La nazionale di calcio della Russia (in russoСборная России по футболу?, Sbornaja Rossii po futbolu) è la rappresentativa calcistica della Russia ed è posta sotto l'egida della Rossijskij Futbol'nyj Sojuz.
Nonostante sia la FIFA che l'UEFA considerano la nazionale russa come unica erede di quella sovietica,[2] essa non viene però considerata erede del palmarès della nazionale dell'Unione Sovietica, e, dunque, non può fregiarsi dei trofei ottenuti da quest'ultima (un campionato europeo e due ori olimpici).
Ha partecipato a quattro fasi finali del campionato mondiale (1994, 2002, 2014 e 2018, in qualità di paese ospitante), dove ha ottenuto quale miglior risultato i quarti di finale nell'edizione casalinga del 2018, e a sei fasi finali del campionato europeo (1996, 2004, 2008, 2012, 2016, 2020), competizione in cui ha raggiunto la semifinale nel 2008. Ha partecipato, come nazione ospitante, alla Confederations Cup 2017, dove è stata eliminata al primo turno.
Nella classifica mondiale della FIFA, istituita nell'agosto 1993, la Russia ha ottenuto come miglior piazzamento il 3º posto di aprile 1996, mentre il peggior piazzamento è stato il 70º posto di giugno 2018. Occupa il 35º posto della graduatoria.[1]
La prima rappresentativa russa fu quella dell'antico Impero russo, che esordì in modo ufficioso nell'ottobre 1910 contro la Boemia vincendo per 5-4 e, dopo la fondazione, nel gennaio 1912, dell'Unione Calcistica Panrussa, in modo ufficiale alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912 contro la Finlandia, perdendo per 2-1.
Quella rappresentativa non brillò particolarmente in campo europeo: nei pochi anni in cui calcò i campi di calcio incassò il proprio peggiore passivo di sempre, perdendo per 16-0 contro la Germania il 1º luglio 1912 a Stoccolma, in un'altra gara valevole per le Olimpiadi.
Lo scoppio della prima guerra mondiale frenò lo sviluppo della selezione dell'Impero russo. Nella primavera del 1915 erano in programma alcuni incontri con le nazionali di Germania e Francia, ma le partite furono annullate a causa del conflitto, durante il quale furono arruolati o perirono svariati calciatori russi. Dopo la Rivoluzione russa del 1917 la squadra scomparve anche a causa della fuga di molti giocatori dal paese. La selezione venne sostituita dall'Unione Sovietica, che fu costituita nell'agosto 1923 e fu riconosciuta dalla FIFA come squadra succeditrice della rappresentativa dell'Impero russo.
Nel periodo di esistenza dell'Unione Sovietica non esistevano le attuali nazionali delle repubbliche che ne facevano parte e che oggi sono indipendenti, tanto meno una nazionale russa, per cui dal 1923 al 1991 i calciatori russi confluivano pertanto nella nazionale sovietica. La rappresentativa sovietica vinse un campionato europeo (1960) e giunse per tre volte seconda nel torneo (1964, 1972, 1988). Nelle competizioni olimpiche vinse due ori (1956, 1988) e tre bronzi (1972, 1976, 1980). Il miglior posizionamento ai mondiali di calcio fu il quarto posto ottenuto nel 1966.
L'esordio internazionale della Russia, allenata dal CTPavel Sadyrin, avvenne il 16 agosto 1992 a Mosca contro il Messico. La partita finì 2-0 per i padroni di casa, che presentarono una formazione composta da ex giocatori della nazionale sovietica, provenienti però in larga parte anche dalle altre repubbliche (casi eclatanti furono Viktor Onopko ed Andrej Kančel'skis): a molti calciatori, infatti, fu proposto di scegliere dopo lo scioglimento dell'URSS se adottare la cittadinanza russa o quella del paese di nascita.
Negli Stati Uniti la Russia fu inserita nel gruppo B con Camerun, Svezia e Brasile. Battuta dal Brasile per 2-0 nel primo incontro, perse anche la gara contro la Svezia per 3-1. Già eliminata, sconfisse nettamente il Camerun per 6-1 in una partita che vide come protagonista Oleg Salenko, autore di cinque gol, primato in una singola partita di campionato del mondo.
Dopo l'esonero di Sadyrin prese il timone della nazionale Oleg Romancev, che si affidò a giocatori già presenti al mondiale statunitense: Onopko, Mostovoi, Beschastnykh e Karpin. La Russia vinse il girone di qualificazione al campionato d'Europa 1996, comprendente anche Scozia, Grecia, Finlandia, San Marino, con otto vittorie e due pareggi in dieci partite. In Inghilterra fu sorteggiata nel girone C con Germania, Rep. Ceca e Italia. La squadra perse le prime due partite contro Italia (2-1) e Germania (3-0, con tre gol subiti nel secondo tempo), per poi raggiungere i cechi sul 3-3 nell'ultima partita, grazie a una prova di carattere, ma ciò non bastò ad evitare l'ultimo posto in classifica. Il raggruppamento era giustamente considerato uno dei più competitivi del torneo, tant'è che Germania e Repubblica Ceca furono le due finaliste della manifestazione.
Dal 1993 al 1997 la Russia fece parte delle prime venti posizioni della classifica mondiale della FIFA, raggiungendo anche il terzo posto nel 1996[3].
Dopo l'europeo inglese il ruolo di CT fu affidato a Boris Ignat'ev, che condusse la squadra ai play-off per la qualificazione al campionato del mondo 1998. La compagine russa, inserita nel raggruppamento con Bulgaria, Israele, Cipro e Lussemburgo, iniziò le qualificazioni con due vittorie contro Cipro e Lussemburgo e due pareggi contro Israele e ancora contro Cipro, cui fecero seguito le vittorie contro Lussemburgo e Israele. Persa la sfida in trasferta contro la Bulgaria, i russi batterono i bulgari per 4-2 in casa e ottennero il secondo posto. Il sorteggio mise di fronte Russia e Italia. Dopo l'1-1 di Mosca in una bufera di neve, l'1-0 per gli azzurri nel ritorno allo Stadio San Paolo di Napoli lasciò fuori la squadra di Romancev dalla fase finale del mondiale.
Romancev lasciò il ruolo di CT e fu rimpiazzato da Anatolij Byšovec, che richiamò alcuni calciatori esclusi dai precedenti commissari tecnici. La squadra iniziò molto male le qualificazioni al campionato d'Europa 2000, perdendo tre partite di fila, contro Ucraina, Francia (2-3) e Islanda (le altre avversarie del girone erano Armenia e Andorra). A farne le spese fu Byšovec', esonerato e sostituito dal rientrante Oleg Romancev, sotto la cui guida la Russia ottenne ben sei vittorie consecutive, tra cui lo storico successo per 3-2 del 5 giugno 1999 contro la Francia a Parigi. Nell'ultima partita delle qualificazioni, contro l'Ucraina, alla Russia sarebbe stata sufficiente una vittoria per vincere il girone e qualificarsi così direttamente per la fase finale del campionato europeo del 2000, in virtù della migliore differenza reti nei confronti della Francia, con cui gli scontri diretti erano in esatta parità. La Russia passò in vantaggio, ma un errore del portiere Aleksandr Filimonov nei minuti finali della partita su un innocuo cross di Andrij Ševčenko da posizione defilata consentì agli ucraini di pareggiare. La Russia chiuse il girone al terzo posto, fallendo per la seconda volta consecutiva la qualificazione ad un grande torneo.
Anni 2000
Oleg Romancev rimase in carica per le qualificazioni al campionato del mondo 2002, che la Russia chiuse al primo posto nel proprio raggruppamento, dopo sette vittorie, due pareggi e una sconfitta contro Slovenia, Jugoslavia, Svizzera, Fær Øer e Lussemburgo. Nella fase finale del mondiale, in Giappone e Corea del Sud, la Russia fu inserita nel gruppo H insieme con Belgio, Tunisia e Giappone. La formazione di Romancev si presentava in Asia con una rosa promettente, composta in parte da veterani e in parte da debuttanti. Nella prima partita vinse per 2-0 contro la Tunisia e nella seconda gara, contro i padroni di casa del Giappone, fu sconfitta per 1-0, fatto che causò le proteste dei tifosi radunatisi a Mosca per assistere all'incontro (due i morti)[4]. Il terzo match, quello contro il Belgio, iniziò con un gol di Johan Walem dopo sette minuti, cui rispose al 52° di gioco Egor Titov. Alla Russia sarebbe bastato il pareggio per qualificarsi agli ottavi di finale, ma a dodici minuti dalla fine una rete di Wesley Sonck portò il Belgio sul 2-1 e a otto dal termine Marc Wilmots realizzò il punto del 3-1. All'88º minuto la giovane promessa Dmitrij Syčëv segnò il gol del 3-2, che non salvò la Russia dall'eliminazione.
Romancev fu immediatamente esonerato e sostituito con Valerij Gazzaev, allenatore del CSKA Mosca. Sorteggiata in un difficile girone con Svizzera, Irlanda, Albania e Georgia, la Russia iniziò le eliminatorie del campionato d'Europa 2004 vincendo in casa contro Irlanda e Albania, ma perse le due successive trasferte in Albania e Georgia. Dopo il deludente pari contro la Svizzera a Basilea Gazzaev fu esonerato e rimpiazzato da Georgij Jarcev, che grazie alle vittorie interne contro Svizzera e Georgia riuscì a qualificare la Russia per il play-off contro il Galles. Dopo il pareggio a reti bianche a Mosca, la vittoria per 1-0 a Cardiff grazie ad un colpo di testa di Vadim Evseev consentì ai russi di accedere alla fase finale dell'europeo portoghese. La vittoria fu oscurata dalla positività di Egor Titov ad una sostanza illecita, il bromantan[5], episodio che costò al calciatore russo un'ammenda e una squalifica di un anno, comminate il 15 febbraio 2004. Titov fu così costretto a saltare l'europeo[6].
In Portogallo la squadra russa, priva degli infortunati Sergej Ignaševič e Victor Onopko[7], dovette affrontare la Spagna, la Grecia e il Portogallo. Come avvenuto al mondiale del 2002, la Russia, nel girone A, fu ancora una volta opposta ai padroni di casa (questa volta portoghesi). Alle sconfitte contro Spagna (1-0) e Portogallo (2-0) seguì, a eliminazione già maturata, una vittoria per 2-1 contro la Grecia (poi trionfatrice in finale) il 16 giugno, con reti di Dmitrij Kiričenko al secondo minuto (uno dei gol più veloci del torneo) e Dmitrij Bulykin al diciassettesimo. Anche in questo caso, come nel 1996, le due finaliste dell'europeo erano state avversarie Russia nel girone di prima fase.
Per le qualificazioni al campionato del mondo 2006 fu raggruppata con Portogallo, Slovacchia, Estonia, Lettonia, Lussemburgo e Liechtenstein. La Russia cominciò con un pareggio a Mosca contro la Slovacchia (1-1) e una vittoria per 4-0 contro il Lussemburgo, ma poi fu battuta per 7-1 a Lisbona dal Portogallo, per quella che resta la peggiore sconfitta di sempre della Russia. Il Portogallo si insediò subito al primo posto del girone, con russi e slovacchi al seguito. Le vittorie contro Estonia e Liechtenstein parvero rimettere in carreggiata la Russia, che però si smarrì pareggiando per 1-1 a Tallinn contro l'Estonia, risultato che causò l'esonero di Jarcev. Il sostituto, Yuri Semin, risollevò inizialmente la squadra, conducendola alla vittoria interna contro la Lettonia (2-0), ma un nuovo pareggio (1-1) a Riga contro i lettoni rimise la classifica in discussione. Malgrado le vittorie contro Liechtenstein e Lussemburgo elo 0-0 interno contro il Portogallo, il 12 ottobre 2005 la Russia si presentò a Bratislava con il bisogno di vincere, ma lo 0-0 finale consentì alla Slovacchia di qualificarsi per i play-off per un solo punto, in virtù di una migliore differenza reti. In 12 partite la Russia totalizzò 23 punti, frutto di 6 vittorie, 5 pareggi e una sconfitta, la peggiore nella storia della nazionale russa (7-1 contro il Portogallo a Lisbona).
Dopo le dimissioni di Semin, nell'aprile 2006 fu chiamato ad allenare la Russia l'olandese Guus Hiddink. Con il nuovo commissario tecnico la squadra tornò a giocare un ruolo importante nel panorama calcistico europeo, mettendo in difficoltà l'Inghilterra nel proprio girone di qualificazione al campionato d'Europa 2008. Iniziate non brillantemente le qualificazioni, la squadra russa collezionò poi una serie di risultati positivi. Nella sfida contro gli inglesi in trasferta perse per 3-0, ma si impose per 2-1 nel ritorno a Mosca. Grazie a questo successo alla Russia sarebbe bastata una vittoria sul campo di Israele per qualificarsi a Euro 2008 a scapito dell'Inghilterra, ma gli israeliani ebbero la meglio (2-1). A quel punto gli inglesi avrebbero staccato il biglietto per la fase finale anche pareggiando in casa contro la già qualificata Croazia, ma quest'ultima riuscì ad imporsi sorprendentemente a Wembley per 3-2, consentendo così il sorpasso della Russia, che si qualificò per l'europeo del 2008 contro i favori del pronostico, eliminando i britannici in virtù dei tre punti ottenuti sul campo di Andorra (gol di Syčёv).
Alla fase finale dell'europeo 2008 la Russia di Hiddink impressionò favorevolmente, ottenendo il miglior piazzamento della sua storia nella Coppa d'Europa, e il migliore dopo il 1991. Debuttò con una sconfitta per 4-1 contro la Spagna, poi sconfisse per 1-0 la Grecia campione d'Europa uscente; nel terzo e decisivo incontro del girone batté per 2-0 la Svezia, qualificandosi ai quarti di finale. Qui eliminò i favoriti Paesi Bassi imponendosi per 3-1 ai tempi supplementari e accedendo così alla semifinale, dove fu nuovamente sconfitta dalla Spagna (0-3). Tra i giocatori russi furono elogiati dalla critica soprattutto Pavljučenko e Aršavin, che suscitarono l'interesse di importanti club europei[8].
Nel marzo 2010 l'olandese Dick Advocaat assunse l'incarico di commissario tecnico della Russia.[9] I russi ottennero la qualificazione al campionato d'Europa 2012 chiudendo in testa il proprio girone[10] e prima del torneo vinsero per 3-0 un'amichevole contro l'Italia, futura finalista del torneo, destando grandi aspettative.[11] All'esordio nella fase finale batterono per 4-1 la Repubblica Ceca,[12] per poi pareggiare per 1-1 il successivo incontro con la Polonia.[13] Malgrado l'inizio favorevole nel girone, la sconfitta con la Grecia nell'ultima giornata impedì alla Russia di qualificarsi ai quarti di finale: gli ellenici - a parità di punti - avanzarono a scapito dei russi per la vittoria dello scontro diretto.[14] Dopo l'europeo Advocaat fu sostituito da Fabio Capello.[15][16]
L'ex CT dell'Inghilterra condusse la Russia alla qualificazione al campionato del mondo 2014[17] grazie al primo posto nel girone con Portogallo, Israele, Azerbaigian, Irlanda del Nord e Lussemburgo, con un bilancio di 7 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte.[18] La fase finale della competizione vide i russi uscire già al primo turno, dopo un pareggio per 1-1 contro la Corea del Sud, una sconfitta per 1-0 contro il Belgio e un altro pareggio per 1-1 contro l'Algeria (con gli africani che raggiunsero sul pari i russi, estromettendoli dal torneo e qualificandosi agli ottavi di finale a loro spese).[19][20]
Inserita nel girone di Svezia, Montenegro, Moldavia e Liechtenstein, la Russia iniziò il suo cammino di qualificazione al campionato europeo 2016 battendo per 4-0 il Liechtenstein, ma poi collezionò solo due pareggi per 1-1 contro Svezia e Moldavia e una sconfitta per 1-0 contro l'Austria. Dopo aver vinto per 3-0 a tavolino contro il Montenegro, sanzionato perché i suoi sostenitori avevano lanciato oggetti in campo,[21] la compagine russa perse ancora contro l'Austria.[22] Due mesi dopo, il 14 luglio 2015, Capello si dimise.[23][24][25] Il 7 agosto 2015 gli subentrò Leonid Sluckij, che continuò a ricoprire contemporaneamente il ruolo di allenatore del CSKA Mosca.[26]
Sotto la guida del nuovo tecnico la nazionale russa ribaltò una situazione che pareva compromessa.[27] Vincendo le restanti partite contro Svezia, Liechtenstein, Moldavia e Montenegro terminò il girone al secondo posto dietro l'Austria e si qualificò alla fase finale del campionato europeo con un bilancio di 6 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte..[28] Il cammino in Francia si interruppe subito. Sorteggiata nel girone B insieme a Galles, Slovenia e Inghilterra, la Russia fu eliminata al primo turno, finendo quarta in classifica con un solo punto ottenuto. Nelle tre partite giocate ottenne un pareggio per 1-1 con gli inglesi (segnando il gol del pari in extremis),[29] ma subì due sconfitte contro gli slovacchi (2-1)[30] e i gallesi (3-0).[31] Al termine dell'ultima partita Sluckij rassegnò le proprie dimissioni.[32]
Il sorteggio del campionato del mondo 2018 vide la Russia padrona di casa affrontare nel gruppo A l'Arabia Saudita, l'Egitto e l'Uruguay.[37] L'esordio fu molto positivo: la Russia sconfisse i sauditi per 5-0 stabilendo alcuni primati e il secondo scarto più ampio in una gara inaugurale della fase finale della Coppa del mondo.[38][39] Nel secondo match batté per 3-1 l'Egitto e ottenne così la qualificazione al turno successivo per la prima volta dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica.[40] Malgrado la sconfitta nell'ultimo incontro con l'Uruguay per 3-0,[41] ebbe dunque accesso agli ottavi di finale, dove sovvertì i pronostici eliminando la quotata Spagna ai tiri di rigore (1-1 dopo i tempi supplementari).[42] Nei quarti di finale la nazionale russa fu estromessa dal mondiale perdendo ai tiri di rigore per 4-3 contro la Croazia, dopo i tempi supplementari si erano chiusi con il risultato di 2-2.[43][44] Grazie al buon mondiale disputato in casa la Russia scalò ventuno posizioni nella classifica mondiale della FIFA, portandosi al 49º posto nell'agosto 2018.[45]
Inserita in un minigirone di Lega B della UEFA Nations League 2018-2019 con Svezia e Turchia, la Russia si piazzò seconda dietro agli svedesi (2 vittorie, un pareggio, una sconfitta), che ottennero lo stesso numero di punti dei russi (7), ma chiusero con il vantaggio negli scontri diretti.
Anni 2020
Qualificatasi al campionato d'Europa 2020 con otto vittorie e due sconfitte e il secondo posto nel girone eliminatorio vinto dal Belgio, la Russia fu inserita nel girone con Danimarca, Belgio e l'esordiente Finlandia. Chiuse con l'eliminazione al primo turno da ultima in classifica, avendo ottenuto una vittoria per 1-0 contro la Finlandia e subito due sconfitte per mano di Danimarca (4-1) e Belgio (3-0).
Nel raggruppamento di Lega B della UEFA Nations League 2020-2021 la Russia trovò Turchia, Serbia e Ungheria. Battendo serbi e ungheresi, salì al comando della classifica, per poi raccogliere 2 pari e 2 sconfitte nelle seguenti 4 partite, chiudendi così al secondo posto nel girone.
Nella fase eliminatoria del campionato del mondo 2022 la Russia iniziò bene, ma alla terza giornata fu sconfitta in trasferta dalla Slovacchia per 2-1.[46] Pur avendo difeso il primo posto del girone nelle successive giornate, incappò in un'altra sconfitta di misura all'ultima giornata, sul campo della Croazia, che guadagnò la vetta della classifica e la qualificazione a Qatar 2022 a spese dei russi, mandando questi ultimi ai play-off di marzo,[47] il cui sorteggio abbinò la nazionale di Karpin alla Polonia.[48][49] Il 28 febbraio 2022, in seguito agli sviluppi della crisi russo-ucraina culminata con l'invasione dell'Ucraina da parte di unità militari russe, la FIFA e la UEFA annunciarono la sospensione di tutte le squadre di club russi da qualsiasi competizione internazionale e, contestualmente, l'esclusione della nazionale russa dagli spareggi per il mondiale.[50]
Il 20 settembre 2022 l'UEFA escluse la nazionale russa dalle qualificazioni al campionato d'Europa 2024[51] e il 5 febbraio 2023 il bando fu esteso alle qualificazioni successive, come annunciato dal presidente dell'UEFAAleksander Čeferin.
Dal 1992 la Russia gioca in casa coi colori della propria bandiera nazionale. Per molti anni ha vestito una maglia bianca, coordinata a seconda delle stagioni o da pantaloncini azzurri e calzettoni rossi, colori che richiamano nettamente la bandiera russa, o dal resto del completo totalmente bianco con decorazioni rosso-blu, con richiamo al vessillo meno marcato, ma comunque presente. La divisa da trasferta non è stata sempre uguale: a volte è stata completamente blu intenso o scuro con pantaloncini bianchi e calzettoni rossi, a volte al contrario, con divisa rossa, pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri. Dal 2006 la prima maglia della Russia è di colore rosso.
Dal 2009 al 2018 ha vestito un completo interamente rosso con i dettagli oro, mentre la versione da trasferta della divisa era completamente bianca con i dettagli blu. Nel 2018 per la prima maglia si è tornati al rosso, con pantaloncini bianchi.
I calciatori russi portano da sempre sul petto l'aquila bicefala dello stemma russo, ma senza scudo. L'aquila è presente in forma stilizzata anche nello stemma della federazione calcistica russa, che tuttavia è stato utilizzato soltanto poche volte: altre volte l'aquila è stata inserita in scudi o cerchi, come nel caso attuale.
Divise
Primo completo
1992 (primo incontro internazionale)
1992
1993
1994-1995
1995
1996-1997
1996 (contro Cipro)
1996 (contro Israele)
1997
1998
1998—1999
2000—2002
2002-2003
2004-2005
2006—2007
2007 (contro Israele)
2008
2008-2009
2009
2009—2010
2011
2012–2013
2014-2018
2018-2019
2019-
Divise da trasferta
1993 (contro USA e Israele)
1993 (contro Israele)
1993 (contro Ungheria)
1994 (contro Messico)
1994-1995
1996-1997
1996 (contro Brasile)
1997 (contro Bulgaria)
1998—1999
1998 (contro Francia)
2000—2002
2002-2003
2004-2005
2005 (contro Italia)
2006-2007 (contro Lettonia e Olanda)
2007 (contro Croazia)
2008
2008
2009
2009-2010
2011
2012–2013
2014-2016
2016-2018
2018-
2019-
Stadio
Dal 1972 la nazionale sovietica prima e russa poi, hanno giocato le gare casalinghe nel grande stadio nazionale Lužniki di Mosca, impianto già dedicato a Lenin e oggi così ribattezzato.
Lo stadio ha una capienza di 84.745, l'erba sintetica, e un rankingUEFA di cinque stelle, che lo piazzano tra i migliori impianti sportivi calcistici d'Europa e capace di ospitare una finale di Champions League, l'ultima volta nel 2008[52].
^Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
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1998 single by Marilyn Manson The Dope ShowSingle by Marilyn Mansonfrom the album Mechanical Animals ReleasedSeptember 15, 1998GenreGlam rock[1]alternative rock[2]glam metal[3]Length3:47LabelNothingInterscopeSongwriter(s)Marilyn MansonTwiggy RamirezProducer(s)Michael BeinhornMansonSean Beavan (add. production)Marilyn Manson singles chronology Tourniquet (1997) The Dope Show (1998) I Don't Like the Drugs (But the Drugs Like Me) (1999) Music videoThe Dope Show on YouTube...
American political movement Clockwise from top: Donald Trump 2020 presidential campaign rally in Greenville, North Carolina; Donald Trump at a 2016 rally in Arizona; armed supporters of Trump at a Minnesota demonstration, September 2020;[note 1] a supporter kneeling in prayer at a 2016 Trump rally in Tucson; a supporter rejecting calls for empathy at a rally in 2019; Trump supporters storming the Capitol Building on January 6, 2021[note 2] This article is part of a series abou...
In this Chinese name, the family name is Sòng (宋). Song Yuren (Chinese: 宋育仁; 1857-1931), word name Ziyun and Daofu, from Fushun, Sichuan, was Qing Dynasty Jinshi and early period positive reformist philosopher of China. Experience In Guangxu 12th year (1886), he became Jinshi of Dynasty court then he was granted of Shujishi and Jiantao of Hanlin Academy. In Guangxu 13th year (1887), he finished his literature current affairs theory for learning western countries and reform of monarch...
Roman religious persecution of Christians For religious persecution of Christians in general, see Persecution of Christians. The Christian Martyrs' Last Prayer, by Jean-Léon Gérôme (1883) Christians were persecuted, sporadically and usually locally, throughout the Roman Empire, beginning in the 1st century AD and ending in the 4th century. Originally a polytheistic empire in the traditions of Roman paganism and the Hellenistic religion, as Christianity spread through the empire, it came in...
Welsh artist and writer, 1912–1971 Brenda Irene ChamberlainSelf portrait, 1938(National Museum Wales)Born(1912-03-17)17 March 1912Bangor, WalesDied11 July 1971(1971-07-11) (aged 59)Bangor, WalesNationalityWelshKnown forPainting, poetrySpouse John Petts (m. 1935–1944) Brenda Irene Chamberlain (17 March 1912 – 11 July 1971) was a Welsh artist, poet and writer. She won the first two Gold Medals awarded by the National Eisteddfod ...
Slovak chess player Ján PlachetkaCountrySlovakiaBorn (1945-02-18) February 18, 1945 (age 78)Trenčín, CzechoslovakiaTitleGrandmaster (1978)Peak rating2480 (January 1980) Ján Plachetka (born February 18, 1945) is a chess Grandmaster from Slovakia. He was awarded the GM title in 1978. He shared the 1st place at Polanica Zdrój 1975, was 1st at Sofia 1979, 1st at Trnava 1979, and shared the 1st place at Strasbourg 1985. He was also a member of the Czechoslovak Chess Olympiad teams f...