La nazionale maschile di calcio della Germania (in tedescodeutsche Fußballnationalmannschaft) è la rappresentativa calcistica della Germania ed è posta sotto l'egida della Deutscher Fussball-Bund.
È una delle nazionali di calcio più blasonate al mondo, nonché la più titolata d'Europa, essendosi aggiudicata per quattro volte il campionato mondiale, per tre volte il campionato europeo e per una volta la Confederations Cup. Nelle due principali competizioni cui partecipa (campionato mondiale e campionato europeo) è giunta a disputare la finale rispettivamente otto e sei volte: in entrambi i casi si tratta di un record. A livello europeo, condivide con l'Italia il primato di vittorie nel mondiale (4).
La Germania fu inserita al primo posto al momento dell'istituzione della classifica mondiale della FIFA, stilata per la prima volta nell'agosto 1993, e ritrovò altre volte la vetta: nel 1993, nel 1994, dal luglio 2014 al giugno 2015, nel luglio 2017, dal settembre 2017 al luglio 2018. Il piazzamento più basso è stato il 22º posto, occupato nel marzo 2006. A dicembre 2024 occupa la 10ª posizione.[1]
Al termine della seconda guerra mondiale, con la Germania ormai divisa in due entità politiche differenti – la Repubblica Democratica e quella Federale – e devastata dalla guerra, la situazione calcistica era alquanto problematica. Si formò un'altra federazione che si staccò dalla DFB per amministrare indipendentemente il calcio nella Germania dell'Est, la DFV (Deutscher Fußballverein), formando una propria nazionale. Oltre a questo, la formazione tedesco-occidentale, ormai Germania Ovest, non era vista di buon occhio: per i primi anni solo le vicine Svizzera e Austria, oltre che la Turchia, giocarono sfide con l'Ovest. Fu la Repubblica d'Irlanda a rompere questo tabù ed accordarsi con la federcalcio occidentale per una partita.
Dopo essere stati esclusi dal campionato mondiale del 1950 in Brasile, i tedeschi occidentali sorprendentemente vinsero il successivo, nel 1954 in Svizzera, guidati da Fritz Walter e ancora allenati da Sepp Herberger, battendo in finale la favoritissima Ungheria. L'evento, passato alla storia come "miracolo di Berna", entusiasmò la Germania del dopoguerra ed è stato considerato un fattore importante della ripresa economico-morale del paese.
Nel 1971 Franz Beckenbauer divenne capitano della Germania Ovest e la guidò alla conquista prima dell'europeo successivo e poi del mondiale disputato in casa. La prima vittoria del torneo continentale, nel 1972, si concretizzò con una netta affermazione per 3-0 sull'Unione Sovietica nella finale di Bruxelles,[3] mentre due anni dopo, al campionato mondiale del 1974, fu il turno dei Paesi Bassi di Johan Cruyff, che persero per 1-2 la finale disputata allo stadio Olimpico di Monaco di Baviera. Una storica partita tra le due nazionali tedesche si giocò ad Amburgo il 22 giugno 1974 nella fase finale del mondiale di quell'anno: vinse la Germania Est per 1-0 grazie ad un gol di Jürgen Sparwasser, ma secondo molti la partita in oggetto fu combinata per consentire alle due nazionali il passaggio di turno, con reciproco vantaggio (la Ovest, perdendo, evitò il girone di ferro con Olanda, Brasile e Argentina).
Dopo l'eliminazione al primo turno al campionato europeo del 1984, Franz Beckenbauer tornò in nazionale come allenatore. Egli condusse i suoi alla finale del campionato del mondo 1986, persa per 3-2 contro l'Argentina di Diego Armando Maradona. Semifinalista al campionato europeo del 1988 giocato in casa, la Germania Ovest, capitanata da Lothar Matthäus, vinse il proprio terzo titolo mondiale a Italia 1990 (1-0 in finale contro la stessa Argentina), cogliendo l'ultimo successo prima della riunificazione con la Germania Est, nella terza finale disputata consecutivamente al campionato del mondo (risultato conseguito solo dalla Germania Ovest e dal Brasile nelle tre edizioni successive a quella del 1990). Beckenbauer si ritrovò quindi ad aver vinto il mondiale da giocatore, capitano (nel 1974) ed allenatore; tale record era stato ottenuto, in precedenza, solo da Mário Zagallo, e verrà ottenuto anche, nel 2018, da Didier Deschamps.
Dopo la vittoria del mondiale italiano, Beckenbauer lasciò la panchina all'assistente Berti Vogts, mentre la caduta del Muro di Berlino e la riunificazione tedesca del 3 ottobre 1990 portarono alla fusione delle due nazionali in una nuova definitiva nazionale tedesca, che esordì il 19 dicembre successivo, battendo per 4-0 in amichevole la Svizzera.[5] Una nuova finale fu raggiunta dalla Germania al campionato d'Europa 1992, dove i tedeschi furono sconfitti per 2-0 nell'atto conclusivo dalla sorprendente Danimarca, al primo successo in una manifestazione internazionale di rilievo e chiamata all'ultimo momento a partecipare all'europeo in sostituzione della squalificata Jugoslavia.
Ammessa di diritto alla fase finale del campionato del mondo 1994 negli Stati Uniti in quanto campione del mondo in carica, la Germania deluse, uscendo ai quarti di finale contro la Bulgaria, ma al campionato d'Europa 1996, dopo aver superato un duro girone comprendente Italia, Rep. Ceca e Russia, la Mannschaft di Vogts, capitanata da Jürgen Klinsmann, trionfò nuovamente nella rassegna continentale, sconfiggendo in finale per 2-1 a Wembley proprio i cechi, grazie alla doppietta di Oliver Bierhoff; la sfida fu decisa dal primo golden goal nella storia dell'europeo, quello dello stesso Bierhoff, il quale, andando in gol nel primo tempo supplementare, mise fine all'incontro. La partita si chiuse dunque immediatamente dopo la rete del centravanti dell'Udinese: per i tedeschi fu il terzo titolo europeo; il difensore Matthias Sammer fu eletto miglior calciatore della competizione e avrebbe vinto qualche mese dopo l'ambito Pallone d'oro.
La crisi d'inizio millennio, i nuovi successi e le delusioni mondiali
Dopo la vittoria al campionato europeo del 1996, per la Germania iniziò un periodo di declino. La qualificazione al campionato del mondo 1998 in Francia fu ottenuta con patemi e si risolse in una brutta eliminazione ai quarti di finale. La gestione di Vogts si chiuse di lì a poco, lasciando una difficile eredità e una squadra da rifondare perché giunta alla fine di un ciclo. La Germania disputò, in qualità di campione d'Europa in carica, la Confederations Cup del 1999, dove, con una rosa piena di seconde linee, fu eliminata già dopo la fase a gironi. Qualificatasi al campionato d'Europa 2000, fu anche qui eliminata nella fase a gironi, senza vincere alcuna partita;[6] al termine di questa competizione si chiuse anche la carriera ultraventennale di Lothar Matthäus in nazionale.
Sotto la guida del commissario tecnico Rudi Völler, i tedeschi si risollevarono al campionato mondiale del 2002, a cui si qualificarono tramite i play-off per la prima volta nella storia della Mannschaft. Sovvertendo i pronostici della vigilia, raggiunsero poi la finale di Yokohama, persa per 2-0 contro il Brasile di Ronaldo; il portiere tedesco Oliver Kahn vinse il premio come miglior giocatore del torneo, prima volta per un estremo difensore. Völler si dimise due anni dopo, al termine della fallimentare campagna al campionato d'Europa 2004, chiusa con l'eliminazione nella fase a gironi. La federcalcio tedesca dovette cercare il terzo commissario tecnico in nemmeno sei anni, contro i sei avuti nei settantacinque anni precedenti.
A Völler subentrò l'ex centravanti Jürgen Klinsmann,[7] all'esordio come allenatore.[8] Il nuovo selezionatore diede fiducia a promesse e calciatori di prospettiva, con l'intenzione di costruire una squadra giovane, in grado di produrre un calcio offensivo e divertente per il pubblico, in vista del successivo campionato del mondo, da disputare in casa. Nella Confederations Cup 2005, ospitata proprio dai tedeschi, gli uomini di Klinsmann ottennero il terzo posto,[9] risultato che fece ben sperare in vista del mondiale casalingo dell'anno successivo. Al campionato del mondo 2006 la squadra ottenne, difatti, un altro terzo posto, eliminata ancora una volta dall'Italia poi campione del mondo, stavolta in semifinale dopo i tempi supplementari.[10]
Dopo le dimissioni di Klinsmann, gli subentrò il suo vice Joachim Löw. Egli confermò la squadra ai vertici mondiali, conseguendo il secondo posto al campionato d'Europa 2008, avendo perso per 1-0 la finale contro la Spagna, e il terzo posto al campionato del mondo 2010, dove fu ancora fatale una sconfitta contro la Spagna (questa volta in semifinale). Qualificatasi per il campionato europeo del 2012 con 10 vittorie in altrettanti incontri del girone eliminatorio, in Polonia e Ucraina la squadra di Löw, capitanata da Philipp Lahm e compagine dall'età media più bassa del torneo, si arrestò in semifinale, eliminata ancora dall'Italia. Seguì il trionfo al campionato del mondo 2014, ottenuto grazie allo storico successo per 7-1 contro il Brasile padrone di casa in semifinale e alla vittoria per 1-0 in finale contro l'Argentina dopo i tempi supplementari (gol di Mario Götze): per i tedeschi fu il quarto titolo mondiale della storia, risultato che consentì loro di agganciare gli italiani e di porsi alle spalle del solo Brasile per numero di vittorie nella massima rassegna calcistica planetaria.
Malgrado la convincente qualificazione al mondiale russo, raggiunta con 10 vittorie in altrettanti incontri del girone eliminatorio, la Germania fu eliminata nella fase a gironi della Coppa del mondo, evento senza precedenti in un mondiale.[11] Nonostante le aspre critiche ricevute, Löw si vide confermato l'incarico alla guida della nazionale tedesca almeno per il successivo biennio,[12] segnato dal deludente risultato nella UEFA Nations League 2018-2019, dove la Germania giunse ultima nel proprio minigirone, evitando la retrocessione in Lega B solo per una modifica regolamentare.[13] Malgrado la decisione di rinunciare a pedine fondamentali quali Müller (richiamato due anni dopo), Hummels e Boateng[14] per rifondare l'organico, Löw mancò la qualificazione alla final four della UEFA Nations League 2020-2021 perdendo rovinosamente per 6-0 in casa della Spagna (peggiore rovescio della storia della Mannschaft in gare ufficiali), in una partita in cui un pareggio sarebbe bastato per qualificarsi alla fase finale del torneo, e deluse anche al campionato d'Europa 2020, dove la Germania uscì agli ottavi di finale. L'eliminazione segnò l'epilogo della gestione di Löw, rimasto in carica per poco meno di quindici anni (secondo commissario tecnico della Mannschaft più longevo dopo Herberger).
La nazionale tedesca fu poi affidata ad Hans-Dieter Flick, che con sette vittorie nelle sue prime sette gare, evento senza precedenti per un selezionatore della nazionale tedesca, qualificò la squadra al campionato del mondo 2022. Nei mesi seguenti, tuttavia, i tedeschi delusero dapprima nella UEFA Nations League 2022-2023, rimanendo fuori dalla final four, e poi nella fase finale del mondiale 2022 in Qatar, dove, come già accaduto quattro anni prima, vennero nuovamente estromessi al primo turno. A seguito dei deludenti risultati Flick, pur inizialmente confermato, fu esonerato e sostituito da Julian Nagelsmann, sotto la cui guida la squadra fu eliminata ai quarti di finale del campionato d'Europa 2024, giocato in casa.
Strutture
Stadio
La nazionale tedesca di calcio non dispone di uno stadio che ne ospita le partite casalinghe in modo fisso. Nel corso della sua storia la Mannschaft ha giocato in 43 città diverse, compresa Vienna, che dal 1938 al 1942, all'epoca dell'Anschluss, ospitò tre partite della nazionale tedesca.
Dagli esordi la nazionale tedesca ha sempre indossato come prima tenuta un completo bianco (a volte con bordini neri), con calzoncini neri e calzettoni bianchi; si trattava dei colori della bandiera della Prussia. Dopo la scissione delle due Germanie, la Germania Ovest ha continuato a usare questo abbigliamento casalingo, mentre la Germania Est ha giocato in blu, colore che non verrà mai ripreso dopo la riunificazione.
Nel 1988 appare un vistoso tricolore tedesco che parte dalla spalla destra e copre quasi tutto il petto. La scelta del fornitore tecnico è felice, perché ricollega la caduta del muro di Berlino, la successiva fusione delle due nazionali e la vittoria al mondiale italiano del 1990, pertanto i colori nazionali diventano un motivo frequente per almeno sei anni: ridotti alle spalle nel 1992, tornano in maniera molto invasiva nel petto nel 1994 ma come rombi a sfumature tricolori, simili al piumaggio presente nel petto di un'aquila. Nel 1996 c'è un ritorno alla semplicità, con una tenuta completamente bianca e nera con un tricolore nel colletto e nei bordi delle maniche. Un piccolo tricolore, formato da tre righine orizzontali sul petto, torna nel 1998, per poi figurare negli anni successivi in piccoli ornamenti più o meno vistosi. In occasione del campionato mondiale del 2014 viene realizzata una divisa decisamente di rottura rispetto al passato: la maglia, bianca, reca in petto una vistosa "V" con gradiente di varie tonalità di rosso, mentre i pantaloncini non sono più neri ma diventano anch'essi bianchi.[15] Nel campionato mondiale del 2018 viene ripresa la famosa grafica del 1990, questa volta con le tre strisce di diverse tonalità di grigio. Per il campionato d'Europa 2020 (disputatosi nel 2021 a causa della pandemia di COVID-19) adidas disegna una maglia innovativa, caratterizzata dalle sottili strisce orizzontali di colore nero.
Se la tenuta casalinga, ornamenti a parte, è rimasta quasi sempre invariata anche e nonostante le vicissitudini politiche, molto più tribolata è la storia della divisa da trasferta. La seconda casacca tedesca è tradizionalmente di color verde. Per lungo tempo è sopravvissuta la credenza secondo cui questo colore fosse stato scelto in onore e rispetto dell'Irlanda, prima compagine non confinante che accettò un confronto calcistico con la Germania Ovest nell'immediato secondo dopoguerra;[17] in realtà, il verde è semplicemente derivato dal colore preminente nello stemma del Deutscher Fußball-Bund, la federcalcio tedesca.[18][19] La maglia verde, indossata per la prima volta al campionato del mondo 1954,[18] ha caratterizzato la vittoria del primo Campionato europeo del 1972,[20] e ha accompagnato la Germania anche dopo la riunificazione con l'Est, fino al 1º settembre 2001, data in cui la Germania ha giocato in maglia verde quella che è stata la sua peggior sconfitta casalinga in epoca moderna, un 1-5 contro l'Inghilterra all'Olympiastadion di Monaco di Baviera.
Dopo questa débâcle la maglia verde è stata accantonata,[21] e nel decennio successivo è iniziata una lenta evoluzione della seconda divisa. Il 2002 ha visto l'introduzione di una divisa con due tonalità di grigio, mentre nel 2004 ha debuttato una maglia completamente nera con dettagli gialli e rossi.[21] La Confederations Cup 2005 ha visto l'esordio di una maglia rossa, fortemente voluta dal commissario tecnico Jürgen Klinsmann (convinto che il colore rosso potesse dare un vantaggio psicologico alla squadra in termini di aggressività[22]); questa divisa è stata la più utilizzata come seconda maglia durante gli anni duemila, e in particolare Klinsmann premette per utilizzare proprio questa come prima divisa al mondiale casalingo del 2006,[22] salvo poi desistere. Il 2010 ha visto nuovamente una maglia nera, stavolta con inserti oro.[21] Con il campionato d'Europa d 2012, in occasione del quarantennale della conquista del primo alloro continentale, c'è il ritorno della classica seconda divisa verde.[20][23][24] Per il campionato mondiale del 2014 vinto dalla compagine tedesca viene realizzata una rivoluzionaria maglia a larghe strisce orizzontali rosse e nere.
Il simbolo della nazionale tedesca non è quello del DFB, ma una tradizionale aquila nera stilizzata, che richiama lo stemma nazionale. Il fornitore tecnico è, oramai dal 1980, il gruppo tedesco adidas, rimpiazzando la Erima, un'azienda teutonica di proprietà della stessa adidas.
La prima partita in campo internazionale della nazionale tedesca fu giocata il 5 aprile 1908 a Basilea, in Svizzera, contro la nazionale elvetica, che batté i tedeschi per 5-3. La vittoria con più gol della nazionale tedesca (16-0) si verificò contro la Russia il 1º luglio 1912 a Stoccolma, in Svezia. La partita in cui la Germania subì più gol risale al 13 marzo 1909 ad Oxford in Inghilterra: i tedeschi persero per 0-9 contro la nazionale inglese dilettanti.
La nazionale tedesca ha giocato 20 volte la fase finale della Coppa del mondo, la prima nel 1934; ha trionfato quattro volte, nel 1954, 1974, 1990 e 2014, e ha ottenuto il secondo posto quattro volte, oltre a detenere il record di semifinali disputate (13, due in più del Brasile, fermo a quota 11 malgrado abbia dsputato due fasi finali del mondiale in più rispetto ai tedeschi).
L'esordio della Germania al campionato europeo risale al 1972; la Germania ha giocato in tutto 14 fasi finali del torneo (record), vincendo 3 volte: nel 1972, 1980 e 1996. Nella competizione vanta altresì tre secondi posti. Complessivamente la Germania è la nazionale europea con il maggior numero di presenze e di partite disputate nelle due massime competizioni, europeo e mondiale.
La nazionale tedesca ha partecipato a 3 edizioni della Confederations Cup, di cui ha vinto l'edizione del 2017.
La nazionale tedesca è, insieme a quella brasiliana, l'unica ad avere sempre ottenuto sul campo (con l'esclusione delle edizioni del 1974 e del 2006 giocate in casa, per le quali la qualificazione era diretta, così come lo era per le nazionali campioni in carica fino al 2002) la qualificazione alle fasi finali della Coppa del mondo (le due edizioni a cui non ha partecipato furono dovute a rinuncia, nel 1930, ed esclusione per motivi politici post-bellici, nel 1950).
La Germania è, insieme al Brasile, una delle due nazionali che hanno disputato più di 100 partite nelle fasi finali della medesima competizione (dopo il campionato del mondo 2022 i tedeschi sono a quota 112 partite, secondi dietro ai brasiliani, che hanno disputato 114 partite). Le due squadre si sono affrontate nelle fasi finali del mondiale due volte, nella finale del campionato del mondo 2002 (vinta per 2-0 dai brasiliani) e nella semifinale del campionato del mondo 2014 (vinta per 7-1 dai tedeschi).
Nella partita d'esordio al campionato del mondo 2014 contro il Portogallo la Germania è diventata la prima squadra a giocare 100 partite nelle fasi finali del torneo[29] (seguita, nel corso dello stesso torneo, dal Brasile, che ha raggiunto e superato anch'essa il totale delle 100 partite; attualmente, dopo l'edizione 2022, la nazionale tedesca ha disputato 112 partite nella fase finale del mondiale, mentre la nazionale brasiliana ne ha disputate 114, con due partecipazioni in più rispetto a quella tedesca).
La Germania è, insieme al Brasile, una delle due sole nazionali che hanno disputato tre finali del mondiale consecutive (1982, 1986 e 1990) e la sola nazionale ad aver disputato tre finali dell'europeo consecutive (1972, 1976, 1980).
La Germania è la nazionale che ha ottenuto la più ampia vittoria in una semifinale del mondiale, avendo battuto, al campionato del mondo 2014, i padroni di casa del Brasile per 7-1. Con la successiva vittoria finale dell'edizione la Germania è diventata, infine, la prima nazionale europea a vincere il titolo mondiale nel continente americano.[30]
Dalla Confederations Cup 2005 alla Confederations Cup 2017 la nazionale tedesca ha fatto registrare una striscia di 8 competizioni consecutive tra europei, mondiali e Confederations Cup in cui ha raggiunto almeno la semifinale.
Nei primi anni di esistenza della nazionale tedesca, priva di un selezionatore propriamente detto, il capitano aveva il compito di impostare le tattiche della squadra, che veniva scelta dalla commissione tecnica. Il primo capitano della Germania fu Arthur Hiller, che giocò 4 partite internazionali, di cui 2 da capitano. Il primo giocatore che riuscì a mettere a referto 10 presenze come capitano della Germania fu, nel 1924, Adolf Jäger, che dopo quelle presenze terminò la propria carriera in nazionale. Quando fu assunto come commissario tecnico Otto Nerz, un addestratore del Terzo Reich, divenne capitano della nazionale il braccio esteso dell'addestratore. Sotto la gestione Nerz, Ludwig Leinberger batté il record di Jäger nella sua ultima partita in nazionale, nel 1933. Due anni dopo Fritz Szepan lo superò, portando il record a 30 partite da capitano nel 1939. Nell'ultima partita della nazionale del Reich, Paul Janes migliorò il record di partite da capitano con la Nationalmanschaft, innalzandolo a 31 partite.
Il primato di Szepan resistette per 28 anni, per poi essere battuto da Uwe Seeler il 9 maggio 1970. Nello stesso anno, Seeler portò il record a 40 partite prima della sua partita d'addio. Dal 19 novembre 1975 a detenere il record fu Franz Beckenbauer, che nella sua ultima partita giocata con la nazionale tedesca fissò il nuovo primato a 50 partite da capitano, di cui 47 consecutive. Egli è anche l'unico capitano ad aver vinto due titoli con la squadra (il campionato europeo di Belgio 1972 e il campionato mondiale di Germania Ovest 1974) e l'unico ad essere stato capitano in tre finali (due del campionato europeo - oltre alle due già citate, anche quella di Jugoslavia 1976 - e una del campionato mondiale). Bernard Dietz succedette come capitano a Beckenbauer e si aggiudicò in queste vesti il campionato d'Europa 1980, mentre Karl-Heinz Rummenigge, disputando la finale del campionato del mondo 1986, sua ultima partita in nazionale, divenne il nuovo primatista di presenze da capitano con la rappresentativa tedesca.
A privare Rumenigge del record fu, nel 1993, Lothar Matthäus, che, il 14 novembre 1999, portò il primato a 75 partite da capitano (72 dal primo minuto di gioco). Dal 1995 Matthäus indossò la fascia di capitano della Mannschaft solo quando il capitano Jürgen Klinsmann o, dal 1998, il suo successore Oliver Bierhoff non erano impiegati o venivano sostituiti durante la partita. Il successore di Bierhoff fu Oliver Kahn, che guidò la squadra da capitano nella finale del campionato del mondo 2002 e al campionato d'Europa 2004. Il commissario tecnico Klinsmann, subentrato nel 2004, nominò capitano Michael Ballack; durante le qualificazioni al campionato d'Europa 2008, questi fu costretto all'inattività da un infortunio prolungato, ragion per cui la fascia passò a Bernd Schneider. Ciononostante, Ballack figura al secondo posto nella classifica di presenze da capitano della Germania di tutti i tempi, con 55 partite. Al campionato del mondo 2010, stante un infortunio di Ballack, la fascia di capitano fu sul braccio di Philipp Lahm. Dopo il forfait mondiale e a seguito di alcune polemiche con Philipp Lahm e con il selezionatore Joachim Löw in merito alla fascia di capitano, Ballack non venne più convocato in nazionale. Il 16 giugno 2011 l'allenatore Löw annunciò la decisione di programmare il futuro della squadra senza Ballack.
Lahm vinse con i compagni il campionato del mondo 2014 dopo aver collezionato 53 partite da capitano (figura ancora oggi al terzo posto nella classifica di presenze con la fascia di capitano della Germania). Bastian Schweinsteiger, il suo successore come capitano, ritiratosi dalla nazionale nel 2016, collezionò 18 partite in questa veste, la maggior parte delle quali prima della sua nomina a capitano stabile. Il successivo capitano fu Manuel Neuer, che spesso aveva sostituito in questo ruolo Schweinsteiger e ha superato quota 50 presenze da capitano. Julian Draxler fu il capitano della Mannschaft durante la Confederations Cup 2017, avendo l'allenatore Löw deciso di fare a meno, per la competizione, della maggior parte dei calciatori stabilmente impiegati in nazionale. Draxler ebbe i gradi di capitano della nazionale tedesca per la prima volta contro la Polonia il 13 maggio 2014, divenendo, all'età di 20 anni e 235 giorni, il più giovane capitano nella storia della Nationalmannschaft, battendo così Christian Schmidt.
Dal 1908 al 1926 non vi era un vero e proprio commissario tecnico (Bundestrainer), dato che i calciatori della nazionale venivano selezionati da un comitato della DFB, la federcalcio nazionale.[36] Nel 1926 fu nominato il primo commissario tecnico, Otto Nerz, che condusse la squadra al terzo posto al campionato del mondo 1934 e ai quarti di finale del torneo calcistico dei Giochi olimpici del 1936, tenutisi a Berlino. Nerz fu poi sostituito dal proprio vice, Sepp Herberger,[37] timoniere della spedizione tedesca vittoriosa al campionato del mondo 1954 e poi fermatasi alle semifinali al campionato del mondo 1958 e ai quarti di finale al campionato del mondo 1962. Berger, alla guida della Mannschaft per quasi vent'anni ad eccezione del periodo 1942-1950, in cui l'attività calcistica fu limitata dalla seconda guerra mondiale, è il selezionatore rimasto in carica più a lungo nella storia della nazionale tedesca. Nel 1964, dopo un'amichevole contro la Finlandia, si dimise per lasciare il posto al suo vice, Helmut Schön,[38] già selezionatore della nazionale della Saar dal 1952 al 1957. Schön ottenne il secondo posto al campionato del mondo 1966 e trionfò al campionato d'Europa 1972 e al campionato del mondo 1974 disputato in casa, oltre a ottenere il secondo posto al campionato d'Europa 1976 e il terzo posto al campionato del mondo 1970, grazie anche a una squadra molto forte, che aveva in Uli Hoeneß, Franz Beckenbauer e Gerd Müller i propri punti di forza. Eliminato al secondo turno al campionato del mondo 1978, Schön si dimise con un bilancio lusinghiero: record di partite (25) e di vittorie (16) da commissario tecnico della Mannschaft in Coppa del mondo. Nel primo periodo alla guida della compagine tedesca, Derwall registrò, inoltre, un primo record, quello del maggior numero di partite giocate senza una sconfitta (23), oltre al record del maggior numero di vittorie consecutive (12).
NB: come da regolamento FIFA, le gare terminate ai rigori si considerano pareggiate.
NB: Per Unione Sovietica s'intende la nazionale che giocò dal 1924 al 1991, per Cecoslovacchia s'intende la nazionale che giocò dal 1920 al 1993, in cui militavano sia i cechi che gli slovacchi, e per Jugoslavia s'intende la nazionale che giocò dal 1920 al 1992, in cui militavano croati, bosniaci, macedoni, serbi, sloveni e montenegrini.
NB: come da regolamento FIFA le gare terminate ai rigori contro Cecoslovacchia (20 giugno 1976, persa), Francia (8 luglio 1982, vinta), Messico (21 giugno 1986, vinta), Svezia (31 marzo 1988, persa), Inghilterra (4 luglio 1990 e 26 giugno 1996, vinte), Argentina (30 giugno 2006, vinta) e Italia (2 luglio 2016, vinta) sono considerate partite pareggiate.
Note
^ab(EN) Men's Ranking, su fifa.com. URL consultato il 19 dicembre 2024.
^Valido per le Nazionali che hanno partecipato tra il 1908 e il 1948. A partire dal 1952 si fa riferimento alla nazionale olimpica.
^La precedente estromissione al primo turno del campionato del mondo risaliva al 1938, quando la competizione si svolgeva interamente con turni ad eliminazione diretta, cfr. Mondiali, Corea del Sud-Germania 2-0, tedeschi fuori, Premium Sport HD, 27 giugno 2018. URL consultato il 3 dicembre 2024 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2021).
^(DE) Philipp Selldorf, Der DFB dreht sich im Kreis, su sueddeutsche.de, Süddeutsche Zeitung, 30 giugno 2018. URL consultato il 30 giugno 2018.
^Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
^La Francia era qualificata di diritto alla FIFA Confederations Cup 2003 in quanto nazione ospitante oltreché detentrice del campionato d'Europa 2000. Il posto del vincitore dell'europeo doveva quindi essere preso dall'Italia in quanto finalista del medesimo torneo; al rifiuto dell'Italia, la FIFA inizialmente invitò alla competizione la Germania in quanto finalista del campionato del mondo 2002 ma anch'essa rifiutò, così venne deciso di invitare la Turchia, che nel suddetto mondiale si era classificata al terzo posto.
^La Germania Ovest e il Giappone furono squalificate per essere state le principali nazioni che causarono la Seconda Guerra Mondiale; l'Italia, nonostante fosse stata anch'essa un paese aggressore, alleato della Germania e del Giappone durante la guerra, fu invece invitata. La Germania Est ancora doveva affiliarsi alla FIFA.
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Crocodilia Periode Kapur Akhir - Sekarang, 83.5–0 jtyl PreЄ Є O S D C P T J K Pg N Searah jarum jam dari kiri atas: buaya muara (Crocodylus porosus), Aligator Amerika (Alligator mississippiensis), dan gharial (Gavialis gangeticus)Rekaman TaksonomiKerajaanAnimaliaFilumChordataKelasReptiliaSuperordoCrocodylomorphaOrdoCrocodilia Owen, 1842 Subkelompok Alligatoroidea Alligatoridae Longirostres Gavialoidea Gavialidae Crocodyloidea Crocodylidae †Mekosuchinae †Prodiplocynodon †Asiatos...
Australian baseball player Baseball player Warwick SaupoldSaupold with Detroit in 2017PitcherBorn: (1990-01-16) 16 January 1990 (age 33)Perth, AustraliaBatted: RightThrew: RightProfessional debutMLB: May 14, 2016, for the Detroit TigersKBO: March 23, 2019, for the Hanwha EaglesLast appearanceMLB: July 3, 2018, for the Detroit TigersKBO: October 20, 2020, for the Hanwha EaglesMLB statisticsWin–loss record8–4Earned run average...
Academy Awards ke-91Poster resmiTanggal24 Februari 2019TempatDolby TheatreHollywood, Los Angeles, California, A.S.Pembawa pra-acara Ashley Graham Maria Menounos Elaine Welteroth Billy Porter Ryan Seacrest ProduserDonna GigliottiGlenn WeissPengarah acaraGlenn WeissSorotanFilm TerbaikGreen BookPenghargaan terbanyakBohemian Rhapsody (4)Nominasi terbanyakThe Favourite dan Roma (10)Liputan televisiJaringanABC ← ke-90 Academy Awards ke-92 → Academy Awards ke-91 dipersembahkan ...
Blick von der Kanalstraße zum Zentrum Nord. Im Vordergrund auf der gegenüberliegenden Straßenseite die Münstersche Aa. Das Zentrum Nord befindet sich in der westfälischen Stadt Münster und ist gleichzeitig ein wichtiger Verwaltungsstandort. Es gehört zum Stadtbezirk Mitte und liegt nördlich des Stadtzentrums zwischen Kinderhaus, Coerde, Rumphorst und dem Kreuzviertel. Eine Besonderheit dieses Stadtviertels ist, dass es sich fast ausschließlich um einen Verwaltungsstandort und weniger...
1987 studio album by Terence Trent D'ArbyIntroducing the Hardline According to Terence Trent D'ArbyStudio album by Terence Trent D'ArbyReleasedJuly 13, 1987Recorded1986–1987GenreFunk rock[1]soul[1]Length47:11LabelColumbiaProducerMartyn WareTerence Trent D'ArbyHoward GrayTerence Trent D'Arby chronology Introducing the Hardline According to Terence Trent D'Arby(1987) Neither Fish nor Flesh(1989) Singles from Introducing the Hardline According to Terence Trent D'Arby If...
Дзенькевич Людмила ОлександрівнаДата народження 25 грудня 1916(1916-12-25)Місце народження Кореличі, Новогрудський повіт, Мінська губернія, Російська імперіяДата смерті 30 жовтня 1992(1992-10-30) (75 років)Місце смерті Київ, УкраїнаГромадянство СРСР УкраїнаAlma mater Київський інсти...
Raúl Esparza Raúl Esparza (2022) op de première vanInto the Woods op Broadway Algemene informatie Geboren 24 oktober 1970 Geboorteplaats Wilmington Land Vlag van Verenigde Staten Verenigde Staten Werk Jaren actief 1997 - heden Beroep acteurzanger Officiële website (en) IMDb-profiel (en) IBDB-profiel (en) TMDb-profiel Portaal Film Raúl Eduardo Esparza (Wilmington, 24 oktober 1970) is een Amerikaans acteur en zanger. Biografie Esparza werd geboren in Wilmington als z...
Currency of Uganda See also: Shilingi (disambiguation) For earlier currencies used in Uganda, see East African florin, East African rupee and East African shilling. Ugandan shillingshilingi ya Uganda (Swahili) Obverse of the 1,000/= noteISO 4217CodeUGX (numeric: 800)DenominationsBanknotes1,000/=, 2,000/=, 5,000/=, 10,000/=, 20,000/=, 50,000/=Coins Freq. used100/=, 200/=, 500/=, 1,000/= Rarely used1/=, 2/=, 5/=, 10/=, 50/=DemographicsUser(s) UgandaIssuanceCentra...
Residential palace of Mughal empress Mariam-uz-Zamani Backside of the grand gateway of Jodha Bai Mahal in Fatehpur Sikri 'Jodha Bai Mahal' also known as 'Jodh Bai Mahal' is the largest palace in Fatehpur Sikri commissioned by Mughal Emperor Akbar in 1569 for his favourite queen consort, Mariam-uz-Zamani, commonly known as 'Jodha bai' .[1][2][3][4][5][6][7][8][9] This Mahal is the largest complex of the zenana (palace for ...
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هذه المقالة يتيمة إذ تصل إليها مقالات أخرى قليلة جدًا. فضلًا، ساعد بإضافة وصلة إليها في مقالات متعلقة بها. (أبريل 2019) ستانلي شيلدون معلومات شخصية الميلاد 19 سبتمبر 1950 (73 سنة) أوتاوا مواطنة الولايات المتحدة الحياة العملية المهنة موسيقي المواقع الموقع الموقع الرس...
Fictional bank This article has multiple issues. Please help improve it or discuss these issues on the talk page. (Learn how and when to remove these template messages) The topic of this article may not meet Wikipedia's notability guidelines for companies and organizations. Please help to demonstrate the notability of the topic by citing reliable secondary sources that are independent of the topic and provide significant coverage of it beyond a mere trivial mention. If notability cannot be sh...
Town in Kerala, IndiaAngadippuram LateriteTownAngadippuram LateriteLocation in Kerala, IndiaCoordinates: 10°59′33″N 76°12′15″E / 10.9925°N 76.2042°E / 10.9925; 76.2042Country IndiaStateKeralaDistrictMalappuramLanguages • OfficialMalayalam, EnglishTime zoneUTC+5:30 (IST)National Geological Monument Angadippuram Laterite is a notified National Geo-heritage Monument [1][2][3] in Angadippuram town in Malappuram district ...
Canadian politician (born 1965) For the English footballer, see Steven Blaney (footballer). This article needs to be updated. Please help update this article to reflect recent events or newly available information. (August 2021) The HonourableSteven BlaneyPCOfficial Opposition Critic for Canadian HeritageIn officeSeptember 25, 2017 – TBDLeaderAndrew ScheerCritiquingMélanie JolyPablo RodríguezSteven GuilbeaultPreceded byDianne WattsSucceeded byTBDOfficial Opposition Critic for Vet...
Shaft within a glacier or ice sheet which water enters from the surface A hiker peers into a massive moulin on Snowbird Glacier, in the Talkeetna Mountains of Alaska Schematic drawing of glacial features illustrating how moulins transport surface water to the base of the glacier Surface water entering a moulin on Athabasca Glacier A moulin (or glacier mill) is a roughly circular, vertical (or nearly vertical) well-like shaft formed where a surface meltstream exploits a weakness in the ice. Th...
Strategi Solo vs Squad di Free Fire: Cara Menang Mudah!