Il comune di Quart occupa la parte orientale della plaine[5] e costituisce una parte della sua zona commerciale, formata dalla regione Amérique. Con i suoi 62 km quadri, è uno dei più estesi della Valle d'Aosta.
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Origini del nome
Il toponimo deriva dal latino quartus, in quanto Quart si trova ad quartum ab Augusta lapidem[7], a quattro miglia romane da Augusta Praetoria (l'odierna Aosta). L'unica pronuncia corretta è quella alla francese, "car", sebbene oggi tra i non-valdostani sia abbastanza diffusa la variante scorretta "kuàrt".
Durante il Medioevo Quart faceva parte dei possedimenti dei signori della Porta Sancti Ursi (Seigneurs de la Porte Saint-Ours), che risiedettero all'interno della Porta Prætoria di Aosta fino al XII secolo e che si arricchirono grazie alle tasse sul passaggio e al controllo sulle fiere e sui mercati che si svolgevano nel Bourg Saint-Ours, il borgo della Collegiata di Sant'Orso di Aosta.
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica del 16 agosto 1952.
Stemma
«Di argento, al castello di rosso, murato di nero, torricellato di due pezzi laterali merlati alla guelfa, di tre, aperto del campo e finestrato di nero, i merli del castello alla ghibellina, all'orso bianco passante alla base della porta. Ornamenti esteriori da Comune.[9]»
Lo stemma riprende, con piccole variazioni, il blasone dei nobili de la Porte de Saint-Ours che era d'argento, al castello a due torri di rosso, murato di nero e merlato alla guelfa, aperto del campo, all'orso di nero, collarinato d'argento, passante alla base della porta e ad essa incatenato di nero.
Gonfalone
«Drappo partito di bianco e di rosso riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopradescritto con l'iscrizione centrata in argento "Comune di Quart".[9][10]»
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Oltre alla chiesa parrocchiale di Sant'Eusebio, risalente nella struttura attuale alla fine del XVII secolo, sono di notevole interesse il monastero femminile carmelitano "Mater Misericordiæ" in località Villair, inaugurato nel 1989 e visitato in due occasioni da Giovanni Paolo II, e l'eremo del Beato Emerico (Émeric o Ayméric de Quart)[11], dedicato al beato che fu vescovo della diocesi di Aosta nel XIV secolo.
L'eremo del Beato Emerico
La chiesa di Villefranche
Architetture militari
Il comune è dominato dal castello dei signori di Quart, costruito verso il 1180 e ampliato in vari periodi successivi. Si trova in località Villair ed è stato riaperto al pubblico nel 2009 dopo un restauro.
Sopra Villefranche, che fu un borgo fortificato protetto da mura sotto Giacomo di Quart, si trova la Tour de Chétoz o Chéttoz, un'antica torre di segnalazione detta tornalla.
Un'altra torre di segnalazione a pianta quadrata è presente a Ville-sur-Nus.
In località Villefranche si trova la casaforte di Villefranche, della fine del XV secolo[12].
La casaforte di Povil o castello La Tour Povil, a Povil, oggi trasformata in cascina.
Tra gli eventi più importanti si segnalano i carnevali di Villefranche e del Villair, quest'ultimo denominato Quart-Naval (omofono della parola francesecarnaval, che significa "carnevale")[18].
Cucina
Tra i prodotti tipici si segnala il cotechino di Quart.[19]
Economia
Le attività prevalenti sono da sempre l'allevamento, la produzione lattiero-casearia e l'agricoltura, favorita a partire dal XIII secolo dalla costruzione dei Rû (pron. rü), importanti canali irrigui, per sfruttare al meglio l'ottima esposizione del comune all'adret. Il primo fu il Rû Prévôt, costruito alla fine del Duecento per volontà del prevosto della cattedrale di Aosta Pierre de Quart, al quale è dedicato, per condurre le acque del Buthier dall'alta Valpelline fino a Quart.
^Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN978-88-7032-878-3.