(ES) Muy Fiel y Reconquistadora Ciudad de San Felipe y Santiago de Montevideo (IT) Molto Fedele e Riconquistatrice Città di San Filippo e San Giacomo di Montevideo
Montevideo (nome completo: San Felipe y Santiago de Montevideo, in italianoSan Filippo e San Giacomo di Montevideo) è la capitale, il porto principale e la città più popolosa dell'Uruguay.
Situata nella parte meridionale del paese, si affaccia sulla riva settentrionale del Río de la Plata ed è la capitale situata più a sud di tutta l'America, precisamente a 34°54'21.06" di latitudine sud e 56°11'29.04" di longitudine ovest[5]. Infatti la vicina capitale argentina, Buenos Aires, sulla sponda opposta del Rio de la Plata, si trova su di un parallelo situato solo 30 km più a nord di quello della capitale uruguaiana. La città si sviluppa tutta sulla sponda destra del fiume Santa Lucia.
È anche la capitale del dipartimento di Montevideo, il più piccolo dei diciannove dipartimenti in cui si suddivide il paese. Considerando la sua area metropolitana, nel 2009 Montevideo raggiungeva 1 973 380 abitanti, corrispondenti al 58,8% del totale nazionale della popolazione.[6]
Nell'area dell'America meridionale, la città di Montevideo occupa il primo posto nella classifica delle città con una maggiore qualità della vita.[7] Montevideo è inoltre la sede amministrativa del Mercosur e ha ospitato il primo campionato mondiale di calcio nel 1930.
Etimologia
Esistono almeno quattro spiegazioni in merito all'origine del nome della città:[8]
Monte vide eu: Montevideo deriverebbe dall'espressione portogheseMonte vide eu (Io vedo un monte); tale frase sarebbe stata pronunciata alla vista del Cerro de Montevideo da uno dei marinai partecipanti alla spedizione di Ferdinando Magellano. Questa ipotesi è però stata più volte scartata poiché la frase monte vide eu si tratta di un insieme di parole in dialetti differenti, quindi poco probabile.
Monte-VI-D-E-O: in base a questa spiegazione, invece, il nome della città sarebbe una sorta di acronimo presente su una mappa spagnola che segnalava la collocazione geografica del luogo (Monte VI De Este a Oeste, cioè "Il sesto monte da est ad ovest").
Monte Vidi: questa ipotesi deriva da un appunto scritto nel diario di uno dei membri della spedizione di Magellano. "Il martedì del detto mese siamo stati sullo stretto di Capo Santa Maria da dove la costa corre da est ad ovest, e il terreno è sabbioso, e alla destra della montagna vi è una montagna simile ad un cappello al quale abbiamo dato il nome di Monte Vidi."
Monte Ovidio: questa ipotesi trae origine da quella precedente, infatti il monte a forma di cappello, chiamato Monte Vidi, sempre nello stesso diario viene definito "ora chiamato Monte Santo Vidio". Sant'Ovidio (o Audito) è un santo particolarmente venerato nella città portoghese di Braga e proprio i portoghesi ebbero in possesso la zona di Montevideo prima della fondazione della città.
La città si affaccia sulla baia omonima, uno dei più grandi porti naturali di tutto il Cono Sud. All'interno del territorio di Montevideo si stagliano due alture principali: il cerro de la Victoria e il cerro de Montevideo. Su quest'ultima collina sorge una fortezza d'epoca coloniale alla quale fu aggiunto successivamente un faro.
Clima
Montevideo ha un clima temperato umido, con inverni ventosi e prevalentemente nuvolosi, ed estati calde e umide, con venti quasi assenti, la temperatura media è di 16 °C. Le nevicate sono eventi rarissimi, l'ultima volta che nevicò a Montevideo fu il 13 luglio del 1930, in occasione della partita inaugurale della coppa del mondo di calcio di quell'anno[9].
Tra il 1680 e il 1683, al fine di contestare la sovranità spagnola sulla regione, i colonizzatori portoghesi provenienti dal Brasile crearono lungo la costa del Rio de la Plata un insediamento chiamato Nova Colonia do Sacramento. Dal canto loro, gli spagnoli non fecero nulla per riaffermare il loro dominio sino al 1723, quando incominciarono a fortificare le alture che circondavano la baia di Montevideo costringendo i portoghesi alla ritirata. Fu così che una spedizione spagnola proveniente da Buenos Aires e organizzata dal governatore Bruno Mauricio de Zabala fondò la città dandole il nome di San Felipe y Santiago de Montevideo (nome che sarebbe poi stato abbreviato in Montevideo). In breve tempo divenne una delle più importanti città della regione del Rio de la Plata, tanto importante da competere già da allora con Buenos Aires. Nel 1776 Montevideo divenne sede di comando navale la cui autorità spaziava dalla costa argentina, l'isola di Fernando Po e le Malvine.
Il 3 febbraio 1807 venne presa d'assalto da un corpo di spedizione britannico, guidato da Samuel Auchmuty, che, attraverso una breccia aperta dall'artiglieria tra le mura, riuscì a conquistare ed occupare la città. Quando la stessa spedizione proseguì su Buenos Aires, qui venne fermata e costretta a negoziare la restituzione di tutte le piazzeforti occupate, inclusa Montevideo. Nel 1809 iniziò la costruzione della fortezza del Cerro, posta sulla sponda opposta della baia. Gli spagnoli furono espulsi nel 1814 e, due anni dopo, i portoghesi occuparono i territori dell'attuale Uruguay. Nel 1821 i territori occupati vennero annessi al Brasile ma, nel 1825, gli uomini del generale Juan Antonio Lavalleja, i Trentatré Orientali, liberarono l'Uruguay dal dominio brasiliano e tre anni dopo Montevideo divenne ufficialmente capitale della Repubblica Orientale dell'Uruguay.
Così nel 1829 le antiche fortificazioni che cingevano la città vennero demolite e nuovi quartieri residenziali che s'innalzarono in quel periodo andarono a costituire la Ciudad Nueva. Nel 1840 giunse a Montevideo proveniente dalla Repubblica RiograndenseGiuseppe Garibaldi. Dopo un iniziale impiego come insegnante di storia, il futuro Eroe dei Due Mondi venne nominato dalle autorità cittadine comandante, con il grado di colonnello, della marina militare. Tra il febbraio 1843 e l'ottobre 1851 Montevideo, tenuta dai Colorados, venne assediata dalle forze fedeli a Manuel Oribe, appoggiate dall'argentino Juan Manuel de Rosas nel corso della guerra civile uruguaiana. Tuttavia, grazie all'appoggio di alcuni contingenti di volontari, come quello francese o quello italiano, dopo nove anni di scontri gli assediati sconfissero Oribe. Terminate le ostilità, Montevideo riprese a svilupparsi e, nel 1853, venne inaugurato il sistema d'illuminazione pubblica a gas e aperto un servizio di diligenze per alcuni centri limitrofi. Il teatro Solis venne inaugurato nel 1856 mentre, dieci anni dopo, fu completata la linea telegrafica per Buenos Aires. Nel 1867 furono completati il Palazzo delle Poste e il Monumento alla Pace. L'anno seguente aprì i battenti una compagnia di Omnibus a cavallo che, con una serie di linee, garantì il trasporto pubblico per i sobborghi di Union, Capurro e Villa del Cerro. Nel 1869 venne aperta la linea ferroviaria per Las Piedras, fu la prima in Uruguay. Negli anni seguenti si completarono altre importanti opere pubbliche, come il sistema idrico pubblico, il Boulevard Artigas e la fondazione dei sobborghi di Nuevo Paris, Colon e La Commercial. Dall'inizio del XIX secolo fino all'inizio del XX la città, che rappresentava un buon punto dal quale controllare i commerci di Argentina e Brasile, subì pesantemente l'influenza britannica. Tra il 1860 e il 1911, i britannici costruirono una ferrovia per collegare la città alle campagne circostanti.
Il XX secolo
Nei primi anni del Novecento arrivarono a Montevideo migliaia di immigrati, soprattutto italiani e spagnoli, che, nel giro di pochi anni andarono ad aumentare del 30% la popolazione urbana. Durante la seconda guerra mondiale, si ebbe un famoso incidente che coinvolse l'incrociatore pesantetedescoAdmiral Graf Spee. Infatti, dopo avere affrontato la marina britannica nella battaglia del Río de la Plata il 13 dicembre del 1939, la Admiral Graf Spee si ritirò nel porto di Montevideo. Per evitare di coinvolgere l'equipaggio in una battaglia persa in partenza, il capitano Hans Langsdorff decise di far affondare la nave il 17 dicembre.
A partire dagli anni 1950, con l'economia nazionale in stagnazione, Montevideo iniziò ad accusare un lento ed inarrestabile declino. Cominciarono infatti in quegli anni ad affluire dall'interno famiglie povere in cerca di lavoro e migliori condizioni di vita. La politica cittadina non fu in grado di gestire il fenomeno e così questi nuovi migranti finirono presto ai margini della società. Nacquero allora ai margini del tessuto urbano insediamenti abitativi spontanei privi di ogni sorta di servizio. A peggiorare ulteriormente la situazione generale contribuirono, a partire dal 1968 il sorgere di tensioni socio-economiche, con duri conflitti a livello sindacale, agitazioni studentesche, episodi di guerriglia organizzata (Tupamaros), involuzione autoritaria e repressiva da parte del governo, abusi da parte di polizia ed esercito. L'instaurazione della dittatura civico-militare nel 1973 precipitò il paese in un clima di violenza e repressione di ogni libertà che spinse migliaia di suoi abitanti a lasciare il paese. La democrazia venne ristabilita nel 1985.
Agli albori del XXI secolo il sistema economico cittadino venne duramente colpito dalla crisi bancaria del 2002. Nonostante le difficoltà, nel giro di pochi anni la tendenza negativa dell'economia venne annullata e da allora è in costante ed ininterrotta crescita. Simbolo di questa felice ripresa sono gli indicatori sulla qualità della vita, Montevideo è la città dell'America Latina che vanta quella più alta[11].
L'Università della Repubblica, fondata nel 1849, è la più grande e importante di tutto l'Uruguay. È suddivisa in quattordici facoltà e contava nel 2007 oltre 109 000 studenti.
Nell'ambito dell'istruzione privata spicca l'Università di Montevideo, istituzione privata cattolica, inaugurata nel 1986 e con status di istituto universitario dal 1997.
Musei
Montevideo propone una vasta offerta museale che spazia dalle tematiche storiche, a quelle artistiche, folcloristiche e scientifiche. La maggioranza dei musei è concentrata nella città vecchia, come il Museo del Carnevale, il Museo Storico Nazionale (all'interno del quale è inclusa la casa di Garibaldi), il Museo di Arti Decorative situato nel Palazzo Taranco, il Museo Gurvich, il Museo Figari, il Museo Andes 1972 dedicato al disastro aereo delle Ande, il Museo delle Immigrazioni de il Museo Torres García. Nella zona del Centro si trova il Museo della Casa del Governo, il Museo d'Arte Contemporanea, il Museo Militare, il Museo dell'Azulejo ed il Museo di Storia dell'Arte.
Nel barrio di Paso de las Duranas sorge il Museo della Memoria, dedicato alle vittime della dittatura militare uruguaiana. All'interno dello stadio Centenario, nel quartiere di Parque Battle, si trova il Museo del Calcio che custodisce all'interno i cimeli ed i trofei della nazionale di calcio uruguaiana.
Media
A Montevideo hanno sede i principali quotidiani e settimanali uruguaiani come El País, El Día, La República, La Diaria e Brecha. Sono presenti anche una quarantina di radio e diverse emettenti televisive nazionali.
Arte
Eventi
Montevideo, in quanto capitale del paese, ospita numerosi eventi artistici e culturali. Il principale è un carnevale del tutto particolare, sentitissimo e partecipato, introdotto in città dalla comunità africana nella prima metà del XIX secolo[12]. Caratteristica del carnevale di Montevideo sono le sfilate in costume dette llamadas ballate sulle note del candomblé, la musica afro-brasiliana[13].
Letteratura
Nel maggio 1816, grazie alla donazione di Padre José Manuel Pérez Castellano fu aperta la prima biblioteca pubblica del paese, arricchita l'anno seguente grazie agli apporti di Padre Dámaso Antonio Larrañaga e di José Raimundo Guerra. Nel 1938 l'istituzione cambiò nome in Biblioteca Nazionale dell'Uruguay. L'attuale sede fu ufficialmente inaugurata nel 1964.
A Montevideo, così come nelle altre grandi città della regione del Plata, il genere musicale tradizionale e tuttora apprezzato è il tango assieme a milonga, vals criollo. Alcune celebri musiche di tango, come ad esempio La cumparsita o El tango supremo, sono state composte da artisti locali come Gerardo Matos Rodríguez, Rosita Melo, e Pintín Castellanos. Tipicamente montevideani sono invece il candomblé e la murga.
Il territorio della città è diviso in otto municipios, governati ciascuno da un sindaco democraticamente eletto. Inoltre Montevideo è ulteriormente suddivisa in sessantadue quartieri (barrios). Alcuni di essi in origine sorsero come insediamenti separati dalla città, come Villa del Cerro, Unión, Sayago, Ituzaingó e Pocitos, ma con l'espansione della capitale durante il XX secolo vennero progressivamente assorbiti all'interno del tessuto urbano.
Municipio A: Villa del Cerro, Casabó, Pajas Blancas, La Paloma, Tomkinson, Rincón del Cerro, La Teja, Tres Ombúes, Pueblo Victoria, Paso de la Arena, Los Bulevares, Santiago Vázquez, Prado, Nueva Savona, Belvedere, Nuevo París, Lezica, Melilla.
Municipio B: Ciudad Vieja, Centro, Barrio Sur, Cordón, Palermo, Parque Rodó, Aguada, Villa Muñoz, Goes, Retiro, La Comercial, Punta Carretas, Tres Cruces.
Municipio C: Prado, Nueva Savona,Aguada, Villa Muñoz, Goes, Retiro, La Comercial, Capurro, Bella Vista, Arroyo Seco, Reducto, Atahualpa, Jacinto Vera, La Figurita, Brazo Oriental, Larrañaga, Mercado Modelo, Bolívar, Aires Puros.
Municipio CH: Punta Carretas, Tres Cruces, Larrañaga, Pocitos, Parque Batlle, Villa Dolores, Buceo, La Blanqueada
Municipio D: Mercado Modelo, Bolívar, Aires Puros,Castro - Pérez Castellanos, Cerrito de la Victoria, Las Acacias, Casavalle, Barrio Borro, Manga, Toledo Chico, Villa Española, Piedras Blancas, Unión.
Municipio E: Buceo, La Blanqueada, Unión, Malvín, Malvín Norte, Punta Gorda, Carrasco, Carrasco Norte, Las Canteras.
Municipio F: Villa Española, Piedras Blancas, Unión, Las Canteras, Bañados de Carrasco, Maroñas, Parque Guaraní, Flor de Maroñas, Punta de Rieles, Bella Italia, Jardines del Hipódromo, Ituzaingó, Villa García, Manga Rural, Manga.
Municipio G: Belvedere, Nuevo París, Lezica, Melilla, Paso de las Duranas, Peñarol, Lavalleja, Sayago, Conciliación, Colón Sureste, Abayubá, Colón Centro y Noroeste
Montevideo nacque come un insediamento di modeste dimensioni. Nel 1860 aveva una popolazione di 37 787 persone. Nel 1884 era arrivata a 104 472, fra cui molti immigrati. In questo periodo il commercio divenne la principale fonte di reddito per la città, al punto da rivaleggiare con Buenos Aires. Verso gli inizi del XX secolo, molti europei emigrarono verso la città, e nel 1908, il 30% della popolazione non era nato in Uruguay.
Verso la metà del XX secolo, la dittatura militare e la crisi economica portarono la città ad un declino i cui effetti sono evidenti ancora oggi. Molti contadini ridotti in miseria affollarono la città, in modo particolare nella zona della Ciudad Vieja.
Recentemente, la ripresa economica e legami commerciali più solidi con le altre città del paese ha permesso un rinnovato sviluppo agricolo e speranze in una maggiore prosperità economica per il futuro.
Nel 2004, la città aveva una popolazione di 1 350 000 persone, su un totale di 3 430 000 nell'intero Uruguay [1]. L'area metropolitana ha 1 800 000 abitanti.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Montevideo e la sua area metropolitana sono il principale snodo stradale del Paese. Dal tessuto urbano si diramano a raggiera una serie di strade statali che uniscono la capitale con l'Ovest, il Nord e l'Est dell'Uruguay sino a giungere ai vari valichi frontalieri con il Brasile. Tra le arterie di comunicazioni più importanti che si diramano da Montevideo spiccano la strada 1 per Colonia del Sacramento, la strada 5 per Tacuarembó ed il Nord, la strada 8 per Minas ed il Nord-est. Plaza de Cagancha è il chilometro zero per tutte le strade nazionali dell'Uruguay.
Il centro della città si sviluppa lungo la celebre Avenida 18 de Julio, arteria commerciale e sede di alcuni importanti edifici pubblici come il Municipio e l'Università. Il tessuto urbano della città è attraversato da alcuni viali a scorrimento veloce, come la Rambla che costeggia la costa dal porto sino ai confini orientali della città, il Bulevar Artigas, che un tempo delimitava l'abitato, o avenida Italia, importante via d'accesso verso i sobborghi orientali e l'aeroporto.
La conformazione della costa ha permesso, fin dai giorni della sua fondazione, di fare di Montevideo un importante porto. Esso è infatti il primo dell'Uruguay, vi passa infatti il 90% del commercio estero, ed è il competitore principale dell'altro grande porto che sorge sul Rio de la Plata, ovvero quello di Buenos Aires. Le banchine del porto, poste a nord della città vecchia, sono protette da due grandi dighe foranee. Tra il 1870 ed il 1930 il porto ha subito notevoli mutazioni ed interventi, causa aumento del traffico navale e tempeste, come quella del 1923. Nell'area attorno al porto sono sorte numerose imprese e fabbriche, legate per lo più alle attività portuali o di importazioni ed esportazioni. La presenza di queste industrie ha però determinato anche una bassa percentuale di residenti nell'area circostante.
Dal porto di Montevideo è attivo un servizio di traghetti verso Buenos Aires. Nel quartiere residenziale di Buceo è presente un porticciolo turistico.
Aeroporti
L'Aeroporto Internazionale Cesáreo L. Berisso è situato a 5 km ad est della città, presso il sobborgo di Carrasco. È il principale dell'Uruguay in termini di passeggeri e merci e vanta un moderno terminal inaugurato nel 2009.
Montevideo ha alle spalle un'importante tradizione sportiva. In città hanno sede alcune delle società sportive più titolate dell'Uruguay e dell'intero Sudamerica.
Il principale impianto sportivo è lo Stadio del Centenario, dove fu disputata, nel 1930, la prima finale di Coppa del Mondo di calcio, finale vinta dall'Uruguay per 4 a 2 contro l'Argentina. Lo stadio approssimativamente possiede una capienza di 60 235 spettatori ed è stato insignito dalla FIFA del titolo di "stadio storico".
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^Proiezioni per il 2009 della popolazione nell'Area metropolitana di Montevideo, comprendente le popolazioni dei dipartimenti di Montevideo, Canelones e San José.
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The Journal of Advertising Research, one of the Advertising Research Foundation's publications The Advertising Research Foundation (ARF) is a nonprofit industry association for creating, aggregating, and sharing knowledge in the fields of advertising and mass media. It was founded in 1936 by the Association of National Advertisers and the American Association of Advertising Agencies. Its stated mission is to improve the practice of advertising, marketing and media research in pursuit of more ...
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提示:此条目的主题不是中華全國婦女聯合會。 中華民國婦女聯合會National Women's League of the R.O.C.婦聯會會徽婦聯會總部美齡樓,遭黨產會認定為不當黨產原稱中華婦女反共抗俄聯合會中華婦女反共聯合會簡稱妇联會成立時間1950年4月17日,73年前(1950-04-17)創始人蔣宋美齡地址臺灣臺北市中正區林森南路19號重要人物辜嚴倬雲、雷倩目標 團結婦女力量,推
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Administrative entry restrictions Not to be confused with Visa requirements for Sudanese citizens. Visa requirements for South Sudanese citizens are administrative entry restrictions by the authorities of other states placed on citizens of South Sudan. As of 2 July 2019, South Sudanese citizens had visa-free or visa on arrival access to 42 countries and territories, ranking the South Sudanese passport 99th in terms of travel freedom (tied with the passports of Congo (Dem. Rep.), Ethiopia and ...
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Undirected graph Not to be confused with the Critical path method in project management. On the left-top a vertex critical graph with chromatic number 6; next all the N-1 subgraphs with chromatic number 5. In graph theory, a critical graph is an undirected graph all of whose proper subgraphs have smaller chromatic number. In such a graph, every vertex or edge is a critical element, in the sense that its deletion would decrease the number of colors needed in a graph coloring of the given graph...
Jean Lemaire de Belges (c. 1473 – c. 1525) was a Walloon poet and historian, and pamphleteer who, writing in French, was the last and one of the best of the school of poetic 'rhétoriqueurs' (“rhetoricians”) and the chief forerunner, both in style and in thought, of the Renaissance humanists in France and Flanders. Biography Page from Les illustrations de Gaule et sĩgularitez de Troye, 1512 He was born in Hainaut (Hainault), the godson and possibly a nephew of Jean Molinet...
English Romanesque candlestick Detail of the base The Gloucester Candlestick, early 12th century, V&A Museum no. 7649-1861 The Gloucester Candlestick is an elaborately decorated English Romanesque gilt-bronze candlestick, now in the Victoria and Albert Museum in London. It was made for Gloucester Cathedral between 1104 and 1113, and is one of the outstanding survivals of English Romanesque metalwork. Description The candlestick was first modelled in wax, then cast in the lost wax techniqu...
Staircase in the Winter Palace, St. PetersburgThe Jordan Staircase of the Winter Palace, by Konstantin Ukhtomsky (1866) Location of the Jordan Staircase, within the palace. The principal or Jordan Staircase of the Winter Palace, St Petersburg is so called because on the Feast of the Epiphany the Tsar descended this imperial staircase in state for the ceremony of the Blessing of the Waters of the Neva River, a celebration of Christ's baptism in the Jordan River. The staircase is one of the few...
Archives Archive 1Archive 2Archive 3 Happy St. Patrick's Day Happy St. Patrick's Day!I hope your St. Patrick's Day is enjoyable and safe. Hopefully next year there will be more festive celebrations.Best wishes from Los Angeles. // Timothy :: talk Ikea Criticisms Hi Shushugah - sorry to nag but you mentioned in the Ikea talk page you would have a look at my edits and contribute something Just wanted to give you a friendly nudge in case you had forgotten - and of course no problem if y...
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima tipologia di cannone, vedi Cannone da campagna. Questa voce sull'argomento unità militari è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Un pezzo di artiglieria da campagna statunitense con la sua squadra di artiglieri nel 1860 L'artiglieria da campagna, anche detta artiglieria campale o (fino al XX secolo) artiglieria a piedi, è quella specialità dell'...
Álvaro Recoba Recoba in allenamento con la nazionale nel 2007 Nazionalità Uruguay Altezza 177 cm Peso 79 kg Calcio Ruolo Allenatore (ex attaccante) Squadra Nacional Termine carriera 31 marzo 2016 - giocatore Carriera Giovanili 19??-1993 Danubio Squadre di club1 1993-1995 Danubio41 (32)1996-1997 Nacional33 (30)1997-1999 Inter9 (3)1999→ Venezia19 (10)1999-2007 Inter166 (50)[1]2007-2008→ Torino22 (1)2008-2010 Paniōnios21 (5)201...
River wetlands conservation area in Massachusetts For other uses, see Great Meadows (disambiguation). Great Meadows National Wildlife RefugeIUCN category IV (habitat/species management area)View of Great Meadows, ConcordLocation within MassachusettsLocationConcord, Massachusetts, Sudbury, Massachusetts, United StatesNearest cityConcord, MassachusettsCoordinates42°28′30″N 71°19′47″W / 42.47500°N 71.32972°W / 42.47500; -71.32972Area250 acres (100 ha...
Jamel Dean Dean nel 2021 Nazionalità Stati Uniti Peso 93 kg Football americano Ruolo Cornerback Squadra Tampa Bay Buccaneers Carriera Giovanili 2016-2018 Auburn Tigers Squadre di club 2019- Tampa Bay Buccaneers Statistiche Partite 57 Partite da titolare 38 Tackle 193 Sack 0 Intercetti 7 Fumble forzati 0 Palmarès Trofeo Vittorie Super Bowl 1 Per maggiori dettagli vedi qui Statistiche aggiornate al 13 marzo 2023 Modifica dati su Wikidata · Manuale Jamel Dean (1...