Kroos cresce con i genitori e il fratello più giovane, Felix (ex calciatore),[9] nel quartiere Schönwalde ed entra all'età di sette anni nel Greifwalder SC, dove suo padre allena le giovanili. Nel 2002 si trasferisce con la famiglia a Rostock, dove il padre passa ad allenare le giovanili dell'Hansa Rostock, segnalando subito al suo nuovo club sia Toni che Felix Kroos. Le eccezionali prestazioni di Toni gli consentono di saltare diverse squadre giovanili, finché, nel 2004, il Bayern Monaco esprime il suo interesse per il giocatore, che decide però di rimanere con il club di Rostock. Nel 2006, ormai sedicenne, Toni Kroos viene acquistato dalla squadra della capitale bavarese, dove nel 2007 esordisce in Bundesliga.
Caratteristiche tecniche
Considerato uno dei maggiori talenti del calcio tedesco oltreché tra i centrocampisti più forti della storia del calcio, era un regista dall'eccellente visione di gioco, abile con entrambi i piedi.[10] Paragonato anche a Juan Román Riquelme,[11] poteva ricoprire diversi ruoli: nato come trequartista, ha finito per essere impiegato come centrocampista centrale, con risultati eccellenti. Con Pep Guardiola è stato utilizzato anche come mezzala, sia destra che sinistra. Nel suo bagaglio tecnico rientravano conclusioni dalla distanza, grazie ad un tiro potente ed il tiro a giro, calci di punizione, lanci lunghi, cross e passaggi smarcanti grazie alla sua precisione, potenza e velocità di passaggio.[10][12][13] Grazie alla sua magnifica visione di gioco era anche un ottimo assist-man.[10] Spesso incaricato di battere i calci piazzati per via delle sue qualità balistiche,[12] era abile a spostarsi da un'area di rigore all'altra, disponendo anche di forza fisica.[14] Eccelleva nel gioco posizionale.[13]
Nel 2010 è stato inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1989 stilata da Don Balón.[15]
Carriera
Club
Bayern Monaco e prestito
Il 26 settembre 2007 debutta in prima squadra a 17 anni, 8 mesi e 2 giorni nella vittoria del Bayern Monaco 5-0 sull'Energie Cottbus, scendendo in campo per 18 minuti, diventando il più giovane calciatore nella storia del club (record battuto successivamente).[13] Il 25 ottobre 2007 marca anche la prima presenza in coppa UEFA in trasferta contro la Stella Rossa Belgrado, segnando un gol.[13]
Il 6 novembre 2008 arriva anche l'esordio in Champions League nella sfida esterna contro la Fiorentina finita 1-1.
Il 1º febbraio 2009, per consentirgli di giocare con maggiore continuità, viene ceduto in prestito al Bayer Leverkusen fino a giugno 2010. Il 28 febbraio 2009 debutta con la sua nuova squadra nella sconfitta in trasferta contro l'Hannover 96. Il 18 aprile 2009 arriva anche il primo gol in Bundesliga contro il Wolfsburg. Al termine della stagione scade il prestito con il Leverkusen e Kroos torna al Bayern Monaco.
Il 29 ottobre 2010 segna il suo primo gol in campionato con la maglia del club bavarese nella gara interna giocata contro il Friburgo vinta per 4-2. Conclude la stagione con 27 presenze e una rete in campionato, con la squadra che si piazza al 3º posto.
La stagione successiva si rivela densa di soddisfazioni a livello di club, anche se a livello personale viene caratterizzata negativamente da uno strappo al polpaccio, avvenuto durante l'andata dei quarti di finale di Champions League contro la Juventus, che lo manterrà bloccato per circa otto settimane. Il 6 aprile 2013 vince infatti la sua seconda Bundesliga (il ventitreesimo titolo dei bavaresi) con sei giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato.[16] Il 25 maggio 2013 vince la sua prima Champions League, grazie alla vittoria dei bavaresi nella finale contro il Borussia Dortmund.[17] Il 1º giugno 2013 vince anche la Coppa di Germania, ottenendo il treble con la compagine bavarese.[18] Tuttavia l'infortunio patito nei quarti di Champions gli farà saltare l'ultima parte di campionato e le due finali di coppa.
La stagione 2013-2014 si apre con la vittoria il 30 agosto 2013 della Supercoppa UEFA, ottenuta sconfiggendo ai rigori in finale la compagine londinese del Chelsea, dopo che i tempi supplementari si erano conclusi sul 2-2.[19] Nel corso dell'annata la squadra bavarese conquista altri tre titoli, la Coppa del mondo per club,[20] la Bundesliga[21] e la Coppa di Germania.[22]
Titolare della nazionale tedesca Under-17, con cui colleziona 34 presenze con 17 gol, nel 2007 si aggiudica il terzo posto al campionato mondiale di categoria. Alla fine del torneo viene premiato con il Pallone d'oro e la Scarpa d'argento della competizione. Il 5 settembre 2008 debutta con la Germania Under-21 nelle qualificazioni del campionato europeo U-21 contro l'Irlanda del Nord segnando il gol del vantaggio dopo soli 11 minuti.
Il 3 marzo 2010 esordisce con la nazionale maggiore nella gara amichevole persa per 1-0 contro l'Argentina. Selezionato per il campionato del mondo 2010 in Sudafrica dal CTLöw, mette a referto quattro presenze nella rassegna iridata. Il 6 settembre 2011 segna il primo gol in nazionale, durante una partita amichevole contro la Polonia terminata con il risultato di 2-2,[36] mentre il 12 ottobre 2012 realizza la prima doppietta in nazionale, contro l'Irlanda nella partita vinta con il punteggio di 6-1.[37]
Convocato per il campionato del mondo 2014 in Brasile, ha un posto da titolare nella formazione tedesca, con la quale gioca tutte le partite della manifestazione. Nella storica semifinale contro il Brasile, vinta per 7-1 dai tedeschi, mette a segno una doppietta.[38][39] Il 13 luglio 2014 si laurea campione del mondo dopo la vittoria in finale sull'Argentina per 1-0 ai tempi supplementari.[40][41] Al termine della rassegna viene inserito nella squadra del torneo dalla UEFA.[42] Convocato per il campionato d'Europa 2016,[43] gioca tutte le sei partite della nazionale tedesca, che viene eliminata in semifinale dalla Francia. Viene poi inserito nella squadra del torneo dalla UEFA. Convocato per il campionato del mondo 2018, partecipa alla disfatta della sua nazionale, eliminata ai gironi.[44] Suo è il gol nel tempo di recupero contro la Svezia, rete che dà l'unica vittoria della Germania nel torneo.[45]
Il 13 ottobre 2020 raggiunge quota 100 presenze in nazionale maggiore nel pareggio per 3-3 contro la Svizzera.[46][47] Un mese dopo entra nei primi dieci tedeschi più presenti in nazionale, scendendo in campo nella partita persa per 6-0 in casa della Spagna.
Convocato per il campionato d'Europa 2020,[48] tenutosi nel 2021, gioca tutte e quattro le partite della sua squadra, che viene eliminata agli ottavi dall'Inghilterra.[49] Il 2 luglio 2021, tre giorni dopo l'eliminazione, annuncia il proprio ritiro dalla nazionale,[50] ma il 22 febbraio 2024 annuncia il proprio ritorno in nazionale a pochi mesi di distanza dal campionato d'Europa.[51] Il 23 marzo seguente scende in campo a tre anni di distanza dall'ultima volta con la Mannschaft, in occasione della partita amichevole disputata a Lione e vinta per 2-0 contro la Francia, in cui fornisce a Florian Wirtz l'assist per il gol che apre le marcature dopo soli sette secondi di gara.[52][53]
Convocato per il campionato d'Europa 2024,[54] viene schierato da titolare in tutte le partite disputate dalla Mannschaft, concludendo l'esperienza in nazionale e la propria carriera ai quarti di finale del torneo, dove la Germania, padrona di casa, subisce l'eliminazione contro la Spagna (1-2).[55]
^Bayern Monaco vince Coppa di Germania, su gazzetta.it, 17 maggio 2014. URL consultato il 21 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2014).
^(DE) Keine Gala in Danzig, su tagesspiegel.de, 6 settembre 2011. URL consultato il 9 luglio 2014.
^Mondiali, Irlanda-Germania 1-6, su corrieredellosport.it, 12 ottobre 2012. URL consultato il 9 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).