Conosciuta per la sua architettura antica, i souk e le coste blu, copre un'area di 163.610 km² (63.170 miglia quadrate) e ha una popolazione di 12,1 milioni. Contiene l'estremità orientale delle montagne dell'Atlante e le propaggini settentrionali del deserto del Sahara; gran parte del suo territorio rimanente è terra coltivabile. La sua capitale e città più grande è Tunisi, che si trova sulla costa nord-orientale e dà il nome al paese.
Nel 2011, la rivoluzione dei Gelsomini, provocata dal malcontento generale verso il governo di Ben Ali, la mancanza di libertà e di democrazia, portò alla caduta del regime di Ben Ali, catalizzando il più ampio movimento della Primavera Araba in tutta la regione. Poco dopo, il 26 ottobre 2014 si sono tenute le prime elezioni parlamentari democratiche, che hanno visto la vittoria elettorale del partito laico Nidaa Tounes con 85 seggi nell'assemblea su 217.[8][9] A novembre dello stesso anno furono organizzate le elezioni presidenziali.
In seguito a varie proteste contro il Governo Mechichi, per la malagestione della pandemia da COVID-19 e la crisi economica, il 25 luglio 2021 il presidente Saïed sospese il parlamento, licenziò il primo ministro[11], consolidando il proprio potere in quello che Ennahda e gli oppositori hanno definito un "colpo di Stato".[12] Dopo il "Golpe" Saied ha sciolto il consiglio della magistratura tunisina, accusato di corruzione e ha ordinato l'arresto di diversi esponenti politici.[13]
La Tunisia è stata abitata fin dalla preistoria: la presenza umana è documentata fin dal paleolitico. I suoi primi abitanti noti furono tribùberbere. Sintetizzando millenni di storia tunisina bisogna ricordare il conflitto interetnico tra i berberi sedentari e gli arabofoni nomadi, avvenuto fra il XII e il XIV secolo.
Il rapporto fra queste due culture, sul piano del potere politico, è stato sempre squilibrato a sfavore della cultura berbera. La comunità berberofona, ad oggi, è una minoranza pari all'un per cento della popolazione totale[17].
Antichità
Nell'814 a.C. fu fondata Cartagine per mano dei fenici; dopo le Guerre puniche Cartagine passò sotto la conquista romana, dove conobbe un periodo di grande prosperità. Si svilupparono fortemente l'agricoltura e l'urbanizzazione.
La regione corrispondente oggi alla Tunisia era considerata parte della regione Libica per tutta l'antichità.
L'influenza della cultura di Roma portò anche con sé l'influenza del Cristianesimo; non è possibile stabilire la data di inizio della diffusione ma ai tempi di Tertulliano e Cipriano, la Chiesa nell'area dell'odierna Tunisia appare già organizzata; Agostino d'Ippona afferma che il cristianesimo si diffuse dapprima nelle comunità ebraiche di Susa, Cartagine ed Utica. Cartagine, centro principale, subì varie persecuzioni da parte dell'impero romano: i martiri scillitani (180), Perpetua e Felicita e compagni (203), Cipriano (258), i martiri di Abitina (304).
Il cristianesimo si diffuse fra la popolazione romanizzata, poco e tardivamente presso le popolazioni berbere. Nel corso del III secolo a Cartagine si indissero concili: nel 220 con 70 vescovi; tra 236 e 240 con più di 80 e con oltre 100 nel 256. La maggior parte di questi proveniva da territori della Tunisia odierna.
A metà del VII secolo iniziò la penetrazione degli arabi e della loro nuova religione, l'Islam. Furono loro necessarie sei spedizioni, la prima nel 647, la seconda nel 661, la terza nel 670, la quarta nel 688, la quinta nel 695 e la sesta nel 698-702, per strappare il paese ai Bizantini e insediarvisi stabilmente, spezzando anche la resistenza dei Berberi. Proprio nel 670 gli invasori arabi fondano Qayrawan.
Con la conversione dei Berberi all'Islam (702), l'antica Provincia Africa diventò Ifriqiya nella lingua dei nuovi dominatori. Sebbene il popolo berbero avesse adottato la religione degli invasori, non fu mai disposto ad accettarne il dominio, tanto da aderire in massa al Kharigismo e a iniziare una serie di rivolte che durarono fino all'arrivo dei Turchi ottomani.
Dopo la dinastia degli Aghlabidi, soggetta ai califfi sunniti (IX secolo), proprio l'Ifriqiya vide la nascita (909) della dinastia sciita dei Fatimidi (fondatori arabi di Mahdiya, l'attuale Mahdia), loro prima capitale (nel 921).
Nella prima metà del XII secolo le città della costa furono occupate dal Regno di Sicilia. Nel 1159-1160 tutta la regione cadde sotto il dominio degli Almohadi, berberi provenienti dal Marocco e dall'Algeria, che unificarono tutto il Maghreb.
Tuttavia, già nel 1228 se ne rese autonoma la dinastia berbera degli Hafsidi, che regnò fino al XVI secolo, quando, in risposta alle crescenti pressioni del Regno di Spagna, si realizzò gradualmente la conquista da parte dei turchi ottomani che si completò nel 1574. Gli ottomani tuttavia furono sempre pochi e costretti a delegare il potere amministrativo a notabili locali, riservandosi l'autorità militare. Nel 1705 venne fondata la dinastia Husaynide (o Husseinide), i cui esponenti regnarono come Bey di Tunisi fino al 1957.
Nel 1881 la Tunisia fu assoggettata a protettorato francese anche se formalmente rimase retta dal Bey fino al 1956.
Il 12 maggio 1881, in seguito all'invasione militare da parte di truppe francesi, fu firmato il Trattato del Bardo. La Francia, già da 50 anni installata in Algeria, con tale atto bloccò le mire dell'Italia che già contava la colonia europea più numerosa con un insediamento di agricoltori provenienti principalmente dalla Sicilia. La Francia mirava allo sfruttamento delle risorse naturali (agricole e minerarie), quindi investì nella costruzione delle reti di trasporto (stradale, ferroviario e navale) soprattutto in funzione di tale progetto.
La feroce resistenza anticoloniale durò per tutti i 75 anni di dominazione francese, alimentata e poi diretta dagli allievi delle prime scuole e università moderne. La guidò il Partito della Libera Costituzione (Ḥizb al-Ḥurr al-Dustūrī) (1920), poi soppiantato dal più radicale Néo-Destour, (1934), (dal 1964 Partito Socialista Costituzionale).
Nel 1938 il governo francese proclamò lo Stato d'assedio in tutta la Colonia, segnando così l'inizio la lotta per l'Indipendenza della Tunisia.
La seconda guerra mondiale coinvolse la Tunisia dal giugno 1940 al maggio 1943. In seguito alla sconfitta francese da parte della Germaniahitleriana, in base al Secondo armistizio di Compiègne (22 giugno 1940) la Tunisia diventò parte del regime di Vichy. Dall'ottobre-novembre 1942 la Tunisia venne occupata dai tedeschi e dagli italiani in ritirata pressati dall'8ª Armata britannica proveniente dall'Egitto e dalle divisioni americane provenienti dal Marocco. L'11-13 maggio 1943 le forze dell'Asse, comandate dal generale italiano Messe, in assenza di rifornimenti e rimpiazzi e circondate da soverchianti forze nemiche, si arresero a Capo Bon.
Indipendenza
Il 31 luglio 1954 il primo ministro francese Pierre Mendès France s'impegnò, in un discorso a Cartagine, a riconoscere l'autonomia tunisina. Tahar Ben Ammar del Destour divenne primo ministro a Tunisi.
L'anno seguente, il 3 giugno: le convenzioni firmate da Mendès-France e Ben Ammar inaugurarono l'autonomia tunisina; i colloqui proseguirono in vista dell'indipendenza.
Il 20 marzo 1956 il Trattato del Bardo venne abrogato. In seguito a quest'evento la Tunisia venne dichiarata indipendente. Alle elezioni dell'8 aprile il Néo-Destour ottenne il 95% dei voti: Habib Bourguiba (1903-2000), esponente del Néo-Destour divenne Primo Ministro. Il 3 agosto la Tunisia abrogò il doppio regime (coranico e civile) nei tribunali e progressivamente attuò lo stesso nelle scuole. Il 13 agosto fu approvato il Codice dello statuto della persona (CSP), che di fatto emancipava le donne (divieto della poligamia, necessità di un'età minima e del reciproco consenso per il matrimonio, abolizione del dovere di obbedienza della sposa, sostituzione del divorzio al ripudio, solo maschile). Cinque mesi dopo fu vietato l'uso dell'hijab nelle scuole e sette mesi dopo alle tunisine è stato pienamente riconosciuto il diritto di voto.
Il 25 luglio 1957, avvenne la proclamazione della Repubblica. L'Assemblea Costituente dichiarò decaduta la dinastia Husaynide. Si elesse un consiglio costituzionale che attribuì a Bourguiba le funzioni di Presidente della Repubblica.
Il 1º giugno 1959 venne adottata la prima Costituzione repubblicana, che confermò la natura laica dello Stato. Preceduta in primavera dalle prime elezioni municipali, l'8 novembre si tennero, unitamente a quelle parlamentari, le prime elezioni presidenziali e venne eletto Bourguiba, unico candidato.
All'inizio del 1963, Bourguiba inaugurò la fase socialista, come necessaria allo sviluppo, ma in seguito a ciò la Francia azzerò gli aiuti allo sviluppo, temendo un'influenza della Tunisia sugli Stati facenti parte del Patto Atlantico. Il 15 ottobre le truppe francesi lasciarono il porto di Biserta, ultima loro base nel Paese.
Nel 1970 Bourguiba cominciò a chiudere la fase socialista.
Il 26 gennaio 1978, "Giovedì nero" ci fu uno sciopero generale proclamato dal sindacatoUGTT e ai disordini che seguirono, la polizia rispose brutalmente, sparando sui manifestanti, su ordine del presidente: alcune centinaia furono i morti.[senza fonte]
L'anno seguente in seguito alla firma degli accordi di Camp David fra Egitto e Israele (settembre 1978), la Lega araba trasferì la sua sede a Tunisi; ritornerà al Cairo nel settembre-ottobre 1990.
Al congresso del PSD del 1981 Bourguiba aprì al pluralismo politico: i primi due partiti di opposizione (MSD e PUP) furono legalizzati il 19 novembre 1983.
Tra la fine del 1983, e il gennaio 1984, l'annuncio di un aumento del prezzo del pane e dei cereali generò violente manifestazioni spontanee; la repressione causò un centinaio di morti, ma il 6 gennaio il presidente annunciò alla televisione il mantenimento dei prezzi.[senza fonte]
Il 7 novembre 1987 il generaleZine El-Abidine Ben Ali, Primo ministro dal 1º ottobre, depose il presidente Bourguiba per senilità con un colpo di Stato[18] "medico", favorito fra l'altro dall'Italia[19].
Il generale costruì un regime autoritario, fondato sul sopruso ed intriso di corruzione, ponendo fidati collaboratori nei ruoli di dirigenza e costruendo leggi elettorali truffa, le quali gli permisero di ottenere dei risultati plebiscitari nelle elezioni degli anni seguenti.[senza fonte]
Il 17 dicembre 2010 un giovane ambulante, Mohamed Bouazizi, si diede fuoco davanti al palazzo del Governatorato di Sidi Bouzid a seguito della volontà delle autorità di revocargli la licenza. Quest'episodio portò alla nascita della Primavera Araba, un insieme di movimenti popolari che si svilupparono in diverse nazioni arabe.
Il 14 gennaio 2011 si dimise il presidente Ben Ali, il quale andò all'estero. Le sommosse popolari in Tunisia del 2010-2011 contro il carovita furono una miccia. Ad assumere provvisoriamente la presidenza, secondo la costituzione tunisina di allora, fu il presidente della Camera Fouad Mebazaâ, inaugurando un'incerta fase transitoria[20].
Un mese dopo circa, il 6 febbraio il ministro degli Interni tunisino annunciò la cessazione delle attività del partito del deposto presidente Ben Ali, l'RCD (Rassemblement Constitutionnel Democratique), con la chiusura di tutte le sedi del partito.
Il 23 ottobre 2011 si sono svolte le elezioni per l'Assemblea costituente della Tunisia che hanno visto la netta affermazione del partito islamico moderato Ennahda, seguito dal Congresso per la Repubblica. Il difficile cammino costituente, caratterizzato da tensioni anche tra i partiti si è concluso con alcune intese, che hanno permesso di mantenere un quadro politico-istituzionale.
Il 26 gennaio 2014 è entrata in vigore una nuova Costituzione (vedi democrazia islamica), contenente garanzie di libertà ed uguaglianza, principi di tutela delle tradizioni e un'"introduzione rivoluzionaria" dei "nuovi diritti".
Le elezioni legislative per l'attribuzione dei 217 seggi previsti per l'Assemblea del Popolo (il Parlamento tunisino) si sono tenute senza incidenti e contestazioni in Tunisia il 26 ottobre 2014.[21] La propaganda elettorale ha avuto inizio dal 4 ottobre 2014.[22] Esse sono state le prime elezioni[23] giudicate a livello internazionale sostanzialmente rispettose delle tradizioni democratiche parlamentari e realmente multipartitiche. Le prime libere elezioni presidenziali dopo l'indipendenza della Tunisia, tenutesi in due turni il 23 novembre e il 21 dicembre 2014, hanno dato la vittoria a Beji Caid Essebsi.
Il 40% della sua superficie è occupato dal deserto del Sahara, mentre gran parte del territorio restante è composta da terreno particolarmente fertile e circa 1.300 km di coste facilmente accessibili.
Idrografia
Il paese possiede una rete idrografica scarsamente sviluppata. Il fiume Medjerda, lungo 365 km, nasce in Algeria ma si snoda per ¾ del suo percorso in territorio tunisino prima di sfociare a nord della Tunisia.
Clima
Il clima si presenta mediterraneo di tipo subtropicale sulle coste, con inverni miti ed estati calde e secche, mentre è di tipo tropicale arido o desertico all'interno, con temperature estive molto elevate (oltre 45 °C - 47 °C) e precipitazioni scarse. Sulle coste il caldo estivo è relativamente limitato dalle brezze marine, in cui si hanno generalmente temperature di circa 35 °C, mentre quando il vento soffia dal deserto, la temperatura può diventare opprimente. A Tunisi, invece, le temperature estive diventano elevate e fastidiose a causa dell'elevata umidità presente.
In Tunisia ci sono 12.351.444 di abitanti (2023) per la maggioranza araba; ci sono tuttavia anche minoranze berbere e di origine europea, quest'ultime costituite principalmente da francesi (22 000 nel 2011[24]) e italiani (oltre 3 000 nel 2011[25]).
Demografia
Etnie
Nonostante la maggioranza (circa il 98%) dell'odierna popolazione tunisina parli arabo e si identifichi nella cultura araba, sarebbe assolutamente errato dedurne un'origine etnica proporzionale. Analisi genetiche condotte tra popolazioni berberofone e arabofone della Tunisia e del Nordafrica hanno mostrato un'unità di fondo nordafricana, per cui la popolazione deve essere considerata principalmente di etnia berbera arabizzata[26](solo in alcune parti si è riscontrato un DNA derivante dagli antenati fenici)[senza fonte].
Una minoranza che si trova nel paese è quella ebraica, concentrata per lo più a Tunisi e nell'isola di Gerba, molto ridottasi da quando il Paese ha ottenuto l'indipendenza dalla Francia.
I tunisini residenti all'estero sono 4 milioni, la maggior parte dei quali in Europa, principalmente in Francia (61 028 nel 1968[28]; 598 504 nel 2009) ed in Italia (48 909 nel 1998[29]; 152 721 nel 2009).
La maggior parte della popolazione parla arabo. Molto parlato è anche il francese, soprattutto nelle città; in alcune località del sud e dell'isola di Gerba sono parlate varianti del berbero.
La Tunisia è lo Stato del Maghreb più omogeneo sul piano linguistico dal momento che la quasi totalità della popolazione parla la lingua araba, che è la lingua ufficiale del Paese. L'arabo tunisino è la variante locale della lingua araba - o più correttamente un continuum linguistico di dialetti, per il quale non esiste nessun organo di normalizzazione - che è parlato al di fuori dei contesti formali.
Durante il protettorato francese in Tunisia, la lingua francese si impose attraverso le istituzioni, in particolare l'educazione, che divenne un forte fattore di diffusione. A partire dall'indipendenza, il Paese si è arabizzato anche se l'amministrazione, la giustizia e l'insegnamento restano bilingui, così come la conoscenza di lingue europee da parte della popolazione è fortemente condizionata dalla televisione e dal turismo.
Al di là delle stime fornite dal governo tunisino, l'Organizzazione internazionale della francofonia ha affermato che il numero di persone aventi una certa conoscenza del francese è di circa 8,5 milioni, corrispondenti al 75% della popolazione.
Freedom House, secondo il suo rapporto "Freedom in the World 2015", classifica la Tunisia come uno stato politicamente libero, unico caso nel mondo arabo, con un punteggio di 1 sulla scala dei diritti politici e 3 su quella dei diritti civili.
Il potere legislativo è affidato all'Assemblea dei Rappresentanti, composta da 150 membri eletti a suffragio universale.
La nuova Carta introduce inoltre due nuove istituzioni per la Tunisia: la Corte Costituzionale e il CSM.
Nel 2015 il Quartetto per il dialogo nazionale tunisino ricevette il Premio Nobel per la pace per essere riuscito a trovare un accordo tra i partiti d'opposizione e per aver redatto una costituzione dal carattere democratico, la prima che sancisce la libertà di culto e la libertà della donna nel mondo arabo.
La Tunisia è suddivisa in 5 regioni (minṭaqa, in arabo ﻣﻨﻄﻘـة?/iklim, in arabo إقليم?) con 24 governatorati (wilāyāt, in araboﻭلاﻳـة?), che prendono il nome dalle città capoluogo. Ciascun governatorato è retto da un governatore nominato dal Presidente. Le province sono a loro volta suddivise in "municipalità", che raggruppano diversi comuni o "consigli rurali". La più piccola suddivisione amministrativa è l'ʿimadat.
Sino al 1958, l'istruzione in Tunisia era disponibile solo per una piccola minoranza, il 14% della popolazione. Adesso è certamente considerata una delle priorità del governo tunisino.
Università
Una delle più rinomate università tunisine è l'Università Ez-Zitouna[37], fondata nel 737 d.C. : è una delle più antiche istituzioni universitarie del mondo islamico. Modernizzata, dopo l'indipendenza della Tunisia, il 20 marzo 1956.
A Tunisi e nella sua area metropolitana sono attive numerose università, pubbliche e private, tra le quali l'Université de Tunis El Manar, l'Université de Tunis, l'Université del La Manouba (sita nell'omonimo quartiere nella periferia sud-occidentale della città), l'Université del Carthage ecc. Esistono anche diverse istituzioni universitarie al di fuori dell'area metropolitana, per esempio a Sfax, Gabés, Kairouan ecc.
Le istituzioni accademiche private normalmente recano nel nome l'aggettivo "privée" (privato/privata).
Sistema sanitario
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Le Forze Armate tunisine sono articolate in Esercito, Marina e Aeronautica. In Tunisia è in vigore il servizio militare obbligatorio della durata di un anno, con impiego nelle Forze Armate o nei servizi tecnici di sostegno alle stesse.[38]
Fin dagli anni Sessanta le Forze Armate tunisine sono state impiegate in missioni di mantenimento della pace all'estero, in Africa o in Paesi francofoni anche extrafricani (come Cambogia e Comore) sotto l'égida dell'ONU o dell'Unione Africana. Attualmente esse partecipano alla missione MONUSCO (MONUSCO#Forze impegnate) nella Repubblica Democratica del Congo.
La Tunisia si colloca all'81º posto nel mondo con un PIL nominale di 45.407 milioni di dollari USA; negli anni 90 l'economia è cresciuta in media del 5% tanto che il paese ha oggi un sistema economico diversificato che va dall'agricoltura, al settore industriale (minerario, fatturiero, e dei prodotti chimici) fino al turismo che rappresenta il 7% del PIL; per quanto riguarda l'agricoltura molto rilevanti per le esportazioni sono l'olivicoltura, la viticoltura, la frutticoltura (pesche, albicocche, prugne, mele, pere, datteri e mandorle della regione di Sfax) e l'orticoltura (pomodori);
l'allevamento è prevalentemente ovino e caprino. Il settore industriale è composto principalmente dall'industria dell'abbigliamento e delle calzature, la produzione di parti per automobili e macchine elettriche; lo Stato è riuscito inoltre ad attrarre numerose aziende e multinazionali come Airbus e Hewlett-Packard, che danno lavoro ad un cospicuo numero di addetti; nel 2009 il settore turistico dava lavoro ad oltre 370 000 persone; il primo partner della Tunisia nel commercio è l'Unione Europea; ostacolo all'economia tunisina è rappresentato dalla disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani.
Possiede anche risorse del sottosuolo, tra cui gas e petrolio, non ancora adeguatamente sfruttate[39].
Al prodotto interno lordo (PIL) l'agricoltura contribuisce per il 16%, l'industria per il 28,5%, e i servizi per il 55,5%. In particolare:
agricoltura e industria alimentare: la Tunisia produce ed esporta cereali (mais, frumento, avena), olive e olio di oliva, frutta (in particolare arance e datteri); possiede inoltre una notevole flotta da pesca, che entra frequentemente in concorrenza con i pescherecci italiani.
industria: si produce molto per l'esportazione, grazie al basso costo della manodopera: i settori industriali prevalenti sono quelli di trasformazione di prodotti alimentari, il tessile, e dagli anni 2010 è in netto aumento l'estrazione e la trasformazione di prodotti petroliferi. Inoltre la Tunisia è un grande produttore di fosfati (il 6º nel mondo).
Il tasso di disoccupazione è alto (14,1%, stime 2007), anche a causa dell'alta natalità (crescita annua dello 0,99%), che fa sì che la metà della popolazione abbia oggi meno di 15 anni. Anche per questo, la Tunisia è uno dei paesi mediterranei a forte emigrazione, e l'Italia, da cui la separano solo 71 km da Pantelleria e 110 dalla Sicilia, è la seconda destinazione dei migranti tunisini, almeno in transito: in Italia i cittadini tunisini con permesso di soggiorno erano oltre 152 000 nel 2009.
La rete stradale raggiunge tutti i governatorati della Tunisia. Le strade sono divise in tre categorie principali: Strade nazionali (RN Route nationale), strade regionali (RR Route regionale) e strade locali (RL Route locale).
La rete autostradale è composta da tre autostrade in esercizio: La A1 che collega la capitale al confine libico, la A3 per l'Algeria e la A4 per Bizerta. Nel 2022 sono iniziati i lavori per una quarta autostrada (la A2).
Ferrovie e tranvie
La Tunisia possiede una rete ferroviaria che utilizza due differenti tipi di scartamento, normale e metrico, frutto delle differenti tipologie di costruzione essenzialmente volte allo sfruttamento delle risorse minerarie, la cui costruzione iniziò dal 1871.
Nel 2017 la rete ferroviaria tunisina risulta composta di 23 linee per un totale di 2167 km dei quali:
471 km a scartamento normale 1437 mm; sulle linee Tunisi - Ghardimaou e Tunisi - Bizerte;
Oltre alla storica linea TGM, dal 1985 è in corso di realizzazione una Metropolitana leggera a scartamento di 1435 mm a Tunisi. La prima linea fu operativa tra Tunisi e Ben Arous. Nel 2003 è stata creata la Société des transports de Tunis detta anche Transtu.
Anche la linea storica TGM sarà sostituita da una nuova linea "metroleggera" il cui completamento è previsto per il 2021[41]
Collegamenti marittimi
I collegamenti marittimi internazionali sono operati dal porto della capitale Tunisi verso le città italiane di Trapani, Palermo, Salerno, Civitavecchia e Genova e verso la città francese di Marsiglia.
I trasporti nazionali tra il paese e le isole Kerkenna è operato dalla compagnia di traghettamento Sonotrak che collega il porto di Sfax con l'approdo di Sidi Yousuf, mentre dal piccolo porto di Djorf partono i traghetti per Gerba. Operatori turistici locali offrono un servizio di linea tra il porti di Sfax e Gabès verso l'isola di Gerba[42].
I piatti principali della gastronomia tunisina sono il couscous, il tajine, la mulukhiyya, la meshweyya, il brik, l'osbane, la chorba, il mlawi, il lablabi, il mergez.
Per quanto riguarda i liquori, sono prodotti localmente il Thibarine ed il Boukha; esiste poi una bevanda chiamata Laghmi che consiste in linfa di palma estratta e servita senza alcun trattamento.
Festività
Il calendario islamico è lunare pertanto le festività islamiche non hanno giorni stabiliti per tutti gli anni.
Partenza delle ultime truppe francesi dalla base di Biserta, nel 1963
Note
^L'articolo 1 della Costituzione afferma: «La Tunisia è uno stato libero, indipendente, sovrano, la cui religione è l'islam e la cui lingua è l'arabo. Il suo ordinamento è quello repubblicano».
^Seconda lingua parlata da buona parte della popolazione e prevalente nell'amministrazione, nell'educazione e nell'economia; La Francophonie dans le monde (PDF), su Organisation Internationale de la Francophonie, p. 16. URL consultato il 7 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2012).
^National Institute of Statistics-Tunisia, su ins.nat.tn, National Institute of Statistics-Tunisia, 12 settembre 2014. URL consultato il 12 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2015).
^Boukous, Ahmed (1988). Le berbère en Tunisie, EDB 4, citato in Brugnatelli, Vermondo (2006). I berberi (PDF) (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2011)., p. 28
^(EN) Coups in Africa, su projects.voanews.com. URL consultato il 23 febbraio 2024.
^«The lack of differentiation between North African Arabs and Berbers has also been observed using other genetic markers such as classical markers (Bosch et al. 1997); autosomal STRs (Bosch et al. 2000), Alu insertion polymorphisms (Comas et al. 2000); and Y-chromosome lineages (Bosch et al. 2001).. This pattern suggests that the Arabization of the area was mainly a cultural process, rather than a demographic replacement of the Berber populations that inhabited the region where the Arabic expansion took place.» (Fadhlaoui-Zid et al. 2004: 231).
K. Fadhlaoui-Zid, S. Plaza, F. Calafell e M. Ben Amor, Mitochondrial DNA Heterogeneity in Tunisian Berbers, in Annals of Human Genetics, 68:3, 2004, pp. 222–233, ISSN 0003-4800 (WC · ACNP). Ed. online ISSN 1469-1809 (WC ·ACNP).
Kenneth J. Perkins, Tunisia. La via pacifica all'indipendenza, traduzione di Camilla Pieretti, Trieste, Beit casa editrice, 2014, ISBN978-88-95324-33-3.
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Study of genes found in the environment Part of a series onGenetics Key components Chromosome DNA RNA Genome Heredity Nucleotide Mutation Genetic variation Allele Amino acid Outline Index History and topics Introduction History Evolution (molecular) Population genetics Mendelian inheritance Quantitative genetics Molecular genetics Research Geneticist DNA sequencing Genetic engineering Genomics ( template) Medical genetics Branches of genetics Fields Classical Conservation Cytogenetics Ecological…
У Вікіпедії є статті про інші значення цього терміна: Центральний стадіон. «Центральний стадіон» Оригінал назви «Орталық стадион» Країна Казахстан[1] Розташування Актобе, Казахстан Координати 50°17′29″ пн. ш. 57°09′37″ сх. д. / 50.29139° пн. ш. 57.160…
Akbar Hashemi Rafsanjani اکبر هاشمی رفسنجانی Presiden Republik Islam Iran ke-4Masa jabatan3 Agustus 1989 – 2 Agustus 1997Wakil PresidenHassan HabibiPemimpinAli Khamenei PendahuluAli KhameneiPenggantiMohammad Khatami Informasi pribadiLahir(1934-02-15)15 Februari 1934Nough, IranMeninggal8 Januari 2017(2017-01-08) (umur 82)Tajrish, IranPartai politikAsosiasi Ulama MilitanSunting kotak info • L • B Akbar Rafsanjani di sampul majalah TIME edisi Timur Ten…
Actress and film producer Radhika KumaraswamyRadhika Kumaraswamy in 2019BornRadhika Shetty (1987-05-18) 18 May 1987 (age 36)Mangalore, Karnataka, IndiaOther namesKutty Radhika (2003–2005)[1]Occupation(s)Actress, film producerYears active2002–presentPartner(s)Ratan Kumar (2000–2002)H. D. Kumaraswamy (2006–2015)[2]Children1 Radhika Kumaraswamy (born Radhika Shetty on 18 May 1987) is an Indian actress, who primarily appears in Kannada films. She made her actin…
Серія AСезон 1939/1940Чемпіони «Амброзіана-Інтер»Вибули «Лігурія»«Модена»Кубок Мітропи «Амброзіана-Інтер»«Фіорентина»Зіграно матчів 240Найкращий бомбардир Альдо Боффі (24 голи)← 1938/1939 1940/1941 → Сезон 1939/1940 Серії A — футбольне змагання у найвищому дивізіоні чемпіонату Італі…
Hindu Temple This article includes a list of general references, but it lacks sufficient corresponding inline citations. Please help to improve this article by introducing more precise citations. (July 2020) (Learn how and when to remove this template message) Thillai Kali Temple is a Hindu Temple located on the outskirts of the town of Chidambaram, Cuddalore District Tamil Nadu in India. It was built by Chola King Kopperunjingan who ruled between 1229 and 1278. Temple Kali dancing with Shiva (N…
Swiss engraver, publisher and art dealer Christian von MechelEngraving of Christian von Mechel, by one of his students.BornChristian von Mechel(1737-04-04)4 April 1737Basell, Canton BaselDied11 April 1817(1817-04-11) (aged 80)Berlin, PrussiaNationalitySwissEducationJohann Georg WilleKnown forEngraving printmaking, Art Dealer, Art HistorianNotable workLa Galerie Électorale De Dusseldorff (1778) Hans Holbein – Le triomphe de la mort (1780) Verzeichniß der Gemälde der Kaiserlich Kön…
Artikel ini bukan mengenai Harlem shake (tarian). Video Harlem Shake karya Rolling Stone Indonesia Cuplikan video Harlem Shake di Cambridge, Inggris Harlem Shake adalah sebuah meme Internet yang popularitasnya meledak di YouTube pada bulan Februari 2013. Meme ini muncul dalam bentuk video yang dibuat ulang terus-menerus dengan konsep yang sama.[1] Bentuk seni meme ini tampak dalam sebuah video yang diunggah tanggal 2 Februari oleh The Sunny Coast Skate,[2] geng lima remaja asal Q…
Belgian footballer (born 1991) In this Flemish name, the surname is De Bruyne, not Bruyne. Kevin De Bruyne De Bruyne with Belgium in 2018Personal informationFull name Kevin De Bruyne[1]Date of birth (1991-06-28) 28 June 1991 (age 32)[2]Place of birth Drongen, Belgium[3]Height 1.81 m (5 ft 11 in)[4]Position(s) Attacking midfielderTeam informationCurrent team Manchester CityNumber 17Youth career1997–1999 KVV Drongen1999–2005 Gent2005–2008 G…
Football tournament season 1956–57 Moroccan Throne CupTournament detailsCountryMoroccoDates1956–1957Final positionsChampionsMouloudia Club d'Oujda (1st title)Runner-upWydad Athletic Club1957–58 → The 1956–57 season of the Moroccan Throne Cup was the first edition of the competition. The teams played one-legged matches. In case of a draw, a penalty shoot-out took place. Mouloudia Club d'Oujda beat Wydad Athletic Club in the final, after a draw (1–1). The Royal Moroccan Footba…
This article is about the city in Italy. For other uses, see Calvera (disambiguation). Comune in Basilicata, ItalyCalveraComuneComune di CalveraLocation of Calvera CalveraLocation of Calvera in ItalyShow map of ItalyCalveraCalvera (Basilicata)Show map of BasilicataCoordinates: 40°09′N 16°09′E / 40.150°N 16.150°E / 40.150; 16.150CountryItalyRegionBasilicataProvincePotenza (PZ)FrazioniVallinaGovernment • MayorPasquale BartolomeoArea[1] …
Women's floorat the Games of the XXXI OlympiadVenueHSBC ArenaDate16 August 2016Competitors14 from 8 nationsWinning score15.966Medalists Simone Biles United States Aly Raisman United States Amy Tinkler Great Britain← 20122020 → Gymnastics at the2016 Summer OlympicsList of gymnastsQualificationArtisticQualificationmenwomenTeam all-aroundmenwomenIndividual all-aroundmenwomenVaultmenwomenFloormenwomenPommel horsemenRingsmenParallel barsmenHorizontal …
Червоні скелі(заповідне урочище) Країна УкраїнаРозташування Кіровоградська область,Новоукраїнський район,поблизу сіл Піщаний Брід і ЛюбомиркаПлоща 150 гаЗасновано 2002 р.Оператор Добровеличківська районна державна адміністраціяПосилання Червоні скелі у Вікісхови…
Mathías TecheraDatos personalesNombre completo Mathías Sebastián Techera PizarroApodo(s) TecheNacimiento Montevideo, Uruguay16 de febrero de 1992 (31 años)Nacionalidad(es) UruguayaAltura 1,89 m (6′ 2″)Peso 79 kg (174 lb)Carrera deportivaDeporte FútbolClub profesionalDebut deportivo 2017( Bella Vista)Posición Zaguero centralDorsal(es) 32[editar datos en Wikidata] Mathías Sebastián Techera Pizarro (Montevideo, Uruguay; 16 de febrero de 1992) es un futbolis…