La tranvia Lana-Merano era un impianto che collegava dal 1906 al 1950 il comune di Lana a quello di Merano.
Storia
All'inizio del XX secolo il comune di Lana non era comodamente collegato alla crescente rete ferroviaria. Esisteva la stazione di Lana-Postal sulla ferrovia Bolzano-Merano ma era distante dal paese. Si decise quindi di costruire una tranvia che collegasse il comune a Merano, località turistica allora già affermata. Il relativo atto di concessione fu accordato con protocollo R.G. BI n. 16 il 20 gennaio 1906; titolari della stessa risultavano i signori Jakob Köllensperger, Luis Zuegg, Marti Lösch e Franz Stauder[1]. Lo Zuegg ottenne dunque un grosso cliente per la sua centrale idroelettrica costruita nella gola del Valsura nel 1903.
La linea fu inaugurata l'11 agosto dello stesso anno, e aperta al traffico il giorno successivo, mentre la formalizzazione dell'atto di fondazione della società di gestione fu perfezionata il 14 ottobre 1907, con la costituzione della Elektrische Bahn Lana-Meran (LMB), la cui denominazione italiana era Società per Azioni Ferrovia Elettrica Lana di Sopra-Merano[1].
Il traffico risultò fin dall'inizio sostenuto, registrando 38.000 passeggeri il primo mese di esercizio e una media di 50.000 al mese nel 1913. Nel 1921 la società di gestione rilevò l'esercizio della funivia San Vigilio, aumentando ulteriormente il numero dei passeggeri trasportati[1].
Le due guerre mondiali causarono relativamente pochi danni alla linea, ma il crescente traffico automobilistico ridusse man mano i passeggeri. Nel frattempo la società di gestione mutò il nome in Società Anonima Tranvia Lana-Merano, la cui sede era a Lana di Sopra[1].
L'8 maggio 1950 il servizio tranviario tra Lana e Merano terminò e i tram furono sostituiti da autobus.
La lunghezza della linea era di 7,585 chilometri, dei quali 6.520 su sede stradale protetta e il resto in sede promiscua[1]. Lo scartamento adottato era quello metrico.
La tranvia era alimentata con corrente continua a 600 Volt, aveva una pendenza massima del 40‰ e un raggio di curvatura minimo di 35 metri[1].
La velocità massima ammessa lungo la linea era di 28 km/h. Il servizio passeggeri si svolgeva tra le 6 e le 20; la frequenza delle corse era di trenta minuti. Il percorso veniva coperto dai mezzi in circa 28 minuti[1].
Percorso
Da Lana a Maia Bassa la tranvia correva su una sede dedicata accanto alla strada per Merano utilizzando rotaie di tipo Vignoles da 17, kg/m, mentre nella restante parte del percorso e nel centro di Merano proseguiva in sede promiscua utilizzando rotaie di tipo Phoenix di vari tipi.
Il capolinea di Lana di Sopra sorgeva di fronte all'Hotel Teiss e da lì il binario risultava parallelo alla strada comunale. Nell'ordine venivano serviti i paesi di Cermes e Marlengo e altre località minori per un totale di nove fermate, per poi attraversare l'Adige a Maia Bassa grazie a un ponte in ferro e successivamente, servite ulteriori fermate, il Passirio. Il capolinea meranese era posto in piazza del Teatro[1], dov'era possibile l'interscambio con la linea per Foresta.
A Lana era localizzato il deposito-officina aziendale, dotato di tre binari, e dal 1913 era possibile l'interscambio con la ferrovia Lana di Sopra-Postal.
Materiale rotabile
Il parco rotabile della tranvia era composto cinque elettromotrici, tre rimorchiate, una carrozza bagagliaio e un carro merci, forniti dalla Grazer Waggonfabrik. Le elettromotrici erano del tipo a due assi, come le rimorchiate disponevano di 18 posti a sedere, ed erano dotate ciascuna di due motori Siemens & Schuckert da 22 kW[1]. In seguito furono acquistate altre due elettromotrici.[senza fonte]
Note
^abcdefghiMarco Cacozza, Le tranvie di Lana e Merano, in Tutto Treno, n. 153, pp. 25-27.
Bibliografia
Enrico Bassi, Binari, funi e ruote dentate, Bahndra Verlag, 2019. ISBN 978-0244428709
(DE) 1906-2006: 100 jahre Lana-Meran Bahn. Erste elektrische Strassenbahn Südtirol, Eisenbahnarchiv Tirol, Innsbruck, 2006.
FENIT 1946 1996, Roma, Ed. FENIT, 1996.
(DE) Josef Dultinger: Auf schmaler Spur durch Südtirol. Schmalspurbahnen südlich des Brenners. Verlag Dr. Rudolf Erhard, Rum 1982.
(DE) Werner Duschek, Walter Pramstaller, u. a.: Local- und Straßenbahnen im alten Tirol. Eigenverlag Tiroler Museumsbahnen, Innsbruck 2008.
(DE) Konrad Hierl: Die Straßenbahn Lana–Meran. In: Straßenbahn-Magazin. Nr. 25, Stuttgart 1977.