Tale società è l'erede della storica squadra fondata nel 1929, che prese parte a campionati di Serie C.
Disputa i propri incontri casalinghi allo Stadio Marco Tomaselli.
L'inizio delle attività calcistiche agonistiche a Caltanissetta rimontano alla fine degli anni venti:[1] nel 1929 viene fondata l'Unione Sportiva Nissena,[2] la quale nel corso della sua attività disputerà cinque campionati, fra Prima Divisione e Serie C, a cavallo degli anni trenta e quaranta, sfiorando in due occasioni la promozione in Serie B. Uscita di scena dopo l'invasione alleata della Sicilia, sarà ricostituita nel 1947,[3] raccogliendo discreti risultati tra Serie C e Promozione fino al 1960,[4] anno della sua definitiva scomparsa dal panorama calcistico.[1]
Nel 1962 viene fondata la Nissa Sport Club,[1][4] rimasta in attività fino al 1992, la quale ha vissuto il suo apice sportivo tra il 1984 ed il 1987, anni nei quali ha militato in Serie C2. Dopo il fallimento, è stata ricostituita in due altre occasioni: nel 1992 e nel 1999, prima di fallire nuovamente nel 2013.[1][4] In questo arco temporale ha disputato prevalentemente campionati di Eccellenza e Serie D, arrivando a vincere una Coppa Italia regionale nel 1995.[1]
Nel 2013 la società Sporting Nissa, appena promossa in Seconda Categoria, si pone in continuità con la storica società,[5] cambiando la propria denominazione, l'anno seguente, in Associazione Sportiva Dilettantistica Sport Club Nissa 1962.[5]
La società scala le categorie arrivando fino al campionato di Eccellenza 2016-2017. Si posiziona all 11º posto, gioca i play out con l'Atletico Campofranco e perde per 4-1 retrocedendo in Promozione, ma la squadra rinuncia al successivo campionato continuando solo il settore giovanile.
Nel 2017 nasce la Nissa Football Club che si iscrive al campionato 2017-18 di Terza Categoria Caltanissetta, posizionandosi al 4º posto, perde i play-off con l'Atletico Gorgonia. Nel 2018 acquisisce il titolo di Prima Categoria da una associazione di un comune limitrofo e partecipa al campionato 2018-19 di Prima Categoria girone G, posizionandosi al 13º posto. Nel 2019 la squadra viene ripescata e partecipa al campionato di Promozione 2019-20 girone A.
Nel luglio del 2020, viene ammessa nel campionato regionale di Eccellenza in seguito a fusione con lo Sporting Vallone dal quale acquisisce il titolo.
Nel campionato 2020/2021 si classifica terza (quarta per differenza reti) e partecipa ai playoff dove viene eliminata dall‘Akragas in semifinale. Nel campionato 2021/2022 dopo un esaltante inizio che la vede al primo posto a fine novembre, perde posizioni nel girone di ritorno dopo le dichiarazioni del presidente Giammusso che comunicó la volontà di lasciare a fine campionato. Nel 2023 l'imprenditore laziale Luca Giovannone diventa presidente e socio di maggioranza del club.
1944-1945 - Fondazione della SPAL Caltanissetta ad opera di alcuni militari di stanza in città. Partecipa al Campionato siciliano classificandosi al 2º posto.
1945-1946 - Inattiva. Si ritira dal girone F della Serie C a calendario già compilato.
2013 - Un'altra società nissena, la Sporting Club Nissa A.S.D., promossa in Seconda Categoria al termine della stagione, si pone in continuità con la storica società.
2015-2016 - 1º nel girone D di Promozione Sicilia. Promossa in Eccellenza.
2016-2017 - 11º nel girone A di Eccellenza Sicilia. Perde i play-out contro l'Atletico Campofranco. Retrocessa in Promozione. La società non si iscrive al successivo torneo di Promozione, proseguendo l'attività con il settore giovanile.
2017 - Nasce la Nissa Football Club che si iscrive in Terza Categoria[8].
Storicamente le maglie da gioco della Nissa sono state interamente bianche, cui occasionalmente sono stati aggiunti inserti gialli e rossi, che sono gli altri colori sociali;[5] sulle casacche campeggia lo stemma sociale a forma di scudetto, ove non mancano una croce ed un castello, simbolo della città. A ciò si deve l'appellativo di biancoscudati.[5] Per le seconde divise sono state scelte più spesso maglie interamente rosse o a strisce verticali gialle e rosse.[10]
Il primo terreno di gioco della Nissa fu lo stadio Palmintelli, che prende il nome dall'omonima contrada nella quale sorge l'impianto.[11] Il terreno interessato fu acquisito dal comune nel 1929,[11] mentre nel 1932 iniziarono i lavori di costruzione per ottemperare alle direttive del regime fascista.[11] Non a caso l'impianto è un classico esempio dell'architettura dell'epoca,[11] caratterizzata per il massiccio utilizzo dell'allora innovativo cemento armato.[11]
Il nome originario era "Campo Dux",[11] e la struttura non presentava la recinzione esterna e la tribuna coperta, aggiunte in seguito,[11] proprio come la pista di atletica, che rese l'impianto un fiore all'occhiello.[11] Con la costruzione del palazzo di giustizia nel 1965, il terreno da gioco fu spostato ed eliminata la pista di atletica;[11] si nota infatti un decentramento della tribunetta, rimasta nella sua posizione originaria.[11] Il terreno da gioco è in terra battuta.[11]
Nel 1994 la Nissa si trasferì nel moderno stadio Tomaselli, originariamente chiamato "Pian del Lago", dalla zona in cui sorge,[11] inaugurato due anni prima. L'impianto è dotato di una tribuna coperta, una gradinata e due curve, oltre che di una pista di atletica che perimetra il terreno di gioco, in erba naturale.[12]
Nel 2013, con la ripartenza dalla Seconda Categoria, la Nissa è ritornata a disputare gli incontri casalinghi al Palmintelli.[13]
Nel 1994 l'Under-21, a causa di un disguido tecnico, giocò una partita indossando la seconda maglia rossa della Nissa.[10] Ciò avvenne durante una gara contro i pari età croati, disputata a Caltanissetta, in occasione della quale entrambe le formazioni si presentarono con la sola divisa bianca: gli Azzurrini scesero così in campo indossando la seconda divisa della squadra cittadina, con lo stemma societario cancellato con un pennarello.[10]
I dati seguenti non sono ufficiali e si riferiscono alle partecipazioni ufficiali della squadra, a partire dalla stagione sportiva 1931-1932, sotto le insegne di varie società: U.S. Nissena (1929-1960), Nissa S.C. (1962-1992), U.S. Nissa (1992-1998), Nissa F.C. (1999-2013), S.C. Nissa 1962 (2014-2017) e Nissa Football Club (dal 2017). I dati sono aggiornati alla stagione 2019-2020.
In 81 stagioni sportive prese in esame, la squadra ha collezionato complessivamente 37 presenze nei tornei nazionali (8 nel terzo livello, 14 nel quarto e 15 nel quinto) e 44 nei tornei regionali (35 nel primo livello, 5 nel secondo, 2 nel terzo, 1 nel quarto e 1 nel quinto). Vanta due vittorie del massimo campionato dilettantistico nazionale, ottenute nel 1950 e nel 1984. Sono state escluse dal conteggio 6 stagioni dove la squadra è rimasta inattiva: 1936-37, 1943-44, 1945-46, 1959-60, 1961-62 e 1998-99. Complessivamente questi risultati pongono la Nissa in una posizione di spicco nel contesto del calcio regionale, sebbene non sia annoverabile tra le squadre più titolate.
Tifoseria
Il movimento ultras a Caltanissetta si sviluppa a partire dal 1976, in occasione della fondazione del "Commandos Tigre", gruppo sorto per iniziativa di alcuni tifosi di pallavolo.[18] Il gruppo staziona nella gradinata del Palmintelli fino a che l'anno seguente non si sposta in tribuna; per l'occasione cambia il nome in "Commandos Biancoscudato".[18] Sempre nel 1977 nascono le "Brigate Gradinata",[18] sostenenti ideologie molto vicine alla sinistra,[18] e prendendo il nome proprio dal settore da loro occupato.[18] Nel 1982 il gruppo cambia nome in "Ultrà Nissa".[18] I due gruppi dunque occupano settori diversi, fondendosi in occasione della promozione della Nissa in Serie C2 al termine della stagione 1983-1984, formando così le "Brigate Ultrà Nissa".[18] Il nuovo assembramento prenderà posto in gradita e potrà contare sulla presenza di oltre quattrocento tesserati.[18]
Nel 1988 il gruppo si scioglie soprattutto a causa di controversie societarie,[18] lasciando spazio a gruppi minori che avranno vita breve, fra i quali "Indians" e "Drunkards".[18] Alla fine degli anni ottanta sale alla presidenza Valerio Terenzio, che contribuisce a risanare l'ambiente,[18] culminando con la promozione in Interregionale nel 1990.[18] Nascono dunque i "Fedayn" e i "Furiosi",[18] che continueranno a supportare la Nissa anche in seguito al trasferimento nel nuovo impianto di Pian del Lago,[18] e conseguentemente il gemellaggio con gli ultras di Sciacca[18][19] e la forte rivalità con i sancataldesi,[18][19] caratterizzata da violenti scontri.[19] Una moltitudine di incomprensioni venutesi a creare fra i gruppi esistenti,[22] porterà alla nascita agli albori degli anni duemila degli "Ultras Nissa 2002".[22] Sempre negli anni duemila si scioglie lo storico gruppo delle Brigate.
^COMUNICATO UFFICIALE N°27 (PDF), su asdtorregrotta.it, figc.it, 8 agosto 2014. URL consultato il 7 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2016).
^Nasce la Nissa FC, su ilfattonisseno.it, www.ilfattonisseno.it, 3 settembre 2017. URL consultato il 3 settembre 2017.