Rappresentano un'area collinare di modesta altitudine formata dai resti dell'antico Vulcano Sabatino, del quale rimangono le caldere che costituiscono i laghi di Bracciano e di Martignano nonché quella di Sacrofano e le alture che cingono la Valle di Baccano più diversi rilievi isolati - nati dal collasso di edifici vulcanici minori - come crateri e coni di scorie.
L'area, fittamente ricoperta da vegetazione appartenente al bosco mediterraneo e delle faggete dell'appennino, presenta una particolare morfologia del suolo vulcanico e fa parte del Parco naturale regionale di Bracciano-Martignano. La modesta altitudine è dovuta alla natura “areale” dell’apparato vulcanico sabatino, costituito da piccoli edifici sparsi piuttosto che da un unico complesso centrale come nel caso dei Cimini e dei Colli Albani.
Diversi corsi d’acqua di una certa importanza a livello regionale hanno la loro sorgente nel complesso collinare sabatino per poi confluire nel vicino Tevere o sfociare nel Mar Tirreno. Tra questi troviamo il Mignone, che scorre in direzione est-ovest fino a sfociare nel Tirreno segnando il confino tra la Città metropolitana di Roma Capitale e la Provincia di Viterbo per buona parte del suo percorso; l’Arrone, emissario del Lago di Bracciano, il Cremera - compreso interamente nel Parco Regionale di Vejo - e il torrente Treja, maggiore affluente di destra del Tevere nel Lazio.
All'interno dell'area parco è presente il SIC IT6010034 Faggete di Monte Raschio e Oriolo individuato nel giugno 1996[1] e passato a Zona Speciale di Conservazione (ZSC) nel dicembre 2016[2], un bosco di faggi che si estende per 712 ha, tra i comuni di Bassano Romano ed Oriolo Romano, interessando i rilievi di monte Termine (591 m s.l.m.), Poggio Stracciacappello (567 m s.l.m.), monte Lungo (530 m s.l.m.), i Valloni di Fonte Vitabbia (450 m s.l.m.) e monte Raschio (552 m s.l.m.).
La cima più alta è il Monte Rocca Romana che arriva a 612 m e segna il confine tra le province di Roma e Viterbo e i comuni di Bracciano e Sutri. Le altre cime sono:
^Decreto ministeriale6 dicembre 2016, n. , articolo 1, in materia di "Designazione di una zona speciale di conservazione (ZSC) della regione biogeografica alpina, di una ZSC della regione biogeografica continentale e di 140 ZSC della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Lazio, ai sensi dell'art. 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357" in GU SG n.301 27 dicembre 2016, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 16 ottobre 2019.