La città sorge su una piccola collina ed è bagnata dai torrentiAgogna e Terdoppio che attraversano rispettivamente la periferia occidentale ed orientale della città. La zona nord-orientale è attraversata dal Canale Quintino Sella, emissario del Canale Cavour che a sua volta scorre al confine nord della città, nei pressi dei quartieri di Veveri e Vignale. Nei pressi del quartiere Bicocca ha le sorgenti il torrente Arbogna.
Il paesaggio della piana irrigua novarese è caratterizzato e fortemente condizionato dalla risicoltura, profondamente antropizzato e regolato a fini produttivi, frutto della secolare opera di bonifica e trasformazione che ha determinato la semplificazione morfologica del territorio, livellato e terrazzato anche sui modesti rilievi, e la presenza di una fitta rete irrigua, con canali, rogge, fossi, fontanili.
Oltre alla coltura del pioppo, prevalentemente a filare, vi sono residui di aree boscate lungo i corsi d'acqua.
Clima
Novara presenta un clima temperato umido (classificazione Köppen-Geiger Cfa[6]) tipico della pianura padana, con estati calde e afose (è frequente che si superino i 30 °C di massima giornaliera da giugno a settembre) ed inverni freddi e nebbiosi (con frequenti gelate notturne) [7].
La temperatura media annua calcolata sul trentennio 1961-1990 è di 13.0 °C, mentre quella calcolata sul trentennio 1991-2020 è di 14.2 °C.[8]
Gli estremi termici registrati in città sono caratterizzati dal record di freddo del 7 febbraio 2012 (−17,6 °C) misurato dall'osservatorio Geofisico del Torrion Quartara, e dal record di caldo del 11 agosto 2003 (38,2 °C) registrato dalla stazione ARPA di Novara[9].
Secondo una recente analisi dei dati climatici storici raccolti a partire dal 1875 fino al 2023[10] la provincia di Novara, ed in generale il nord-ovest Italiano, risultano essere tra i territori italiani più colpiti dal cambiamento climatico[11]: Nella città di Novara la temperatura del decennio 1881-1890 era infatti di 12,0 °C mentre quella del decennio 2011-2020 è di 14,7 °C. La temperatura media del 2022 è risultata ancora più alta (15,5 °C). L'incremento totale della temperatura media calcolata sulla serie storica è di 2,2 °C in circa 150 anni[12][13].
In base alla stessa analisi dei dati climatologici storici la piovosità media annua è di 937,5 mm. La media nivometrica annuale della serie storica, pari a 28 cm, è condizionata da decenni che in passato sono stati molto nevosi, come gli anni Quaranta (46 cm) o gli anni Dieci (42 cm) del Novecento, e gli ultimi anni ormai caratterizzati da una costante scarsità di innevamento (solo 12 cm nel decennio 2011-20) e con inverni senza neve sempre più ricorrenti. Il regime pluviometrico è caratterizzato da due massimi (uno principale a maggio con 127 mm, uno secondario a ottobre con 110 mm) e da due minimi (principale a dicembre con 50 mm, secondario a luglio con 55 mm). Gli anni più siccitosi sono stati il 2017 (454,4 mm) e il 2022 (489 mm), il più piovoso il 1959 (1521,4 mm). Le piogge estive tendono ad essere più frequenti rispetto ai capoluoghi del Piemonte ubicati a sud della linea del Po, dato che Novara è leggermente più esposta alle instabilità atlantiche estive che percorrono spesso Alpi e Prealpi [14].
Novara è al 95º posto nella classifica annuale dell'indice climatico dei 107 capoluoghi di provincia Italiani prodotto dal Il Sole 24 Ore in collaborazione con 3BMeteo[15]. Occupa le ultime posizioni di questa classifica a causa dell'elevato numero di giorni umidi, di giorni nebbiosi, di giorni con pioggia, di giorni freddi, e per via dello scarso soleggiamento e dell'alto rischio di eventi estremi; è invece al 43º posto in classifica per quanto riguarda l'indice di calore (ovvero la città ha superato i 30 °C per 70 giorni all'anno in media nel periodo che va dal 2013 al 2023).
Novara si piazza inoltre al 52º posto nella classifica annuale dell'indice di vivibilità climatica elaborato dal Corriere della Sera in collaborazione con gli esperti del ILMeteo.it[16].
Nel 569 giunsero i Longobardi che abitarono non nelle città ma sparsi sul territorio. Proprio all'epoca longobarda risalgono le prime testimonianze del culto a San Gaudenzio. Nel 841 si ha notizia di una chiesa, costruita fuori dalle mura, nella quale era custodito il corpo del santo patrono cittadino.
La città si sviluppò, diventando poi un Comune medievale. L'imperatore Enrico V di Franconia vide nel gesto un atto di ribellione e, sceso in Italia per recarsi a Roma, attaccò Novara incendiandola e distruggendo il lato sud delle mura. Nel 1176, a Legnano, un drappello di trecento novaresi e vercellesi contribuì alla vittoria sull'Imperatore da parte della Lega Lombarda.
Tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo il Comune di Novara si assicurò il controllo di buona parte del Novarese, con l'eccezione dell'enclave vescovile della Riviera di San Giulio. Alla fine del XII secolo accettò la protezione di Milano e divenne così dominio dei Visconti e poi degli Sforza.
Nel corso delle cosiddette Guerre d'Italia, la città fu protagonista di ben due assedi: il primo nel 1495 e il secondo nel 1500.
Dopo la campagna in Italia di Napoleone Bonaparte, Novara fu capitale del Dipartimento dell'Agogna, per poi essere riassegnata alla Casa Savoia nel 1814. L'8 aprile 1821 fu luogo di una battaglia in cui le truppe regolari sarde e austriache sconfissero i liberali costituzionali piemontesi; nell'ancora più tremenda Battaglia di Novara del 23 marzo 1849, l'esercito piemontese fu sconfitto dagli austriaci del maresciallo Radetzky; questo fatto portò all'abdicazione di Carlo Alberto di Savoia ed alla occupazione della città da parte degli austriaci. La sconfitta dei Piemontesi può essere vista come l'inizio del Risorgimento italiano.
«La popolazione di Lumellogno, "Frazione Rossa" del Comune di Novara, animata da profondi ideali di libertà e di democrazia, si rese protagonista di un eroico episodio di resistenza ad un raid punitivo di fascisti, sopportando la perdita di alcuni dei suoi figli migliori. Nobile esempio di spirito di sacrificio e di elevate virtù civiche. 15/16 luglio 1922, Fraz. Lumellogno (NO)
(alla frazione Lumellogno di Novara)» — Roma, 3 aprile 2007[17]
L'antico nucleo cittadino di Novara, di forma pressoché pentagonale, è situato su un modesto rilievo collinare (oggi Centro Storico, sede dell'omonima circoscrizione) e conserva ancora per gran parte, nonostante le pesanti manomissioni in chiave moderna e le molte architetture neoclassiche, l'antico impianto medievale con strade ciottolate e piccole piazze (piazza delle Erbe e piazza della Repubblica).
Anticamente la città era dotata di una cinta muraria avente un perimetro di 2200 metri, innalzata alla fine del I secolo d.C. durante l'età imperiale. Parzialmente distrutte nel 1110 le mura furono successivamente ricostruite ed infine demolite agli inizi del Novecento per permettere lo sviluppo cittadino. Due tratti delle antiche mura romane, tornate alla luce a seguito di scavi archeologici, sono visibili oggi presso largo Cavour e nell'area verde alle spalle del Conservatorio Cantelli, tra via Solaroli e via Dominioni. Esse appaiono realizzate con la tecnica dell'opus mixtum utilizzando ciottoli di fiume legati tra loro con malta, posti di piatto e intervallati da basse fasce orizzontali in mattone.
Dopo il loro abbattimento, le mura hanno lasciato posto agli attuali baluardi, grandi viali alberati che circondano il centro storico.
Quale municipio romano, anche il reticolo stradale di Novara era caratterizzato da un cardo e da un decumano che corrispondono, il primo agli attuali Corso Cavour e Corso Mazzini (già Corso di Porta Sempione) ed il secondo a Corso Italia (già Corso di Porta Torino) e Corso Cavallotti (già Corso di Porta Milano)[18]. Le due strade si incontrano nel cosiddetto Angolo delle Ore.
Centro storico
Il monumento più celebre di Novara è la basilica di San Gaudenzio, costruita tra fine Cinquecento ed inizio Seicento, e caratterizzata dall'imponente cupola neoclassica a pinnacolo (alta 121 metri) progettata da Alessandro Antonelli e aggiunta al corpo della chiesa nella seconda metà del XIX secolo, da molti considerata la più alta al mondo in mattoni.[19]
Centro della vita religiosa cittadina è l'imponente Cattedrale, in stile neoclassico, progettata anch'esso da Alessandro Antonelli e costruita a metà del XIX secolo demolendo la preesistente cattedrale romanica (sorge infatti nello stesso punto in cui si trovava anticamente il tempio di Giove), della quale appartengono ancora la parte inferiore del campanile, il Chiostro della Canonica e l'Oratorio di San Siro.
Di fronte al Duomo si trova il Battistero, il più antico edificio della città tuttora esistente e una delle più antiche architetture paleocristiane del Piemonte.
Poco distante dal Duomo è situato il cortile (o Arengo) del Broletto, antico centro della vita politica di Novara libero comune. Esso è un complesso architettonico costituito da quattro palazzi storici disposti a quadrilatero, sorti in epoche diverse con materiali ed elementi decorativi non coerenti tra loro, che si affacciano sul cortile centrale: il palazzo del Comune (XII secolo) a nord, il palazzo dei Paratici (XII secolo) ad ovest, il palazzo del Podestà a sud e il palazzo dei Referendari ad est (entrambi fine XIV-inizio XV secolo). Il Broletto fu anche sede delle carceri, poi delle corporazioni artigiane e ospita oggi i musei civici, con collezioni d'arte e reperti archeologici della storia novarese e la Galleria Giannoni, da molti anni in restauro, raccolta di opere pittoriche e scultoree dell'Ottocento e del Novecento.
Non lontano da piazza della Repubblica (già piazza Duomo) si trovano la triangolare e caratteristica piazza Cesare Battisti (meglio conosciuta dai novaresi come piazza delle Erbe). Essa costituisce il centro perfetto della città di Novara che è indicato da una piccola mattonella triangolare sul selciato, riconoscibile perché differente dalla altre che costituiscono la pavimentazione della piazza.
Nella piazza intitolata a Giacomo Matteotti è situato Palazzo Natta-Isola, sede della Provincia e della Prefettura, caratterizzato dalla bella Torre dell'Orologio, mentre nella vicina via Fratelli Rosselli si trova Palazzo Cabrino, sede degli uffici amministrativi del Comune.
La piazza più grande è Piazza Martiri della Libertà (già piazza Castello, successivamente piazza Vittorio Emanuele II), dominata dalla statua equestre intitolata a Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, incoronato proprio a Novara. Su piazza Martiri si affacciano poi il Castello Visconteo-Sforzesco, opera dei signori milanesi, sede attuale di eventi e mostre artistiche, e il Teatro Coccia, il teatro più storico del Piemonte. Il Castello, un tempo molto più vasto del complesso oggi rimasto, è circondato dall'Allea, uno dei più grandi giardini pubblici di Novara.
Altre piazze importanti sono:
piazza Cavour, dominata dalla statua omonima e restaurata fra gli anni 1990 e gli anni 2000.
piazza Garibaldi, la piazza della stazione di Novara, anch'essa restaurata, caratterizzata dalla statua omonima, da quella alla mondina e da una fontana.
piazza Gramsci, già piazza del Rosario, che ospita, dopo il restauro del 2005, la particolare statua ad Icaro.
piazza Puccini, situata tra il lato est del Teatro Coccia e l'entrata della Canonica. Ospita la statua a Carlo Emanuele III, primo sovrano sabaudo a governare Novara.
Chiesa di Ognissanti (inizio XII secolo), è l'unica chiesa romanica superstite della città, già citata nel 1124. Si tratta di una semplice costruzione a tre navate, con quattro campate ciascuna, un coro con abside semicircolare ed un elegante e pregevole tiburio ottagonale illuminato da monofore e bifore. All'interno sopravvivono tracce di affreschi del XV secolo tra i quali una Madonna del Latte attribuita a Giovanni de Campo. L'attuale aspetto è frutto dei restauri compiuti negli anni cinquanta che hanno eliminato i pesanti adattamenti di epoca barocca, riportando l'edificio al suo stile romanico originario.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie, meglio conosciuta come chiesa di San Martino (seconda metà del XV secolo), costruita a partire dal 1477 dai canonici lateranensi, è internamente costituita da una sola navata con cappelle laterali e pitture attribuibili ad artisti del XV secolo, tra i quali Tommaso Cagnola e Daniele De Bosis. In uno degli affreschi è rappresentato l'umanista Paolo Maffei.
Chiesa di Santa Maria della Salute (XVII secolo), in stile barocco è situata nel quartiere Bicocca. Ultimata nel 1658, fu costruita nel luogo in cui sorgeva una cappelletta dedicata alla Madonna col Bambino (detta "degli spagnoli") che oggi costituisce la pala d'altare.
Palazzo Natta (XVI secolo), costruzione attribuita a Pellegrino Tibaldi, ampiamente rimaneggiato nel XIX secolo con la sopraelevazione di un piano, ospita oggi gli uffici dell'amministrazione provinciale e della prefettura. Spiccano il grande scalone d'onore che porta al piano superiore, gli affreschi delle saloni del primo piano ed il cortile interno racchiuso da colonne d'ordine dorico. All'angolo sinistro si erge la torre civica dell'orologio di origine medioevale.
Ospedale Maggiore della Carità di Novara, edificato a partire dal 1628 ed ampliato nei secoli successivi ad opera di vari architetti tra i quali Alessandro Antonelli, a metà dell'Ottocento.
Barriera Albertina (1837), complesso di due edifici neoclassici identici, ad un solo piano, posti simmetricamente l'uno di fronte all'altro. Si trova al termine dell'antica strada regia proveniente da Vercelli, l'attuale viale XX Settembre, e costituiva la porta occidentale d'ingresso alla città (già Porta Torino). La costruzione fu realizzata abbattendo l'antico torrione d'ingresso[18]. Gli edifici, destinati originariamente a sedi della guardia e del dazio, furono progettati da Antonio Agnelli ed inaugurati nel 1837; essi sono di forma quadrangolare arricchiti da un pronao con sei colonne di ordine gotico; il timpano è decorato con statue allegoriche, scolpite da Giuseppe Argenti, raffiguranti virtù o attività civiche.
Palazzo del Mercato (1817-1842), opera dell'architetto Luigi Orelli era sede del foro per la contrattazione dei grani ed oggi sede della Borsa dell'agricoltura. È un edificio a pianta quadrata di semplice architettura, arricchito da un loggiato che corre lungo tutti i lati. Sorge sul lato settentrionale di Piazza Martiri ma la facciata principale è quella rivolta su corso Italia, caratterizzata da due rampe di scale ed un frontone decorato con un altorilievo in arenaria e marmo.
Palazzetto del Corpo di guardia, situato sul lato occidentale di piazza della Repubblica, a lato del battistero del duomo, è così chiamato perché fu sede delle truppe della polizia urbana. Fu edificato a partire dal 1835, su progetto dell'Architetto Aresi, ed inaugurato il 4 novembre 1837.
Collegio Gallarini (XIX secolo), ospita il Conservatorio di musica “Guido Cantelli”.
Teatro Coccia (fine del XIX secolo), inaugurato il 22 dicembre 1888. L'attuale edificio sorge sulle spoglie del settecentesco teatro Morelli (poi dedicato a Carlo Coccia), abbattuto per permettere la nuova costruzione, opera dell'architetto Giuseppe Oliverio. Oltre a personaggi illustri come Arturo Toscanini e il compianto Guido Cantelli, in anni più recenti ha ospitato il programma televisivo Bravo Bravissimo, condotto da Mike Bongiorno. Tutt'oggi è un apprezzato teatro di Tradizione, che ospita stagioni d'opera di alto livello.
Casa Quaroni, realizzata tra il 1905 ed il 1907 su progetto dell'ingegnere Mario Rosina, parente di Otto Wagner. Emblematica testimonianza di architettura liberty a Novara.
Casa Fiorentini, edificata tra il 1907 ed il 1910 su progetto dell'ingegnere Roberto Passeri, sorge all'angolo tra via XX Settembre e via Dante Alighieri e rappresenta uno dei più interessanti esempi di architettura liberty novarese. La facciata, sormontata tre balconi ricchi di ornamenti, si trova nella zona d'angolo e segue un andamento curvilineo. Di notevole pregio ed impatto visivo è la decorazione esterna.
Palazzo "Renzo Piano", progettato dallo studio dell'architetto genovese e realizzato tra il 1985 e il 1987, si trova di fronte al Centro di Ricerca Traslazionale sulle Malattie Autoimmuni e Allergiche (CAAD) nel quartiere di Sant'Agabio, ad est del centro storico. Originariamente pensato come sede per l'Istituto Sperimentale Metalli Leggeri appartiene oggi alla Provincia di Novara ed è sede della Fondazione Novara Sviluppo ed ospita il Polo Scientifico Tecnologico novarese. Il complesso è costituito da due edifici: lungo la strada si eleva l'edificio principale di 3 piani destinato agli uffici che si sviluppa per una lunghezza di 85 metri; la struttura è composta da un profilo in alluminio irrigidito da elementi reticolari al fine di sfruttare al massimo le potenzialità di tale materiale; la facciata modulare continua è realizzata con le vetrate semplicemente incollate e non fissate meccanicamente alla struttura. Dopo il cortile interno si trova l'edificio secondario, destinato ad officina, rivestito frontalmente e sul lato nord con una lamiera d'acciaio nervato[20][21].
Architetture militari
Caserma Passalacqua: una delle tre ex caserme militari situate nel centro di Novara, attualmente ospita un centro di produzione culturale e di aggregazione giovanile per cui dove prima c'erano uffici e mense per gli ufficiali militari ora trovano spazio sale conferenze, aree studio, una sala prove con studio di registrazione e un maker space[22].
Castello di Casalgiate (XV secolo), sorge al centro dell'omonima località a ovest della città, fu costruito probabilmente nel 1470 sui resti di un precedente castello distrutto dalla Compagnia Bianca negli anni 1361-63. Ha pianta irregolare a quattro lati con cortile interno, è ancora parzialmente circondato da un fossato ed in parte da un giardino. L'ingresso è posto alla base di un torrione sul lato meridionale dove è visibile lo stemma della famiglia Avogadro, cui il castello appartenne per lungo tempo. La proprietà passò nel 1779 all'Ospedale Maggiore di Novara che ne detiene oggi la metà insieme ad un privato. Attualmente è in stato di abbandono.[23][24][25].
Altri monumenti
L'Ossario della Bicocca, con caratteristica forma piramidale, sorge nel quartiere omonimo in memoria dei caduti della storica battaglia del 23 marzo 1849 tra piemontesi ed austriaci.
La più antica valutazione della popolazione cittadina risale al 1723, con 8 963 abitanti censiti di cui 5 590 dentro le mura e 3 373 nei sobborghi. Nel 1776, la popolazione era salita a 11 092 abitanti di cui 7 003 dentro le mura e 4 089 nei sobborghi. Si arriverà poi a 12 465 abitanti nel 1804 ed a 14 021 nel 1826[27]. Negli anni successivi si verificherà quasi un raddoppio della popolazione che sarà pari a 25 144 abitanti registrati durante il primo censimento nazionale del 1861. A partire da questa data la crescita della popolazione è costante e nel 1911 la città conta 53 657 abitanti. Successivamente nel periodo a cavallo tra le due guerre la crescita subisce una battuta di arresto, con una lieve ripresa che porta a 69 935 i cittadini nel 1951. Negli anni cinquanta e sessanta del Novecento la cittadinanza tornerà a crescere in modo vigoroso, attestandosi nel 1971 attorno ai 100mila abitanti, cifra che rimarrà pressoché invariata nei decenni a venire. Novara è il secondo comune più popoloso del Piemonte, l'unico, oltre a Torino, ad avere superato e mantenuto la soglia dei 100mila abitanti.
Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2023, gli stranieri regolarmente residenti nel comune di Novara erano 15925[28] corrispondenti al 15,27% degli abitanti totali.[29]
Al 2022, i principali gruppi etnici presenti (oltre 750 persone) sono:
Nella classifica stilata da Italia Oggi in collaborazione con Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 2023 la città di Novara si classifica al 47º posto per qualità della vita su 107 capoluoghi di provincia italiani[30]. In base al rapporto Ecosistema Urbano 2023 di Legambiente, invece, la città di Novara si colloca al 64º posto[31].
Inoltre è sede del Centro interdipartimentale di medicina d'emergenza, dei disastri e informatica applicata alla pratica e alla didattica medica (CRIMEDIM) ed è attiva la Scuola di Medicina che ha l'obiettivo di coordinare l'attività didattica e di ricerca svolta dai dipartimenti di Medicina Traslazionale e Scienze della Salute presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedale Maggiore della Carità.
Nonostante sia di recente istituzione, essendo stata fondata nel 1998, l'Università del Piemonte Orientale ha raggiunto 14 761 studenti iscritti al 15 dicembre 2020[33]. Secondo la classifica annuale stilata dal Censis la UPO si colloca al decimo posto in Italia tra i sedici Atenei di medie dimensioni[34]. Sia il dipartimento di Scienze della Salute sia il dipartimento di Medicina Traslazionale erano stati premiati dal MIUR nel 2018 come due dei 180 dipartimenti di eccellenza italiani[35]. Nella nuova tornata di dipartimenti di eccellenza finanziata nel 2023 solamente il dipartimento di Medicina Traslazionale è risultato invece l'unico vincitore tra tutti i dipartimenti della UPO[36].
Biblioteche
Biblioteca civica Carlo Negroni, seconda biblioteca civica del Piemonte, fondata nel 1847[37]
Il 22 gennaio di ogni anno si celebra la festa patronale di San Gaudenzio. La celebrazione è un rito che risale al XV secolo: ha inizio con il corteo civico che sfila per le vie del centro fino alla Basilica di San Gaudenzio dove si svolge "cerimonia del fiore" e successivamente la solenne liturgia eucaristica. Durante la cerimonia del fiore viene calato dal soffitto della chiesa un grande lampadario e sostituiti i fiori in metallo che lo compongono con altri portati in corteo dai valletti comunali, a ricordo del miracolo compiuto da San Gaudenzio che per rendere omaggio a Sant'Ambrogio in visita avrebbe fatto sbocciare in gennaio i fiori del suo orto[38]. Durante tutto il giorno è possibile visitare la tomba del santo nello scurolo della basilica ed acquistare i tipici "Marroni di Cuneo": castagne affumicate, bucate e legate insieme.
Gli Street Games, evento sportivo svolto tra le strade della città nel mese di giugno. Composto da tornei di beach volley, basket, calcio e tanto altro.
Graduation day: nel mese di giugno, i laureati dell'UPO nell'anno accademico sfilano per le strade della città per raggiungere una piazza in cui, dopo varie prolusioni di buon auspicio e ispirazione, avviene il "lancio del tocco" da parte degli studenti che lo ricevono di colori diversi in base alla tipologia di laurea.
Novara Gospel Festival, si svolge ogni anno dal 2005 nel periodo settembre-ottobre, si compone di workshop, tour della zona e concerti. All'appuntamento partecipano noti artisti della musica gospel contemporanea tra cui Kirk Franklin, Donnie Mc Clurkin, Richard Smallwood.
Scrittori&giovani, festival letterario internazionale avviato nel 2006 con l'originale formula di distribuire nelle scuole copie omaggio dei libri degli scrittori prima degli incontri. Nelle varie edizioni del festival sono stati ospiti autori come Luis Sepúlveda, David Grossman, Daniel Pennac, Adonis, Sebastiano Vassalli, Carlo Lucarelli.
Cucina e prodotti agroalimentari
Il riso è l'elemento più importante della cucina novarese, utilizzato per cucinare numerose ricette dai primi ai dolci. La più classica delle ricette a base di riso è la paniscia, risotto condito essenzialmente con lardo, salam d'la duja, cipolla, verze e fagioli.
Altro elemento tipico del territorio risicolo sono le rane, che possono essere cucinate con il riso, in brodo, fritte o in guazzetto.
Tra i prodotti da forno si ricordano il "pane di riso"[39] ed il "pane di mais"[40], composti rispettivamente con farina di riso e di mais in aggiunta alla farina di frumento.
Formaggi e insaccati
Novara è soprannominata la capitale del Gorgonzola, per essere diventato il centro di maggior produzione del famoso erborinato.Il Gorgonzola DOP, nelle versioni dolce e piccante, è oggi infatti prodotto principalmente a Novara e nei comuni limitrofi. La città è inoltre sede del "Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola".
Tra i salumi si ricordano:
il salam d'la duja, insaccato di carne di maiale conservato in recipiente (duja in piemontese) riempito di strutto che conserva morbido il prodotto.
il "fidighin", crudo, a base di carne e fegato di maiale.
il Salame d'oca, a base di carne d'oca e maiale.
Dolci
Il più tipico dolce locale è il "Biscottino di Novara", un biscotto di forma rettangolare con angoli arrotondati, molto leggero (8 grammi) e senza grassi, in quanto composto solo da farina di frumento (38%), zucchero (38%) e uova intere (24%)[41]. Divenuto famoso in anni recenti grazie ad una sua rivisitazione commerciale (il cosiddetto "Pavesino" prodotto dalla locale ditta Pavesi), il biscotto ha però origini molto più antiche; le prime notizie storiche risalgono infatti al 1500 quando veniva preparato dalle monache nei monasteri femminili.[42] Il Biscottino di Novara dà anche il nome alla maschera tipica novarese: "Re Biscottino".
Altro dolce tipico novarese è il "Pane di San Gaudenzio"; si tratta di un dolce con un rivestimento esterno di pasta frolla ed un soffice ripieno composto da farina di frumento, zucchero, uva sultanina, burro, uova e limone. La superficie può essere cosparsa da granella di pinoli o di nocciole e zucchero a velo.[43]
L'Antico Dolce della Cattedrale ha antichissime origini, era infatti già prodotto nel 1200 quando veniva usato come omaggio dei feudatari ai canonici di Santa Maria che a loro volta lo ridistribuivano ai fedeli. Si presenta di forma rotonda ed è composto da farina di frumento, zucchero, burro, uova, lievito vanigliato, buccia di limone, grappa di Nebbiolo, latte e frutta (albicocche e prugne).[44]
Tutti questi prodotti sono inseriti nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali piemontesi.
Bevande
Novara è la patria dell'aperitivo Campari, famoso in tutto il mondo; fu infatti nel "Bar dell'Amicizia" (ora non più esistente) che Gaspare Campari, nel 1860, mise a punto la ricetta della bevanda alcolica che porta il suo nome.
Geografia antropica
Suddivisioni amministrative
Novara era divisa in 13 quartieri[45]. Prima dell'entrata in vigore della legge 42/2010[46] tali circoscrizioni avevano un loro ruolo istituzionale[47].
La scormagna era il soprannome attribuito agli abitanti di un certo paese o di un sobborgo, solitamente con tono scherzoso, talvolta anche spregiativo.
I novaresi erano detti nel complesso sciavatìn (correlato al Paratico dei calzolai, il più importante di Novara) e anche i quartieri e le frazioni potevano avere una propria denominazione:
centro: patachìn (impomatati),
Bicocca: mursé (dal francese morseau: boccone di pane),
Vignale: malgasc (parte terminale della pannocchia di mais).
Nel cinema
La città, specialmente per quanto riguarda le industrie della sua periferia e alcune delle sue scuole pubbliche, è stata la location dei set per il film del 1971 "La classe operaia va in paradiso" diretto da Elio Petri, pellicola presentata al Festival di Cannes e premiata col David di Donatello.[53]
Economia
La città è uno strategico snodo logistico e commerciale a circa metà strada rispetto a Torino e Milano. La vicinanza geografica e storica con il capoluogo lombardo fa sì che l'economia novarese sia maggiormente influenzata da quest'ultimo. Uno studio del 2011 stima che fino al 20% degli occupati novaresi lavori come pendolare nell'area metropolitana milanese[54], un dato probabilmente in aumento.
Due sono le principali zone industriali della città: la prima a nord-est, tra i quartieri di Sant'Agabio e San Rocco, e la seconda ad ovest, in un'area compresa tra i quartieri di San Martino, San Paolo ed il comune di San Pietro Mosezzo.
A partire dalle amministrazioni guidate dal sindaco Alessandro Canelli, Novara ha attratto diversi attori internazionali nel campo della logistica, un settore diventato sempre più centrale per l'occupazione e l'economia cittadina[55][56][57][58].
Il CIM viene progettato nel 1987 quale evoluzione dello scalo intermodale della stazione di Novara Boschetto e diventa operativo nel 1995. È un importante centro di smistamento commerciale e logistico. Funge da scalo dei treni in arrivo o in partenza per il nord Europa, collegando tramite la rete ferroviaria Svizzera il Belgio e i Paesi Bassi con Milano, Torino e Genova.
Dopo diversi progetti non portati a termine[59], sulla spinta di nuovi attori logistici quali Hupac e Develog nel 2022 è stato approvato e nel 2024 è stato confermato l'ampliamento del CIM nella frazione di Pernate[60][61]. Tale ampliamento ha generato una controversia pubblica tra cittadini ed amministrazione comunale relativa al crescente sfruttamento del suolo vergine nel territorio novarese[62][63][64]. Nel caso di Pernate è ora in atto una campagna per la difesa dei terreni agricoli e sono stati aperti due ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale[65].
Infrastrutture e trasporti
Strade
Novara è collegata con Torino e Milano attraverso l'autostrada A4 (svincoli Novara Ovest e Novara Est). L'ex svincolo Novara dell'A4 è stato chiuso alla fine degli anni novanta, insieme a quello di Galliate, in concomitanza con l'apertura del casello di Novara Est, posto a metà strada dei precedenti e direttamente collegato con la tangenziale esterna della città.
Il trasporto pubblico nella città è svolto mediante autoservizi operati dalla società SUN attraverso autobus e navette.
Tramite l'app per smartphone dedicata è possibile affittare monopattini in "sharing".
Aeroporti
Novara non dispone di un aeroporto dedicato al traffico cittadino, ma si serve dell'Aeroporto di Milano-Malpensa distante dalla città solamente 30 km, raggiungibile tramite linee dedicate di autobus e anche attraverso collegamenti su rotaia con scalo su Castano Primo e Busto Arsizio che partono dalla stazione ferroviaria di Novara.
La sede distaccata del Maggiore, l'Ospedale San Giuliano, situato nel quartiere Porta Mortara, è il principale centro di riabilitazione della città.
A partire dal 1998 è stato progettato un trasferimento dell'attuale sede ospedaliera-universitaria centrale presso un nuovo edificio, chiamato in ultima istanza Città della Salute e della Scienza, che dovrebbe sorgere a Sud della città[66]. Dopo vari cambiamenti, fermi e ripartenze nel settembre 2022 è stato approvato dalla regione Piemonte il bando di gara aggiornato per la costruzione del nuovo polo ospedaliero che, nel caso andasse a buon fine l'appalto, dovrebbe vedere la luce nel 2028[67].
Tra le cliniche private presenti sul territorio comunale la Clinica San Gaudenzio è l'unica a svolgere anche un ruolo para-ospedaliero per trattamenti, interventi e degenze brevi o di medio periodo.
Il Novara Calcio ha disputato per tredici volte il campionato di Serie A (l'ultima nella stagione 2011-2012). La stagione 2021-2022 viene disputata in Serie D, a causa del fallimento della società storica e della fondazione di una nuova società, il Novara Football Club. La stagione 2022-2023 è nuovamente disputata in Serie C. Lo Sparta Novara è la seconda squadra di calcio della città.
L'AGIL Volley è una società pallavolistica femminile italiana con sede a Novara: milita nel campionato di Serie A1. Nel suo palmarès vanta una Champions League conquistata nella stagione 2018-2019, una Coppa CEV, tre Coppe Italia, uno scudetto conquistato nella stagione 2016-2017[68] ed una Supercoppa italiana.
Il Baseball Novara 2000 fu una società italiana di baseball iscritta alla Italian Baseball League, il massimo campionato italiano di Baseball. Vinse due volte la Coppa Italia.
Impianto Sportivo Comunale del Terdoppio (ex Sporting Village Novara), inaugurato nel luglio 2007, rappresenta uno dei più grandi centri polifunzionali del Nord-Ovest. L'area, che comprende tre edifici, tra cui il Palazzetto dello Sport "Igor Gorgonzola" e una piscina olimpica, è posta all'interno del Parco del Terdoppio, copre una superficie di circa 140 000 metri quadrati, in dirittura dell'innesto viabilistico urbano con l'autostrada A4 ed in prossimità di uno degli insediamenti universitari cittadini, inserito perfettamente nel sistema viabilistico e dei pubblici trasporti urbani, dotato di un parcheggio di circa 4 000 posti auto. Il 18 novembre 2007 ha ospitato la Celebrazione della Beatificazione di Antonio Rosmini.
Stadio Comunale "Silvio Piola", inaugurato nel 1976 ha una capienza di quasi 18 000 posti. L'intitolazione al calciatore Silvio Piola è stata ufficializzata nel 1997 mentre prima era semplicemente noto come Stadio di Viale Kennedy, dove è ubicato.
Centro sportivo Lancieri Field, situato in Piazza Donatello.
^Novara, Comune di, su Presidenza della Repubblica. URL consultato il 6 settembre 2023.
^ab Luigi Simonetta, Le case della Novara dell'Ottocento, su Maria Grazia Porzio (a cura di), Società Storica Novarese, 24 maggio 2011. URL consultato il 5 settembre 2023.
^Giancarlo Andenna, Castello di Casalgiate, in Da Novara tutto intorno, Andar per castelli, Novara, Milvia, 1982, pp. 125-129. URL consultato il 17 maggio 2024. Ospitato su Calameo.
^ Giampiero Morreale, L'agricoltura nella pianura novarese all'epoca della catastazione teresiana e la sua evoluzione nel secolo successivo (1718-1826), in La Bassa Novarese, Novara, CCIAA, 1981, pp. 379-428.
^ Assessorato all'Agricoltura (a cura di), Pane di riso, su Regione Piemonte, 10 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2008).
^ Assessorato all'Agricoltura (a cura di), Pane di mais, su Regione Piemonte, 10 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2008).
^ Vittorio Ubertone, Biscottini di Novara, su Sapori del Piemonte, 16 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2010).
^ Assessorato all'Agricoltura (a cura di), Biscotti di Novara, su Regione Piemonte, 8 settembre 2008 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2008).
^ Assessorato all'Agricoltura (a cura di), Pane di San Gaudenzio, su Regione Piemonte, 8 settembre 2008 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2008).
^ Assessorato all'Agricoltura (a cura di), Antico dolce della cattedrale, su Regione Piemonte, 8 settembre 2008 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2008).
^Ernesto Colli, Folklore della Bassa novarese, in Garbagna, Nibbiola, Vespolate, Borgolavezzaro - Spunti di storia per le scuole medie - Le mie memorie, Novara, Tipografia San Gaudenzio, 1978, pp. 75-76. URL consultato il 10 luglio 2022. Ospitato su Foto Emilio Alzati.
^ Gianfranco Capra, L'Hockey Novara nato nel 1924 è già entrato nella leggenda (PDF), in 1956-2006 - cinquant'anni di sport e di passione, Novara, Zen iniziative, 2006, p. 114. URL consultato il 6 settembre 2023. Ospitato su Panathlon Club Novara.
Bibliografia
Monumenti, su Comune di Novara (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2010).
In neretto i capoluoghi di regione, in corsivo le città metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica la città metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.
Este artículo o sección necesita referencias que aparezcan en una publicación acreditada.Este aviso fue puesto el 19 de abril de 2021. Javier Cansado Información personalNombre de nacimiento Ángel Javier Pozuelo Gómez Nacimiento 1957 Madrid (España) Nacionalidad EspañolaInformación profesionalOcupación Comediante y podcaster Empleador Cadena SERMovistar Plus+ Seudónimo Javier Cansado Miembro de Faemino y Cansado [editar datos en Wikidata] Ángel Javier Pozuelo Gómez (n. ...
William Thomas († 11. April 1554 in London) war ein englischer Gelehrter und Teilnehmer an der Wyatt-Verschwörung. The historie of Italie, 1549 Leben Thomas studierte Philosophie und Sprachen an der Universität Oxford und ging 1544 für fünf Jahre nach Italien. Nach seiner Rückkehr veröffentlichte er die Histoire of Italie (1549) und ein Jahr später seine Italian Grammer with a Dictionarie for the Better Understanding of Boccace, Petrarcha and Dante, das erste Werk dieser Art in engli...
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