallo tra la dominazione araba e il periodo normanno.[57][58] Al periodo normanno risalgono diversi castelli e palazzi costruiti dai sovrani normanni. Fra questi ricordiamo il Palazzo dei Normanni, la più antica residenza reale d'Europa, dimora dei sovrani del Regno di Sicilia e sede imperiale di Federico II e Corrado IV, oggi sede dell'Assemblea Regionale Siciliana; e le residenze di villeggiatura: il Palazzo della Zisa
Coevo è Palazzo Chiaramonte detto Steri, in piazza Marina, già sede e carcere dell'inquisizione e attualmente sede del rettorato palermitano. Il Palazzo Conte Federico è uno dei più antichi edifici di Palermo. La sua torre arabo-normanna, denominata Torre di Scrigno, è infatti datata al XII secolo. Del 1473 è palazzo Alliata di Pietratagliata; mentre risale al 1490 la costruzione del Palazzo Ajutamicristo, noto per gli sfarzosi interni.
Nel 1495 venne edificato in stile catalano il Palazzo Abatellis: ospita la Galleria Regionale d'arte Moderna e Medievale. Pure tardo quattrocentesco è Palazzo Bonet, sede della GAM di Palermo.
Nel 1583 fu eretta la Porta Nuova. La versione esistente risale al 1669 ed è caratterizzata da una copertura a piramide ricoperta di maioliche colorate. Tra le tante testimonianze della Palermo barocca anche Palazzo Asmundo.
Tra la fine del Settecento e il 1814 nasce il Palazzo d'Orléans, oggi sede della Presidenza della Regione Sicilia.
Particolarmente originale è la Palazzina Cinese di Giuseppe Venanzio Marvuglia, dimora di villeggiatura di Ferdinando IV, che unisce i canoni dell'architettura neoclassica con l'eclettismo del tempo di ispirazione orientale.
All'inizio del XX secolo, la città comincia a estendersi fuori le mura verso nord, soprattutto lungo una nuova strada chiamata via Libertà. In questo quartiere vengono costruite numerose ville e palazzi in stile eclettico e liberty, da parte di molti architetti, tra i quali i fratelli Giovan Battista e Francesco Paolo Palazzotto, ed Ernesto Basile. La città mostra nuovi fermenti in più settori, quali l'economico, l'industriale, il culturale, l'artistico, l'architettonico, ecc., grazie anche all'intraprendenza di più famiglie, come i Florio, i Whitaker, i Sandron, i Ducrot, i Basile, i Rutelli, gli Utveggio, e altre. Si rinnova, dotandosi di nuovi ospedali, teatri, come il celebre Teatro Massimo, il Politeama Garibaldi, il Teatro Biondo e altri edifici pubblici. Il crollo economico della famiglia Florio, segnerà la fine di quest'epoca.
Fra i molti villini liberty vanno ricordati il Villino Florio, che con il suo stile eclettico rappresenta un magnifico esempio dell'Art Nouveau, messa in luce da Ernesto Basile, e il Villino Favaloro, progettato dal padre Giovan Battista Filippo Basile. L'esempio più significativo di liberty a Mondello, che diventerà in breve tempo la spiaggia preferita dei palermitani, è lo stabilimento balneare, realizzato nel 1912.
Durante l'epoca fascista l'architettura ufficiale, finalizzata all'esaltazione del regime vigente, assume connotati dall'aspetto maestoso, che si ispirano alla romanità e alla cultura latina, tipici del Neoclassicismo, spesso mescolati all'ondata della nuova corrente del Futurismo. Vengono costruiti importanti edifici pubblici quali: il Palazzo di Giustizia (progettato nel 1938 ma ultimato nel 1957 dagli architetti Gaetano ed Ernesto Rapisardi in puro stile razionalista italiano); in via Roma il Palazzo delle Poste e la casa del fascio, oggi Caserma dei Vigili del Fuoco, primi esempi di edifici in cemento armato in città. Degni di nota sono pure l'Ingresso monumentale di via Roma, la Sede del Banco di Sicilia in via Roma e la Casa del Mutilato. Viene pure edificato un quartiere di case popolari, il Littorio, in Via Libertà, con la tecnica dei muri portanti in mattoni di laterizi, estranei all'uso locale, che è rimasto il più razionale esempio di edilizia popolare in città.
Durante gli anni successivi alla seconda guerra mondiale, a causa della devastazione della guerra, si è avuto l'abbandono da parte dei cittadini del centro urbano originario e lo spostamento verso le periferie, soprattutto verso nord nella "piana dei Colli". L'immigrazione dalla provincia ha determinato un boom della popolazione e, quindi edilizio, senza precedenti, che ha portato alla creazione nuovi quartieri residenziali, composti principalmente da palazzi in cemento armato. A partire dagli anni 50 vengono costruiti vari quartieri di edilizia pubblica residenziale, tra questi nella zona nord della città ZEN (Zona Espansione Nord) e ZEN2, mai completati e rimasti separati dal resto della città.[59] A partire dagli anni 60 viene costruito il polo universitario di viale delle Scienze.
Gli edifici più alti della città sono il Grattacielo Ina Assitalia (90 metri) nel centro della città in piazzale Ungheria; Torre Resuttana I (63 metri); Torre Resuttana II (60 metri) e Torre Sperlinga (59 metri). Altri edifici di interesse sono: il palazzo della sede dell'Enel del 1961, concepito da Giuseppe Samonà secondo i canoni del Brutalismo; Palazzo Amoroso e la sede della Banca Commerciale Italiana (oggi Intesa Sanpaolo), entrambe opere del celebre gruppo BBPR; la piscina olimpionica comunale, costruita tra il 1963 e 1970; la sede regionale della Rai, edificata nel 1980 e i postmoderni nuovi edifici del tribunale, progettati nel 1981, siti proprio dietro il Palazzo di Giustizia.
Le prime mura furono costruite nel periodo punico, poi ampliate dagli arabi e dai normanni. Tra gli altri reperti, sono visibili alcune porzioni della cinta bastionata cinquecentesca, che, fino alla fine del XVIII secolo, circondava il centro cittadino. In particolare, sono integri alcuni bastioni, porte urbane e piccoli tratti delle cinta murarie, che sono state risparmiate dall'urbanizzazione ottocentesca, oltre che alcune torri di avvistamento.
Di alcune porte sono rimasti solo i nomi. Tra le esistenti ricordiamo: la già citata porta Nuova del 1669; Porta Sant'Agata, costruita in pietra grezza e grossi blocchi di tufo, che presenta una fessura dalla tipica forma del periodo normanno.
L'ingresso più recente di epoca fascista in stile modernista: è l'ingresso monumentale di via Roma.
Lungo la costa, soprattutto quella settentrionale nei pressi delle borgate di Mondello e Sferracavallo, sono presenti alcune torri di avvistamento. Queste strutture difensive, sorte a partire dal tardo Medioevo, avevano lo scopo di avvisare la popolazione dell'arrivo dei pirati ed essendo collegate fra loro da un sistema di comunicazione basato su segnali di fumo, trasmettevano il segnale anche alle località vicine. Nell'entroterra sono visibili tracce di torri e bagli che rappresentavano delle residenze votate alla produzione agraria, ma anche delle strutture difensive e di osservazione.
Teatro Zappalà: venne fondato da Franco Zappalà e da suo fratello Nino;
Teatro Libero: vi vengono rappresentati spettacoli di sperimentazione;
Teatro Ditirammu: è il teatro del canto e della tradizione popolare;
Teatro Lelio: è un teatro contemporaneo della città, situato in una zona residenziale;
Teatro Bellini: nel quartiere Kalsa, il "Regio Teatro Carolino", costruito nel 1726, fu ribattezzato "Teatro Bellini" solo nel 1848[65].
Mercati storici
Palermo conserva il suo aspetto mediterraneo nei vari mercati storici: i più caratteristici sono la Vucciria, Ballarò e Il Capo.
La Vucciria è sita all'interno del mandamento Castellammare tra via Roma, il Cassaro e la Cala, il vecchio porto cittadino, la cui vicinanza stimolò l'insediamento di mercanti e commercianti genovesi, pisani, veneziani sin dal XII secolo. La presenza di numerosi artigiani si riscontra nella toponomastica. Il termine Bucceria deriva dal franceseboucherie, "macelleria". Il mercato era infatti inizialmente destinato al macello e alla vendita delle carni; in seguito del pesce, della frutta e della verdura.
Ballarò è il più antico mercato di Palermo e si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory. È uno dei più pittoreschi mercati di grascia, cioè d'alimentari[66].
Il Capo si sviluppa nel cuore dell'omonimo quartiere: conserva elementi popolari del tipico mercato mediterraneo. Altri mercati storici sono il mercato delle Pulci e dei Lattarini; un mercato dell'usato si trova anche in Piazza Marina.
Siti archeologici
Vi sono tracce puniche in porzioni dell'antica cinta muraria e nella necropoli punico-romana, situata nei pressi di corso Pisani.
Del periodo punico rimane essenzialmente l'impianto urbano della città, corrispondente a un asse urbano principale (il Cassaro) e una viabilità minore che si dirama da questo; sono scarse, invece, le testimonianze tangibili.
All'interno di Villa Bonanno sono visitabili i resti di due domus romane, poste di fronte al Palazzo dei Normanni; altre abitazioni si trovano nei pressi di piazza Pretoria e piazza Sett'Angeli. Quest'ultimo sito presenta stratificazioni, che vanno dal periodo ellenistico-romano a quello bizantino; tra i resti, le pavimentazioni musive di una casa patrizia, un tratto stradale coevo e la parte basamentale di un pilastro di epoca bizantina.[67]
L'area verde più estesa è quella del Parco della Favorita. Sono presenti ville e giardini d'interesse storico che mantengono la loro conformazione originale. L'area urbana comprende inoltre ancora rilevanti porzioni di verde agricolo.
Riserve naturali
All'interno del territorio comunale di Palermo sono presenti quattro riserve naturali:
Riserva naturale orientata Capo Gallo: 5858300 m²; comprende l'intero promontorio del Monte Gallo e separa le due borgate di Sferracavallo e Mondello. Vi sono tutelati tratti di costa rocciosa, importanti falesie carbonatiche e tracce di macchia mediterranea;
Riserva naturale integrale Grotta Conza: 43000 m²; corrispondente all'area prossima alla grotta e la cavità stessa, la riserva è collocata sul Pizzo Manolfo, nei pressi di Tommaso Natale. Viene preservato l'ambiente naturale mediterraneo e protette specie di pipistrelli[68];
Riserva naturale orientata Grotta della Molara: 400000 m²; situata nella periferia ovest di Palermo. La riserva contiene testimonianze paleontologiche, paletnologiche e archeologiche, oltre a numerose peculiarità faunistiche (invertebrati cavernicoli e chirotteri), altrove raramente riscontrabili[69].
A partire dal 2020, si registra una forte crescita la presenza di cinesi, concentrati soprattutto nella zona della stazione centrale, in particolare sulla centralissima via Lincoln, dove si sta sviluppando una piccola Chinatown attorno a un piccolo centro commerciale, sorto con accordo internazionale tra Cina e Regione Siciliana[73].
Storicamente una nutrita comunità di arbëreshë della provincia vive a Palermo[74].
Nel periodo della dominazione musulmana erano presenti a Palermo più di 300 moschee[77], molte delle quali luoghi di culto cristiani trasformati. Negli ultimi anni, con l'arrivo di migranti Islamici del nord Africa, è stata istituita nel 1990 la Moschea di Palermo, ricavata dalla vecchia chiesa sconsacrata di San Paolino[78][79].
Il quartiere ebraico medievale era diviso in due parti collegate tra loro dalla Pubblica via (poi diventata via Mastrangelo): la contrada della Meschita (nei pressi di via Giardinaggio e via Calderai) e la contrada della Guazzetta (nei pressi di via Lattarini e vicolo Corrieri). Nel 2011 è stato celebrato per la prima volta dal XV secolo un Bar mitzvah[80][81]. Dopo quasi cinque secoli, nel 2018 l'oratorio di Santa Maria del Sabato viene trasformato in sinagoga della città, diventando così punto di riferimento per l'intera comunità ebraica dell'isola[82].
Sono individuabili da molto più recente, sempre relativo ai flussi migratori, altre piccole minoranze religiose[83].
Tradizioni e folclore
Tradizioni religiose
La festa di santa Rosalia o U fistinu è la festa dedicata alla santa patrona dal 1624 in poi. Ogni anno rappresenta un evento a cui prendono parte migliaia di persone e si svolge con la processione dei carri trionfali della santa per il Cassaro, con il finale della festa colorato dai giochi pirotecnici sul lungomare del Foro Italico
Il 13 dicembre si commemora la fine della carestia del 1646 quando, secondo la leggenda, proprio il giorno di Santa Lucia, arrivò in porto un bastimento carico di cereali. Da allora, per commemorare questo miracolo attribuito alla Santa, in questo giorno i palermitani non mangiano alimenti prodotti con farina di cereali (principalmente pane e pasta), bensì con cereali interi o con altre farine. In questa occasione si preparano quindi le classiche arancine, la cuccìa (grano con crema di latte, ricotta e gocce di cioccolato), e le panelle salate e dolci[84]. Secondo alcuni autori, si tratta di un uso derivante dal ciceone anticamente consumato in onore di Demetra[85].
L'Opera dei Pupi, patrimonio dell'UNESCO, appartiene alla tradizione marionettistica del teatro epico-popolare della Sicilia da almeno il 1700 e prende spunto dalle narrazioni cavalleresche tratte da romanzi e poemi del Ciclo carolingio.
Lo stile “palermitano” dell'opera dei pupi caratterizza la Sicilia occidentale e in particolare la città metropolitana di Palermo e i liberi consorzi comunali di Agrigento e Trapani. I pupi palermitani sono alti circa cm. 90 e pesano tra i 5 e i 10 chili. Le gambe possono eseguire un movimento pendolare, hanno le ginocchia articolate e possono sguainare e riporre la spada nel suo fodero grazie a un filo che attraversa la mano destra collegando il ferro di manovra all'elsa della spada.
A Palermo, i pupari si dispongono ai lati del palcoscenico (per questo motivo il teatro è più profondo che largo) e, nascosti dalle quinte laterali, operano sullo stesso piano delle marionette, stendendo le braccia. Il maestro puparo si trova dietro la quinta destra (la sinistra degli spettatori), dirige lo spettacolo, manovra le marionette, improvvisa i dialoghi prestando la voce a tutti i personaggi (anche femminili) e realizza gli effetti sonori e di luci.
Lo spettacolo veniva accompagnato dalla musica di uno o più violini che, alla fine dell'Ottocento, furono sostituiti dal pianino a cilindro, ancora oggi utilizzato.
I cartelli palermitani, dipinti a tempera su tela, sono divisi in diversi riquadri, in genere otto, denominati “scacchi”. Ogni scacco, spesso sottotitolato, corrisponde a uno degli episodi del lungo ciclo carolingio. Un foglio che riportava la scritta “oggi” veniva fissato sullo scacco relativo allo spettacolo della sera mostrando a che punto del ciclo si era arrivati.[86]
Palermo è stata una delle città italiane pioniere del movimento per i diritti LGBT. Il 9 dicembre 1980 a Palermo, da un'idea del sacerdote Marco Bisceglia con la collaborazione Nichi Vendola[87], Massimo Milani, Gino Campanella e altri militanti[88], viene fondata l'Arcigay, la prima sezione italiana dell'ARCI dedicata alla cultura omosessuale[89], che si diffonderà di lì a poco in tutta Italia. Pochi mesi dopo, il 28 giugno 1981, presso Villa Giulia si svolse la festa dell'orgoglio omosessuale, una delle prime manifestazioni pubbliche per i diritti LGBT in Italia.
Alla parata del Pride nazionale, svoltasi a Palermo il 22 giugno 2013, hanno preso parte, per la prima volta nella storia delle parate italiane, diverse importanti cariche istituzionali: la Presidente della Camera, la Ministra delle pari opportunità, il Presidente della Regione Siciliana e il sindaco della città ospitante[90]. Inoltre, per l'occasione, è stato istituito il Gay Village più grande d'Europa all'interno dei Cantieri Culturali alla Zisa (50000 m²)[91], dove per 10 giorni sono stati organizzati concerti, mostre d'arte, convegni, rassegne cinematografiche, due discoteche e grandi spazi per la ristorazione e l'artigianato[92]. Appena tre giorni prima dell'inaugurazione il comune di Palermo aveva dato un segnale concreto di apertura: aveva istituito il registro delle unioni civili[93].
Dal 2010 a Palermo si svolge il Sicilia Queer Filmfest, festa internazionale del cinema LGBT e nuove visioni[94] e dal 2012 aderisce alla rete RE.A.DY. (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere)[95].
Media
Stampa ed editoria
Il principale quotidiano cartaceo attualmente pubblicato a Palermo è il Giornale di Sicilia. La Repubblica ha una redazione in città, che pubblica l'edizione locale del quotidiano.
Dal 1900 al 1992 si pubblicò anche il quotidiano L'Ora
Nella sede RAI di Palermo, inaugurata nel 1986, vi è un polo produttivo dedicato al Mediterraneo, con un centro di produzione TV e un auditorium. Dal 2001 al 2012 produceva il canale in italiano e arabo Rai Med. Quotidianamente si trasmettono TG e GR regionali e si producono le rubriche Mediterraneo, Riva Sud, Buongiorno regione e il Settimanale della TGR. L'archivio storico di RAI Sicilia è costituito da 886 programmi televisivi realizzati tra il 1979 e il 1993, riversati e digitalizzati.
I Cantieri Culturali alla Zisa, oltre a essere un pregevole esempio di archeologia industriale, costituiscono uno spazio espositivo per eventi teatrali, musicali, artistici e iniziative culturali di ogni genere. Il Padiglione 18 ospita il Centro internazionale di fotografia, diretto da Letizia Battaglia[98].
Archivi e biblioteche
Presso l'Archivio di Stato nella sede della Catena, oltre a carte topografiche, pergamene, manoscritti, stampe e atti notarili, è conservato il Mandato di Adelasia. Si tratta del documento cartaceo più antico d'Europa: una lettera bilingue, in greco e in arabo, scritta nel 1109 dalla terza moglie di re Ruggero I, Adelasia del Vasto[99].
A Palermo ha sede la Biblioteca centrale della Regione Siciliana, che custodisce ogni volume stampato nell'isola.
A Palermo sono presenti più di 450 plessi scolastici, così suddivisi: 162 scuole materne, 144 Istituti di Istruzione primaria, 76 Istituti di Istruzione secondaria di primo grado e 71 Istituti di Istruzione secondaria di secondo grado (dati all'anno scolastico 2007/2008)[101]. Tra essi vi è l'Istituto Alberghiero Pietro Piazza, scuola più grande d'Italia con 3000 studenti, 370 docenti e 120 aule.[102]
Università
Università degli Studi di Palermo, fondata nel 1805, con circa 40 000 iscritti[103], è una delle principali università italiane ed è oggi organizzata nelle cinque scuole delle scienze di base e applicate, giuridiche ed economico-sociali, scienze umane e del patrimonio culturale, medicina e chirurgia, politecnica.
Accademia di Belle Arti, istituita nel 1780, è ubicata nelle storiche sedi di Palazzo Molinelli di Santa Rosalia e Palazzo Fernandez. In origine nacque come Scuola di disegno, assumendo l'attuale conformazione degli istituti nel 1923.
Conservatorio Alessandro Scarlatti, istituito nel 1618 nella chiesa della Santissima Annunziata per volontà del viceré Conte De Castro, con il nome di Conservatorio del Buon Pastore
Istituti internazionali per la diffusione della lingua e della cultura
Decisiva per lo sviluppo in territorio italiano di una produzione letteraria in volgareromanzo fu la Scuola siciliana, una corrente filosofico-letteraria, che si sviluppò dal 1166 al 1266. Ebbe i suoi centri maggiori a Palermo e Messina[105][106]. Fu particolarmente operosa nella prima metà del XIII secolo, tra il 1230 e il 1250, presso la corte di Federico II di Svevia. La poesia lirica della scuola, in volgare siciliano aulico, ebbe anche il merito di introdurre il sonetto. Esercitò un chiaro influsso sulla produzione culturale delle città ghibelline dell'Italia centrale (come per esempio Bologna, dove visse Guido Guinizelli, padre del Dolce stil novo). La Scuola siciliana, anche se in genere ricordata soprattutto per la produzione poetica, fu in realtà caratterizzata da una molteplicità di interessi culturali e scientifici. Diede infatti un notevole impulso alle conoscenze matematiche, tecnico-scientifiche, agli studi di letteratura filosofica araba, di alchimia, astrologia e mantica, per opera principalmente di Michele Scoto (presso la corte palermitana furono tradotti Avicenna, Averroè e Alpetragio), e alla conoscenza della letteratura greco-bizantina e della poesia tedesca, soprattutto della lirica cortese d'amore del Minnesang[107].
Tra i primi anni del XIV secolo e la metà del XV la cultura umanistica diffuse l'importanza della filologia e personaggi di spicco del periodo, come Antonio Beccadelli, detto il Panormita, si dedicarono quasi esclusivamente a dar nuova vita a testi antichi, senza donare contributi originali, ma producendo materiale importantissimo dal punto di vista accademico. Francesco Balducci fu uno degli ultimi esponenti della corrente letteraria siciliana del petrarchismo. Il più importante poeta palermitano del XVII secolo fu Pietro Fullone. Fece parte dell'Accademia dei Riaccesi, assieme a Tommaso Aversa, Ortensio Scammacca, Giuseppe Galeano, Vincenzo Auria, Giuseppe Galeano, Ippolito Maia e tanti altri. Pietro Fullone rappresentò il legame tra il monrealeseAntonio Veneziano, che scrisse nel XVI secolo, e i due più importanti poeti siciliani a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, il catanese Domenico Tempio e il palermitano Giovanni Meli.
Giovanni Meli raggiunse notorietà in tutta Italia aderendo ai modi e allo stile dell'Arcadia, di cui è ritenuto il più grande esponente assieme a Metastasio. Tra i più illustri scrittori palermitani va ricordato Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Il movimento letterario Gruppo 63 si costituì a Palermo nel 1963 per iniziativa di alcuni intellettuali fortemente critici nei confronti dei modelli letterari degli anni cinquanta. Fu definito di neoavanguardia per differenziarlo dalle avanguardie storiche del Novecento.[108]
Palermo ha dato i natali a Giacomo Serpotta, principale esponente della famiglia di scultori, famoso per aver rinnovato significativamente la tecnica dello stucco.
Altra nota dinastia di artisti, considerati tra i principali maestri nella scultura del Rinascimento siciliano fu quella dei Gagini, il cui principale esponente fu Antonello.
Il Circolo Matematico di Palermo è un'organizzazione accademica di matematica fondata da Giovanni Battista Guccia il 2 marzo 1884. Viene considerata la più antica tra le società matematiche fondate in Italia[115]. All'inizio del XX secolo il circolo annoverava tra i suoi membri quasi mille tra i più prestigiosi matematici del mondo. Edmund Landau, il grande teorico dei numeri di Gottinga, nell'aprile del 1914 definiva Palermo Il centro del mondo matematico[116].
Tra i più noti scienziati palermitani va ricordato Domenico Scinà. Fu il primo a occupare la cattedra di fisica sperimentale all'Accademia degli studi di Palermo. Nei primi anni del XIX secolo venne inoltre nominato regio storiografo dal re Ferdinando di Borbone. Nel 1812 collaborò alla stesura della costituzione siciliana e fu membro perpetuo della Commissione di pubblica istruzione ed educazione in Sicilia. Ha lasciato diverse opere di carattere scientifico e storico.
Decisivo fu poi l'intervento nel 1867 di Gaetano Giorgio Gemmellaro, che confermò i risultati cui era pervenuto Domenico Scinà. Gemmellaro nel 1866 creò la prima collezione universitaria di geologia e paleontologia, fondando il museo che porta il suo nome. Svolse un'intensa attività di ricerca e collaborò con Charles Lyell e con la Geological Society, uno dei centri più prestigiosi della geologia mondiale[117]. Importante fu inoltre l'attività svolta a Palermo da Pietro Doderlein. Originario di Dubrovnik, nel 1862 venne chiamato a ricoprire la cattedra di zoologia e anatomia comparata all'Università di Palermo e organizzò in modo esemplare il Museo di storia naturale di Palermo, poi divenuto Museo di zoologia Pietro Doderlein, ed ebbe un'influenza decisiva sullo sviluppo della zoologia e sul progresso della biologia marina in Sicilia.
Va ricordato anche l'Osservatorio astronomico di Palermo, con una storia di oltre duecento anni di attività, segnati da picchi di eccellenza e fasi di declino. Fondato nel 1790 per volontà di Ferdinando I di Borbone, venne eretto sulla torre pisana del Palazzo Reale, e fu immediatamente dotato della migliore strumentazione allora disponibile, commissionata da Giuseppe Piazzi, che ne fu il primo direttore. Nel 1801 dall'Osservatorio di Palermo venne scoperto Cerere, così chiamato in onore del famoso mito che si svolge proprio in Sicilia. Un'altra importante scoperta fu quella dell'ammasso globulareNGC 6541 da parte di Niccolò Cacciatore. Oggi l'Osservatorio di Palermo, intitolato a Giuseppe Vaiana, è una delle strutture dell'Istituto nazionale di astrofisica (INAF) e porta avanti diversi progetti di ricerca.
Nelle scienze naturali si distinse l'ornitologo Baldassare Palazzotto (1777-1858), dimostratore di Scienze Naturali alla Real Università e direttore della Biblioteca Comunale di Palermo. Va menzionato anche Cesare Airoldi, naturalista del XVIII secolo, che portò avanti soprattutto studi di mineralogia.
Rosario Gregorio fu uno degli storici palermitani più importanti del XVIII secolo. La sua opera maggiore è Considerazioni sopra la storia di Sicilia dai tempi normanni sino a' presenti, di cui i sette volumi uscirono dal 1805 al 1826.Fondamentale è stato il lavoro svolto da Gioacchino Di Marzo, tra i fondatori della moderna storia dell'arte siciliana, mentre per ciò che riguarda la storiografia siciliana in generale, ebbe il merito d'aver dato vita a la Biblioteca storica e letteraria di Sicilia, ossia Raccolta di opere inedite e rare di scrittori siciliani dal secolo XVI al XIX, in ventotto volumi, in cui raccolse la vita pubblica e privata, intellettuale e morale della Sicilia, e soprattutto di Palermo, dagli inizi del XVI secolo fino alla fine del XVIII, tramite le notizie che ne avevano dato diaristi e cronisti come Rocco Pirri, Filippo Paruta, Vincenzo Auria, il Mongitore e Francesco Maria Emanuele Gaetani.
La cucina palermitana rientra nel modello nutrizionale della dieta mediterranea e mostra tracce e contributi di tutte le culture che si sono stabilite in Sicilia negli ultimi due millenni.
Tra le pietanze più famose troviamo la caponata (utilizzata sia come antipasto sia come contorno), primi come la pasta con le sarde o anelletti al forno e secondi come le sarde a beccafico o l'arrosto panato alla palermitana. L'insalata tipica è invece quella di arance con erba cipollina, olio d'oliva, sale e pepe.
Come in molte parti del Mediterraneo, il vino accompagna i pasti palermitani. La tipica bevanda alcolica è l'Anice Unico Tutone, un prodotto ad altissima gradazione alcolica (60 gradi) a base di anice misto aromatizzato con parti di cumino e che, mischiato all'acqua fredda, compone la famosa bevanda rinfrescante chiamata Acqua i zammù.
Palermo è famosa per la sua pasticceria e in maniera particolare per i dolci tipici, che hanno come ingrediente principale la crema di ricotta: cannoli, cassate, dita d'apostolo, sigarette, sfince (che si mangiano il giorno di San Giuseppe), la cuccìa (che si mangia il giorno di Santa Lucia) e i biscotti di San Martino ripieni (che si mangiano il giorno di San Martino).
Il cuoco palermitano Francesco Procopio dei Coltelli è ritenuto il padre del gelato, uno dei dessert più consumati e noti al mondo. A Palermo hanno avuto origine anche la frutta martorana e più recentemente l'Iris, creata da un pasticcere palermitano nel 1901.
Cibo da strada
Un aspetto caratteristico della cucina locale è il cibo da strada, largamente diffuso.
Il panino con la milza, (pani câ meusa) che viene preparato con fette di milza e polmone di vitello fritte nello strutto e può essere consumato schiettu (semplice) o maritatu (con scaglie di caciocavallo o ricotta o entrambi), e il panino con panelle, frittelle salate di farina di ceci spesso accompagnate con le crocché (morbide crocchette fritte di patate), si contendono il primato in tale campo. Molto popolare anche una variante palermitana della pizza chiamata sfincione: una focaccia preparata con pomodoro, cipolla, caciocavallo e olio d'oliva. Altre pietanze che rientrano nella categoria sono la stigghiola, la frittola e la caldume (quarume).
Molto diffusi i cosiddetti pezzi di rosticceria locale, tra cui: calzoni, ravazzate, rizzuole, rollò (che hanno come base una sorta di pasta brioche poi farcita all'interno), mattonelle (pasta sfoglia in forma rettangolare farcita in vario modo), e le celeberrime arancine.
Eventi
Festa di santa Rosalia, le celebrazioni della Patrona (fistinu), che si concludono annualmente il 14 luglio, costituiscono uno degli eventi cittadini più noti;
Le Vie dei Tesori, manifestazione nata nel 2006 per promuovere e valorizzare il patrimonio storico-monumentale della città di Palermo, rendendo fruibili anche luoghi solitamente non aperti al pubblico o difficilmente visitabili.[121];
Palermo Comic Convention, chiamato anche Salone Internazionale del Fumetto - Games - Cinema - New Media, è un evento dedicato alla pop culture che si tiene annualmente dal 2015 e si svolge presso la Fiera del Mediterraneo;
La forma del primo nucleo della città ricorda un piede e pertanto Palermo viene spesso definita Piede Fenicio[126]. Lo sviluppo urbanistico ha risentito delle varie dominazioni che si sono succedute nel corso dei secoli con una grande varietà di ambienti e scorci; in ultimo l'espansione recente ha reso il centro storico un luogo ben differenziato dalla cosiddetta Palermo Nuova.
Palermo è una città policentrica[128], poiché durante l'espansione urbanistica novecentesca vennero inglobati centri urbani preesistenti[129], talvolta ormai poco distinguibili all'interno del tessuto urbano.
Una capillare rete viaria di antica origine metteva in collegamento il centro storico con questi insediamenti minori, di cui alcuni erano borgate marinare e altri erano dediti all'agricoltura degli agrumi.
Borgate marinare
Mondello è una località balneare, originariamente villaggio di pescatori, sviluppatosi intorno a un'antica tonnara. In seguito alla bonifica del territorio circostante[130], tra il 1892 e il 1910, viene costruita una città giardino con numerose ville in stile liberty e il Kursaal a mare. Da Mondello si accede alla Riserva naturale di Capo Gallo - Isola delle Femmine.
Sferracavallo è un borgo marinaro e turistico, e sviluppatosi intorno alla tonnara di Calandria, tra i Monti Billiemi e Pizzo Santa Margherita. Durante alcuni scavi archeologici nelle grotte Impiso, Pecoraro e Conza sono stati scoperti materiali del paleolitico superiore.
Addaura è una borgata che si trova a sud-ovest di Mondello e che ospita numerose ville di recente costruzione. A circa 70 m s.l.m., si trovano alcune grotte dove sono stati rinvenuti resti del paleolitico e del mesolitico che si trovano al Museo archeologico regionale Antonino Salinas; in altre grotte vicine sono stati rinvenuti graffiti con figure umane e animali d'era paleolitica. La costa dell'Addaura un tempo era difesa da una torre del XV secolo di cui non resta molto.
Arenella-Vergine Maria sono due borgate marinare un tempo dedite alla pesca del tonno. Le località nacquero come villaggi di pescatori attorno alle tonnare durante l'Ottocento. Formano il XXV quartiere cittadino e al suo interno troviamo il porticciolo turistico dell'Acquasanta. Qui, stretto tra le creste rocciose del Monte Pellegrino e il mare si estende il Cimitero dei Rotoli del 1837.
Settecannoli è situata nell'area di sud-est della città. Al suo interno hanno sede il litorale di Romagnolo, il porticciolo della Bandita ed il territorio di Acqua dei Corsari. Sede di numerosi stabilimenti balneari - tra cui i più noti Bagni Virzì, Bagni Petrucci, Bagni Italia - da fine Ottocento a metà Novecento, ha poi subito un processo di profondo degrado ed inquinamento.
Borgate di campagna
Ciaculli è una località del Comune di Palermo che conserva le caratteristiche della tipica borgata di campagna. Si trova alle porte della città e conta circa 9 500 abitanti. Rientra nella II Circoscrizione e insieme con la frazione di Croceverde-Giardina forma la nona Unità di primo livello di Palermo. Vicino si trova Santa Maria di Gesù, altra borgata di origine contadina. A Ciaculli si coltiva il mandarino tardivo, protetto da Slow Food.
Croceverde è una piccola frazione o borgata rurale di Palermo. Sorge nell'angolo meridionale della pianura Conca d'Oro, e conta circa 1 100 abitanti. Dista pochi chilometri dal tessuto urbano di Palermo, ed è confinante con due località limitrofe: a nord-ovest Ciaculli, confinante per mezzo dell'omonima strada, e a sud-est Gibilrossa, frazione di Misilmeri, nota per le imprese garibaldine.
Belmonte Chiavelli è distaccata dal resto del tessuto urbano della città dalla Circonvallazione di Palermo, ed è situata in un'area di forte pendenza ai piedi del Monte Grifone. Da Belmonte Chiavelli è visibile un panorama completo della città.
Santa Maria di Gesù è una località o borgata del comune di Palermo. Si sviluppa attorno l'omonimo cimitero storico. È ubicata ai piedi del Monte Grifone, tra le altre borgate di Ciaculli e di Belmonte Chiavelli.
Baida e Boccadifalco, sono due antiche borgate collinari fuse tra loro che offrono una vista panoramica sulla piana palermitana. Abitati sparsi, caratterizzati da strade ripide e tortuose dove sorgono ville immerse nel verde. Ai piedi delle colline si trova la pista dell'Aeroporto di Palermo-Boccadifalco.
Economia
Agricoltura e pesca
Benché il territorio sia prevalentemente urbanizzato, all'interno del comune sono presenti vasti territori dedicati all'agricoltura. In particolare forte è la presenza di questi terreni nella zona di Ciaculli, dove viene coltivato un particolare tipo di mandarino locale[131] per il quale i produttori si sono riuniti in un consorzio[132]. Tale consorzio tratta anche un frutto, che in zona trova il suo habitat: la nespola.
La pesca è un'importante attività cittadina: grossi gruppi di pescatori sono presenti in alcuni porti minori cittadini come La Cala e soprattutto il porto di Sferracavallo[133]. La borgata è infatti rinomata per la grossa presenza di ristoranti specializzati nella preparazione di pietanze a base di prodotti ittici[134]. L'allevamento è diffuso soprattutto al di là delle alture, che delimitano il tessuto urbano della città. È inoltre diffuso al largo della costa cittadina l'allevamento del tonno[135].
Industria e servizi
Il principale polo industriale cittadino è il porto di Palermo con la presenza dei cantieri navali di proprietà della Fincantieri, che generano anche un grosso indotto. Altri poli industriali cittadini sono: il quartiere industriale di Brancaccio dove sono presenti molte attività industriali di media dimensione, il maggiore deposito ferroviario merci della città e i capannoni della nettezza urbana comunale e degli Autobus; la Zona Industriale Nord, nota anche come via Ugo La Malfa, anche se quest'area è in larga parte occupata da società di servizi; la zona di Partanna. Altre zone industriali sono ormai dismesse come l'area dell'Ex Chimica Arenella, destinata a trasformarsi in zona turistico alberghiera.
Il terziario e i servizi rappresentano la principale economia cittadina[136]. In particolare la grossa presenza di uffici governativi della Regione Siciliana, degli uffici comunali e provinciali (tra cui la filiale della Banca d'Italia), oltre che delle sedi regionali di enti pubblici o di società a capitale pubblico, tra cui la RAI, occupa direttamente e tramite l'indotto una grossa fetta della popolazione attiva[137]. Sono inoltre nate molte società di servizi che si occupano di telefonia.
Importante settore è quello bancario. La città è stata per decenni sede principale del Banco di Sicilia sin dalla fondazione del banco fino all'incorporazione in Unicredit. Altre banche con sede a Palermo erano la Banca Nuova e la Banca di Palermo.
Il settore commerciale è invece orientato al dettaglio e alle aziende di piccola e media dimensione. Il 25 novembre del 2009 ha aperto ufficialmente il primo grosso centro commerciale presente sul territorio comunale[138], il Forum Palermo nel quartiere Roccella, a cui ne sono seguiti altri.
Il turismo è un settore molto importante nell'economia della città, che attrae per il suo clima mediterraneo, per il cibo caratteristico, per i luoghi naturali, il patrimonio artistico-architettonico e culturale. A partire dagli anni 2000 ha subito un profondo incremento[139] anche grazie al sempre crescente traffico crocieristico.[140]
Il turismo LGBT vede una città da sempre culturalmente aperta alle diversità ha alle spalle una storia che l'ha vista protagonista nel movimento LGBT italiano, con la nascita di Arcigay[143] e lo svolgimento di uno dei primi gay pride italiani[144]. Ricca di locali[145], serate e di luoghi di ritrovo estivi come le spiagge di Barcarello e Balestrate[146] (dove si può anche praticare nudismo), offre anche importanti iniziative culturali a tema come il Sicilia Queer Filmfest (rassegna di cinematografia gay internazionale)[147] e manifestazioni come il Palermo Pride[148] accompagnato annualmente dall'organizzazione del gay village e dalla parata conclusiva nel centro storico della città. Negli ultimi anni è diventata sempre più numerosa l'offerta di strutture turistiche gayfriendly[149] come hotel e bed and breakfast.[150]
Infrastrutture e trasporti
Strade
Palermo è attraversata, da sud-est a nord-ovest, dal viale della Regione Siciliana (detto anche circonvallazione di Palermo); l'arteria assume per la città un'importanza fondamentale in quanto connette alla viabilità urbana le due autostrade (A19 e A29): l'autostrada A19, che la collega a Catania dal 1975[151] e all'autostrada A20 per Messina nei pressi dell'uscita Buonfornello e infine l'autostrada A29, che collega Palermo a Mazara del Vallo, all'aeroporto Punta Raisi e all'A29 Dir. Alcamo-Trapani; questa, inaugurata nel 1978[151], fu collegata alla circonvallazione alla fine degli anni ottanta. Alla circonvallazione sono connesse anche due strade statali: la SS 186, che collega Palermo a Partinico uscendo in direzione sud-ovest lungo corso Calatafimi e che, dopo aver superato viale della Regione Siciliana, raggiunge il quartiere periferico di Mezzomonreale e prosegue fino a raggiungere Borgetto e Partinico, dove si innesta sulla strada statale 113 Settentrionale Sicula; e la SS 624, che ha inizio da via Ernesto Basile, in corrispondenza del cavalcavia che sovrasta viale della Regione Siciliana sud-est e termina confluendo nella strada statale 115 Sud Occidentale Sicula.
Per Agrigento si percorre lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, che è un asse stradale, che collega le due città passando per Lercara Friddi e per la valle del Platani. Lo scorrimento veloce non ha una classificazione ufficiale in quanto tale ed è costituito da due strade statali:
Le due arterie sono collegate senza soluzione di continuità in corrispondenza del bivio Manganaro, costituendo effettivamente un unico asse stradale.
Strade europee
Strada europea E90: ne fanno parte le autostrade A19, A20 e A29 ed è una strada europea di classe A della dorsale ovest-est, che si estende da Lisbona in Portogallo fino a Habur in Turchia ai confini con l'Iraq.
Strada europea E25: è una strada di classe A e una dorsale nord-sud. In particolare la E25 collegava inizialmente Hoek van Holland a Genova con un percorso lungo 1547 km, attraverso Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Francia, Svizzera e Italia. Nel 1999 è stato deciso di allungare l'itinerario fino a Palermo, passando per la Corsica e la Sardegna.
Ferrovie
Nel territorio comunale passa gran parte dei treni isolani: le stazioni ferroviarie svolgono anche il traffico metropolitano. Le principali stazioni sono:
La stazione centrale, edificata alla fine del XIX secolo; fu rimodellata nel dopoguerra con la costruzione di due piani superiori mantenendone lo stile architettonico neoclassico. Nello stesso periodo furono ricostruite le pensiline. Il fascio viaggiatori conta dieci binari; all'interno della struttura si trovano negozi e luoghi di ristoro.
La stazione Notarbartolo, costruita negli anni settanta per servire la nuova area a nord della città. Conta sette binari. All'interno vi è un punto ristoro e alcuni negozi di servizio. La stazione è inserita nel progetto Pegasus delle Ferrovie dello Stato[152].
La città ospita uno dei maggiori scali nazionali per traffico di passeggeri e merci. L'area gestita dall'Autorità portuale della Sicilia Occidentale comprende, oltre al moderno porto commerciale, anche l'antico scalo de La Cala e quelli ad uso diportistico e peschereccio dell'Arenella, dell'Acquasanta e di Sant'Erasmo[153].
Il trasporto urbano su gomma è curato dall'ex azienda municipalizzata AMAT; le linee (cinquantadue ordinarie, otto notturne, una navetta per il Centro storico e quattro stagionali) sono diffuse in tutto il territorio cittadino e arrivano anche in alcuni comuni limitrofi[158][159]
La prima rete tranviaria venne inaugurata nel 1887, il sistema venne utilizzato per circa 60 anni, dismesso nel 1947 e sostituito da una rete filoviaria (ugualmente soppressa nel 1966). Della rete palermitana faceva parte l'originale tranvia Palermo-Monreale, con capolinea in piazza Bologni, la cui tratta intermedia superava la forte pendenza esistente per mezzo di una sezione a trazione funicolare.
La rete attuale, completata nel 2015, si compone di quattro linee[160].
Piste ciclabili
Nel 2009 sono state costruite due piste ciclabili con percorso che dalla zona pedemontana va verso il mare scavalcando letteralmente la circonvallazione. Entrambe sono lunghe 7 km ciascuna, per un totale di quasi 14 km di pista ciclabile che si vanno ad aggiungere all'altra pista ciclabile lunga poco più di 1 km che costeggia via Messina Marine[161].
Taxi condiviso
A partire da gennaio 2016 è stato attivato un servizio comunale di taxi condiviso che interessa cinque percorsi urbani più uno extraurbano, per il collegamento tra lo scalo Falcone-Borsellino e il centro abitato.[162][163]
^Secondo Jenkins, Palermo comincia a battere moneta intorno al 430 a.C. Nelle sue prime monete (dracme, nominali in bronzo e didrammi) imitò, come in tutta la coniazione siculo-punica, i canoni greci e in particolare i tipi di Himera, Segesta, Akragas e Siracusa. In una serie di litre, coniate intorno al 410 a.C., è infatti presente sia la legenda punica ZYZ che quella greca PANORMOS. Nei tetradrammi, avviati intorno allo stesso periodo, dopo avere accoppiato alla quadriga di origine siracusana l'effigie selinuntina della divinità fluviale sacrificante e poi la testa dell'Apollo di Katane, copiò costantemente i tipi siracusani fino alle creazioni dei maestri incisori come Cimone, Eukleidas e Eumenes. Nelle frazioni, vennero riprodotti anche i tipi di Gela e Kamarina, avallando l'ipotesi di Holm di «un certo numero di città sotto la protezione di Cartagine [...] una lega cioè di indigeni e di orientali, certo di non greci, diretta contro i Greci dell'isola» Greci e Punici in Sicilia - V e IV secolo a.C., su www.academia.edu . URL consultato il 3 settembre 2018 (archiviato il 3 luglio 2013).
^Oltre 15 mila secondo i dati riportati dalla parrocchia italo-albanese di rito greco-bizantino. Come riportato da D. Tare in "Arbëreshët e Italisë dhe çështja shqiptare, Università di Tirana, 2016": Palerma përmbanë nga shekuj shumë arbëreshë, që dallohen me ndjenjat më të larta kombëtare [shqiptare]. Ata kishin Seminarin Arbëresh dhe institucione të tjera të pavarura në qytet. (Palermo accoglie da secoli molti italo-albanesi, che si distinguono per alti sentimenti nazionali [albanesi]. Essi possedevano il Seminario Italo-Albanese e altre istituzioni indipendenti nella città).
^Il mandarino tardivo di Ciaculli (PDF), su terra-multimedialeagricoltura.it. URL consultato il 19 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011). (PDF)
^Home - Palermo Non Conventional Tour, su palermononconventional.it. URL consultato il 21 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2018).
^Copia archiviata, su visitpalermo.it. URL consultato il 25 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2018).
AA.VV., Palermo città d'arte, Palermo, Ariete, 1998.
Roberto Alajmo, Palermo è una cipolla, Roma, Laterza, 2005.
Giuseppe Bellafiore, Palermo. Guida della città e dei dintorni, Palermo, 1990. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)
Jole Bovio Marconi, Relazione preliminare sugli scavi nelle Grotte dell'Addaura, Notizie degli Scavi, V-VI, Rivista di scienze preistoriche di Istituto italiano di preistoria e protostoria, 160-167, Palermo, (1941-45).
Adriana Chirco, Palermo. Tremila anni fra storia ed arte, Palermo, Flaccovio, 2006.
Paolo Graziosi, Qualche osservazione sui graffiti rupestri della grotta dell'Addaura presso Palermo, Palermo, Museo preistorico-etnografico "L. Pigorini", 1956.
In neretto i capoluoghi di regione, in corsivo le città metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica la città metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.
Мапа дурнів. «Мапа дурнів» — це гравюра карти світу, зроблена в кінці 16-го століття. Карта світу на ній обрамлена у капелюх блазня. Вчені вважають, що це найбільш раннє використання карти світу у візуальному жарті. Зліва на карті написано: «Демокріт з Абдери сміявся зі св
Das 1860 errichtete, später zur Kapelle erweiterte Gebäude auf dem Herrenhäuser Friedhof war das erste christliche Gotteshaus in Herrenhausen Der Herrenhäuser Friedhof (seltener auch: Friedhof Herrenhausen) in Hannover[1] ist eine denkmalgeschützte Friedhofsanlage[2] unter der Trägerschaft der evangelisch-lutherischen Kirchengemeinde Herrenhausen-Leinhausen. Standort des schon im Königreich Hannover angelegten und mehrfach bis auf heute rund 1,4 Hektar erweiterten Fried...
село Народне Народное Країна Росія Суб'єкт Російської Федерації Воронезька область Муніципальний район Терновський район Поселення Народненське сільське поселення Код ЗКАТУ: 20254832001 Код ЗКТМО: 20654432101 Основні дані Населення ▼ 1153 Поштовий індекс 397130 Географічні коорди
Crater on the Moon Feature on the moonKrasovskiyLRO imageCoordinates3°54′N 175°30′W / 3.9°N 175.5°W / 3.9; -175.5Diameter59 kmDepthUnknownColongitude176° at sunriseEponymFeodosiy N. Krasovskiy Apollo 11 image Lunar Orbiter 2 image Krasovsky is an impact crater on the far side of the Moon. It is located about three crater diameters to the north-northwest of Daedalus. It is otherwise relatively isolated from impact craters of note, with the nearest comparable fe...
Action at Osborne'sPart of the American Revolutionary WarMap of the engagementDateApril 27, 1781LocationJames River at Osborne's, Chesterfield County, VirginiaResult British VictoryBelligerents United States Great BritainCommanders and leaders Unknown Benedict ArnoldUnits involved Virginia State NavyVirginia Militia 76th Regiment of Foot80th Regiment of FootQueen's RangersAmerican LegionCasualties and losses No fatalitiesNumerous vessels sunk or captured NonevteYorktown campaign R...
British politician Memorial to Peregrine Bertie in Edenham church Grimsthorpe Castle Peregrine Bertie, 2nd Duke of Ancaster and Kesteven PC (29 April 1686 – 1 January 1742), styled The Honourable Peregrine Bertie between 1686 and 1704, Lord Willoughby de Eresby between 1704 and 1715 and Marquess of Lindsey between 1715 and 1723, was a British politician who sat in the House of Commons from 1708 until 1715 when he was called to the House of Lords. Early life Bertie was the secon...
Standbeeld van Heinrich von Stephan op postzegel De posterijenhervormer Heinrich von Stephan met de keten en het grootlint van de Orde van de Rode Adelaar Heinrich von Stephan (Stolp, 7 januari 1831 – Berlijn, 8 april 1897) was algemeen postdirecteur van het Duitse Keizerrijk, die het Duitse postsysteem ingrijpend reorganiseerde. Hij was betrokken bij de oprichting van de Wereldpostunie. Keizer Wilhelm II nam hem op in de exclusieve Wilhelm-Orde. In 1872 richtte hij het nog altijd bestaande...
25th episode of the 8th season of The Simpsons The Secret War of Lisa SimpsonThe Simpsons episodeEpisode no.Season 8Episode 25Directed byMike B. Anderson[1]Written byRichard Appel[1]Production code4F21Original air dateMay 18, 1997 (1997-05-18)Guest appearance Willem Dafoe as the Commandant Episode featuresCouch gagThe living room is shown upside down. The Simpsons sit down, but fall to the floor (the true ceiling).[1]CommentaryMatt GroeningJosh Wein...
American actress, glamour model and reality television personality Jenna MorascaMorasca at the 2009 Big Apple Conventionin ManhattanBorn (1981-02-15) February 15, 1981 (age 42)Pittsburgh, Pennsylvania, U.S.EducationDuquesne University, University of PittsburghKnown forSurvivor: The Amazon (winner), Survivor: All-Stars, The Amazing Race 19 Jenna Morasca (born February 15 1981[1]) is an American actress, former swimsuit model, professional wrestler and American reality TV cont...
Aruban baseball player (born 1992) Baseball player Xander BogaertsBogaerts with the San Diego Padres in 2023San Diego Padres – No. 2ShortstopBorn: (1992-10-01) October 1, 1992 (age 31)San Nicolaas, Aruba[1]Bats: RightThrows: RightMLB debutAugust 20, 2013, for the Boston Red SoxMLB statistics (through 2023 season)Batting average.291Hits1,580Home runs175Runs batted in741 Teams Boston Red Sox (2013–2022) San Diego Padres (2023–present) Career highlights and awar...
2021 promotional single by Ed Sheeran For other songs titled Visiting Hours, see Visiting Hours (disambiguation). Visiting HoursPromotional single by Ed Sheeranfrom the album = Released19 August 2021 (2021-08-19)GenreFolk-popLength3:35Label Asylum Atlantic Songwriter(s) Amy Wadge Ant Clemons Ed Sheeran Johnny McDaid Kim Lang Smith Michael Pollack Scott Carter Producer(s) Ed Sheeran Johnny McDaid Music VideoVisiting Hours on YouTube Visiting Hours is a song by English singer-son...
British-German racialist philosopher (1855–1927) Houston Stewart ChamberlainChamberlain in 1895Born(1855-09-09)9 September 1855Southsea, Hampshire, EnglandDied9 January 1927(1927-01-09) (aged 71)Bayreuth, Bavaria, German ReichCitizenshipUnited KingdomGermanySpouses Anna Horst (m. 1878; div. 1905) Eva von Bülow-Wagner (m. 1908–1927) ParentWilliam Charles Chamberlain (1818–...
11/12th-century ruler of Mosul Qiwam al-Dawla Kerbogha (Turkish: Kürboğa), known as Kerbogha or Karbughā, was atabeg of Mosul during the First Crusade and was renowned as a soldier.[1][2] Kerbogha besieges Antioch in 1098. Early life Kerbogha was a Seljuk Turk who owed his success to his military talent.[3] He supported Malik-Shah I's wife Terken Khatun and her four-year-old son Mahmud I who was installed on the throne at Baghdad.[4] Kerbogha was sent with a...
This article is about the Javanese folktake. For the state constituency in Malaysia, see Sri Tanjung (state constituency). A bas relief of Sri Tanjung tales in Penataran temple depicting Raden Sidapaksa and Sri Tanjung Sri Tanjung, also known as the tale of Banyuwangi (Javanese for fragrant water), is a Javanese folktale about a faithful wife who was wrongfully accused. The story has been popular since the era of the Majapahit kingdom. The story is usually performed as kidung, a poem sung or ...
This article relies excessively on references to primary sources. Please improve this article by adding secondary or tertiary sources. Find sources: Racetrack Television Network – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (April 2009) (Learn how and when to remove this template message) Racetrack Television Network (RTN) is a multi-channel television network dedicated to providing live simulcasting of Thoroughbred, harness, American Quarter Horse, an...
You can help expand this article with text translated from the corresponding article in French. (June 2012) Click [show] for important translation instructions. View a machine-translated version of the French article. Machine translation, like DeepL or Google Translate, is a useful starting point for translations, but translators must revise errors as necessary and confirm that the translation is accurate, rather than simply copy-pasting machine-translated text into the English Wikipedia...
Godefroy dari BouillonGodefroy dari Bouillon dalam Roman de Godefroy de Bouillon karya Maître du Roman de Fauvel, sekitar 1330Penguasa YerusalemBerkuasa22 Juli 1099 – 18 Juli 1100PenerusBaudouin IAdipati (Duc) Lorraine HilirBerkuasa1089–1096PendahuluConradPenerusHeinrichInformasi pribadiKelahiransekitar 1060Boulogne, FlandriaKematian18 Juli 1100 – 1060; umur -41–-40 tahunYerusalem, Kerajaan YerusalemPemakamanGereja Makam KudusWangsaFlandreAyahEustache IIIbuIde dari Lorra...
CindyAlbum studio karya Cindy BernadetteDirilis16 Agustus 2006GenrePop, R&BLabelSony BMG IndonesiaKronologi Cindy Bernadette Cindy (2006) Wish No. 1(2007)Wish No. 12007 Cindy adalah sebuah album musik utama karya Cindy Bernadette. Dirilis pada tahun 2006. Lagu utamanya di album ini ialah Rintangan. Sejauh ini, inilah album pertama dan terakhir Cindy yang direkam di major label.[1] Daftar lagu Rintangan (ft. Glenn Fredly) Aku Sahabatmu Yang Mencintaimu Jatuh Cinta Let's Make it...
Activities intended to create conditions that favour lasting peace A soldier from the Italian Army stands guard during the UNIFIL mission in Lebanon. Part of a series onWar History Prehistoric Ancient Post-classical Early modern napoleonic Late modern industrial fourth-gen Military Organization Command and control Defense ministry Army Navy Air force Marines Coast guard Space force Reserves Regular / Irregular Ranks Specialties: Staff Engineers Intelligence Reconnaissance Medical Military pol...