Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 ottobre 1994.[9]
«Partito di nero e d'oro, al leonedell'uno all'altro, allumato e linguato di rosso; al capo di rosso, caricato dalle due facce della dracma di argento, raffiguranti quella posta a destra il leone rivoltato, quella posta a sinistra la testa umana in profilo, coronata di alloro, rivoltata. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma combina l'emblema di due delle casate feudali che possedettero il territorio di Jovençan nel Medioevo: i De La Tour en Gressan (di nero, al leone d'oro, armato e linguato di rosso) e D'Aymavilles (d'oro, al leone di nero, armato e linguato di rosso), con l'aggiunta del capo di rosso, tratto dallo stemma dei signori di Challant, che furono investiti della signoria di Aymavilles nel 1354 (d'argento, al capo di rosso, alla banda attraversante sul tutto di nero). La moneta celtica imitante una dracma greca d'argento, un esemplare della quale fu rinvenuto in un terreno adiacente alla torre medievale di Pompiod, si riferisce ad un insediamento preromano che poteva trovarsi sul luogo: la tradizione narra che a Jovençan si sarebbe probabilmente trovata la mitica città di Cordelia, capitale del popolo dei Salassi.
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di nero.
Monumenti e luoghi d'interesse
In località Pompiod si trovano un forno del 1893 e la cappella di Santa Barbara[10].
Degna di nota anche la cappella di Saint-Gothard, della fine del XVII secolo.
Dominano il borgo il campanile e la chiesa parrocchiale romanica, ricostruita nel 1452 per conto del curato Sulpice de la Tour de Gressan, e affrescata dai fratelli Artari. La chiesa parrocchiale è stata in seguito ingrandita a fine Ottocento.
Il principale luogo d'interesse sul territorio comunale è il promontorio di Châtelair, lungo la strada regionale 20 per Aymavilles, che la leggenda vuole essere stato il luogo in cui sorse la capitale salassa, Cordèle (Cordelia). Qui si trova la chiesetta di Saint-Georges-en-Châtelair, costruita nel 1661, dopo la peste del 1630, come cappella al servizio del castello dei Jovensano e recentemente restaurata. A fianco alla chiesa si trova la torre dei Salassi o casaforte di Pompiod, un rudere talvolta confuso con il castello, mentre salendo appena il promontorio si arriva in pochi minuti ai veri ruderi del castello di Jovençan, detto anche Castello dei tiranni: il castello, del XIII secolo, fu fatto radere al suolo nel XIV secolo dal Conte di Savoia, per questo se ne conservano solo il basamento di una torre circolare e i resti delle spesse mura a indicare la grandiosità del sito originario.[10][11]
Il promontorio è stato oggetto dell'attenzione comunale con un recupero parziale del sito avvenuto a metà degli anni duemila, dotandolo di illuminazione[12], ma è ancora in stato di degrado. Una proposta vorrebbe destinare il promontorio ad orto botanico di piante officinali come complemento della Maison des anciens remèdes[13]. Il sito allo stato attuale è ancora poco studiato dal punto di vista archeologico, anche se alcuni ritrovamenti nella zona confermano l'ipotesi di antichi insediamenti[11].
In località Lillaz nel 2005 il comune ha acquistato i resti del vecchio mulino servito dal canale d'irrigazione de la Riva per valorizzarlo[12], mentre l'edificio detto Baou de la Cura, al villaggio Les Adam, tipico esempio di architettura rurale valdostana, è già stato recuperato e ospita da febbraio 2011 il museo della "Maison des anciens remèdes".
Jovençan è un comune a vocazione agricola. Ha particolare rilievo la viticoltura (si coltivano i vitigni di petit rouge, di gamay e di pinot noir) e l'arboricoltura per le piante da frutto, di cui si occupa dal 1967 la Société coopérative des fruits de Jovençan.
L'altra attività economica di rilievo è l'allevamento di bovini e, in misura minore, di ovini, con la corrispettiva produzione casearia[16].
^ab"Mon clocher. Paroisse de Jovençan", L'Echo de nos montagnes. Bulletin paroissial du Diocèse d'Aoste, XXXV, n. 12, Issogne: Tipografia parrocchiale, dicembre 1994, pp. 76-80.
^abAA.VV., Jovençan, pubblicato in occasione del XXVII Concours Cerlogne, Jovençan, 8-9-10 mai 1989, con la collaborazione di Sandro Pépellin e Andreino Colliard, Quart (Aosta), Musumeci ed., 1989.
^ab"Mon clocher. Paroisse de Jovençan", L'Echo de nos montagnes. Bulletin paroissial du Diocèse d'Aoste, XLVI, n.10, Issogne: Tipografia parrocchiale, ottobre 2005, pp.108, 112-113.
^Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN978-88-7032-878-3.