Nel 1923, in seguito alla fusione del capoluogo Porto Maurizio nella nuova città di Imperia, la provincia assunse l'attuale denominazione[6].
Nel mese di maggio del 1945 parte del territorio della provincia fu occupato dalle truppe francesi, con l'intento di annetterselo. Fu solo l'ordine perentorio del presidente statunitense Harry Truman ad imporre il ritiro all'armata di De Gaulle oltre Ventimiglia[7].
Dal 1º gennaio 2018 i comuni della provincia sono passati da 67 a 66, a causa della fusione di Montalto Ligure e Carpasio nel nuovo ente denominato Montalto Carpasio.
Dal 1860 il capoluogo era Porto Maurizio e il primo stemma della provincia era d'argento al cavaliere armato al naturale, con nella sinistra uno scudo d'argento alla croce di rosso, e nella destra una spada. Il campo dello scudo è talvolta descritto d'azzurro.
Intorno al 1905 venne utilizzato un emblema che consisteva nello stemma di Sanremo con le insegne della casa reale: di rosso, all'albero di palma al naturale, terrazzato di verde e sinistrato dal leone coronato d'oro; al capo di Savoia.[8]
Nel 1923, quando i comuni di Porto Maurizio, Oneglia e altri minori furono uniti per formare il comune di Imperia, la provincia assunse l'attuale denominazione e lo stemma ufficiale ancora oggi in uso venne concesso con regio decreto del 13 febbraio 1927.[9] Dal 1933 al 1943 era ornato dal capo del Littorio.[10]
«Semitroncato partito: al 1° di rosso alle quattro torri d'argento, merlata alla guelfa 1-2-1 (Porto Maurizio); al 2° d'argento all'albero d'ulivo, di verde (Oneglia); al 3° di rosso al leone coronato d'oro rampante e poggiante sulla palma al naturale, piantata su terreno erboso (Sanremo)»
(R.D. 13 febbraio 1927)
Gonfalone
Il gonfalone, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 26 ottobre 1955, è costituito da un drappo di azzurro.[9]
«Illustre fra le genti liguri per tradizione di fierezza, tenacia ed antica adusanza a duro lavoro, con una terra aspra, impervia e avara di risorse, la popolazione imperiese, a prezzo di oltre 1200 caduti, 600 deportati, stragi, persecuzioni e distruzioni immani durante venti mesi di occupazione nazifascista combatté la sua strenua Resistenza per la conquista delle patrie leggi e libertà, in concorso e sostegno, spesso cruenti, con le sue forze partigiane. Circa quattromila volontari in salde formazioni combattenti ardite e manovriere, ordinate in un rigoroso assetto organico e disciplinare della prima zona ligure, guidate da capi esperti e valorosi, con armi pressoché totalmente conquistate al nemico, alimentate dalle stremate ma non vinte popolazioni di cinquantatré comuni impegnarono dal monte al mare, con l'insidia di un'indomabile guerriglia e in sanguinosi combattimenti, le forze strapotenti del nemico, infliggendogli notevoli perdite, minacciandone e spesso interdicendone l'alimentazione operativa a cavaliere di sue vitali comunicazioni strategiche, nel tergo degli schieramenti avanzati. Sacrificio di sangue e sofferenza ed eminente valore furono i sigilli di nobiltà delle virtù militari e civili che gli imperiesi, in un periodo tragico della storia loro e della Patria, tramandarono insigni a imperitura memoria. Imperia - prima zona ligure, 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945» — 6 luglio 1979[12]
Società
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2014[13] i cittadini stranieri residenti nella provincia di Imperia erano 23 104, pari al 10,66% dell'allora popolazione provinciale.
Il comune con il più alto numero di stranieri residenti è Sanremo (5 862[13]), mentre Airole si conferma l'ente comunale dove la percentuale di residenti stranieri, rispetto alla popolazione italiana, è più alta con il dato del 28,24%[13]. Montegrosso Pian Latte è l'unico comune dove non vi sono registrate presenze straniere[13].
Tra le principali città d'arte della provincia spiccano Ventimiglia (grotte preistoriche[14], area archeologica romana, città medioevale e Giardini di Villa Hanbury, questi ultimi simbolo della città), Imperia (il cui simbolo è il Duomo, che è anche la chiesa più grande della Liguria) e Sanremo (con il suo celebre Casinò in stile Liberty e la Chiesa Russa).
Dolceacqua e Bordighera sono state il soggetto di opere pittoriche di Monet.
Alcuni paesi dell'entroterra sono considerati veri e propri "musei a cielo aperto", nonché menzionati tra i borghi più belli d'Italia (Apricale ne è un esempio).
Economia
Il settore economico si basa essenzialmente sul turismo, con centri balneari internazionali che offrono ai turisti svariati servizi (vedi Turismo). L'agricoltura, sviluppata principalmente nelle piane Intemelia, Argentina e Dianese, oltre che sui colli litoranei e del primo entroterra, si basa essenzialmente su tre prodotti di qualità: i fiori (soprattutto nella fascia che va da Ventimiglia a Sanremo), la vite (Rossese di Dolceacqua, Rossese della Riviera dei Fiori, Vermentino, Pigato, Fragolino, Ormeasco, Piemattone sono tra i vini più ricercati) e l'olivo (Intemelio, Taggiasco, Imperiese, Golfo Dianese).
L'allevamento del bestiame è praticato soprattutto nelle zone montane dell'alto comprensorio Intemelio, nel Pievese e nella zona del Col di Nava.
L'industria si concentra principalmente ad Imperia, Ventimiglia e nelle valli Argentina-Armea, e si sviluppa per lo più nel settore alimentare, edile, e della floricoltura industriale.
Il terziario è principalmente sviluppato nelle maggiori città: Imperia, Sanremo e Ventimiglia.
Turismo
Le principali mete costiere del turismo, per balneazione, clima e arte sono Sanremo, Ventimiglia, Imperia, Bordighera, Taggia, Diano Marina e Ospedaletti.
Tra i centri turistici dell'entroterra notevolissimi sono Dolceacqua (dominata dal Castello dei Doria, a cui si accede attraversando uno scenografico ponte sul Nervia), Pigna (centro d'arte e termale), Rocchetta Nervina (il più importante centro per ciò che riguarda le escursioni, anche grazie ai suoi "laghetti"), Perinaldo (con il famoso osservatorio astronomico "Cassini"), Seborga (nota per la rivendicazione d'indipendenza), Triora (famosa per i processi per stregoneria), Pieve di Teco (cittadina dai caratteristici portici), la stazione sciistica di Monesi e Ceriana in valle Armea (chiesa romanica del XII sec., vestigia romane e il "canto a Bordone").
La principale società calcistica della provincia è la Sanremese, che ha disputato numerosi campionati nazionali inclusi tre di Serie B. Attualmente milita in Serie D e disputa le proprie partite interne nello stadio comunale, l'impianto più capiente della provincia.
Altre società importanti presenti nel panorama imperiese sono la Dianese e il Ventimiglia.
Ciclismo
In provincia di Imperia è posto l'arrivo di una delle più celebri classiche del ciclismo: la Milano-Sanremo, che si disputa dal 1907 e fa parte del circuito UCI World Tour.
Sanremo è anche stata sede di arrivo di tappe del Giro d'Italia per tredici volte. Nel 2022 è stata anche sede di partenza della tredicesima tappa, con arrivo a Cuneo.
A 10, detta "Autofiori", verso Savona e Genova. Gli svincoli sono San Bartolomeo al Mare, Imperia est, Imperia ovest, Arma di Taggia - Sanremo est, Sanremo ovest, Bordighera, Ventimiglia.
Lungo tutta la provincia, parallela alla costa, si trova la strada statale S.S. 1, meglio conosciuta come Aurelia, che dal Confine di Stato giunge a Roma.
Sita ad ovest cinge la provincia, perpendicolarmente alla costa, la risale lungo il fiume Roia dal centro di Ventimiglia per raggiungere Torino, passando per Breglio, Tenda, Limone Piemonte, Cuneo e Moncalieri (S.S. 20). La tratta in territorio francese, dal confine di Fanghetto a quello del Colle di Tenda, è denominata RN 204.
Oggi il secondo tronco italiano, denominato anche Via Europae e circoscritto ai comuni di Ventimiglia, Airole e Olivetta San Michele, assolve inoltre alla funzione di tangenziale della città di confine.
Strada statale-regionale (S.S. 453) che collega Pieve di Teco, capoluogo della valle Arroscia, ad Albenga, capoluogo ingauno, in provincia di Savona, per una lunghezza complessiva di più di 23 km.
Convertita da Provinciale a Statale, questa strada, che segue il corso del fiume Argentina partendo da Molini di Triora, permette agli abitanti dell'entroterra imperiese di raggiungere Taggia con i suoi monumenti storici, Taggia "Levà" con le sue aree industriali e Arma di Taggia, centro turistico di fama internazionale. La denominata S.S. 548, che si colloca a metà strada tra la S.S. 20 e la S.S. 28, nel pieno centro della provincia, permette di raggiungere tra gli altri la cittadina di Triora, famosa per vicende storiche di stregoneria.
Oggi la S.S. 548, nel tratto compreso nel comune di Taggia, svolge la funzione di arteria tangenziale cittadina.
Corrono parallele e trasversali alla costa, spesso con sinuosi percorsi, lungo le principali piane, valli o risalendo i rilievi, e svolgono due importanti funzioni: una di comunicazione, permettendo agli abitanti dell'entroterra di raggiungere i maggiori centri urbani; l'altra di percorso turistico per scoprire le bellezze paesaggistiche delle zone collinari e montuose. Tra le più importanti: la S.P. 64 della Valle Nervia, che va da Ventimiglia a Buggio; la S.P. 59, che da Piani di Vallecrosia raggiunge Perinaldo risalendo la val Verbone; le S.P. 57 e 58, che partendo da Bordighera portano rispettivamente a Seborga e a Vallebona; la S.P. 55, che da Poggio di Sanremo, risalendo la valle Armea, conduce a Ceriana e Bajardo; le S.P. 36 e 37, che da Diano Marina raggiungono tutti i centri del relativo entroterra; la S.P. 50 che da Riva Ligure giunge a Pompeiana, dove si trova il SIC "Prau Grande" habitat naturale della rara lucertola ocellata.
Inoltre le maggiori località vallive e collinari sono collegate tra loro da ulteriori strade provinciali, che rappresentano una via di comunicazione alternativa sia alle più grandi S.P. che si innestano con la S.S. 1, che alla S.S. 1 stessa.
Tangenziali e circonvallazioni
Nel territorio provinciale esistono le seguenti tangenziali o circonvallazioni:
Collega varie zone di Sanremo (Borgo Tinasso, area ospedaliera, San Martino, Valle Armea) con la stazione dei treni di Taggia-Arma e la SP548 della Valle Argentina.
Si presenta nel tratto più a levante con caratteristiche tali che fanno di essa un'autostrada non a pedaggio, lunga all'incirca 8.5 km.
L'intero tracciato, una volta completato, dovrebbe essere lungo circa 14 km e comprenderà altri due svincoli e il collegamento al casello autostradale di Sanremo ovest.
Circonvalmonte di Bordighera
Parte dalla panoramica Via dei Colli, che cinge il paese medioevale e, inerpicandosi sulla collina alle spalle della città moderna, scende verso essa, attraverso la sua naturale prosecuzione costituita dalla Via Coggiola che s'innesta sulla Via Romana, nel centro cittadino. La circovalmonte bordigotta, nel punto di unione tra i suoi due tronchi, Via dei Colli e Coggiola, si inserisce nell'A 10 con il casello autostradale di Bordighera.
Circonvallazione di Camporosso
La circonvallazione di Camporosso corre lungo il fiume Nervia e cinge ad est il centro, collegandolo con i quartieri balneari, agricoli, industriali e commerciali della città, e con altre località come Dolceacqua, Ventimiglia e Bordighera, grazie alla S.P. della Val Nervia e l'alternativa Via Braie.
Ferrovie
Da Ventimiglia si originano le tre linee ferroviarie che si trovano nella provincia:
L'amministrazione provinciale è attualmente governata da una grande coalizione, eletta nell'elezioni provinciali di secondo livello del 12 maggio 2019.
Comuni
Appartengono alla provincia di Imperia i seguenti 66 comuni:
Con le nuove disposizioni della Legge Regionale n. 6 del 1978 la comunità montana assumeva, direttamente dalla Regione, le funzioni amministrative in materia di agricoltura, sviluppo rurale, foreste e antincendio boschivo.
Tra il 2009 e il 2010 con la disciplina di riordino delle comunità montane, regolamentate con la Legge Regionale n. 24 del 4 luglio 2008 e in vigore dal 1º gennaio 2009, si attuarono le prime sostanziali modifiche territoriali e dei requisiti di riferimento con le conseguenti soppressioni e/o accorpamenti degli enti montani.
Conseguentemente alla legge finanziaria statale del 2011 tutte le comunità montane provinciali e regionali sono state definitivamente cancellate (la Liguria è stata la seconda regione d'Italia ad attuare tale provvedimento dopo l'analoga iniziativa della capofila Sardegna) con la Legge Regionale n. 23 del 29 dicembre 2010 e in vigore dal 1º maggio 2011.
^Riconoscimenti, su Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia. URL consultato il 28 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2009).
Guido Rovesti, Le piante aromatiche e medicinali spontanee della Provincia di Porto Maurizio, Porto Maurizio, Comitato provinciale per le piccole industrie, 1923.
In grassetto sono indicate le città metropolitane. In luogo delle province, in Sicilia vi sono i liberi consorzi comunali; in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione, in Friuli-Venezia Giulia le province sono state abolite come enti amministrativi e rimangono esclusivamente come unità territoriali sovracomunali non amministrative; mentre in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomi sui generis.