Arrivato al Bologna negli anni trenta, fu presto soprannominato "testina d'oro"[2] per le sue doti di colpitore di testa, che valsero ai felsinei gli scudetti del 1939 e del 1941, nonché la classifica cannonieri negli stessi due anni. Singolare il fatto che quando giocava in Uruguay non avesse mai segnato di testa, non avendo compagni che sapessero crossare. Ma quando approdò al Bologna scoprì questa specialità, complice il fatto di avere come ala Amedeo Biavati e soprattutto Carlo Reguzzoni che calciavano cross perfetti.
Passato al Milan, vi giocò 4 anni, chiudendo la carriera al Legnano, dove giocò in Serie B per due stagioni, nelle quali si mise in luce segnando molte reti.
Disputò anche una partita con la nazionale azzurra.
Con il Bologna in cinque campionati segnò 80 reti in 133 partite, mentre con il Milan in quattro stagioni segnò 55 reti in 157 partite.
Nei due anni al Legnano segnò 25 reti in 38 partite.
Allenatore
Chiusa la carriera di giocatore, intraprese quella di allenatore, guidando molte squadre italiane. Iniziò come Direttore Tecnico del Legnano nel vittorioso campionato di Serie B 1950-1951, ultimo suo anno da calciatore, e nel successivo campionato di Serie A 1951-1952[3].
Fra i suoi successi si ricordano soprattutto lo scudetto del 1955 con il Milan, quando subentrò a Béla Guttmann, e la Coppa Latina vinta l'anno successivo, secondo trionfo in campo europeo del club rossonero. Degne di nota sono anche la doppia promozione dalla C alla A ottenuta col Varese in soli tre anni negli anni sessanta e le varie salvezze ottenute nel Cagliari e nel L.R. Vicenza, che guidò in tre riprese fra il 1968 e il 1975.
Ha allenato anche il Foggia (ben 7 stagioni, intervallate da altre esperienze), in serie B nel 1971-1972, poi in serie A nel 1976-1977 e 1977-1978 ed in Serie C nel 1979-1980, ottenendo il ritorno in Serie B della squadra. Rimase a Foggia fino al 1984, anno in cui chiuse la sua carriera. Nella seconda metà degli anni '80, terminata la sua esperienza come allenatore fondò una scuola calcio a Roma, dove si stabilì definitivamente.
Curiosità
Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
^Alcune fonti assegnano 15 reti a Puricelli e 13 al suo compagno di squadra Reguzzoni mentre altre 14 reti a testa.
^Nella partita Bologna-Venezia 3-4 del 25 maggio 1941 (quarti di finale), secondo Enciclopediadelcalcio.it Puricelli avrebbe segnato due reti, mentre per RSSSF tre (in tal caso il totale di gol realizzati in questa edizione della Coppa Italia sarebbe 7 e non 6 come qui indicato)
^abcIl totale, come in tutte le statistiche, si riferisce ai campionati a girone unico a partire dal 1929-1930. Non vengono quindi presi in considerazione il campionato cosiddetto "di guerra" del 1944 e il primo campionato post-guerra 1945-1946, svolti entrambi a gironi.