Il toponimo è una parola composta da due parti, tanto in lingua latina quanto in quella germanica-walser. La parola "Borgo" (Burgus, in latino; Burg, in lingua walser), indicativa il “centro rurale fortificato" abitato dal popolo, in contrapposizione al castrum o castellum, dimora del signore; mentre "Sesia" è in riferimento al fiume Sesia che scorre attraverso la cittadina.[6][9][10]
Storia
Fondata nel 14 a.C. da popolazioni native, è stata ribattezzata Seso dai latini ed ha assunto vari nominativi nel tempo (es. Borgofranco) fino all'odierno Borgosesia.
Le famose giubbe rosse indossate dalle milizie guidate da Giuseppe Garibaldi - i famosi Garibaldini - furono tessute a Borgosesia negli stabilimenti corrispondenti all'attuale ditta Zegna Baruffa Lane Borgosesia, già Manifattura Lane Borgosesia. Uno di questi cimeli originali è conservato presso la biblioteca civica locale.
Durante la seconda guerra mondiale la cittadina ed la Valsesia in generale furono interessate da duri scontri tra i partigiani, capitanati da Cino Moscatelli, e le milizie repubblichine. Il 22 dicembre 1943, dopo un primo vasto rastrellamento, i militi della 1ª Legione d'Assalto "M" "Tagliamento" guidati da Merico Zuccari fucilarono dieci uomini, tra cui l'ex podestà di Varallo, lungo il muro della chiesa di Sant'Antonio a Borgosesia[11]. Nell'aprile 1944 fecero ritorno a Borgosesia i militi della "Tagliamento", nuovamente impegnati in una spietata repressione anti-partigiana. L'11 aprile fucilarono tre partigiani in piazza Frascotti[12] ed il 18 luglio ne assassinarono altri sei presso il cimitero[13]. Il giorno seguente quest'ultima strage i tedeschi assaltarono le frazioni di Rozzo, Lovario, Bastia e Marasco uccidendo complessivamente sedici civili[14].
Borgosesia è anche ricordata per essere la città in cui il partigiano e poi senatoreCino Moscatelli, una delle figure di spicco delle Brigate Garibaldi a livello nazionale, incentrò la sua attività, ingaggiando terribili scontri con le forze nazifasciste anche in prossimità della città (numerosi i monumenti ai giustiziati in città e nei boschi limitrofi).
Simboli
Lo stemma del comune di Borgosesia è stato riconosciuto con D.P.C.M. del 27 gennaio 1959[15] e raffigura un’aquila al volo spiegato, posta su due monti di verde, tra i quali defluisce un fiume.
Il gonfalone municipale, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 5 marzo 1959, è un drappo di azzurro.[16]
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, situata in piazza Martiri, è stata costruita in stile barocco nella seconda metà del XVII secolo;[6] in seguito, nel 1852 è stata arricchita da una facciata neoclassica[6] Al suo interno sono conservati:
Il Carnevale di Borgosesia, che si svolge dal 1854: mentre tutti gli altri carnevali di rito romano terminano con il Martedì grasso, il carnevale borgosesiano vive il suo atto conclusivo nel primo giorno di Quaresima, per inscenare con un lungo corteo una sorta di funerale del carnevale stesso.[7]
Istruzione
Musei
Museo Etnografico e del Folklore Valsesiano, situato nello storico edificio della Manifattura Lane, in Via delle Manifatture n° 10, dal 1977 offre un'esposizione dedicata agli usi e costumi tradizionali della valle.[18][19]
Museo di archeologia e paleontologia Carlo Conti, inaugurato nel 2007 e dedicato allo scultore Carlo Conti, il museo conserva materiale paleontologico derivante dalle cavità presenti nel vicino Monte Fenera nonché materiale rinvenuto negli anni '10 da Carlo Conti.[18][20]
Geografia antropica
Frazioni
Agnona, Albergate, Aranco, Bastia, Bettole, Brina, Cà di Rondo, Cadegatti, Caggi, Calco di mezzo, Calco inferiore, Calco superiore, Caneto, Cardolino, Cartiglia, Cascina Agnona, Cesolo, Costa di Foresto, Costa inferiore, Costa superiore, Cravo, Fenera Annunziata, Fenera di mezzo, Fenera San Giulio, Ferruta, Foresto, Fornace, Frasca, Gianinetta, Guardella, Isolella, Lovario, Marasco, Molino delle Piode, Montrigone, Orlongo, Pianaccia, Pianezza, Plello, Rozzo, Sella, Torame, Trebbie, Vanzone, Valbusaga, Valmiglione, Villa San Giovanni.
Le frazioni di Agnona, Aranco, Ferruta, Foresto, Isolella e Vanzone, fino al 1928, costituivano comuni autonomi.
Economia
Borgosesia continua a puntare per quanto riguarda la propria economia su attività di tipo industriale.[21] La città è collocata a cavallo tra due importanti distretti industriali: quello laniero, che ha il proprio centro in Biella, e quello della rubinetteria e del valvolame, tipica della adiacente zona del Cusio.
In entrambi questi settori trovano collocazione a Borgosesia alcune importanti aziende, a cui si affiancano numerose piccole e medie imprese dell'indotto.
La città è rappresentata sportivamente dal Borgosesia Calcio (Serie D), dagli Eagles Barberi Valsesia (serie D regionale) nel basket e dal Valsesia Team Volley per la pallavolo.
È presente un funzionale centro sportivo che assicura l'attività di diverse discipline quali il nuoto, il tennis, rugby e l'atletica leggera, oltre che il calcio a cinque. Per l'attività calcistica c'è inoltre lo stadio comunale.
^Sergio Gilardino, I Walser e la loro lingua dal grande nord alle Alpi. Dizionario della lingua walser di Alagna Valsesia, Magenta, Centro Studi Zeisciu, 2008