Giunse in Italia nel 1983, chiamato dal Pisa che lo acquistò per la cifra di dieci miliardi di lire. Le grandi aspettative su di lui furono inizialmente deluse, con la retrocessione della squadra toscana in Serie B. Negli anni successivi seppe tuttavia riscattarsi, riportando i nerazzurri nella massima serie e terminando poi l'esperienza italiana con una stagione nelle file del Torino; con la maglia granata Kieft ebbe un inizio molto promettente, e per alcune domeniche fu anche in testa alla classifica dei capocannonieri, fino a quando un infortunio non ne compromise di fatto il prosieguo dell'annata.[1][2]
Tornato in patria, nel 1987 si accasò al PSV con cui al primo anno sollevò subito la Coppa dei Campioni, vinta in finale dai biancorossi contro i lusitani del Benfica. Rimase col club di Eindhoven sino al 1994, anno in cui pose termine all'attività agonistica, eccetto per la stagione 1990-1991 trascorsa in Francia con la casacca del Bordeaux.
Nazionale
Con la divisa della nazionale olandese vinse il campionato d'Europa 1988 in Germania Ovest, segnando un gol nella partita contro l'Irlanda a 8' dalla fine, rete che permise agli arancioni di vincere la sfida e qualificarsi alla semifinale. Nonostante il gol decisivo, perse poi il posto da titolare nelle sfide successive in favore di Marco van Basten.
Dopo il ritiro
Dopo il ritiro è diventato opinionista per i canali televisivi Sport1, RTL e Veronica. Suo figlio Robbin, nato a Torino nel 1987, ha giocato come attaccante nelle serie minori. Ha scritto un'autobiografia dove ha ammesso di aver avuto problemi di alcolismo[3] e tossicodipendenza per 18 anni e che è riuscito a disintossicarsi dall'uso di cocaina grazie all'aiuto del tecnico Fred Rutten[4].
Statistiche
Presenze e reti con i club
Statistiche aggiornate al termine della carriera da calciatore.