Esordisce da professionista nel 1999 con il Preußen Münster, piccola società di Münster. L'anno successivo (2000) viene messo sotto contratto dal Borussia Dortmund,[2] che già intuisce le capacità del giovane difensore, e che infatti lo schiera subito titolare. Nel 2001-2002 arriva a vincere Bundesliga con i gialloneri.[3] A metà 2003 subisce un gravissimo infortunio che lo tiene lontano dai campi fino all'autunno2004.[4] Dopo questo infortunio non è mai tornato ai livelli precedenti.
Dopo essere stato spesso collegato al Real Madrid durante la stagione 2006-2007, il difensore tedesco è passato alla squadra spagnola nell'estate 2007.[5] I tre anni con la squadra castigliana sono contraddistinti, però, da poche presenze e un gran numero di infortuni.[6][7][8] Anche un rapporto non buono con il connazionale tecnico Bernd Schuster ha influito in negativo sul suo poco utilizzo.[9]
Il 27 aprile 2010 viene ufficializzato il suo trasferimento allo Schalke 04 a partire dal 1º luglio.[10][11] Il 16 maggio 2013, dopo un triennio allo Schalke, si ritira dal calcio giocato.[12]
Nazionale
Dopo essere stato convocato per l'Europeo Under-21 nel 1998, il 15 agosto 2001 esordisce in nazionale maggiore in amichevole contro l'Ungheria.[13]
Con la selezione tedesca ha partecipato ai Mondiali 2002, esperienza conclusasi col secondo posto, ma grazie alla quale Christoph mette in luce le proprie qualità (rischiando di non giocare i quarti contro gli Stati Uniti per un infortunio).[14] Persi gli Europei 2004 a causa dell'infortunio, torna in campo e riesce a riguadagnarsi un posto da titolare per i Mondiali 2006 giocati in casa, in cui viene schierato accanto a Per Mertesacker,[15][16] venendo rimpiazzato soltanto in un'occasione (ai gironi contro l'Ecuador)[17] da Robert Huth.[16][18]
Il 5 settembre 2019 viene messo sotto indagine dalle autorità tedesche con l'accusa di pedopornografia.[22] Il 14 settembre 2020 ha ammesso di essere in possesso di materiale pedopornografico,[23] e il 29 aprile 2021 viene condannato a 10 mesi di libertà vigilata per questo.[24][25]
^Statistiche Christoph Metzelder, su transfermarkt.it, 8 dicembre 2011. URL consultato l'8 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2013).