Ritenuto uno dei migliori calciatori di tutti i tempi,[2][3][4][5] ha segnato 314 gol (dei quali 277 con le squadre di club, 24 con la nazionale maggiore olandese e 13 con la nazionale under 21) in carriera, conclusasi prematuramente all'età di soli 28 anni per via di alcuni infortuni; anche se ufficialmente l'annuncio del suo ritiro fu dato nel 1995, quando il giocatore aveva 30 anni.[1] Emblema dell'Ajax e del Milan,[6] in maglia rossonera ha composto un eccezionale trio assieme ai connazionali Ruud Gullit e Frank Rijkaard, simbolo di numerosi successi della squadra allenata da Arrigo Sacchi e poi da Fabio Capello.[7]
È stato il primo dei dieci calciatori a segnare una quaterna in una sola partita di UEFA Champions League, oltreché l'unico (insieme a Silvio Piola) ad avere siglato almeno un gol a ogni squadra di Serie A da lui affrontata.[12]
Durante i festeggiamenti per il centenario del Milan, nel dicembre 1999, Van Basten è stato eletto "attaccante milanista del secolo".[13]
È ambasciatore del calcio per la UEFA, dopo aver già ricoperto il ruolo di Chief Officer for Technical Development per la FIFA.
Biografia
Dalla moglie Liesbeth ha avuto tre figli, Rebecca, Angela e Alexander. Pratica il golf come hobby.[14]
Nel febbraio del 2023 apre un ristorante italiano a Utrecht insieme al suo ex compagno di squadra Frank Rijkaard.[15]
Caratteristiche tecniche
«Il più raffinato ed elegante centravanti del calcio moderno, l'unico che sapesse danzare sulle punte di un fisico ciclopico.»
Soprannominato il cigno di Utrecht,[17][18] Van Basten era un centravanti dotato di tecnica eccezionale nonché di notevole eleganza[16] e rapidità nei movimenti,[5][19][20][21] nonostante il fisico imponente;[18] coniugava la grazia del trequartista con la concretezza del vero cannoniere.[18][22] Abile con entrambi i piedi,[18][23] in possesso di un tiro potente e preciso sia in corsa sia da fermo,[18] concreto anche nel gioco aereo e nelle acrobazie,[24] mostrava un insieme di caratteristiche per le quali è ritenuto uno tra i più forti e completi attaccanti di sempre.[18][19][25] La sua grande intelligenza tattica[18] e la sua visione di gioco lo rendevano capace di agire anche lontano dall'area di rigore[22] o dando le spalle alla porta avversaria,[4] rendendolo anche un efficace rifinitore.[18][21][25] Era inoltre un eccellente rigorista:[26] in carriera ha messo a segno 51 tiri dal dischetto su 55 calciati.[27]
Carriera
Giocatore
Club
Gli inizi
Comincia a giocare a calcio all'età di sei anni, quando il padre Joop (1930-2014), ex calciatore e campione dei Paesi Bassi nel 1957-1958 con il DOS, lo affida ai tecnici delle squadre di Utrecht, prima l'EDO (1970-1971),[28] poi l'UVV (1971-1980) e infine l'Elinkwijk (1980-1981).[29][30] A 12 anni Leo Beenhakker cerca invano di ingaggiarlo nel Feyenoord.[30]
Nel 1981 passa all'Ajax di Johan Cruijff. Un anno dopo, nell'aprile 1982, esordisce con la nazionale under 18 olandese al torneo Juniores di Cannes, segnando tre gol all'Italia nella finale per il terzo posto[31].
Ajax
Nell'Ajax esordisce in prima squadra il 3 aprile 1982, a 17 anni e mezzo, contro il N.E.C.: Van Basten entra in campo proprio al posto di Cruijff e riesce a segnare un gol al suo esordio con i lancieri.[18] Nei due anni successivi Van Basten passa dai 9 gol in 20 partite del 1982-1983 ai 28 gol in 26 partite nella stagione 1983-1984 nella quale è capocannoniere. La stagione seguente l'Ajax è di nuovo campione dei Paesi Bassi e Van Basten di nuovo miglior marcatore con 22 gol.
Nella stagione 1985-1986 con 37 gol in 26 partite, si laurea per la terza volta capocannoniere, vincendo la Scarpa d'oro e contribuendo al successo dei lancieri in KNVB beker. Il 1986, tuttavia, segna anche l'inizio dei suoi guai fisici: è colpito da epatite virale e deve fermarsi tre mesi; a dicembre, nel corso di Groningen-Ajax, si infortuna alla caviglia destra dopo un contrasto con un avversario. Continua a giocare ma alla fine deve farsi operare in Svizzera. Anche stavolta torna in campo tre mesi più tardi, nella finale di Coppa delle Coppe tra Ajax e Lokomotive Lipsia (1-0), in cui segna di testa il gol decisivo al 21'[32] e chiude il campionato ancora capocannoniere. Quando disputa la finale di Coppa delle Coppe, è già ufficialmente un calciatore del Milan, per cui quella sarà la sua ultima apparizione con la casacca dei lancieri. La decisione del trasferimento ai rossoneri fu dovuta al fatto che inizialmente fu la Fiorentina ad acquistarlo, ma a causa del mancato pagamento del corrispettivo pattuito l'acquisto non si concretizzò.
Milan
1987-1988: l'infortunio e lo scudetto
Van Basten arriva nell'estate del 1987 al Milan, che lo ingaggia a parametro UEFA, pagando 2 milioni di franchi svizzeri,[33] circa 1,75 miliardi di lire.[18] In rossonero si presenta subito al suo nuovo pubblico segnando nella prima partita in Coppa Italia contro il Bari. Segna anche nell'esordio in campionato a Pisa, ma arriva anche il primo stop: l'altra caviglia inizia a dargli problemi dopo la gara di Coppa UEFA contro l'Espanyol. Si opera nuovamente e resta inattivo per sei mesi. Quando torna in campo, il Milan è alla rincorsa del Napoli capolista: Van Basten segna gol importanti contro l'Empoli a San Siro e contro la squadra di Maradona, nello scontro diretto vinto al San Paolo,[18] con cui il Milan compie il passo decisivo verso lo scudetto.
1988-1991: le vittorie internazionali con Sacchi
Dopo aver conseguito la vittoria del campionato europeo in Germania Ovest con la nazionale olandese, Van Basten, coadiuvato dai connazionali Ruud Gullit e Frank Rijkaard, si pone l'ambizioso obiettivo di condurre il Milan a vincere in Europa. La stagione 1988-1989 vede il ritorno dei rossoneri in Coppa dei Campioni dopo nove anni: Van Basten segna 33 gol (19 in Serie A, 10 in Coppa Campioni, 3 in Coppa Italia e 1 in Supercoppa italiana) e si aggiudica il Pallone d'oro 1989. Nella Coppa dei Campioni realizza dieci reti,[34] tra cui quelle in semifinale con colpo di testa in tuffo contro il Real Madrid nell'1-1 dell'andata a Madrid, quella del 5-0 del ritorno al Meazza e la doppietta nella vittoriosa finale contro la Steaua Bucarest.[18] A novembre un suo gol al Barcellona nella finale di andata contribuisce alla conquista della Supercoppa europea. A dicembre, subito dopo la vittoria della Coppa Intercontinentale, Van Basten vince per la seconda volta consecutiva il Pallone d'oro, affiancando nell'albo d'oro del trofeo altri campioni premiati due volte, come Franz Beckenbauer e Kevin Keegan.
All'inizio della successiva stagione, Van Basten viene di nuovo operato, stavolta al menisco: rientrerà oltre due mesi dopo. Nel campionato di Serie A, vinto al fotofinish dal Napoli, segna ancora 19 gol, che gli valgono il primo titolo di capocannoniere in Italia. Con il Milan raggiunge ancora la finale di Coppa dei Campioni, segnando i gol che risultano decisivi contro Real Madrid, Malines e Bayern Monaco. Il Milan vince la finale il 23 maggio contro il Benfica al Prater di Vienna (1-0). È sua l'apertura di prima intenzione che libera Frank Rijkaard e gli consente di segnare il gol decisivo.[18]
1991-1993: il nuovo intervento, le migliori stagioni con Capello
In vista della stagione 1991-1992 a Sacchi subentra Fabio Capello. Favorito dall'impostazione tattica del tecnico friulano, più flessibile rispetto a quella del predecessore, Van Basten disputa una delle annate più brillanti della propria carriera:[38] l'olandese ottiene nuovamente il titolo di capocannoniere con 25 gol (tra cui quello nel derby di Milano e le triplette contro Foggia, Cagliari e Atalanta, quest'ultima realizzata nell'arco di sei minuti di gioco).
Van Basten inizia in maniera estremamente prolifica anche la stagione 1992-1993, segnando otto gol nelle prime sei giornate e dodici nelle prime nove; realizza inoltre due quaterne, entrambe nel mese di novembre: la prima al San Paolo di Napoli in campionato (il Milan vince con il risultato di 5-1 alla nona giornata),[39] la seconda nella gara casalinga di UEFA Champions League contro l'IFK Göteborg (il Milan vince per 4-0).[40] Pochi giorni dopo, a dicembre, gli verrà nuovamente consegnato il Pallone d'oro, il terzo della sua carriera: l'impresa è riuscita in precedenza soltanto a Johan Cruijff e Michel Platini.
Il giorno seguente alla consegna del Pallone d'oro Van Basten decide di recarsi a St. Moritz per farsi operare alla caviglia: la prognosi è di due o tre mesi,[41] ma il giocatore rimarrà fermo per circa quattro mesi, per poi rientrare a fine aprile nella trasferta di campionato a Udine. Una settimana dopo, il 9 maggio 1993, in Ancona-Milan (1-3), segna l'ultimo gol della propria carriera, ad Alessandro Nista, proprio lo stesso portiere cui aveva segnato il suo primo gol in Serie A il 13 settembre 1987; il 16 maggio 1993, contro la Roma, disputa la sua ultima partita di campionato. Viene tenuto a riposo in vista della finale di UEFA Champions League del 26 maggio 1993, contro l'Olympique Marsiglia, vinta dai francesi. A Monaco di Baviera il giocatore scende in campo nonostante la caviglia ancora dolorante e chiude di fatto la propria carriera agonistica, venendo sostituito dopo 85 minuti di gioco.
Conclude l'ultima stagione della carriera con un bilancio di 20 reti in 22 partite tra campionato e coppe.
1993-1995: l'ultima operazione e il prematuro ritiro
«Il lutto per il suo ritiro anticipato non si è estinto e mai si estinguerà.»
Il 3 giugno 1993 Van Basten si sottopone a un'artroscopia ad Anversa presso il noto chirurgo belga Marc Martens:[43] la visita conferma lo stato di profonda sofferenza dell'articolazione, dato che il giocatore accusa ancora dolori e ipersensibilità all'arto.[43] Poco dopo l'olandese si sottopone, dunque, al quarto intervento chirurgico alla caviglia.
Da qui in poi trascorrono due anni nel tentativo di recuperare l'efficienza fisica. L'operazione riesce, ma sui tempi e la possibilità di riprendere l'attività agonistica permangono numerosi dubbi, protrattisi nei mesi successivi,[44] tanto che agli inizi di novembre del 1993 il calciatore continua ad avvertire dolore se la caviglia è molto sollecitata;[45] sul finire del mese Martens constata che la cartilagine tra tibia e astragalo non si è ancora riformata.[46] Un nuovo esame, condotto il 30 novembre 1993 dal medico Antonio Viladot a Barcellona, evidenzia la necessità di una nuova operazione alla caviglia.[47] Malgrado i lievi miglioramenti rilevati da Martens agli inizi di marzo del 1994, i tempi di recupero continuano a essere estremamente lunghi;[48] l'11 luglio il giocatore si opera nuovamente alla clinica Apra di Anversa,[49][50] in artroscopia, per la ripulitura dell'articolazione e per l'applicazione alla caviglia un "fissatore esterno",[50] rimosso chirurgicamente il 3 ottobre seguente.[51] Alla fine di dicembre i progressi sono lievi e il suo rientro in campo lontano.[52]
Nel maggio 1995 le voci di un ritiro del calciatore dall'attività agonistica si fanno sempre più concrete[53] e si consolidano dopo un altro consulto ad Anversa.[54] A due anni dalla finale di UEFA Champions League di Monaco di Baviera, nell'estate 1995 il giocatore si riaggrega comunque ai compagni per il ritiro precampionato, ma il 17 agosto, undici mesi dopo l'ultima operazione chirurgica, annuncia la decisione di ritirarsi definitivamente, all'età di 30 anni, dall'attività agonistica.[55][56] Il giorno dopo, nel prepartita del Trofeo Luigi Berlusconi, saluta i tifosi milanisti con un giro di campo a San Siro, che in un'intervista del 2020 ricorderà con dolore:
«C'era tristezza ovunque. Quella del pubblico, e la mia. Correvo, perché non volevo far vedere che zoppicavo, battevo le mani alla gente. E intanto pensavo che non c'ero già più, mi sembrava di essere ospite del mio funerale. Quella sera pensavo soltanto che la mia vita era stata il calcio. Adesso era diventata una fogna. Avevo il fegato a pezzi per gli antidolorifici. Avevo un dolore pazzesco a quella caviglia maledetta. Ero disperato. Dopo, quando ne sono uscito, ho capito di aver vissuto qualcosa di simile alla depressione.[57]»
Nazionale
Con la nazionale olandese conta 24 reti in 58 presenze, la prima delle quali nel 1983 contro l'Islanda. Fu protagonista al campionato d'Europa 1988, segnando cinque reti: tre di queste furono all'Inghilterra nel girone.[58] Segnò anche ai sovietici nella finale vinta per 2-0: la sua rete fu premiata da World Soccer come il secondo gol più bello nella storia calcistica.[59][60]
Il tecnico resta alla guida della nazionale anche nel biennio successivo e centra la qualificazione al campionato d'Europa del 2008, in cui la nazionale olandese viene inserita in un girone "di ferro" con Italia, Francia e Romania. Alla prima partita, i Paesi Bassi battono i campioni del mondo dell'Italia per 3-0 e nella seconda giornata sconfiggono i vicecampioni del mondo della Francia per 4-1, centrando così in anticipo la qualificazione ai quarti di finale. Nella terza giornata battono per 2-0 la Romania, chiudendo il girone a punteggio pieno. Ai quarti di finale i Paesi Bassi affrontano la Russia, che vince la partita per 3-1 dopo i tempi supplementari, estromettendo così gli olandesi dalla competizione.
Nel giugno 2008, al termine del cammino olandese nel campionato europeo, Van Basten lascia la nazionale oranje per allenare l'Ajax,[64] con cui aveva già firmato un contratto nel febbraio precedente.[65][66] Come commissario tecnico olandese, detiene attualmente il record della maggiore percentuale di vittorie sul totale delle partite giocate (67,31%), tra i CT olandesi con più di dieci partite all'attivo.
L'esperienza con l'Ajax termina il 6 maggio 2009, quando si dimette dopo aver fallito la qualificazione alla UEFA Champions League.[67]
Il 13 febbraio 2012 firma un contratto con l'Heerenveen, valido a partire dalla stagione 2012-2013[68][69] con un ingaggio da 400 000 euro a stagione più un bonus di 6 000 a vittoria.[70] Conquista un 8º e un 5º posto in Eredivisie perdendo due semifinali play-off per l'accesso all'Europa League.
Il 18 aprile 2014 l'AZ Alkmaar comunica, tramite il proprio sito, l'esistenza di un accordo verbale per l'ingaggio di Van Basten come allenatore.[71] L'accordo è formalizzato un mese più tardi, il 20 maggio.[72] Il 28 agosto dà le dimissioni temporanee per problemi cardiaci.[73] Il 3 settembre l'AZ comunica che Van Basten sarebbe rimasto a riposo fino al 14 settembre, venendo sostituito dal suo vice Alex Pastoor e dal suo collaboratore Dennis Haar.[74] Il 16 settembre annuncia la decisione di passare al ruolo di vice allenatore di John van den Brom, a causa dell'eccessivo stress provocatogli dall'incarico di allenatore in prima.[75][76]
Il 9 luglio 2015 la Federazione olandese ufficializza il rientro di Van Basten nello staff tecnico come vice del nuovo commissario tecnico Danny Blind, a partire dal 1º agosto, affiancato prima da Ruud van Nistelrooij e poi da Dick Advocaat. Decide inoltre di risolvere il contratto con l'AZ Alkmaar.[77] Il 30 agosto 2016 annuncia che a fine anno avrebbe lasciato il ruolo di vice, per andare a lavorare per la FIFA: secondo alcuni, sarebbe stato spinto a lasciare il suo incarico dalla scelta della Federazione di non includere Ruud Gullit all'interno dello staff tecnico per sostituire Dick Advocaat, passato ad allenare il Fenerbahçe.[78][79][80]
Dopo il ritiro
Il 30 settembre 2016 entra a far parte dello staff di Gianni Infantino, presidente della FIFA, con il ruolo di Chief Officer for Technical Development;[81][82] si dimette dall'incarico nell'ottobre 2018. Da allora è ambasciatore per l'UEFA e opinionista sui canali televisivi olandesi.
Controversie
Nel 2008 Van Basten ha raggiunto un accordo con l'Agenzia delle entrate italiana pagando 7,3 milioni di euro per chiudere un contenzioso riguardante una sua evasione fiscale avvenuta nel 1997, riguardo ad alcune sponsorizzazioni utilizzanti la sua immagine.[2][83]
Nel novembre 2019, da analista di Fox Sports, durante un collegamento con l'allenatore tedesco dell'Heracles Almelo, pronuncia il saluto nazista Sieg Heil. Tra le polemiche, si scusa successivamente, affermando che si è trattato di uno scherzo frainteso.[84] Fox Sports decide di sospenderlo per una settimana e di donare il suo cachet all'Instituut voor Oorlogs-, Holocaust- en Genocidestudies di Amsterdam.[85]
Statistiche
Presenze e reti nei club
Tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Marco van Basten ha giocato 446 partite segnando 314 reti, alla media di 0,70 gol a partita.
Statistiche aggiornate al termine della carriera da calciatore.
^ab(EN) The best of the best (1991-2005), su fifa.com, 23 ottobre 2006. URL consultato l'11 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2009).
^ab Riccardo Pratesi, Chi è il più forte del mondo?, su gazzetta.it, 7 febbraio 2007. URL consultato l'11 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2017).
^Si tratta del riconoscimento istituito dalla rivista francese France Football, assegnato dal 1956 al 2009 e di nuovo dal 2016. Tra il 2010 e il 2015 tale riconoscimento era, dopo la fusione col FIFA World Player of the Year, denominato Pallone d'oro FIFA e organizzato congiuntamente da France Football e dalla FIFA. Contando i premi organizzati dalla sola France Football, van Basten detiene il record di vittorie insieme a Johan Cruijff, Michel Platini e Cristiano Ronaldo; i giocatori che hanno vinto più Palloni d'oro e Palloni d'oro FIFA sono Lionel Messi e Cristiano Ronaldo con 5 trofei. La stessa France Football e la maggior parte dei media tendono de facto a non fare distinzione tra i due premi.
^ab Gianni Piva, Mai più gol, Marco, in la Repubblica, 18 agosto 1995. URL consultato l'8 dicembre 2009.
^(FR) Jean-Philippe Réthacker, 1989 - Marco van Basten - Les rois lombards, su francefootball.fr, 26 dicembre 1989. URL consultato l'11 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2009).
^ab(FR) Jean-Philippe Réthacker, 1992 - Marco van Basten - Et un, et deux, et trois!, su francefootball.fr, 22 dicembre 1992. URL consultato l'11 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2009).
^ab Licia Granello, Che tesoro, quel van Basten, in la Repubblica, 23 gennaio 1990. URL consultato l'8 dicembre 2009.
^(EN) Marco van Basten new coach Ajax, su english.ajax.nl, 22 febbraio 2008. URL consultato il 22 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2008).
^Euro 2008 - Van Basten torna all'Ajax, su it.eurosport.yahoo.com, 22 febbraio 2008. URL consultato il 25 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2008).
Germano Bovolenta, Nessuno come il Cigno, in Marco Sappino (a cura di), Dizionario del calcio italiano, Baldini & Castoldi, 2000, ISBN978-88-8089-862-7.
Alberto Costa, VAN BASTEN, Marco, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.