La Serie C 1946-1947 fu la nona edizione della terza categoria del campionato italiano di calcio.
Le distruzioni lasciate dalla guerra portarono la FIGC ad organizzare un campionato enorme per numero di partecipanti: rigidamente separato in tre leghe totalmente indipendenti, una del Nord, una del Centro ed una del Sud, il campionato vide ai nastri di partenza ben 266 squadre. Il format, di fatto, quasi nulla aveva a che spartire con l'idea originaria della Serie C introdotta undici anni prima.
Comprendendo le società dall'81º ad oltre il 300º posto nella graduatoria della piramide calcistica italiana, la Serie C 1946-1947 può essere assimilata ad un ipotetico torneo che oggi ricomprendesse contemporaneamente la Serie D e quella che fino al 2014 è stata la Lega Pro Seconda Divisione (già Serie C2). Per questo motivo qualcuno la osò definire "Serie C Regionale",[1] anche se effettivamente era un campionato interregionale gestito dalle tre leghe interregionali.
Nell'Italia settentrionale la Lega Interregionale Nord,[2] avente sede a Torino, organizzò nove gironi le cui vincitrici avrebbero avuto accesso a tre triangolari finali, che mettevano in palio tre posti per la Serie B. Il Consiglio Federale del 14 gennaio 1947 stabilì di converso che sarebbero state 28 le società retrocesse nelle leghe regionali:[3] fu poi la Lega a deliberare la discesa di due squadre per i gironi con meno di 15 società, di quattro squadre per quelli con più di 16 società, e di tre squadre per i gruppi intermedi.
La prima serie di finali finendo con un nulla di fatto dato che tutte e tre le partecipanti vinsero una gara, la promozione fu decisa da un secondo triangolare di ripetizione.
La prima serie di finali finendo con un nulla di fatto dato che tutte e tre le partecipanti vinsero una gara, la promozione fu decisa da un secondo triangolare di ripetizione.
In Emilia e nell'Italia centrale la Lega Interregionale Centro,[4] avente sede a Firenze, organizzò sei gironi le cui vincitrici avrebbero avuto accesso al raggruppamento finale che metteva in palio due posti per la Serie B. Il Consiglio federale di gennaio stabilì di converso in 16 il numero delle società da retrocedere nelle leghe regionali: fu poi la Lega a deliberare la discesa secca delle ultime tre classificate del girone C e delle ultime due del girone D, mentre per gli altri raggruppamenti si sarebbe accompagnata la disputa di un quadrangolare di salvezza alla condanna delle due peggiori piazzate.
Poligrafico salvatosi. La Lega Interregionale Centro inoltre propose alla Federazione, che accettò, il ripescaggio di Sammaurese e Ascoli per buona solidità finanziaria.
Lega Interregionale Sud
Nell'Italia meridionale la Lega Interregionale Sud,[5] avente sede a Napoli, organizzò solo tre gironi le cui due prime classificate avrebbero avuto accesso al raggruppamento finale che metteva in palio un posto per la Serie B. Il Consiglio Federale stabilì di converso che otto società sarebbero state retrocesse nelle leghe regionali; fu poi la Lega a decidere la discesa di tre squadre nei gironi maggiori e di due in quello più ristretto.