Il nome Malpensa deriva dalla vicina corte lombarda di Cascina Malpensa, che è situata a Somma Lombardo. La cascina, sorta alla fine del secolo XVIII, venne costruita su un'area precedentemente mai sfruttata a causa dell'acidità del terreno che faceva morire qualsiasi pianta, proprio per questo si guadagnò presto il nomignolo di "Mal pensàa" che in lingua lombarda significa "mal pensata"[9]. Il toponimo è attestato anche altrove in Lombardia (ad esempio, la Malpensata è un quartiere della città di Bergamo nonché di varie contrade in provincia di Lecco). Pertanto, etimologicamente, la pronuncia corretta del nome dovrebbe essere accentata sulla sillaba finale del participio passato (mal pensà). L'aeroporto viene solitamente indicato al femminile (la Malpensa).
Storia
Origini
Nel 1909 gli industriali Giovanni Agusta e Gianni Caproni avevano creato presso la cascina Malpensa un campo d'aviazione per far volare i propri prototipi; con l'aggiunta di alcune strutture militari il campo crebbe e divenne anche campo scuola di pilotaggio.[10] Nel 1917 vi operava la locale Sezione Difesa dotata di Savoia-Pomilio SP.2 e dall'aprile 1918 di Savoia-Pomilio SP.3.
Aeroporto Città di Busto Arsizio
Dopo la seconda guerra mondiale, il 28 maggio 1948 alcuni industriali e politici della zona, capeggiati dal cavaliere Benigno Ajroldi, presidente dell'allora Banca Alto Milanese, si fecero carico del ripristino postbellico e ne assunsero la gestione con l'obiettivo di farne nodo di sviluppo per l'industria dell'Altomilanese. La pista di volo, danneggiata dalle truppe tedesche al momento della loro ritirata alla fine della seconda guerra mondiale, venne ripristinata e allungata a 1 800 metri, e l'aeroporto fu dotato di una piccola aerostazione costituita da una baracca in legno. Il 21 novembre 1948, con l'atterraggio di un quadrimotore Breda BZ308 pilotato dall'asso dell'aviazione Mario Stoppani, venne ufficialmente aperto al traffico civile e assunse la denominazione di Aeroporto Città di Busto Arsizio.
Alla fine del primo anno d'attività (1949), sull'aeroporto di Malpensa si registrarono in arrivo e in partenza 1 366 velivoli, 12 287 passeggeri e un movimento di merci di 593 tonnellate. Il 2 febbraio 1950, alla presenza dell'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia James Dunn, venne effettuato con un Lockheed Constellation della TWA, il primo collegamento aereo diretto con New York. Dal 1949 al 1952 gli aerei assistiti annualmente passarono da 683 a 1 736 e i passeggeri da 11 401 a 56 963. Nel 1952 operavano su Malpensa una decina di compagnie aeree straniere, oltre ad Alitalia e LAI, con una dozzina di voli giornalieri in totale.[11]
Nella primavera del 1952, il Comune di Milano entrò nella Società Aeroporto di Busto fino ad assumerne progressivamente il controllo. Allo stesso tempo lo Stato, con la "Convenzione del 23 aprile", affidava per vent'anni la costruzione, l'allestimento e l'agibilità dell'aeroporto, civile e privato, alla società.[11]
Il problema principale per lo sviluppo della Malpensa come scalo aeroportuale milanese restava la distanza (45 chilometri) da Milano. Il progetto di collegamento ferroviario diretto, tramite un raccordo tra Cascina Costa e la linea Milano-Domodossola con corse frequenti ed esclusive, resterà ancora solo sulla carta. Anche per questo, nel 1950 il Comune di Milano decide di mantenere agibile l'aeroporto di Linate, e nel 1954 una commissione tecnica concludeva necessario l'ampliamento del Linate Forlanini come polo per i traffici nazionali e a breve raggio, focalizzando invece sulla Malpensa le rotte intercontinentali.[11]
Nel maggio 1955 anche la Provincia di Milano entrò a far parte della compagine societaria e l'assemblea degli azionisti deliberò di modificare la denominazione sociale in Società Esercizi Aeroportuali (SEA) e di trasferire la sede legale da Busto Arsizio a Milano. La gestione di Linate e Malpensa veniva così unificata. Quell'anno Malpensa registrò 4 870 movimenti aerei, 255 126 passeggeri e 3 010 tonnellate di merce. Nel 1957 lo Stato garantiva il consenso alla costruzione della pista di Linate in contemporanea coi lavori per l'ammodernamento di Malpensa, con una concessione trentennale alla SEA che, nel caso di Malpensa, sarebbe stata poi prorogata di altri trent'anni nel 1971 per realizzare l'ampliamento a sud, e di ulteriori trenta nel 1985 per il progetto "Malpensa 2000".[11]
A Malpensa il progetto del prof. Francesco Aimone Jelmoni e dell'architetto Vittorio Gandolfi, entrambi del Politecnico di Milano, prevedeva due piste parallele sull'asse nord-sud, di 2 628 (pista ovest) e 3 915 metri (pista est), con un raccordo di rullaggio e un'aerostazione passeggeri sul piazzale di sosta aeromobili. I lavori presero il via il 19 aprile 1958. Il progetto tuttavia, a causa delle ristrettezze finanziarie della società, fu attuato solo parzialmente. Le due piste, entrambe di 2 600 metri, vennero completate entro dicembre 1958.[11]
Aeroporto intercontinentale milanese
Dal 1959 entrano in funzione i primi aeroplani civili con propulsione a reazione, dando inizio all'era del getto. Dal giugno 1960 l'Alitalia apre un collegamento Malpensa-New York con quadrigetti DC-8, seguita in novembre dalla TWA con i similari Boeing 707.[11]
Tra l'agosto e il settembre del 1960, in corrispondenza dell'apertura della nuova pista di Linate, tutti i voli nazionali ed europei allora operanti sullo scalo situato nella brughiera gallaratese furono trasferiti all'Aeroporto di Milano-Linate, nonostante le resistenze di Alitalia; Malpensa si ridusse a essere l'aeroporto intercontinentale di Milano e del Nord Italia, con voli per il Nord e Sud America.[11]
I criticati collegamenti con Milano migliorano a partire dal 1962, con l'apertura del raccordo con l'autostrada Milano-Varese, a spese della SEA.
Nel 1965 la pista principale, che con 3’915 metri di lunghezza a quell'epoca risultava essere la più lunga d'Europa, fu dotata di un impianto luminoso di avvicinamento Calvert e di un sistema per l'atterraggio strumentale (ILS) di categoria II; successivamente l'aeroporto è stato dotato su entrambe le piste di sistema per l'atterraggio strumentale di categoria III. L'aerostazione originaria, costruita tra il 1958 e il 1962 e progettata dall'architetto Vittorio Gandolfi, è stata negli anni più volte sviluppata e corrisponde sostanzialmente al Terminal 2.
Durante gli anni sessanta si sviluppa una tensione costante tra i partner tecnici - SEA e Alitalia - e il fronte politico, a livello nazionale quanto locale, circa i programmi di espansione dell'aeroporto. Vari progetti vennero redatti negli anni 1970. La decisione finale, dietro spinta di Alitalia, fu che Malpensa dovesse porsi come alternativa ai maggiori aeroporti intercontinentali europei (Parigi, Francoforte, Zurigo, Londra).[10] La "Mega Malpensa" viene prevista dalla legge n. 420/1971, e il piano regolatore generale viene approvato con il Decreto ministeriale n. 350/22 del 24 giugno 1972, considerato dai critici "un progetto faraonico incompatibile con il territorio e con l'ambiente".[12]
Nel luglio 1970 Malpensa accoglie il primo wide bodyBoeing 747 (Jumbo jet) dell'Alitalia, utilizzato sulla rotta del Nord Atlantico. La crescita del mercato delle rotte nordamericane con l'arrivo di altre compagnie mise presto in difficoltà la ricettività dell'aeroporto. La situazione divenne ancora più critica verso la fine degli anni 1980 con l'arrivo di altri vettori - la Pan Am e la United Airlines, e poi anche la Delta Air Lines, la Japan Airlines e la South African Airways - e con l'apertura delle rotte verso la costa del Pacifico. Per farvi fronte venne costruito un nuovo edificio per le partenze, lasciando l'aerostazione, ristrutturata, ai soli arrivi.[11]
Malpensa 2000
Nel marzo 1980 la Regione Lombardia approva il primo ampliamento di Malpensa. L'anno successivo, in ottobre, la SEA tenta di presentare un nuovo piano regolatore generale che include la costruzione di una terza pista, ma la Regione lo blocca. Il terzo piano regolatore di Malpensa, consegnato dalla Regione ai comuni del consorzio e da questi approvato nel 1984, esclude ogni nuova terza pista.[12]
L'anno successivo, con la legge n. 449/1985, lo Stato dà mandato alla SEA di redigere il nuovo piano regolatore generale aeroportuale di "Malpensa 2000". Il progetto include investimenti per 2 000 miliardi di lire per realizzare le strutture aeroportuali e i necessari collegamenti viari e ferroviari, con l'obiettivo di 400 voli al giorno da alimentare tramite il trasferimento di 20 voli intercontinentali Alitalia da Fiumicino, e di due terzi dei voli internazionali da Linate. Una volta a regime, a Linate sarebbero dovuti restare solo i collegamenti Roma-Milano.[13]
Il ministero dei trasporti si era impegnato a trasferire gradualmente a partire dal 1986 il traffico internazionale da Linate a Malpensa, riservando Linate ai soli voli nazionali. Anche il collegamento ferroviario tra le due aerostazioni e il centro città risultava ormai improrogabile. Il dibattito su questi temi portò infine alla definizione del progetto "Malpensa 2000", con la costruzione di una nuova aerostazione a ovest delle piste (nuovo Terminal 1, inaugurato nel 1999).[11]
Dal dicembre 1994, con decisione del Consiglio UE, Malpensa viene inserita tra i 14 progetti prioritari della rete Trans European Network (TEN), che in base alla Decisione 1692/96/CE sono sottoposti a valutazione di impatto ambientale (VIA).[12]
Nell'autunno 1997 il decreto del ministro dei trasporti Burlando, che fissa la data di apertura di Malpensa 2000 al febbraio 1999, avvia una disputa a tre livelli. Nove compagnie aeree (tra cui British Airways e Lufthansa) fanno esposto alla Commissione europea per violazione delle norme sulla concorrenza, per la posizione di favore garantita ad Alitalia, concessionaria unica dei voli Milano-Roma, e quindi dell'aeroporto di Linate. Anche il Comune di Roma, guidato da Francesco Rutelli, si oppone al trasferimento dei voli da Fiumicino, opponendosi a Milano, Lombardia e SEA. Alitalia, intanto, si è impegnata con l'olandese KLM a usare Malpensa come scalo intercontinentale per tutti i voli in code sharing. Il Commissario europeo Neil Kinnock avvia un'indagine, e la Commissione comunica l'illegittimità del decreto Burlando poiché i collegamenti viari e ferroviari tra Milano e Malpensa non sono completati. Il governo Prodi dovrà riscrivere il decreto (Burlando-bis), consentendo alle compagnie straniere di utilizzare ancora Linate fino a un terzo dei voli del 1997. L'Antitrust italiano richiede inoltre che Air One (considerata una piccola compagnia) possa continuare a operare più voli da Linate di quanti consentiti dal decreto.[13]
L'attuazione del decreto Burlando-bis produce un aumento di 12 milioni di passeggeri l'anno del traffico su Malpensa, di fatto oltrepassando immediatamente i limiti massimi previsti dal piano regolatore generale, intesi da raggiungersi progressivamente entro il 2005. La valutazione d'impatto ambientale viene depositata dalla SEA ex post solo il 2 luglio 1999, dopo richiesta del ministero dell'ambiente, e nonostante le resistenze del ministero dei trasporti. Dopo richieste di integrazioni e 70 osservazioni (negative) di cittadini e associazioni, il 25 novembre 1999 il ministero dell'ambiente emette il decreto n. 4231 di valutazione d'impatto ambientale e, nel prendere atto "della situazione di fatto creata dall'apertura al traffico di un aeroporto che, essendo ricompresso nella Trans European Network, non è stato preventivamente valutato nell'ambito di una procedura di VIA conforme ai dettati della Direttiva 85/337/CEE", esprime "giudizio di compatibilità ambientale negativo sull'ulteriore incremento dei voli all'aeroporto di Malpensa, tale progetto di incremento dei voli potrà esser riesaminato a valle dell'attuazione del percorso di minimizzazione sopra individuato". Il 13 dicembre il premier Massimo D'Alema, ritenendo di dirimere un conflitto tra il Ministero dell'Ambiente e quello dei Trasporti, ignora il parere negativo del primo e conferma in un decreto del Consiglio dei Ministri il trasferimento di ulteriori voli da Linate dal 15 dicembre, prescrivendo precisi interventi di mitigazione dei disagi ambientali. Il giorno successivo la Commissaria europea Loyola de Palacio sospende tale trasferimento, ritenendo insufficienti le garanzie a tutela dell'ambiente. Nel marzo 2000, nonostante la mancata attuazione degli interventi previsti dal decreto D'Alema, il ministro dei trasporti Bersani conferma il via libera al trasferimento dei voli da Linate a decorrere dal 20 aprile 2000, nonostante il nuovo parere negativo della Commissione europea.[12]
Malpensa raggiunge il record di 24 milioni di passeggeri nel 2007 - ma secondo gli studi SEA avrebbe capacità fino a 30 milioni. Negli anni successivi, complice la crisi economica e finanziaria, la media si stabilizza attorno ai 18 milioni. Il progetto Malpensa 2000, costato ai bilanci pubblici in totale circa 5 miliardi di euro, ha così aumentato solo di un terzo la portata passeggeri.[14]
Nel 2007 e 2008, a causa della crisi di Alitalia, Malpensa viene abbandonata dai voli passeggeri e cargo della ex compagnia di bandiera, perdendo 8,5 milioni di passeggeri solo per i transiti.[15]
Il terzo satellite e il restyling per Expo
Il terzo satellite del Terminal 1 viene aperto al pubblico il 13 gennaio 2013. Si completa così la visione di "Malpensa 2000" attivata negli anni 1990 su progetti degli anni 1970 e studi degli anni 1960. Ciò si nota anche dalle soluzioni architetturali adottate: i modelli di aerostazione a “satellite collegato".
Con il nuovo satellite si aggiungono 26 nuovi banchi di check-in che portano il totale a 260 presenti nello scalo. Il satellite dà inoltre la possibilità di 41 nuovi gate, alcuni che permettono l'imbarco simultaneo sui due livelli dell'Airbus A380.[16] Questo satellite, oltre a ospitare le compagnie aeree che effettuano voli con l'A380, accoglie anche i voli dei vettori sensibili, cioè delle compagnie che, a causa della loro nazionalità, sono ritenute più soggette a eventuali atti terroristici e applicano pertanto particolari misure di sicurezza durante tutte le operazioni aeroportuali (ad esempio El Al e Delta). I voli extra-Schengen vengono quindi gestiti dai satelliti B e C.
È stato ultimato nel maggio 2015 il lavoro di ristrutturazione che prevedeva il rifacimento della zona check-in e della zona partenze con la creazione della "piazza del lusso" e del nuovo satellite C in vista di Expo Milano 2015. Il 20 aprile 2015 viene inaugurato il restyling del Terminal 1, firmato dall'architetto Gregorio Caccia Dominioni, un progetto da 18 mesi di lavoro e 30 milioni di euro per preparare Malpensa ad accogliere i visitatori di Expo 2015.[15]
Nel 2015 l'aeroporto ha vinto il premio "Best European Airport" dell'Aci Europe nella categoria 10-25 milioni di passeggeri.
Dal 27 luglio al 27 ottobre 2019 l'aeroporto della Malpensa, oltre al proprio traffico ordinario, ha accolto anche parte dei voli previsti in arrivo e in partenza dall'aeroporto di Linate, chiuso in tale periodo al pubblico e al traffico aereo per lavori di manutenzione e ristrutturazione.[18]
Il Terminal 2 è stato chiuso a causa della pandemia di COVID-19 nel 2020; dopo tre anni di chiusura la SEA ne ha annunciato la riapertura dal 31 maggio 2023.
Alcuni Comuni si sono dichiarati intenzionati a fare ricorso contro l'intitolazione[19][20]; nel settembre dello stesso anno, il Comune di Cardano al Campo[21], seguito da Milano, Somma Lombardo, Samarate ed altre sei amministrazioni, ha approvato per primo la delibera relativa al ricorso[22], poi depositato al TAR[23] che lo ha respinto nel novembre successivo.[24]
Progetti futuri
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È presente un masterplan a corta-media-lunga durata che consiste nel rifacimento di una parte della pista 35R, nella costruzione di una terza pista, e nella costruzione di un terminal centrale tra le due piste che permetterà di raddoppiare il traffico passeggeri. Alla fine del 2012 è stato presentato un progetto che prevede la costruzione di una terza pista a sud ovest dell'aeroporto, e di un terminal centrale alle due piste attuale. L'area diboscata equivarrebbe a un terzo delle nuove aree boschive, composte da alberi piantati per sostenere il parco del Ticino.[25] Il progetto è stato ritirato nell'agosto 2014 per essere ritoccato e ripresentato nel 2015. Il costo dell'opera è stato quantificato in oltre 6 miliardi di euro, ripartiti in 1,3 miliardi per l'aeroporto in sé e 5 miliardi di infrastrutture che lo collegano alla rete dei trasporti.[26]
Nel mese di novembre 2015 è stato presentato un nuovo masterplan che prevede l'ampliamento della zona cargo e aumento delle uscite e entrate rapide per le due piste. Il tutto permetterà di aumentare i movimenti orari fino a 76 dall'attuale 63.
Nel 2019 viene presentato il nuovo masterplan Malpensa 2035, con l'obiettivo di potenziare lo scalo a livello europeo.[27] Il piano di sviluppo ha suscitato numerose critiche sul territorio, soprattutto da parte di associazioni ambientaliste, per l'impatto sull'ecosistema locale.[27] Nel 2022 il Ministero dell'Ambiente ha bocciato la Valutazione di Impatto Ambientale, e il governo, che ha approvato il masterplan nell'ottobre 2023, ha imposto la revisione del progetto affinché si trovi un compromesso fra le esigenze di sviluppo e quelle ambientali.[27]
Operazioni
Dati tecnici
L'aeroporto della Malpensa è dotato di due piste parallele, lunghe entrambe 3.920 metri e larghe 60 (classificazione ICAO 4F), orientate a 346° (o 166°, a seconda della direzione di utilizzo) e distanti tra loro 808 m; la 17L, la 35L e la 35R sono dotate di ILS e tutte hanno il sistema PAPI. Normalmente, durante il giorno, vengono usate le due piste orientate a 346° (alternativamente per le partenze e gli arrivi), mentre le testate 17 sono attive solo in caso di vento particolarmente sfavorevole. Viceversa, durante gli orari notturni, a causa delle procedure anti rumore, viene usata solo la 35L per gli atterraggi e la 17R per i decolli. Ogni terminal è dotato di un proprio piazzale di sosta aeromobili.
L'Aeroporto di Milano - Malpensa vanta un primato europeo e mondiale: un'area all'interno del complesso aeroportuale, denominata Area S1, che ha lo scopo di individuare, fermare e trattenere i corrieri della droga che, per sfuggire ai controlli doganali condotti con l'ausilio di cani antidroga, ingeriscono ovuli di droga da espellere in un secondo tempo.
Riguardo alla sicurezza dei voli in fase di decollo e atterraggio, la strumentazione urbanistica comunale contempla le disposizioni del piano di rischio aeroportuale di cui all'art. 707 del codice della navigazione.
Terminal
Terminal
Banchi check-in
Nastri ritiro bagagli
Nomi aree d'Imbarco
Gate totali
Gate a contatto
Note
T1
103
10
A1-A10, A24-A26,
A32-A39,A50-A53,A55-A57,
A59-A61,
B1-B10,B18-B33,
B50-B59.
76
-
Voli low cost non operati da easyJet, voli nazionali, internazionali e intercontinentali
CargoCity è il nome con cui si indica il terzo terminal dell'aeroporto, dedicato ai voli cargo. Attualmente, lo scalo si conferma il primo in Italia per questa tipologia di traffico. Si stima che nello scalo di Milano-Malpensa passi poco più del 55% delle merci trasportate da e per l'Italia via aereo.[28] Il terminal 3 di Milano Malpensa è anche base di molti vettori cargo conosciuti in tutto il mondo. Nel 2015 è iniziata la costruzione di un vasto magazzino di stoccaggio merci. Oltre a questo, FedEx, compagnia all cargo operante sullo scalo, nell'ottobre 2016 ha inaugurato il suo magazzino di stoccaggio ampliando il network di rotte. Molte compagnie aeree non operano sullo scalo con velivoli passeggeri ma solo con aerei merci. La maggior parte delle compagnie aeree che invece operano un servizio passeggeri operano allo stesso tempo voli cargo.
Ai primi di aprile 2016 la compagnia aerea cargo AeroTransCargo ha iniziato le proprie operazioni a Milano-Malpensa operando 4 Boeing 747-400F Cargo.
Ai primi di novembre 2017 la compagnia DHL ha annunciato un progressivo trasferimento del 90% del voli cargo operati su Milano Bergamo su Milano Malpensa per potenziare lo scalo e renderlo uno dei suoi principali hub europei. La compagnia, al pari di FedEx, sta progettando un nuovo magazzino di prima linea nella area cargo di Malpensa.
Statistiche
Rotte domestiche più trafficate da e per Milano-Malpensa (2017)[29]
Nell'anno 2006 l'Aeroporto di Milano-Malpensa ha gestito merci per 419 128 tonnellate, ponendosi al primo posto con una quota pari al 43,592%, sul totale delle merci gestite a livello nazionale. A lavori ultimati, la capacità totale di trattamento delle merci sarà di oltre 500 000 tonnellate annue e consentirà di sviluppare ulteriormente i volumi dell'attività cargo dell'aeroporto.[30]
Nel 2007 lo scalo ha gestito merci per 486 666 tonnellate, con un incremento del 16,1% rispetto all'anno precedente.
Si stima che nel 2012 siano transitate in Italia 894 112 tonnellate di merci delle quali, il 48%, ovvero 414 317 tonnellate sono transitate nel solo scalo di Malpensa. Nel 2015 Malpensa ha superato le 500 000 tonnellate di merci gestite, raggiungendo le 501 000 tonnellate con un incremento dell'8,8% rispetto al 2014. Anche nel 2019 Malpensa si conferma il primo aeroporto d'Italia per il traffico merci: il 56% delle merci totali movimentate in Italia sono transitate da questo aeroporto.
L'aeroporto è collegato a Milano da un servizio ferroviario dedicato chiamato Malpensa Express, operato da Trenord ed accessibile a tariffa dedicata, che collega la stazione del Terminal 2 alle stazioni di Milano Cadorna e Milano Centrale, effettuando fermata anche nelle stazioni di Milano Bovisa Politecnico e Milano Porta Garibaldi; tutte le corse con capolinea a Cadorna e la metà di quelle con capolinea a Milano Centrale fermano solamente, oltre che nelle stazioni milanesi, a Busto Arsizio Nord e Saronno, mentre le rimanenti corse con capolinea a Milano Centrale fermano in tutte le stazioni; il servizio complessivo verso Milano è quindi dotato di treni cadenzati ogni 15 minuti circa. I tempi di percorrenza sono di 47 minuti per le corse da e per Milano Cadorna, di 57 minuti per le corse da e per Milano Centrale che non fermano in tutte le stazioni e e di 1 ora per le corse da e per Milano Centrale che effettuano tutte le fermate.
Per chi arriva in automobile, ci sono aree di consegna e di recupero delle auto nei parcheggi di breve e lunga sosta di entrambi i Terminal. Nei parcheggi ufficiali, sono disponibili 11 000 posti auto al T1 e 6 700 al T2.
L'aeroporto offre anche un servizio di car sharing, che permette la consegna e il recupero di auto degli operatori in apposite aree di parcheggio dedicate.[31]
Note
^Fatti e overview, su fedex.com. URL consultato il 30 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2019).
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