La città metropolitana di Bologna conta 55 comuni ed è la prima per numero di comuni davanti alle province dell'Emilia-Romagna. Contrariamente alle altre 13 città metropolitane d'Italia, lo statuto della Città metropolitana di Bologna non ne individua espressamente il capoluogo,[7] tuttavia il sindaco metropolitano è per legge il sindaco del comune capoluogo; la sede politica e amministrativa è posta in Palazzo Malvezzi a Bologna.[8]
Dall'11 ottobre 2021 il Sindaco metropolitano è Matteo Lepore, mentre il Vicesindaco metropolitano è Marco Panieri.
Il territorio provinciale si estende principalmente in pianura e in collina. La montagna occupa il 21,3% della provincia, contro una media regionale del 25%, ed è suddivisa tra Appennino bolognese e Appennino imolese.
Il comune con l'altitudine media più bassa è Molinella con 8 metri s.l.m. Il comune con l'altitudine media più alta è Monghidoro con 841 metri s.l.m. (questo calcolo è effettuato sul punto di costruzione del Municipio). Il punto più alto della città metropolitana di Bologna è invece la sommità del Corno alle Scale nel territorio di Lizzano in Belvedere, che tocca i 1 945 metri s.l.m.
I principali fiumi che attraversano il territorio sono il Reno (211 km), che raccoglie quasi tutte le acque del Bolognese, il Santerno (85 km), l'Idice (77 km), il Sillaro (66 km), il Savena (54 km), il Samoggia (53 km) e il Setta (40 km).
Degno di nota per la sua particolarità, è il torrente Dardagna, unico fiume del territorio della città metropolitana che confluendo nel Panaro è parte del bacino idrico del Po.
Nell'esteso sistema collinare spiccano due dorsali che si pongono trasversalmente alle valli principali: il Contrafforte pliocenico e la Vena del gesso. Caratteristici sono i calanchi, formazioni collinari scavate dallo scorrere delle piogge sui versanti argillosi di diverse densità, presenti lungo la Vena del gesso sulle colline da Reggio nell'Emilia fino alla provincia di Rimini.
Aree naturali
Il patrimonio florofaunistico del territorio metropolitano è gestito attraverso un sistema rappresentato da ben 21 aree protette e 31 siti di importanza comunitaria.
La superficie complessiva nell'ottobre 2004 ammontava a 71684 ha (pari al 19,36% della superficie provinciale).
In particolare ritroviamo 5 Parchi Regionali (Corno alle Scale, Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa, Monte Sole, Abbazia di Monteveglio, Laghi di Suviana e Brasimone), 2 Parchi Provinciali (Montovolo, La Martina), 1 Riserva Naturale (Contrafforte Pliocenico), 13 Aree di Riequilibrio Ecologico (ARE).
La presenza di habitat di interesse comunitario (SIC e ZPS previsti dalla Dir. 92/43/CEE) è discreta: 34, pari al 25,4% di quelli elencati dalla Commissione Europea per la regione continentale. Sono inoltre state censite sul territorio 70 diverse specie tra quelle elencate nell'allegato I della Direttiva Uccelli.
Storia
La Città metropolitana di Bologna venne individuata, assieme ad altre nove grandi città italiane, dalla legge 142 del 1990 sulla riforma delle autonomie locali; tuttavia, l'iter di istituzione si rivelò lungo e complesso. Il comune e la provincia di Bologna decisero così di sottoscrivere un "Accordo per la Città Metropolitana", stipulato il 14 febbraio del 1994 a cui aderirono anche altri 31 comuni, diventati col tempo 50.[9]
L'accordo istituì la Conferenza Metropolitana, costituita da tutti i sindaci dei comuni aderenti, quale organo di indirizzo politico per l'area metropolitana, presideduta dal presidente della provincia.[9] I programmi d'intervento delineati all'interno dell'accordo erano:
Pianificazione territoriale e ambientale
Sviluppo economico e politiche del lavoro
Servizi alle persone
Semplificazione attività amministrativa e finanziaria
Il 27 ottobre del 1994 venne stilato un documento per l'elaborazione del "Piano Strategico della Città Metropolitana di Bologna"; di lì a poco prese avvio l'iter legislativo per l'istituzione della città metropolitana da parte della regione Emilia-Romagna, tramite la legge regionale 229 del 1995.[10]
Nonostante questi primi progressi, fu necessario attendere la legge "Delrio" del 2014 per la definitiva istituzione delle Città metropolitane, tra cui quella di Bologna.
Simboli
«Leone rampante simboleggiante il popolo che eleva un vessillo tricolore con il motto Libertà»
(Paolo Silvani, dalla relazione per la delibera del nuovo stemma della Provincia di Bologna)
Il nuovo stemma istituzionale viene approvato il 18 giugno 2015. Si tratta di un logo con un leone che sorregge una bandiera tricolore con la scritta LIBERTÀ, già simbolo del vecchio stemma della Provincia, approvato col Regio decreto del 6 luglio 1933. Lo stemma fu proposto da Paolo Silvani che riprese il leone da un sigillo del 1831 del Governo Provvisorio di Bologna (poi divenuto Province Unite del Centro Italia). Sia il leone che la scritta Libertas infatti provengono dallo stemma cittadino.[11][12]
Società
Nel 2017 la città metropolitana di Bologna risultava la prima in Italia per numero di immigrati interni (ovvero nuovi residenti trasferiti da altre zone d'Italia, principalmente dal Sud).[13]
I settori trainanti dell'economia regionale sono: l'agricoltura (ortaggi, cereali - famosa la patata DOP di Budrio), l'allevamento (suini e bovini) e la piccola e media industria nei settori alimentare, meccanico, della ceramica e dell'elettronica.
Di rilievo l'attività della Fiera di Bologna, dove vengono organizzate manifestazioni internazionali, l'infrastruttura dell'Interporto di Bologna per il carico e lo scarico delle merci provenienti in container dal porto di Ravenna e il Centergross di Funo, fondato nel 1977 e una delle maggiori cittadelle commerciali d'Europa.
Quest'ultima è stata declassata nel 2001. Il tratto di competenza della regione Emilia-Romagna è stato assegnato alla città metropolitana e ora è classificata come SP 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio.
La città metropolitana di Bologna gestisce in totale 98 strade provinciali per una estensione di circa 1400 km.[15]
La rete di percorsi ciclabili della città metropolitana di Bologna, la Bicipolitana, consiste di 32 percorsi ciclabili; di questi, 18 sono classificati come itinerari per gli spostamenti di tutti i giorni, mentre 14 sono identificati come itinerari a vocazione turistica, dedicati al tempo libero.[16]
Aeroporti
È presente un unico aeroporto nella città metropolitana: l'Aeroporto di Bologna-Borgo Panigale, che nel 2014 risulta essere il settimo aeroporto più frequentato d'Italia.
^La città metropolitana rappresenta uno dei 10 enti amministrativi del territorio italiano (città metropolitane) identificati dalla legge del 7 aprile 2014 n. 56 recante "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni".
Gli enti città metropolitane vennero previsti per la prima volta dalla legge n. 142 sul nuovo ordinamento degli Enti locali dell'8 giugno 1990, artt. 17-21. Vennero in seguito inseriti anche nell'art. 114 della Costituzione della Repubblica Italiana, a seguito della modifica del titolo V della Carta, avvenuta nel 2001. Nonostante vari tentativi legislativi, le città metropolitane non hanno mai trovato realizzazione pratica, rimanendo solo sulla carta, fino alla promulgazione della legge del 7 aprile 2014 n. 56 di cui sopra.
In grassetto sono indicate le città metropolitane. In luogo delle province, in Sicilia vi sono i liberi consorzi comunali; in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione, in Friuli-Venezia Giulia le province sono state abolite come enti amministrativi e rimangono esclusivamente come unità territoriali sovracomunali non amministrative; mentre in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomi sui generis.