La Serie A 1933-1934 fu la 34ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 5ª a girone unico), disputata tra il 10 settembre 1933 e il 29 aprile 1934 e conclusa con la vittoria della Juventus, al suo sesto titolo, il quarto consecutivo.
Capocannoniere del torneo fu Felice Borel (Juventus) con 32 reti.[1]
Mentre una placida Juventus, che in giugno inaugurava il nuovo stadio Municipale Benito Mussolini, manteneva inalterata la rosa dei titolari e si limitava a irrobustire il parco delle riserve[2], era soprattutto l'Ambrosiana-Inter a procedere in un'opera di rafforzamento peraltro già iniziata negli anni precedenti, innestando in mediana Pitto e Faccio, liberando per contro Mihalich (ingaggiato dai campioni uscenti), Rivolta e Visentin. Questi ultimi due furono acquistati da un dinamico Napoli, forte di un altro importante innesto, quello di Rossetti, ex Torino[3]. Meno intraprendenti le altre formazioni di punta, che si accontentarono di pochi ritocchi.
Nell'ottica di una riduzione del numero delle vedette programmata per il campionato successivo, si decise di aumentare a tre, per quest'unica stagione, il numero delle squadre retrocesse in Serie B, a fronte di un'unica promozione dal campionato cadetto.
Avvenimenti
L'agguerrita Ambrosiana partì lanciata, debuttando con un temibile 9-0 al Casale e agguantando la vetta solitaria alla quarta giornata. La Juventus iniziò dunque rincorrendo i nerazzurri, ma cadde il 12 novembre 1933, nello scontro diretto, ed entrò a far parte di un folto gruppo di inseguitrici che, oltre al solito Bologna, annoverava anche la brillante Triestina di Pasinati e la rediviva Pro Vercelli, trascinata dal fiuto del gol del rampante Piola, capace di segnare ben 6 reti alla Fiorentina il 29 ottobre.
Chiuso il girone di andata con tre punti di vantaggio sulla Juventus, l'Ambrosiana procedette con passo spedito anche nelle prime battute del ritorno. Il 28 gennaio 1934, però, i milanesi caddero a Napoli, di fronte ai vivaci azzurri di Garbutt, che dopo una partenza a singhiozzo stavano scalando la classifica puntando sulla fase difensiva, e che conquistarono al termine la prima qualificazione alla Coppa Mitropa della società partenopea[3]. Il 4 marzo il Biscione scivolò nuovamente, all'Arena Civica, per mano del non irresistibile Livorno sicché la Juventus, che intanto espugnando Trieste aveva colto il dodicesimo risultato utile consecutivo, si portò a –1 dalla capolista.
Nell'acceso finale il calendario fu rivoluzionato, per anticipare la fine del torneo e cedere il palcoscenico agli incombenti campionati mondiali. Vinse il duello la Juventus, che superò indenne lo scontro diretto del 1º aprile e operò il sorpasso due settimane dopo, domando il Brescia e approfittando della contemporanea sconfitta dell'Ambrosiana a Firenze[4]: con sette vittorie in altrettante gare, i bianconeri si assicurarono il quarto titolo consecutivo. L'attacco della Signora si confermò il migliore[3], e il diciannovenne Borel II, il quale mise a segno 32 reti, si laureò capocannoniere per il secondo anno consecutivo[5]; nella nazionale italiana che poche settimane dopo vinse la Coppa Rimet, una grande fetta di titolari era di provenienza juventina, e anche l'allenatore Carcano fu richiesto da Pozzo come suo collaboratore durante la rassegna[2][6].
Particolarmente concitata fu la lotta per evitare la retrocessione. Fu il Casale, già ultimo al giro di boa, a cadere per primo, seguito a un turno dalla fine dal blasonato Genova 1893, all'epoca il club più titolato d'Italia ma travolto da problemi economici e societari[3]; i nerostellati non videro peraltro mai più la massima serie. Nell'ultima giornata, il 29 aprile, le vincenti Brescia, Palermo e Torino soffocarono invece le speranze di aggancio del Padova, che tornò dunque in Serie B dopo due stagioni[4].
Maggior numero di pareggi: Fiorentina e Livorno (12)
Minor numero di pareggi: Alessandria (5)
Minor numero di vittorie: Casale (4)
Maggior numero di sconfitte: Casale (21)
Peggiore attacco: Casale (32 reti fatte)
Peggior difesa: Casale (91 reti subite)
Peggior differenza reti: Casale (-59)
Partita con più reti: Ambrosiana Inter-Casale 9-0 (1ª giornata), Juventus-Genova 1893 8-1 (11ª giornata), Ambrosiana Inter-Lazio 8-1 (26ª giornata) e Torino-Roma 3-6 (34ª giornata)
Miglior sequenza di partite utili: Juventus (21, dalla 14ª alla 34ª giornata)
Individuale
Classifica marcatori
Nel corso del campionato furono segnati complessivamente 844 gol (di cui 15 su autorete) da 171 diversi giocatori, per una media di 2,76 gol a partita[20]. Da segnalare la messa a segno di 6 gol in unica partita da parte di Silvio Piola nella partita Pro Vercelli-Fiorentina 7-2[19] della settima giornata. Qadriplette furono messe a segno da Giuseppe Meazza, in Ambrosiana Inter-Casale 9-0 e in Lazio-Ambrosiana Inter Inter 1-4 e da Enrique Guaita in Torno-Roma 3-6. Di seguito, la classifica dei marcatori[19].
^Il dato tradizionale è «31», riportato ad esempio dalla Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation (RSSSF). Per L'Agendina del Calcio 1934-1935 e il sito calcioseriea.net segnò 32 reti essendo andato a segno in Juventus-Bologna 4-1, mentre RSSSF attribuisce la rete a Varglien II; le cronache del Littoriale, de La Stampa e del Corriere della Sera attribuiscono la rete a Borel II (con deviazione di Monzeglio nel tentativo vano di salvare sulla linea) e menzionano una precedente rete di Varglien II annullata per fallo di mano.