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Origine del nome
L'etimologia del nome Émarèse è piuttosto complessa, ma pare spiegare la disposizione dei villaggi principali. Se si confrontano i termini Émarèse, Érésaz (pron. fr. AFI: [eʁeza] - anche francesizzato in Érèse) e Sommarèse, si può considerare Érésaz come parola base. Secondo alcuni studiosi, Érésaz deriva dal nome latino arcensis, che significa pianoro (cf. villaggio di Arcésaz - pron. fr. AFI: [aʁseza] - a Brusson). Dunque Sommarèse sarebbe l'unione di summo + arcensis, cioè "pianoro superiore", mentre Émarèse, ossia imo + arcensis, significherebbe "pianoro inferiore".
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Storia
In frazione Cheissan nel 1968 è stato ritrovato un tumulo protostorico[8].
Nel XVII secolo il comune venne comprato da una famiglia nobile della collina di Châtillon, i Decré, proprietari di una torre in frazione La Tour. Dopo l’acquisizione del paese, vennero chiamati Decré d’Émarèse.
Nel 1630, come tutti i comuni valdostani, la sua popolazione venne decimata dalla peste.
Il papa Alessandro III cita la parrocchia di Émarèse nella bolla del 20 aprile 1176. Successivamente la parrocchia fu eliminata e accorpata a quella di Saint-Germain, ma fu poi ricreata nel 1747 per volontà del vescovo di Aosta Jean-François de Sales. Il campanile mantiene il suo aspetto quattrocentesco, nonostante le monofore murate e i muri perimetrali in pietra intonacati. Il catasto del Regno di Sardegna relativo alla parrocchia di Émarèse, terminato in data 11 novembre 1771, recensisce 5.968 appezzamenti ripartiti tra 201 proprietari-contribuenti, corrispondenti a 45 diversi nomi di famiglia.
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Giunta Regionale del 30 settembre 2003.[9]
«Inquartato: il primo troncato d'argento al sole di rosso e d'azzurro al crescente volto figurato d'argento (famiglia Roncas); il secondo di rosso, alla banda d'argento ripiena d'azzurro, seminata di raggi d'oro alternati moventi dagli orli (famiglia Decré); il terzo di nero, al leone d'argento armato e lampassato di rosso (Ducato d'Aosta); il quarto d'azzurro, allo scaglione d'oro, accompagnato da tre spade d'argento, le due superiori inclinate nel senso dello scaglione, al capo d'oro (famiglia Vagina). Lo scudo è sostenuto da un cartiglio col motto: «Pro aris et focis». Ornamenti esteriori da Comune. Nastri portanti i colori dello Stato e della Regione»
(D.P.G.R. n. 752 del 30 settembre 2003)
Nello stemma sono riuniti gli emblemi delle tre famiglie nobili che sono state investite della signoria del luogo, con il leone d'argento in campo di nero, simbolo del Ducato d'Aosta.
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di nero.
In località Érésaz ha sede il centro studi multimediale abbé Joseph-Marie Trèves
Economia
Come per gli altri comuni di questa altitudine della Valle d'Aosta, Émarèse è principalmente e da sempre un comune vocazione agricola.
Tra la fine del XIX secolo e fino agli anni settanta del Novecento circa, l'economia locale è stata influenzata dalla lavorazione dell'amianto della Società Italiana Amianto. Sul territorio comunale oltre alla cava insiste anche la discarica di inerti contenenti amianto; nel 2011 è stato approvato il piano di bonifica e di messa in sicurezza del sito principale di Chassan-Settarme, oggi in attesa di attuazione.[11][12]
L'area nel 2012 è stata indicata come SIN dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti.[13]
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
^Franco Mezzena, Sondaggi al tumulo protostorico di Cheissan, Bollettino della Soprintendenza per i Beni Culturali della Valle d’Aosta, n. 0, 2002-2003, p. 28.
^Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN978-88-7032-878-3.
Bibliografia
Geologia
I minerali del giacimento d'amianto di Emarèse (Ao), in Rivista mineralogica italiana, 3, 1981, pp. 85–90
Paolo Castello, Giancarlo Cesti, Le miniere d'oro di Emarèse, pp. 97–102
Paolo Castello, Il giacimento d'amianto di Emarèse, in Revue valdôtaine d'histoire naturelle, 28, 1974, pp. 63–67
Paolo Castello, Note sulle mineralizzazioni a ferro-rame, magnetite e manganese di Châtillon, Verrès e Emarèse (Valle d'Aosta) del complesso piemontese dei calcescisti con pietre verdi, in Revue valdôtaine d'histoire naturelle, 1990, n. 44, pp. 42–50
Ingegneria idraulica
Joseph Trèves, L'ancien rû d'Emarèse, Aoste: Imprimerie catholique, 1916
Le Ru Corthod: recueil de textes, a cura del Centre culturel de Challand-Saint-Anselme, Quart: Musumeci, 1986
Storia
Giancarlo Forte, Denari e decime a Saint-Germain di Montjovet, Champdepraz e Emarèse, 2002