La storia ha inizio il 7 aprile 1880 quando nella Sala Consolare del Palazzo municipale di Alessandria fu discussa e accolta la domanda presentata il 16 aprile 1876 da Domenico Bellisomi ed Ercole Belloli per la costruzione di due linee di "tramways a vapore", l'una da Alessandria a Sale, l'altra da Alessandria a Casale Monferrato[1]. Il Comune stesso aveva deciso di concorrere alle spese di costruzione e di manutenzione mediante la somma annua di lire ottomila cinquecento per la prima line e lire settemilasettecentocinquanta per la seconda per la durata di anni trenta.
Le strade urbane concesse per la linea furono: largo Arsenale, piazza San Martino, via dei mercati, via Vochieri e piazza Tanaro.
La stazione dei tramways si trovava in corso Crimea, dove fu in seguito costruito il Palazzo di Giustizia.
Per poter realizzare l'opera si dovette procedere all'espropriazione di sedimenti, vigne, campi ed orti, concedendo al proprietario una somma di denaro in cambio del terreno sottratto.
L'inaugurazione delle linee Alessandria-Sale e Alessandria-Casale avvenne il 1º agosto 1880 alla presenza del ministro di Grazia e Giustizia Tommaso Villa, dei parlamentari della provincia di Alessandria e del prefetto[1].
Col passare del tempo la linea, così come le altre tratte esercite dalla "Belga", non fu più in grado di soddisfare i bisogni delle popolazioni locali, offrendo un servizio sempre più scadente. Il 1º aprile 1927 fu soppressa la tratta tra San Salvatore e Casale Monferrato[5]; la restante tratta fu soppressa nel 1935[6].
Caratteristiche
La linea tranviaria era a binario singolo a scartamento ordinario di 1445 mm, interamente in sede promiscua. Si sviluppava per 31,100 km. Il raggio di curvatura era di 30 metri, la pendenza massima del 60 per mille. I convogli potevano toccare una velocità massima di 20 km/h[7].
La linea aveva partenza dalla stazione dei tram interurbani situata in corso Crimea, dove oggi si trova il Palazzo di Giustizia. Poi proseguiva attraverso il centro della città percorrendo numerose vie con numerose fermate urbane (questa tranvia e quella per Sale furono infatti un primo abbozzo di tranvia urbana in città): da Corso Crimea svoltava a destra in Corso Cavallotti incontrando numerosi scambi: per la stazione ferroviaria e per due fabbriche. Poi percorreva due grandi curve che ancora oggi si possono vedere nella formazione delle strade. Qui incontrava un altro scambio che portava all'interno del mercato ortofrutticolo.
Dopo aver percorso tutto Corso Virginia Marini si immetteva prima in Piazza Tanaro e poi sul Ponte Tanaro per poi svoltare a sinistra. In questo punto c'era un altro scambio, infatti la tranvia collegava anche la cittadella militare al centro della città. Il tram costeggiava dunque il fossato della cittadella fino all'attuale via Giordano Bruno per percorrerla tutta. Al bivio per San Michele si trovava un altro scambio, da cui si diramava la tranvia della Società Astese Monferrina Tranvie e Ferrovie (SAMTF) per Altavilla Monferrato. La tranvia usciva quindi dal territorio urbano per raggiungere numerosi paesi del Monferrato Itra cui i più importanti erano San Salvatore Monferrato e il capolinea di Casale Monferrato.
Sulla tranvia prestarono servizio locomotive a vapore di tipo tranviario.
Il parco rotabili della "Belga", impiegato promiscuamente su tutte le linee sociali, risultava composto tra il 1927 e il 1930 da dodici locomotive a vapore, 31 rimorchiate a due assi e 70 carri merci[8].
^Domenico Molino, Città e binari: Casale Monferrato, in I Treni Oggi n. 16, gennaio 1982, p. 14, e Franco Castiglioni, I tram di Alessandria, in I Treni n. 253, novembre 2003, p. 25; per contro Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 9, p. 563, indicano che la linea chiuse il 31 marzo 1931.
Francesco Ogliari, Franco Sapi, Scintille tra i monti. Storia dei trasporti italiani vol. 8 e 9. Piemonte-Valle d'Aosta, a cura degli autori, Milano, 1968.