La provincia di Barletta-Andria-Trani è situata nella Puglia centro settentrionale e conta 376 799 abitanti.[3] La funzione di capoluogo è condivisa fra tre città: Barletta, Andria e Trani. È pertanto l'unica provincia italiana ad avere tre capoluoghi. Il territorio era suddiviso tra le province di Bari e di Foggia fino al 2004, quando fu istituita la Provincia insieme a quella di Fermo nelle Marche e quella di Monza e Brianza in Lombardia.
Nell'entroterra il paesaggio è costituito da leggere ondulazioni e avvallamenti, con fenomeni carsici superficiali rappresentati dai puli e inghiottitoi. Il parco nazionale dell'Alta Murgia ne è massimo esempio. Ne fanno parte i comuni di Andria per i suoi 12.000 ettari, Minervino Murge per i suoi 7.481 ettari e Spinazzola per i suoi 3.944 ettari.[8]
La costa, lunga circa 45 km e bagnata dal Mare Adriatico, presenta caratteristiche diverse man mano che si procede da nord verso sud: è prevalentemente sabbiosa nei territori di Margherita di Savoia e di Barletta, bassa e rocciosa da Trani a Bisceglie.
Orografia
L'entroterra è caratterizzato da rilievi murgiani (Murge di Nordovest) che, procedendo verso la provincia di Foggia, digradano dolcemente verso la Valle dell'Ofanto.
Il punto più alto è il Monte Caccia (679 m s.l.m.), che costituisce anche il rilievo maggiore dell'intero altopiano murgiano.
Idrografia
È attraversata dall'Ofanto, il fiume più lungo della regione, che prima dell'istituzione della provincia segnava il confine tra quelle di Foggia e Bari. Altri corsi d'acqua, di portata minore, sono di carattere torrentizio e sono per lo più affluenti dell'Ofanto.
Clima
[senza fonte]Il clima è tipico mediterraneo, con caratteristiche più continentali nelle zone interne: le estati si presentano calde e secche, gli inverni sono prevalentemente piovosi con episodi nevosi sui rilievi e sporadicamente anche sulle coste. La piovosità media si aggira intorno ai 600 mm annui con picchi più elevati sui rilievi murgiani.
Un commissario governativo nominato dal ministro dell'Interno curò gli adempimenti necessari all'istituzione dell'ente sino alle prime elezioni provinciali, tenute il 6 e 7 giugno 2009 in concomitanza con il rinnovo del consiglio provinciale di Bari. Primo presidente eletto fu il sindaco di Canosa di PugliaFrancesco Ventola, candidato del PDL, che superò il candidato del centrosinistra, l'allora sindaco di Barletta Francesco Salerno.
Lo stemma provinciale è stato approvato a giugno 2010, su proposta dell'Ufficio Araldica del Consiglio dei Ministri, dopo che il consiglio provinciale aveva scartato tutti i progetti finalisti del concorso per la sua ideazione.[13] ed è stato concesso insieme al gonfalone e la bandiera con decreto del presidente della Repubblica del 3 novembre 2010.[14]
Stemma
«Troncato: il PRIMO, di azzurro, alle tre stelle di sei raggi, bene ordinate, d'oro; nel SECONDO, palato di quattro, d'oro e di rosso. Ornamenti esteriori da Provincia.»
Gonfalone
«Drappo partito di giallo e di azzurro.»
Bandiera
«Drappo di giallo con la bordatura di azzurro, caricato dallo stemma sopra descritto. L’asta sarà ornata dalla cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali.»
La mancata ipotesi della "cittadella" e la distribuzione degli uffici
La scelta dell'ubicazione degli uffici provinciali ha creato non poche controversie tra le tre città capoluogo.
Inizialmente si era pensato di dislocarli in un unico centro amministrativo, diverso dai tre capoluoghi.
Gli uffici della provincia dovevano essere solo provvisoriamente distribuiti nei tre comuni capoluogo in attesa di trasferimento definitivo in quella che sarebbe stata una "cittadella degli uffici", un vero e proprio centro amministrativo del nuovo ente, equidistante dai tre comuni capoluogo.
Il progetto è stato però accantonato a causa degli eccessivi costi e tempi di realizzazione.
Si è pertanto ritornati alla distribuzione tra le tre città.
Con D.P.C.M. del 16/11/2007 sono stati assegnati alcuni tra i più importanti uffici provinciali alle tre città capoluogo.
A conferma di quanto sopra, in data 6 dicembre 2007 fu diramato dal governo il documento di individuazione degli uffici del nuovo ente[15] con una prima ripartizione a cui si aggiungeva la scelta della conferenza dei sindaci di individuare la sede provvisoria del Consiglio Provinciale di Barletta-Andria-Trani presso l'Istituto Tecnico Agrario di Andria, in attesa che le decisioni definitive venissero adottate da parte del Consiglio Provinciale attraverso l'approvazione dello Statuto.
Con D.P.R. 25/6/2008 sono stati definiti i 30 collegi elettorali della nuova provincia.
Statuto provinciale, uffici ed assessorati
Lo statuto provinciale[16], approvato il 21 maggio 2010 con maggioranza relativa, ha individuato la sede legale (provvisoria) della provincia nella città di Andria[17]. Il primo emendamento, denominato La Provincia-Territorio sostitutivo dell'articolo 1 dello statuto della provincia di Barletta-Andria-Trani, assegna Presidenza, Giunta e Consiglio provinciale a Barletta in quanto polo politico istituzionale, Prefettura e Questura ad Andria in quanto polo dell'ordine e della sicurezza pubblica, mentre il polo giuridico, finanziario, culturale, scientifico e turistico è la città di Trani. L'emendamento all'articolo 2 dello statuto assegna la sede legale della Provincia di Barletta-Andria-Trani ad Andria in attesa dell'attuazione del primo emendamento[18], in quanto nel rispetto del policentrismo funzionale non potranno coincidere questi poli nelle rispettive città, vista l'attuale ubicazione della Prefettura a Barletta presso l'immobile di proprietà privata Real Monte di Pietà. In definitiva, per non scorporare Presidenza, Giunta e Consiglio provinciale dalla Sede Legale, queste saranno ubicate ad Andria presso l'immobile dell'Istituto Tecnico Agrario di proprietà dell'ente[19].
A giugno 2024 la divisione degli uffici nei 3 comuni co-capoluogo è la seguente:
Questa parte di Puglia fu molto cara a Federico II di Svevia, motivo per cui si è soliti indicarla come la "Puglia Imperiale". Le tracce che ha lasciato l'imperatore sono tantissime; notevole la presenza dei castelli federiciani. Si succedettero numerose dinastie: dai normanni agli svevi e agli angioini. Da non dimenticare l'importanza anche in epoca romana e pre-romana testimoniata dai reperti.
Barletta, dichiarata città d'arte[23] dalla Regione Puglia nel 2005[24], conserva il Colosso, statua di rilevanti dimensioni risalente al V secolo che raffigura probabilmente l'imperatore romano Teodosio II, nonostante sia nota localmente con l'errata denominazione di Eraclio. Il Castello cittadino ospitante il Museo civico costituisce con la vicina Cattedrale di Santa Maria Maggiore un polo storico-architettonico di rilevante importanza, anche a causa del susseguirsi delle diverse dominazioni che vi hanno donato nei secoli l'attuale stato. Il Palazzo della Marra, sede della Pinacoteca De Nittis, ospita permanentemente le opere del pittore barlettano nonché mostre temporanee. Il sito archeologico di Canne della Battaglia, in cui vi fu la disfatta dei Romani da parte del generale cartaginese Annibale, oltre il rudere della cittadina medioevale, ospita anche il museo.
La Cattedrale di Andria, dedicata all'Assunta, di arte romanica del 1200, ospita nella cripta la sepoltura di due mogli dell'imperatore Federico II di Svevia: Isabella d'Inghilterra e Jolanda di Brienne. Interessanti nel centro storico la porta Sant'Andrea[25], sulla quale fu scolpito il motto attribuito all'imperatore Federico II: «Andria fidelis, nostri affixa medullis; absit, quod Federicus sit tui muneris iners, Andria, vale, felix omnisque gravaminos expers», il portale della chiesa di Sant'Agostino costruita dai benedettini e appartenuta tra gli altri ai Cavalieri templari[26], il Palazzo Ducale e la Torre dell'Orologio[27], costruita all'epoca di Francesco II del Balzo durante il dominio Angioino. Celebre monumento all'interno del Parco Nazionale dell'Alta Murgia nel territorio di Andria, Castel del Monte, costruito da Federico II di Svevia, sulla cima di una collina nei pressi del Monastero di Santa Maria del Monte già appartenuto al territorio di Trani[28]; è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO ed è raffigurato sulla moneta da 1 centesimo di euro, ha varie peculiarità architettoniche e geometriche.
La città di Trani, "perla dell'Adriatico", è città del mare e del diritto con i suoi Ordinamenta maris. La rilevanza storica e artistica[29] del borgo antico e di monumenti quali la cattedraleromanica e il castello svevo hanno reso a Trani il riconoscimento di città d'arte[30]. La Cattedrale, dedicata al patrono san Nicola Pellegrino, è uno dei più rappresentativi e pregevoli esempi di architetturaromanica pugliese[31]; è ubicata in posizione isolata vicino al mare, tale collocazione scenografica è di grande fascino e si presta allo svolgimento di vari eventi pubblici e culturali. Il castello svevo è uno dei più importanti e meglio leggibili tra i castelli federiciani[32], dichiarato Monumento Nazionale con il R.D. 27 ottobre 1936, n. 2091[33], attualmente è museo statale afferente al Ministero della Cultura. La città antica è ricca di chiese e monasteri, oltre che di palazzi storici. La chiesa di Ognissanti (anche detta dei Templari), le chiese di San Francesco, di Sant'Andrea[34] e di San Giacomo sono interessanti architetture in stile romanico. Altri luoghi di grande interesse sono Il porto turistico, la villa comunale, raro esempio di giardino sul mare, e il lungomare che va dal centro al medievale monastero di Colonna.
Canosa di Puglia, antico centro prima dauno, poi romano, ove sono situati numerosi siti archeologici (circa 20) di rilievo e relativi a molte epoche, come il ponte sull'Ofanto, la basilica di San Leucio, il battistero di San Giovanni, le terme di Canosa antica, l'acropoli e i diversi ipogei di epoca pagana. Nell'era precristiana Canosa fu uno dei maggiori e più floridi insediamenti dell'Apulia, grazie anche alla posizione geografica particolare. In un mausoleo accanto alla Cattedrale romanico-bizantina giace il principe Boemondo I d'Antiochia.
La città di Margherita di Savoia possiede le famose terme e le saline più grandi d'Europa.
Nel territorio di San Ferdinando di Puglia è da visitare il Museo Civico, che ospita una mostra permanente di usanze e cultura sanferdinandese. Da vedere l'antica posta di San Cassano, che è il palazzo più antico di San Ferdinando assieme alla chiesetta dei Santi Medici.
A Trinitapoli, il solo centro della provincia con radici culturali daune, è possibile visitare il sito degli Ipogei (Parco Archeologico degli Ipogei) ed il Museo Civico di Trinitapoli che conserva alcuni reperti della zona risalenti al II millennio a.C. (età del bronzo). Da vedere anche il centro storico casalino, il Duomo di Santo Stefano protomartire, il Santuario della Beata Maria Vergine di Loreto, chiesa del Cristo Lavoratore, chiesa della Santissima Trinità, chiesa di San Giuseppe, parrocchia dell'Immacolata (dove si può salire sul campanile e ammirare Trinitapoli dall'alto), fare una passeggiata in bici sulla pista ciclabile Trinitapoli Mare che costeggia le vasche delle saline di Margherita di Savoia e immergersi nella natura nel Parco Naturale della Zona Umida
^A Corato, oltre il 70% dei votanti al referendum cittadino del 5 febbraio 2006 si espresse contro la proposta di adesione all'istituenda provincia. Sebbene non fosse stato raggiunto il quorum necessario a rendere vincolante l'esito della consultazione, il consiglio comunale fece propria l'opposizione alla proposta.
^La storia, su castelloditrani.beniculturali.it, 1º dicembre 2017. URL consultato il 26 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2022).
In grassetto sono indicate le città metropolitane. In luogo delle province, in Sicilia vi sono i liberi consorzi comunali; in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione, in Friuli-Venezia Giulia le province sono state abolite come enti amministrativi e rimangono esclusivamente come unità territoriali sovracomunali non amministrative; mentre in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomi sui generis.