Arliod, Arsanières, Buthier, La Bédégaz, Caravex, La Caou, Chambavaz, Le Champex, Champ-Long, Champ-Lorençal, Champorcher, Le Château, Le Châtelair, La Chériéty, Chez-Courtil, Chez-Henry, Chez-Percher, Chez-Roncoz, Chez-Roux, Chez-Sentin, Clémencey, La Clusaz, La Colière, La Condéminaz, Les Côtes, Cré, Les Croux, La Faverge, Les Fiou, La Forge, Le Gorrey, Lexert, Les Maisonnettes, Meylan, La Minchettaz, Mont-Joux, Le Moré, Le Moulin, Pierre-Besse, Le Petit-Quart, Le Plan-du-Château (capoluogo), Plan–Meylan, La Côte-du-Planet, Le Planet, La Ressaz, Rovin, Roisod, Savin, Seissinod, Tercinod, Valcartey, Variney, Véclos, Véfan, Alpe-Ronc, Ronc-Parmé, Rebiache, Peroula, Pleyère
In inverno le temperature sono particolarmente rigide. La Valpelline è conosciuta localmente come Combe Froide (in francese) o Coumba fréda (in patois), cioè "valle fredda".
Origini del nome
Il toponimo Gignod potrebbe derivare dal nome latino di persona Gennius con l'aggiunta del suffisso -od che indica possesso[6].
Lo stemma comunale riproduce, con il capo d'argento anziché d'oro, il blasone della casata dei Pallavicino.
Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento il comune fece occasionalmente uso dello stemma dei nobili De Gignod (o De Gignio), cosignori del luogo, citati in vari documenti tra il 1281 e il 1409, che portavano: d'oro al castello turrito di due pezzi e merlato alla guelfa, il tutto di rosso, murato di nero e aperto del campo, cimato da un corvo di nero, passante sulla cortina.[9]
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di nero.
Monumenti e luoghi d'interesse
la chiesa parrocchiale di Sant'Ilario
il castello di Gignod, scomparso, i cui ruderi servirono alla costruzione della chiesa parrocchiale[10][11]
la casaforte di Archiéry, a valle della torre di Gignod, documentata dal 1409; restaurata nel 1596 per volere del prevosto della cattedrale di Aosta, Antonio d'Avise, conserva alcune finestre in pietra lavorata.[11][12]
nella casaforte Caravex, in località Caravex, ha sede la Maison de l'Artisanat International - MAIN, temporaneamente chiusa[13]
In Frazione Capoluogo, nella "Maison des associations", ha sede la biblioteca comunale.
Eventi
Féta di teuteun[15] - ad agosto, sagra del teuteun, mammella bovina salmistrata tipica valdostana;
Processione alla punta Chaligne (2608 m slm), ogni anno il 16 agosto, in segno di ringraziamento dei sopravvissuti alla peste del Seicento, che decimò la popolazione. Un corteo parte anche dalle località della collina di Aosta (Arpuilles, Cache, Champailler, Entrebin, Excenex, Laravoire, Signayes, Vignole et Cossan). In vetta viene in seguito celebrata la messa.
Carnevale della Combe Froide
A carnevale, di grande interesse la sfilata delle Landzette, le maschere tradizionali della Coumba Freida. Tali maschere sono ispirate alla divisa delle truppe napoleoniche, che seminarono il terrore al loro passaggio nel maggio del 1800. Per esorcizzare questo evento, la popolazione della Coumba Freida, la zona della Valpelline e della Valle del Gran San Bernardo, ha elaborato nei secoli una coloratissima parodia delle divise militari dell'epoca, e il giorno del carnevale percorrono tutti i comuni delle due vallate in maniera estremamente chiassosa e festosa.
Economia
Artigianato
Per quanto riguarda l'artigianato, importante è la lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di vari oggetti, tra i quali scatole e armadietti.[16]
In località Variney ha sede un centro acquatico dotato di una vasca da 25 metri, spogliatoi, front desk e bar. La struttura offre inoltre una seconda vasca di 10 metri per 10 metri con profondità di 1,2 metri dotata di getti per l’idromassaggio, le cascate d’acqua per la cervicale, chaise longue, spazio per acquagym, e una zona benessere con sauna e bagno turco[20]. A completare la struttura vi è una palestra, utilizzata come impianto casalingo dalle formazioni pallavolistiche del Volley Grand Combin.
Note
^abDato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
^Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN978-88-7032-878-3.