La FIGC però, resasi conto che una tale esagerazione nulla aveva a che spartire con l'idea originaria della Serie C introdotta dodici anni prima, decise che era il momento di una radicale riforma che riportasse ordine non solo in C, ma nell'intera piramide calcistica italiana. L'Assemblea federale svoltasi a Perugia il 29 luglio 1947 deliberò una soluzione draconiana: l'abrogazione della Serie C e la sua sostituzione con due nuovi campionati: la Terza Serie, gestita dalla Lega Nazionale e riproposizione di quella che nella riforma del 1928-1929 era la Prima Divisione e nella riforma del 1935 era la Serie C, e il campionato di Promozione, restaurazione della categoria di Promozione abolita nel 1922.
Dal campionato seguente la Terza Serie sarebbe dunque ritornata al suo formato originario a sessanta squadre, e ciò significò una colossale opera di sfoltimento dei ranghi del campionato, anche in considerazione del fatto che alla composizione del nuovo organico avrebbe pesantemente contribuito pure la, a sua volta riformata, Serie B, verso la quale fu impossibile la promozione per questa stagione[1]
. Questa riforma complessiva fu fortemente voluta dal presidente federale Ottorino Barassi, ma a conti fatti essa non fu altro che la pedissequa riproposizione della struttura della piramide calcistica italiana voluta ed attuata dal suo predecessore Leandro Arpinati fra il 1928 e il 1929, col solo cambio della denominazioni di alcune categorie.
Promozioni e retrocessioni
L'enorme massa delle escluse dalla C ma non retrocesse nei campionati regionali di Prima Divisione avrebbe costituito come detto la Promozione, che si sarebbe posta in continuità con quest'ultima edizione della Serie C, tanto da ereditarne la struttura a leghe interregionali ed in questo differenziandosi dall'originaria Promozione dei primi anni Venti, all'epoca gestita regionalmente.[2] Il nuovo torneo avrebbe poi negli anni seguenti subito varie riforme, fino a divenire l'odierna Serie D.
Per ciò che concerne la Serie C, la sua storia non si interruppe invece qui come originariamente programmato. Nel 1948 vinse infatti la tradizione e i vertici della FIGC decisero di conservare tale denominazione, affibbiandola a quella che sulla carta avrebbe dovuto chiamarsi Terza Serie; al contempo fu deliberato un allargamento dei quadri delle categorie riformate.
Il progetto iniziale prevedeva la cosiddetta "promozione" in Terza Serie delle vincitrici dei gironi più cinque seconde classificate della Lega Interregionale Centro e due della Lega Interregionale Sud[3].
Sempre nel progetto originario, le squadre classificate dal 2º posto (al Nord) o dal 3º (al Centro e al Sud), e fino all'11º posto, avrebbero inaugurato la nuova Promozione.
Tutte le squadre piazzatesi dal 12º al 18º posto sarebbero state retrocesse nei campionati di Prima Divisione delle leghe regionali.
In conseguenza del caso Napoli a campionato ultimato si decise di ampliare l'organico della nuova Serie C 1948-1949 da 60 a 76 squadre [4] e quindi di ammettere di diritto tutte le seconde classificate di qualsiasi girone più sette società scelte dalla Lega Nazionale[5] e alla Promozione 1948-1949 tutte le classificate al 12º e 13º posto in classifica al Nord, e qualsiasi società riuscisse a soddisfare le condizioni richieste nel Centro e nel Sud. L'organico fu definitivamente portato a 82 squadre partecipanti [6].
Lega Interregionale Nord
La Lega Interregionale Nord[7] aveva sede a Torino. Il campionato fu composto da 144 squadre suddivise in nove gironi da 16 società. Il regolamento originario metteva in palio nove posti complessivi per la nuova Terza Serie, mentre le ultime cinque di ogni gruppo sarebbero state retrocesse nelle leghe regionali.
Il caso Napoli comportò però l'allargamento delle squadre iscritte nella nuova Serie C a ventuno, tra cui tutte le capoliste e le rispettive seconde, mentre infine le condannate alle leghe regionali furono ridotte a tre per girone.
La Lega Interregionale Centro[8] aveva sede a Firenze. Il campionato fu composto da 96 squadre suddivise in sei gironi da 16 società. Il regolamento originario metteva in palio undici posti complessivi per la nuova Terza Serie, mentre le ultime cinque di ogni gruppo sarebbero state retrocesse nelle leghe regionali.
Il Caso Napoli comportò però l'allargamento delle squadre iscritte nella nuova Serie C a quindici, tra cui tutte le capoliste e le rispettive seconde, mentre infine fu offerta a gran parte delle residue società la possibilità di mantenersi nella Lega Centro a condizione di soddisfare i parametri richiesti.
La Lega Interregionale Sud[9] aveva sede a Napoli. Il campionato fu composto da 48 squadre suddivise in tre gironi da 16 società. Il regolamento originario metteva in palio cinque posti complessivi per la nuova Terza Serie, mentre le ultime cinque di ogni gruppo sarebbero state retrocesse nelle leghe regionali.
Il Caso Napoli comportò però l'allargamento delle squadre iscritte nella nuova Serie C a quattordici, in gran parte ripescate, mentre infine fu offerta a tutte le residue società la possibilità di mantenersi nella Lega Sud a condizione di soddisfare i parametri richiesti.
Cantieri Navali retrocesso e non si iscrive al campionato successivo.
Qualificazioni
Il regolamento originario prevedeva per le leghe Centro e Sud la disputa di triangolari finali fra le seconde classificate, onde eliminare una squadra per lega dalla nuova Terza Serie. Quando essi erano già in corso, tuttavia, a metà luglio il Consiglio federale della FIGC deliberò un allargamento dei quadri rispetto a quelli previsti. Le due leghe fecero comunque concludere i triangolari in quanto già in avanzato stato di disputa.
^La continuità fu tale che sui giornali quest'ultima edizione della Serie C prese ad essere informalmente chiamata "Serie C di Promozione", nomignolo che si affiancò a quello già in voga da due anni di "Serie C Regionale".
^Le 25 squadre così individuate si sarebbero dovute sommare alle 35 retrocesse dalla Serie B, creando la Terza Serie da 60 partecipanti.