Nato a Trevico (Avellino) il 10 maggio del 1931, poco dopo la nascita si trasferisce con la famiglia a Roma, nel rione Esquilino, dove cresce e frequenta il Liceo classico Pilo Albertelli. Appena quindicenne disegnava vignette che portava alle riviste umoristiche Marc'Aurelio e Il Travaso delle Idee.[2] Ancor prima di laurearsi presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Roma, è un giovane collaboratore dello stesso Marc'Aurelio. Dall'inizio degli anni cinquanta comincia a scrivere sceneggiature di commedie all'italiana, spesso in coppia con Ruggero Maccari. Dalla fine degli anni quaranta collabora scrivendo i testi per diverse trasmissioni di varietà sia radiofonici che televisivi della Rai, tra l'altro è coautore delle scenette settimanali interpretate da Alberto Sordi, tra cui il Conte Claro e Mario Pio.[3]
Ormai Scola è un maestro del cinema italiano e un regista di fama internazionale che realizza film come Brutti, sporchi e cattivi (1976), grottesca commedia delle borgate romane con Nino Manfredi. La storia semplice e poetica di Una giornata particolare (1977), con Marcello Mastroianni e Sophia Loren. Nel 1980 il regista tira le somme della commedia all'italiana ne La terrazza, amaro bilancio di un gruppo di intellettuali di sinistra in crisi, con Ugo Tognazzi, Jean-Louis Trintignant, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni. Nel 1981, lontano dal cinema sociale, il regista confeziona una rigorosa versione cinematografica di un capolavoro della letteratura ottocentesca con Passione d'amore, tratto dal romanzo di TarchettiFosca, con Valeria D'Obici nella parte della protagonista. Nel 1982 affronta la Rivoluzione francese in Il mondo nuovo (1982), in cui Mastroianni interpreta Giacomo Casanova.[5]
Scola riceve un'ottima accoglienza di critica e pubblico quando dirige La famiglia (1987), commedia che ripercorre 80 anni di storia (1906-1986) attraverso la saga di una famiglia con l'interpretazione di Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant. Altri due titoli di un certo rilievo sono Splendor (1988) e Che ora è (1989), entrambi con Mastroianni e Massimo Troisi. Nel 1988 produce la serie televisiva italo-francese in sei episodi Piazza Navona. Nel 1998 gira La cena, sempre con Gassman, la Ardant e la Sandrelli; nel 2001 Concorrenza sleale, con Diego Abatantuono, Sergio Castellitto e Gérard Depardieu; e nel 2003 il semidocumentaristico Gente di Roma. Dieci anni dopo torna inaspettatamente per l'ultima volta dietro la macchina da presa per dirigere il documentario Che strano chiamarsi Federico, dedicato a Federico Fellini nel ventennale della scomparsa, con il quale partecipa fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
Dopo aver ricevuto nel 2009 il premio "Federico Fellini 8½" per l'eccellenza artistica al Bif&st di Bari, ne è stato nominato presidente su proposta del direttore artistico Felice Laudadio;[6] nel maggio dello stesso anno riceve il David di Donatello alla carriera in occasione dei suoi 80 anni.
Muore nella serata del 19 gennaio 2016 a Roma, nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico[10]. La camera ardente e il funerale laico presso la Casa del cinema a Villa Borghese.
Vita privata
Era sposato con la sceneggiatrice e regista Gigliola Fantoni (1930-2022) da cui ha avuto due figlie, Paola e Silvia Scola, le quali hanno entrambe collaborato professionalmente con il padre rispettivamente come aiuto regista e sceneggiatrice, dedicandogli alfine il documentario Ridendo e scherzando e il libro di memorie Chiamiamo il babbo. Ettore Scola, una storia di famiglia.[11]
Al Marc'Aurelio
L'itinerario creativo di Ettore Scola ha inizio alla fine degli anni '40 con le prime collaborazioni al settimanale umoristico Marc'Aurelio; un'esperienza di grande importanza per l'acquisizione di specifiche capacità espressive, attraverso la vignetta e la caricatura e per l'affinamento di un metodo di scrittura basato sulla sintesi del bozzetto, sulla caratterizzazione "a tipage" dei personaggi.
Ettore Scola ha, fin dall'infanzia, una particolare predisposizione verso il disegno caricaturale e la vignetta. Abbozza caricature un po' dovunque, con l'unica finalità del divertimento e i suoi interessi verso la storia e/o gli autori della letteratura si traducono immancabilmente in immagini umoristiche, come testimoniano le tante figurine ritratte in atteggiamenti e tic fra i più disparati, schizzate nelle parti bianche dei superstiti libri di scuola.
Queste prime cellule grafiche contengono, in nuce, l'humour di Scola che caratterizzerà tanta parte della sua produzione.
I nuovi mostri (1977) - episodi L'uccellino della Val Padana, Il sospetto, Hostaria, Come una regina, Cittadino esemplare, Sequestro di persona cara ed Elogio funebre
2012: Gran Premio Torino (restituisce il premio in segno di solidarietà verso i lavoratori precari operanti presso il Museo nazionale del Cinema)[14][15]
«Per la particolarità del suo cinema che è quella di lasciare degli spazi al pubblico, spazi di riflessione autonoma nei quali ognuno può trovare se stesso, i propri sogni, impulsi, desideri, delusioni. È considerato uno dei massimi registi italiani, per molti un maestro» — Roma, 21 febbraio 2001[19]
Cittadinanza Onoraria conferita dal Comune di Viareggio il 21 novembre 2013[20].
Laurea ad honorem in Storia della civiltà contemporanea, conferita dall'Università di Udine il 10 maggio 2011:
«Per il contributo che ha dato alla storia italiana del Novecento e per il suo modo di raccontare le vicende, per cui riesce ad appassionare e a spiegare la storia a tutti, partendo dalle vicende private per arrivare a quelle pubbliche per un intreccio accattivante e accurato».»