Vincitore di 5 titoli dello stesso campionato cadetto, ha conquistato una Coppa Italia Serie C nel 1992-1993. Per tre volte ha disputato anche la finale della Coppa Italia maggiore, uscendo sconfitta in tutte e tre le occasioni negli anni 1974, 1979 e 2011.
La storia del Palermo ha ufficialmente inizio il 1º novembre 1900, grazie al contributo della comunità inglese in città e di Ignazio Majo Pagano, un giovane che aveva conosciuto il calcio in Inghilterra e che aveva deciso di importare questo nuovo sport nella natia Palermo.[4] Primo presidente è il viceconsole inglese a Palermo Edward De Garston, primo capitano e allenatore George Edward Samuel Blake, che dello stesso consolato era funzionario.[5] Blake, sette anni prima, aveva anche preso parte alla fondazione del Genoa. Un ruolo nel primo Palermo lo ebbe certamente pure Joseph Isaac Spadafora Whitaker.[6] Nacque così l'Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, rinominato poi, nel 1907, Palermo Foot-Ball Club.
Nei primi anni vinse dei trofei limitati a delle squadre del Sud Italia, come la Coppa Whitaker o la Coppa Lipton. Nel 1915, con l'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale, la società fermò ogni sua attività; il 16 febbraio 1920, con la denominazione di Unione Sportiva Palermo, risorse dalle sue ceneri attraverso una tra le compagini cittadine minori, il "Racing FBC", visto il maggior blasone del precedente club, partecipando in seguito a competizioni locali, regionali e interregionali, allora giocate completamente a natura dilettantistica.
Dal ventennio fascista allo sbarco degli alleati
Nel corso della stagione 1926-1927, che fu anche la prima a vedere il professionismo nel calcio, per mezzo della Carta di Viareggio, gravi difficoltà finanziarie indussero la squadra a ritirarsi dalle scene calcistiche appena riqualificate e a fondersi poi, nel 1928, con i concittadini della "Vigor". All'unificazione dei campionati del 1929, il Palermo partì dalla Prima Divisione, il terzo livello del campionato italiano di calcio dell'epoca. In tre annate arrivò nella massima categoria della piramide calcistica italiana, esordendovi in assoluto nell'edizione 1932-1933 e rimanendovi per le successive tre stagioni.
Nel periodo che va dal secondo dopoguerra sino ai primi anni '70, il Palermo gioca sei campionati consecutivi in Serie A dal 1948-49 al 1953-54, continuando poi ad alternarsi tra la Serie B e la Serie A con ben cinque promozioni dalla B alla A in meno di venticinque anni, con due campionati cadetti vinti. Negli anni settanta, sotto la presidenza di Renzo Barbera, giunse inoltre, per due volte, a un passo dalla vittoria della Coppa Italia, perdendo una contestata finale[7] con il Bologna e una con la Juventus.
Un momento critico della storia rosanero fu quando, l'8 settembre 1986, il Palermo venne radiato dalla FIGC dopo aver accumulato ingenti debiti. La società, in seguito, dichiarata fallita dal tribunale di Palermo dieci giorni dopo la radiazione, scomparve definitivamente,[8][9] ma, grazie all'interessamento di politici e imprenditori dell'epoca, in particolare del sindaco Leoluca Orlando, del ministro per gli affari regionali Carlo Vizzini e del presidente di Sicindustria Salvino Lagumina, il 7 gennaio 1987 venne costituita l'Unione Sportiva Palermo, chiamata a raccogliere l'eredità dell'estinto sodalizio siciliano. Il neonato Palermo, poi presieduto proprio dal dott. Lagumina, ottenne, in deroga dalla FIGC, l'iscrizione diretta alla Serie C2 per l'edizione 1987-1988.
Le annate successive vedono il club raggiungere la Serie B e, dopo tre finali perse, vincere una Coppa Italia Serie C nel 1992-1993.[10] Gli anni '90 si concluderanno con la permanenza in C.
Gli anni duemila
L'era Zamparini
La svolta arrivò alla fine della stagione 2001-2002, quando, il 21 luglio dell'estate seguente, Maurizio Zamparini subentrò all'allora patron Franco Sensi, acquistando il pacchetto azionario di maggioranza.[11] In sole due stagioni il club tornò in massima serie dopo trentun anni di assenza e a trentadue anni dalla promozione precedente. Nell'anno del ritorno in Serie A, il Palermo, guidato dal tecnico Francesco Guidolin, da matricola si qualifica, per la prima volta nella sua storia, alla Coppa UEFA,[12] traguardo ottenuto anche nelle due annate successive. Sotto la guida di Delio Rossi, nella stagione 2009-2010 la squadra torna a centrare l'obiettivo europeo e batte diversi record. In due occasioni manca la qualificazione ai preliminari della UEFA Champions League per soli due punti di distacco dal quarto posto: nel primo caso nella Serie A 2005-2006 (dopo la sentenza su Calciopoli) e nel secondo caso proprio nella Serie A 2009-2010. Nella stagione 2010-2011 i rosanero raggiungono la terza finale di Coppa Italia della loro storia, a distanza di trentadue anni da quella precedente, ma subiscono ancora una sconfitta, stavolta contro l'Inter. Il Palermo si salva tranquillamente nella stagione della Serie A 2011 - 2012.
Al termine della stagione 2012-2013, il Palermo lascia la scena del massimo livello calcistico italiano dopo nove stagioni, con cinque qualificazioni alle competizioni europee e una finale di coppa nazionale. L'anno successivo il club rosanero ritorna subito in Serie A vincendo il campionato di Serie B 2013-2014 con cinque giornate d'anticipo e 86 punti, aggiudicandosi per la prima volta la Coppa Ali della Vittoria.
Il 17 ottobre 2016, nel torneo di Serie A 2016-2017, il Palermo disputa, contro il Torino, la sua millesima partita in massima serie.[13] La stagione termina però con una nuova retrocessione dopo tre stagioni consecutive in cui il Palermo rimase in Serie A dal 2014 al 2017.
Al termine del campionato di Serie B 2018-2019 i siciliani, dopo due stagioni consecutive disputate in Serie B dal 2017 al 2019, vengono esclusi dai play-off per una penalizzazione di 20 punti, inflitta per illeciti amministrativi commessi dal 2014 al 2017. Il 12 luglio 2019 vengono estromessi dalla FIGC dalla categoria di appartenenza per inadempienze finanziarie.[14] Tre mesi dopo, la società "U.S. Città di Palermo" viene definitivamente dichiarata fallita dal tribunale di Palermo.
L'era Mirri e City Football Group
Il 24 luglio il sindaco di PalermoLeoluca Orlando assegna il titolo sportivo della squadra rosanero alla Hera Hora S.r.l. degli imprenditori palermitani Dario Mirri e Antonino Di Piazza e viene iscritta nel campionato di Serie D.[15]
La stagione 2019-2020 è segnata dall'interruzione del campionato a causa della pandemia di COVID-19, il 9 marzo 2020.[16] Anche le restanti otto gare del Palermo sono rinviate a data da destinarsi e poi definitivamente annullate. L'8 giugno il Consiglio federale decide per la promozione in Serie C dei rosanero, trovandosi il club siciliano al primo posto della classifica prima dell'interruzione.[17] Il 16 luglio 2020 assume la denominazione Palermo Football Club.[18]. Al Barbera il 12 giugno 2022, in seguito alla vittoria sul Calcio Padova nei playoff (durante i quali è stato sempre fatto soldout e la richiesta era tale che il portale Vivaticket ha registrato 120 mila richieste per partita[19], ovviamente di gran lunga superiore al massimo numero di spettatori del Barbera), il Palermo ottiene la Promozione in Serie B.
Il 4 luglio 2022, la società diventa ufficialmente di proprietà del City Football Group per l'80% delle quote, il restante 20% resta in mano alla società di Mirri ed al gruppo "Amici Rosanero". La holding, di proprietà dello sceicco Mansur bin Zayd Al Nahyan, controlla tra gli altri Manchester City e New York City. Il 27 luglio 2022 l'allenatore del Palermo Silvio Baldini ed il ds Renzo Castagnini annunciano le dimissioni a causa di problemi interni. Per le gare di Coppa Italia contro la Reggiana ed il Torino va temporaneamente in panchina il tecnico della primavera Stefano Di Benedetto, mentre l'incarico temporaneo di direttore sportivo viene affidato a Leandro Rinaudo.
Il 7 agosto 2022, dopo un'attenta selezione da parte del City Football Group, viene ufficializzato Eugenio Corini come nuovo allenatore, mentre Di Benedetto, dopo una eccellente ma breve avventura sulla panchina della prima squadra, torna ad allenare la primavera. Leandro Rinaudo viene invece ufficializzato come direttore sportivo del Palermo il 20 ottobre 2022.
Il 3 novembre 2023 il Palermo entra a far parte dell'Associazione dei club europei (ECA) un passo importante verso l'internazionalizzazione del club.[20]
Cronistoria
Cronistoria del Palermo Football Club
1900 - 1º novembre: fondazione dell'Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club con colori sociali rosso e blu.
1915 - Vince la Coppa Lipton. Si aggiudica definitivamente il trofeo.
1915-1919 - Il calcio a Palermo rimane fermo per la prima guerra mondiale. Contemporaneamente la società si scioglie.
1919-1920 - Attività in ambito locale di altre squadre cittadine. Nel febbraio 1920 il Racing FBC cambia nome in Unione Sportiva Palermo. Vince la Coppa Federale Siciliana.
1921-1922 - 1º nel girone della sezione siciliana di Prima Divisione. Eliminato al Primo turno delle finali di Lega Sud. Insieme alle altre società della CCI, grazie al Compromesso Colombo, viene affiliato alla FIGC nel nuovo campionato unificato di Prima Divisione.
1922-1923 - Fusione con la Unione Sportiva Leoni. 1º nel girone della sezione siciliana di Prima Divisione, poi annullato. 3º nella ripetizione del campionato.
1926-1927 - Ritiratosi dal girone D di Prima Divisione alla decima giornata, per dissesto economico-finanziario.[21]
1927-1928 - La Vigor, divenuta la maggiore società calcistica cittadina e 2ª nel girone D dei gironi Sud di Seconda Divisione, si fonde con il fallito club rosanero dopo la fine della stagione. Il Direttorio Meridionale crea il Campionato Meridionale.
1928-1929 - 3º nel sottogirone siciliano e 2º nel girone eliminatorio del girone D. 2º nel girone A delle semifinali del Campionato Meridionale dopo la sconfitta nello spareggio contro il Lecce. Ammesso nella nuova Prima Divisione.
1941-1942 - Fusione con la Juventina Palermo da cui nasce l'Unione Sportiva Palermo-Juventina con le maglie bianco-azzurre della Juventina. 1º nel girone H e 1º nel girone finale B di Serie C. Promosso in Serie B.
1986-1987 - Escluso dai campionati professionistici per inadempienze economiche. Si costituisce l'Unione Sportiva Palermo che sarà poi ammessa al campionato venturo di Serie C2, su decreto straordinario del presidente della FIGC.
2019 - La società viene esclusa dai campionati professionistici a causa di inadempienze finanziarie. Si costituisce il Palermo Società Sportiva Dilettantistica che viene ammesso al campionato successivo di Serie D.
Inizialmente, i colori della squadra erano il rosso e il blu e, soltanto nel 1907, si scelsero i celebri colori sociali rosa e nero.[22] Su questa decisione sono sorte diverse leggende: la più diffusa racconta che il rosso e il blu si stinsero in rosa e nero a causa di un candeggio sbagliato, ma il fatto che analoghe storie circolino sulle nascite delle maglie di altri club mina la credibilità di questa versione. Più realisticamente il rosa e il nero potrebbero rappresentare il rosolio e l'amaro prodotti dalla famiglia di Joseph Whitaker, da bere rispettivamente dopo una vittoria e dopo una sconfitta. L'ipotesi più accreditata resta una lettera inviata nel 1905 da Giuseppe Airoldi a Joshua (detto Giosuè) Whitaker, convincendolo a cambiare i colori sociali in rosa e nero, come metafora del dolce e dell'amaro a causa dei risultati alterni.[23][24][25][26] La colorazione venne comunque cambiata solo il 27 febbraio 1907.
Dopo il primo scioglimento della società palermitana, causato dalla prima guerra mondiale, il 16 febbraio 1920 Valentino Colombo, dirigente del Racing FBC, squadra dai colori sociali bianco-blu, trasformò la denominazione di quest'ultima in Unione Sportiva Palermo: l'annata a venire si adotteranno nuovamente le tinte rosanero.[27] Nel 2007, annata del centesimo compleanno della divisa rosanero, la maglia del Palermo è entrata nella top 50 delle maglie più belle della storia del calcio, classifica redatta da un gruppo di giornalisti britannici e pubblicata dal quotidiano londineseThe Times.[28]
Anni e denominazioni
Evoluzione storica
Anni
Colori
Denominazione
1900-1907
Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club
1907-1915
Palermo Foot-Ball Club
1920-1921
Unione Sportiva Palermo
1921-1924
1924-1926 1928-1935
Palermo Football Club
1935-1937
Associazione Calcio Palermo
1937-1940
1941-1942
Unione Sportiva Palermo-Juventina
1942-1943
1944-1968
Unione Sportiva Palermo
1968-1986
Società Sportiva Calcio Palermo
1987-1994
Unione Sportiva Palermo
1994-2019
Unione Sportiva Città di Palermo
2019-2020
Palermo Società Sportiva Dilettantistica
dal 2020
Palermo Football Club
Simboli ufficiali
Stemma
Il Palermo ha modificato più volte il proprio stemma. Il primo fu realizzato nel 1920, stesso anno in cui la Federazione Italiana Giuoco Calcio imponeva l'adozione di un marchio societario: esso era costituito da uno scudo bicolore bianco-blu con banda trasversale a caratteri neri "Palermo F.B.C.", tutto in virtù dei colori del "Racing F.B.C.".[29] Nel 1921, gli sfondi dello scudo furono poi ritoccati in rosanero. Nel 1929 venne adottato un rombo rosanero in pieno stile futurista, a opera del pittore Giuseppe "Pippo" Rizzo, su commissione del barone Luigi Bordonaro di Gebbiarossa.[30]
Nel 1932, in occasione della storica conquista della Serie A, il presidente Barresi fa rinnovare il distintivo sostituendo il rombo con un'aquila dorata, simbolo della città, che tiene fra gli artigli un ramoscello di ulivo, segno di pace,[29] mentre nel 1947 il presidente Stefano La Motta introduce per la prima volta un'aquila sullo sfondo rosanero.[30] Nel 1979, il Palermo adotta un nuovo stemma societario realizzato dal nuovo sponsor tecnico, l'azienda romana Pouchain: un aquilotto stilizzato all'interno di un rombo.[31]
Nel 1987, dopo la rinascita della società, il simbolo utilizzato è un'aquila bianca sullo scudo a simboleggiare la purezza.[30] Nel 1991, durante la presidenza di Giovanni Ferrara, viene introdotta l'aquila dalle ali spiegate,[30] mentre tre anni dopo, in occasione della ridenominazione in "U.S. Città di Palermo" vista la sponsorizzazione stipulata con il Comune,[32] l'aquila torna ad avere di nuovo le ali rivolte verso il basso.[30] Il simbolo adottato nel 2000, sotto la presidenza di Sergio D'Antoni, è invece composto da un'aquila dorata, con ali spiegate in parte bianche, su sfondo rosa-nero; i colori sono divisi da una diagonale e la forma dello stemma è uno scudo, con l'intestazione della società in alto. Tale logo si è classificato settimo nella lista dei venti loghi calcistici più belli del mondo stilata dal quotidiano britannico Daily Mail.[33]
Nel 2019, con la rifondazione della squadra, arriva un nuovo stemma: questa volta compare la testa di un'aquila sovrapposta alla lettera P, iniziale del nome della città di Palermo, completata da un'ala stilizzata di colore rosa-nero e dalla parola Palermo di colore dorato (quest'ultima a volte omessa).[34] Il 22 agosto 2021 la società rende noto che "Tutti i loghi storici sono stati registrati dal Palermo F.C.".
Stemma introdotto nel 1900
Stemma introdotto nel 1920
Stemma introdotto nel 1921
Stemma introdotto nel 1929
Stemma introdotto nel 1979.
Stemma utilizzato a partire dalla rifondazione del 1987.
Stemma utilizzato dal 1991 al 1994.
Stemma utilizzato dal 2000 al 2019.
Inno
Nella stagione 2004-2005, con la partecipazione in Serie A della squadra, la cantautrice Pia Tuccitto scrive l'Inno "Palermo facci sognare", cantata insieme all'amico Roberto Superchi e distribuito in allegato al quotidiano. Il brano diventò, dal 20 febbraio 2005, la sigla ufficiale di presentazione della squadra al Programma televisivo Quelli che il calcio su Rai tre. Il 26 agosto 2019, viene presentata la canzone Rosanero Amore Vero, scritta da Salvatore Ficarra e Lello Analfino, egli stesso cantante del pezzo.[35] Si ricordano comunque diversi brani, come quello scritto dal musicista Manno e pubblicato dalla casa editrice palermitana Alfano, in occorrenza della prima promozione in massima serie della storia del Palermo,[36] quello interpretato da Giovanni Alamia e Tony Sperandeo, all'indomani della rinascita dopo il fallimento del 1987, dal titolo U sapuri ri gol (in italianoIl sapore dei gol), o vari brani scritti da Rino Martinez con la collaborazione di alcuni giocatori del momento.
Mascotte
Negli anni 2000 la squadra ha avuto una mascotte di nome Kurò, un aquilotto con una maglietta numerata "04", anno del ritorno in Serie A del sodalizio (il 2004 appunto).[37]
Il Palermo gioca le sue partite casalinghe allo Stadio Renzo Barbera, da sempre di proprietà del Comune. Precedentemente, dalla prima fondazione ufficiale della compagine le disputava in un terreno chiamato Varvaro, situato nello spazio tra le vie Notarbartolo, Marchese Ugo e Piersanti Mattarella - precisamente dove oggi si trovano la Corte dei Conti di Palermo e le aree retrostanti[38] - e soprannominato 'u Pantanu (il Pantano in italiano) a causa del suo cattivo drenaggio durante le piogge; dal 16 marzo 1914 al 3 gennaio 1932 allo Stadio Ranchibile, poi abbandonati visto che erano divenuti inadeguati per le esigenze crescenti della squadra.[39] Talvolta occorreva anche fare ricorso a campi d'emergenza, pochissimi, realizzati da sodalizi privati.
Lo stadio venne inaugurato il 24 gennaio 1932 con il nome "Stadio del Littorio" e, nello stesso giorno, si giocò inoltre la prima partita ufficiale nell'impianto sportivo, disputata contro l'Atalanta e vinta 5-1.[40] Il 27 giugno 1937 fu rinominato "Stadio Michele Marrone", in memoria del calciatore palermitano fregiato della medaglia d'argento al valor militare e morto nella guerra civile spagnola.
All'inizio del secondo dopoguerra, lo stadio cambiò denominazione, anche se non ufficialmente, in "Stadio La Favorita", trovandosi all'interno del parco omonimo che da viale Del Fante conduce al quartiere balneare di Mondello, ai piedi del Monte Pellegrino. In quegli anni fu anche ristrutturato, rimuovendo la pista da corsa e aggiungendo due curve che aumentarono la sua capacità a 30.000 posti a sedere. Nel 1984 fu ulteriormente ampliato a 55.000 posti, con la costruzione del secondo anello delle curve e della gradinata. In occasione del Mondiale d'Italia '90, lo stadio fu rivisitato con l'aggiunta di sedili e con la diminuzione della capacità a 36.422 posti. Mentre vi si svolgevano questi lavori, la squadra rosanero fu costretta a giocare le sue partite interne nel campo della non troppo vicina città di Trapani, tuttavia le gare avevano, al loro seguito, un consistente pubblico proveniente dal capoluogo isolano. Durante la ristrutturazione del 1989, cinque dipendenti morirono il 30 agosto a causa del collasso di una sezione dello stadio. Il 18 settembre del 2002 lo stadio cambiò di nuovo nome in "Stadio Renzo Barbera", in onore del celeberrimo presidente del Palermo dal 1970 al 1980, deceduto nelle prime ore del 19 maggio dello stesso anno.[41]
Nel corso della sua gestione, il presidente del Palermo Maurizio Zamparini aveva più volte proposto la costruzione di un nuovo impianto polifunzionale con diversi servizi, quali cinema multisala, palestre, ristoranti, una clinica, skybox, attività commerciali varie ed un museo dello sport.[42] L'area scelta per la costruzione del nuovo stadio sarebbe stata individuata dove sorge il Velodromo Paolo Borsellino, a breve distanza da un centro commerciale di proprietà dello stesso Zamparini. Su questo tema l'amministrazione comunale si era divisa, in quanto il velodromo era un impianto di recente costruzione, per il quale l'amministrazione doveva pagare ancora le rate del mutuo. Nei primi mesi del 2009 erano stati fatti i primi passi avanti da parte dell'amministrazione comunale in favore del nuovo progetto. Questi sforzi avevano portato, nel dicembre seguente, alla presentazione ufficiale, da parte del Palermo Calcio al Comune di Palermo,[43] alla Regione Siciliana e al CONI, del nuovo impianto.[44] L'investimento oneroso sarebbe stato tra i 300 e i 400 milioni di euro,[45] per uno stadio di circa 34.000 posti a sedere con circa 0,80 metri quadrati per spettatore.[46] Il 14 novembre 2011 era stato presentato il progetto virtuale.[47]
Per vent'anni, dal 2003 al 2023, il Palermo si è allenato presso il Campo Tenente Onorato, struttura di proprietà dell'Esercito Italiano che si trova nel quartiere Boccadifalco di Palermo. In quanto area militare, non era possibile assistere agli allenamenti se non muniti del pass per i giornalisti.
Dall'agosto 2023, gli allenamenti della prima squadra si svolgono presso il Centro Sportivo Palermo City Football Academy (CFA) a Torretta, struttura di proprietà della società,[48] inaugurata ufficialmente alla presenza del pubblico il 7 aprile 2024.[49]
Società
Il club è membro network dell'European Club Association (ECA),[50] organismo privato che rappresenta le società calcistiche a livello europeo e riconosciuto dall'UEFA.
Il settore giovanile del Palermo è formato da 6 squadre: Primavera, Under 17 nazionale, Under 16 regionale, Under 15 nazionale, Under 14 regionale, Esordienti 2009 ed Esordienti 2010.
La formazione Primavera ha partecipato 17 volte al Torneo di Viareggio, con 29 vittorie, 19 pareggi e 22 sconfitte (113 gol fatti e 74 subiti).[57]
Nella stagione 2013-2014 la squadra raggiunge per la prima volta la semifinale del Torneo di Viareggio, perdendo ai tiri di rigore contro i belgi dell'Anderlecht,[58] mentre gli Allievi Nazionali raggiungono per la prima volta le finali Scudetto.[59] Nella stagione 2015-2016, invece, raggiunge la finale del Torneo di Viareggio, poi persa contro la Juventus. Numerosi i premi individuali ottenuti: Fabrizio Alastra miglior portiere dell’edizione 2014, Accursio Bentivegna capocannoniere dell’edizione 2015, Leonardo Marson miglior portiere dell’edizione 2016, Antonino La Gumina capocannoniere e miglior giocatore del 2016. Sempre a livello individuale, Davis Curiale è stato il capocannoniere del Campionato Primavera nel 2006/2007.
Sezione femminile
A partire dalla stagione 2019-2020, la società costituisce la propria sezione femminile, rilevando il titolo sportivo della squadra di calcio della Ludos, partecipante al campionato di Serie C.[60]
Il Palermo conobbe un momento di grande notorietà durante la presidenza di Raimondo Lanza di Trabia, all'inizio degli anni cinquanta. Lanza di Trabia, uomo che godeva di importanti e prestigiose amicizie internazionali e che fu al centro del gossip dell'epoca, portò a Palermo giocatori di grande talento come il danese Helge Bronée e fu considerato l'inventore del calciomercato in senso moderno.[62] La sua tragica e prematura morte a Roma nel 1954 ha ispirato Domenico Modugno per la canzone Vecchio frack.[63] Inoltre, su di lui sono stati scritti molti saggi e romanzi.
Riferimenti cinematografici al Palermo si trovano in vari film prodotti in Italia. Tra i più celebri Audace colpo dei soliti ignoti, Tu la conosci Claudia? e Nati stanchi. Nella serie televisiva La mafia uccide solo d'estate un episodio ruota attorno alla finale di Coppa Italia del 1979 tra Palermo e Juventus. Inoltre sono stati girati due documentari sul club: uno da Rai Trade nel 2000, in occasione del centenario della società e un altro da Sky Italia nel 2004, per la promozione in Serie A a 32 anni di distanza dall'ultima.
Durante la breve presidenza Baccaglini, il Palermo è stato protagonista di un "gemellaggio" con Force India, scuderia anglo-indiana di Formula 1 che aveva appena adottato una livrea rosa. In tale occasione i due piloti della scuderia, Sergio Pérez ed Esteban Ocon, hanno anche indossato la maglia della società siciliana.[64] Nello stesso periodo il Palermo ha guadagnato la copertina di Vogue Enfants, supplemento di moda per bambini che fa capo al periodico di fama mondiale Vogue, probabilmente nell'ambito di una campagna pubblicitaria legata a una kermesse estiva organizzata da Dolce & Gabbana nel capoluogo siciliano.[65]
Nel 2020, per celebrare il centoventesimo anniversario della fondazione della società, è stato inaugurato il "Palermo Museum".[66]
Nel 2023 la popstar internazionale Dua Lipa è stata testimonial di uno spot Puma per il lancio del modello di scarpe "Palermo", indossando per l'occasione la maglia ufficiale del club rosanero, che ha così avuto visibilità mondiale.[67]
Il Palermo ha avuto molti presidenti illustri e dalle personalità molto spiccate sin dalle origini. Società fondata da Ignazio Majo Pagano, presidente dal 1904 al 1908, il primo presidente fu Edward De Garston. Joseph Whitaker, tra i fondatori del Club, nel 1902 sarebbe stato nominato presidente onorario, come testimoniato da una lettera datata 14 marzo di quell'anno. Luigi Majo Pagano, figlio di Ignazio, fu presidente nel 1935.[76]
Renzo Barbera, esponente dell'alta borghesia palermitana, industriale del latte, fu il presidente della promozione in Serie A e delle prime due finali di Coppa Italia negli anni settanta: uomo appassionato, arrivò anche ad ipotecare molte sue proprietà per pagare gli stipendi ai giocatori.[77]
Dal 2002[80] al 2017[81] il presidente è stato Maurizio Zamparini, imprenditore friulano che rilevò il pacchetto azionario di maggioranza da Franco Sensi, per una cifra tra i 18 e i 22 milioni di euro;[80] la sua è stata la presidenza più duratura della storia del club rosanero.
A partire dal 2017 si susseguono diversi cambi ai vertici del club, nel tentativo di vendere la società da parte di Maurizio Zamparini: a marzo la proprietà raggiunge un accordo con l'italoamericano Paul Baccaglini, del gruppo Integritas Capital, per la cessione dell'intero pacchetto azionario entro il 30 aprile seguente.[82] Lo stesso Baccaglini viene immediatamente nominato presidente ma, dopo alcune proroghe, il passaggio di proprietà non si concretizza e nel mese di luglio Baccaglini decade dalla carica.[83] Nel dicembre 2018 viene ufficializzata una nuova cessione del 100% delle quote,[84] stavolta a un gruppo britannico: la Sport Capital Investments Ltd.[85] I nuovi acquirenti non riescono però a far fronte ai propri obblighi e al pagamento di stipendi e fornitori, così il 14 febbraio 2019 avviene la retrocessione delle quote dell'intero pacchetto azionario a Daniela De Angeli, storica segretaria di Zamparini, col direttore sportivo Rino Foschi che diventa il nuovo presidente.[86] Il 3 maggio viene sancita un'ulteriore cessione dell'intero pacchetto azionario alla società Sporting Network Srl, che fa capo alla Arkus Network; il Vice Presidente Vicario e presidente di Confindustria Sicilia delegazione di Palermo Alessandro Albanese diventa il nuovo presidente.[87]
Dopo la rifondazione del 2019, il nuovo presidente è Dario Mirri, il quale mantiene tale carica anche in seguito al 4 luglio 2022, quando la società diventa ufficialmente di proprietà del City Football Group.[88]
Di seguito l'elenco dei presidenti a partire dall'anno di fondazione.[89]
Nelle stagioni intercorse dall'introduzione dell'odierna struttura dei campionati italiani, basata su tre leghe professionistiche con la fondazione del Direttorio Divisioni Superiori nel 1926, in tre anni (1927-1928, 1940-1941, 1986-1987) il Palermo è rimasto inattivo per fallimento: nei primi due casi il suo posto venne preso da club cittadini, nei quali la matricola rosanero poi confluì, militanti in tornei antesignani dell'odierna Serie C, tanto che ai sensi delle NOIF della FIGC si potrebbero aggiungere altre due stagioni di terza serie al sovrastante computo (per un totale di 16 annate), mentre solo nell'ultimo caso si assistette ad un totale anno sabbatico nella vita calcistica palermitana, ad eccezione però del proprio girone eliminatorio di Coppa Italia di quella stagione, poiché fu radiata il giorno dopo l'ultima gara eliminatoria della competizione, dunque a pochi giorni dall'avvio di campionato, durante il cui inizio venne dichiarata fallita. Nelle particolari edizioni 1928-1929 e 1945-1946 la classificazione è stata determinata in ossequio alle determinazioni ufficiali della FIGC sui titoli sportivi: nel primo caso la compagine rosanero è stata esclusa dai titoli di Divisione Nazionale A e B, unificati attribuiti nel 1928 dall'allora presidente Leandro Arpinati;[98] nel secondo caso è stata ammessa con il titolo di B, assegnato dalla Federcalcio.
Per quanto riguarda invece l'antico ordinamento di Lega Sud, il Palermo partecipò a cinque campionati di Prima Divisione dal 1921 al 1926.
Statistiche di squadra
I record del Palermo Calcio - Squadra
Più punti nel campionato di Serie A: 65 punti (2009-2010)
Vittorie in trasferta contro la stessa squadra per diverse stagioni consecutivamente in Serie A: 3 - nel 2008-2009, 2009-2010 e 2010-2011 contro la Juventus
Sconfitta con più gol di scarto e sconfitta in trasferta con più gol di scarto: 9-0 (contro il Milan, 18 febbraio del 1950-1951)
Sconfitta casalinga con più gol di scarto: 0-7 (contro l'Udinese, 27 febbraio del 2010-2011)
Partita con il massimo numero di gol in Serie A e partita in trasferta con il massimo numero di gol: 6-4 (contro la Juventus, 5 maggio del 1956-1957)
Pareggi con il massimo numero di gol e in Serie A e pareggi con più gol, in trasferta e in casa, con lo stesso punteggio, in una singola stagione di Serie A: 8 – 4-4 (contro l'Inter, 1º febbraio del 2011-2012) – 4-4 (contro il Chievo, 6 maggio del 2011-2012)
Miglior serie iniziale di vittorie consecutive in campionato: 10 (Serie D 2019-2020)
Statistiche individuali
Di seguito le top 10 dei primatisti di presenze e reti del Palermo in tutte le competizioni ufficiali, ossia campionati e coppe.
In grassetto i giocatori ancora in attività con la maglia del club rosanero. Dati aggiornati al 24 febbraio 2024.
Negli ultimi anni, il più forte gemellaggio è con il Padova[99][100][101][102], gemellaggio che ha resistito anche in occasione della finale playoff Serie C del 2022[103]. Nel corso della Serie B dell'anno successivo il Palermo ha avuto in trasferta alcuni tifosi padovani a supporto.
I tifosi del Palermo sono anche legati a quelli del Lecce da un pluriennale gemellaggio[104] che induce molti tifosi delle due squadre a sventolare vessilli dell'altra squadra durante le partite. Questo rapporto ha resistito, consolidandosi, anche a una delicata partita decisiva per la promozione nella Serie A 2003-2004, all'ultima giornata della Serie B 2002-2003, terminato 3-0 per i salentini. Un altro caso in particolare è che, secondo alcune voci, al fallimento del Palermo avvenuto nel 1986, si oppose all'interno della Lega Calcio l'allora presidente del Lecce Franco Jurlano: da questo episodio sarebbe nata la storica "fratellanza".[105]
La rivalità storica e più sentita iniziata negli anni 1930[112] e maturata principalmente per ragioni di campanilismo e sportive, è col Catania.[113] Al punto da rendere frequenti gli scontri tra le due tifoserie in occasione del derby di Sicilia. Tale contrasto nasce agli inizi della storia dei due club, allorquando si giocavano le prime amichevoli, per acuirsi negli anni ottanta, quando, il 23 maggio 1982 (Serie B 1981-1982), il Palermo perse a tavolino il derby col Catania alla "Favorita", dopo che l'etneo Renato Miele fu colpito alla testa da un oggetto lanciato da un tifoso rosanero (il calciatore non disputò la gara), ma imponendosi sul campo con un gol di Giampaolo Montesano.[10][114] L'apice si raggiunse il 2 febbraio 2007 (Serie A 2006-2007), con gli scontri di Catania fra tifosi etnei e polizia, durante i quali rimase ucciso l'ispettore capo di poliziaFilippo Raciti.[115] Sempre in ambito regionale, vi sono anche degli asti, con il Messina[116], Trapani (quest’ultima tifoseria gemellata con quella del Catania)[117] e Acireale.
Pessimi rapporti, nati nei primi anni ottanta e proseguiti durante l'era Zamparini, esistono con la Juventus (inaspriti dalla sconfitta in finale di Coppa Italia 1978-1979), dovuti alla numerosa presenza di juventini nel capoluogo siciliano.[118][119][120][121] Per simili ragioni, pessimi rapporti con l'Inter e il Milan.[122]
Negli anni novanta vi erano dei gemellaggi, poi interrotti e diventate accese rivalità con la Reggina e con la Salernitana (con la quale i calabresi sono storicamente gemellati).
^La società viene esclusa a campionato in corso, pertanto le restanti gare da disputare furono date perse a tavolino.
^Records fall for plucky Palermo, su fifa.com, 8 novembre 2006. URL consultato il 15 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2012).
^La lettera viene riportata, fra l'altro, nel romanzo È già mattina di Alberto Samonà a pag. 77: «In avvenire, come raccontava Vincenzo Florio al Circolo Sport Club di via Stabile, quando perderete potrete bere sempre il suo amaro di colore nero, mentre il rosa della vittoria potrete assaporarlo bevendo il liquore dolce. La mia salute non è più buona e i miei dolori della vecchiaia sono tanti, perciò affrettatevi a battere le prossime squadre!»
^Lo Stadio Renzo Barbera: la storia, su palermocalcio.it, Ilpalermocalcio.it. URL consultato il 28 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2013).
^I campionati della "Lega Sud" giocati fino al 1926 (anno della promulgazione della Carta di Viareggio, che unificò le competizioni), furono caratterizzati tutti da una prima fase eliminatoria regionale e da una seconda fase interregionale, seguita infine, per le classificate, da una finale singola o in doppio turno, giocata con il campione settentrionale per il titolo nazionale. I campionati della Lega Nord, al contrario, prevedevano già la prima fase eliminatoria sovraregionale.
^Campionato misto A-B della Lega Nazionale Centro-Sud, disputato in qualità di società di Serie B ai sensi del regolamento ufficiale.
^Al termine della stagione 1927-1928 la FIGC decise l'istituzione dei campionati di A e B, che tuttavia per un'altra stagione si sarebbero disputati in forma unificata in un unico campionato di qualificazione. Al Sud i pochi club superstiti di Prima Divisione non ammessi in Divisione Nazionale furono dunque esclusi dalla lega calcistica di Milano gerente le prime due divisioni, il DDS, e affiliati al Direttorio Meridionale, antenato per parte del Sud dell'odierna Lega Pro. Il campionato risultante mise dunque in palio un posto di promozione in Serie B esattamente come l'odierno girone meridionale di Serie C.
Vincenzo Prestigiacomo, Giuseppe Bagnati e Vito Maggio, Il Palermo: una storia di cento anni, Palermo, Corrado Rappa editore, 2001, p. 232. prefazione di Candido Cannavò
Vincenzo Prestigiacomo, Giuseppe Bagnati e Vito Maggio, Il Palermo racconta: storie, confessioni e leggende rosanero, Palermo, Grafill, giugno 2004, p. 253, ISBN88-8207-144-8.
Luigi Tripisciano, Album rosanero, Palermo, Flaccovio Editore, giugno 2004, p. 168, ISBN88-7804-260-9.introduzione di Giorgio Tosatti
Giovanni Giordano e Carlo Brandaleone, Calcio Palermo: gli ottantaquattro anni di storia della societa rosanero, Palermo, Giada, 1982, p. 432, ISBN88-8207-144-8.
Roberto Ginex e Roberto Gueli, Breve storia del grande Palermo, Rome, Newton, 1996, p. 66, ISBN88-8183-361-1.
AA.VV., Palermo Rosa Nero, Palermo, PIELLE, 2004, p. 122, ISBN.
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Giovanni Tarantino, Aquile. Il Palermo: il museo, la storia, la città, Palermo, il Palindromo, 2020, p. 232, ISBN978-88-98447-70-1.