Nel 1909 il Comune di Padova presentò domanda per ottenere la concessione di una linea tranviaria a trazione elettrica tra Padova ed Abano: la concessione fu ottenuta nel 1911[2]; pochi giorni dopo la Società Anonima Elettrovie Colli Euganei ottenne la concessione per costruire ed esercitare una tranvia elettrica tra Abano, Monteortone, Tramonte e Torreglia[3]. L'inaugurazione delle linee Padova-Abano-Torreglia e Tencarola-Villa di Teolo avvenne il 23 aprile 1911[4][5].
La linea era gestita dalle Tramvie Comunali di Padova, che gestivano anche la rete tranviaria urbana[6]. Con atto dell'8 dicembre 1926 la tratta Abano-Torreglia, ancora di proprietà e concessa alla Società Anonima Elettrovie Colli Euganei, fu ceduta al Comune di Padova[7].
Nel 1933 l'azienda tranviaria comunale chiuse, e si decise di appaltare i trasporti pubblici padovani alla SAER, che impostò un piano di trasformazione delle linee tranviarie in filovie e autolinee[8]: nel 1937, in attuazione del piano, oltre all'attivazione della linea filoviaria urbana, la linea Padova-Villa di Teolo, prima tranvia della provincia ad essere soppressa[9], fu sostituita da un autoservizio[10].
Durante la Seconda guerra mondiale la rete tranviaria padovana fu duramente colpita: due motrici furono gravemente danneggiate, così come dieci rimorchiate, una sottostazione elettrica, 650 metri di binario, 1,9 km di linea elettrica e quattro fabbricati[11]. Nel 1947 la linea vedeva l'impiego di 1,73 agenti per chilometro; il corrispondente ricavo ammontava a Lire 781.369; il coefficiente d'esercizio era pari a 1,31[11].
Terminato il conflitto la SAER acquisì nuovi autobus per la linea celere Padova-Abano-Monteortone-Montegrotto e per la trasformazione della Padova-Torreglia in autolinea[12].
Il 13 ottobre 1951 il Consiglio comunale deliberò di costituire un'azienda speciale comunale per la gestione dei trasporti pubblici: l'Azienda Comunale Autofilotranviaria di Padova (ACAP), che subentrò alla SAER il 1º gennaio 1952[13] La nuova gestione decise di chiudere la Padova-Abano-Torreglia: l'ultima corsa tranviaria avvenne 30 settembre 1952, e dal giorno successivo fu istituita un'autolinea fino a Luvigliano[14]. La tratta tra piazza Duomo e Brentelle di Sotto, percorso dalla linea urbana 6, rimase in esercizio sino al 1954, anno di chiusura della rete tranviaria patavina[15].
Il capolinea si trovava in piazza Duomo; per un certo periodo, su richiesta del pubblico, fu portato in piazza delle Erbe[4].
In località Brusegana sovrappassava la ferrovia Padova-Bologna con un cavalcavia[6], quindi seguiva la via Euganea[17] toccando le località di Brentelle di Sotto e Tencarola, nella quale la linea si biforcava: da un lato verso Praglia e Villa di Teolo, mentre dall'altro toccava Abano, Monte Ortone e Tramonte giungendo a Torreglia[4], dove aveva il capolinea in piazza del Capitello[18].
A Villa di Teolo il capolinea era invece posto in prossimità dell'albergo Favaro[9], in seguito trasformato in un ristorante il cui nome richiama l'originaria presenza del tram.
^Camposampiero, op. cit., p. 27, indica che la tratta Padova-Abano fu attivata il 23 aprile 1911, la Abano-Torreglia il 25 maggio 1911 e la Tencarola-Villa di Teolo il 28 maggio 1911.
^La cessione fu riconosciuta con Regio Decreto n°749 del 10 aprile 1927, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n°120 del 24 maggio 1927
^abMinistero dei trasporti, Statistica tranvie extraurbane anno 1947, dati consultabili su Stefer - Tranvie dei Castelli. URL consultata nel marzo 2015.
^Ferruccio Vezzani, Tramvie italiane extraurbane a scartamento normale e ridotto, con trazione elettrica ed a vapore, risultati di esercizio; importanza della elettrificazione; condizioni per le nuove concessioni e massimo della sovvenzione governativa, in Annali dei Lavori Pubblici, anno LXIII (1925), pp. 123-134
Lino Scalco, Dal tram a cavalli al tram su gomma. Storia dei trasporti nel padovano (1883-2003), Signum Padova Editrice, Padova, 2004. ISBN 88-8475-014-8.
Gherardo Camposampiero, Il tram a Padova, ACAP, Padova, 1959
Francesco Ogliari, Franco Sapi, Sbuffi di fumo. Storia dei trasporti italiani volumi 6° e 7°. Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, a cura degli autori, Milano, 1966