Il comune è situato nell'alta valle del torrente Cervo, detto anche Steria, delimitata a est dallo spartiacque tra le province di Savona e Imperia. La morfologia del territorio è totalmente collinare e montana e la vetta più alta del comprensorio è il Pizzo d'Evigno (989 m s.l.m.); altri rilievi montani sono il monte Lago (744 m), il Pizzo Penna (747 m) e il Pizzo Aguzzo, a 757 m sul livello del mare.
Storia
Il borgo di Villa Faraldi (quantomeno nel nucleo del capoluogo comunale) potrebbe avere origini assai lontane, forse addirittura romane. Questa affermazione è suffragata soprattutto da un frammento di lapide funeraria (75x50 cm), risalente al I secolo a.C., rinvenuta nel 1930 e facente parte della base del fonte battesimale della chiesa parrocchiale di San Lorenzo; parzialmente mutila nella parte alta, essa riporta un'iscrizione voluta da una madre, tale Licinia, in ricordo del figlio, Sufenas Acrippa (probabilmente Agrippa), cittadino romano appartenente alla tribù dei Publilia, la stessa a cui facevano parte i cittadini di Albenga.
Azzardato è parlare dell'esistenza di un vero centro abitato (non esistono altre tracce o testimonianze ad avvalorare l'ipotesi); piuttosto si può pensare alla presenza di una "azienda agricola" a servizio degli insediamenti costieri ben organizzati e fiorenti (come il vicino Lucus Bormani, citato nella Tavola Peutingeriana e posto nella zona dell'attuale San Bartolomeo al Mare, di cui esistono tracce archeologiche nei pressi del santuario della Madonna della Rovere) oppure a una villa padronale, sempre a carattere agricolo, con strutture più articolate e in possesso di una facoltosa famiglia con relativi lavoratori e schiavi.
All'origine romana potrebbe essere fatta risalire la prima parte del nome del comune, "Villa", intesa proprio come fattoria o casa di campagna, mentre "Faraldi" ha chiare origini germanico-longobarde e in esso si può riscontrare il termine "fara", indicante un gruppo famigliare riunito in un villaggio, e forse anche "wald", zona boscosa di proprietà demaniale; ciò porterebbe a leggere "Faraldi" come "villaggio popolato da un gruppo familiare inserito all'interno di un bosco". Proprio l'analisi della seconda parte del nome del paese lascerebbe intendere che all'arrivo dei Longobardi in Liguria (643) la zona sia stata nuovamente abitata stabilmente, occupando un piccolo centro forse non del tutto abbandonato nemmeno nel periodo turbolento successivo alla caduta dell'Impero romano d'Occidente e al successivo dominio bizantino, durante il quale sarebbe avvenuta una più incisiva penetrazione del Cristianesimo.
Come il resto della Liguria occidentale, il territorio dell'attuale Villa Faraldi passò dal dominio longobardo a quello dei Franchi a partire dal 773; con il successivo sfaldamento del potere carolingio e la nascita di un sempre più accentuato potere feudale, il territorio rientrò all'interno della marca Arduinica e, frazionatasi anche questa, il borgo divenne parte del marchesato di Clavesana[5] e seguì le vicissitudini storiche di Albenga[5] e di Cervo[5]; intorno al XIII secolo[5] fu ceduto alla Repubblica di Genova divenendo parte integrante della Communitas Diani, sottomessa alla stessa Genova.
Caduta la repubblica genovese, la nuova municipalità di Villa Faraldi rientrò, dal 2 dicembre 1797, nella Repubblica Ligure, mentre dal 28 aprile 1798 fece parte del VI cantone, come capoluogo, della Giurisdizione del Capo delle Mele. Con la revisione territoriale del 1803, divenne un centro all'interno della Giurisdizione degli Ulivi e, annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814, fu inserito nel Dipartimento di Montenotte.
Al 1923[6] risale la soppressione della municipalità e il conseguente accorpamento al comune di Diano Marina e, nel 1925, a quello di Cervo; nel 1947[7] fu ricostituito il comune autonomo.
«D'azzurro, al ponte ad un'arcata d'argento, mattonato di nero, attraversante un corso d'acqua al naturale e sostenente un albero d'olivo del medesimo, fruttato d'oro, accompagnato nel cantonedestro del capo da una corona marchionale d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.[9]»
Chiesa di San Rocco nella frazione di Riva Faraldi. La piccola chiesa, ad unica navata, fu realizzata tra il 1856 e il 1881 come adempimento a un voto fatto al Santo durante l'epidemia di colera che flagellò la Liguria (e buona parte d'Europa) nel 1854 e che, in effetti, risparmiò il paese. Molto semplice sia all'esterno sia all'interno, conserva una grande statua processionale di San Rocco realizzata nei primi decenni del Novecento.
Oratorio di San Martino di Tour nella frazione di Riva Faraldi. Posta tra gli ulivi, la chiesetta è stata costruita dopo il devastante terremoto del 1887 in sostituzione di un precedente edificio che risaliva alla metà del Settecento. Ad unica navata, molto semplice tanto all'esterno quanto all'interno, ha un unico altare in stucco bianco e al suo interno conserva la statua processionale di San Martino in abiti vescovili.
Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria nella frazione di Tovo Faraldi. Sede della confraternita omonima fino ai primi anni del Novecento, l'edificio fu probabilmente innalzato nel corso del '500 e da anni è adibito a deposito comunale. Molto semplice, è ad unica navata e gli arredi e le statue sono ora nella chiesa di Sant'Antonio, poco distante; qui si conservano ancora l'altare maggiore, in gesso e stucco dipinto, e l'affresco con il Martirio di Santa Caterina, al centro della volta.
Il principale evento culturale del borgo è il Festival di Villa Faraldi[14], organizzato per la prima volta dall'8 al 22 luglio del 1984, è una manifestazione dove vengono esposte pitture e sculture in collaborazione con la Galleria nazionale di Oslo.
Nel corso delle edizioni successive sono state valorizzate anche altri campi culturali e didattici quali il teatro, la musica, la danza e l'arte.
Geografia antropica
Il territorio comunale comprende le frazioni di Villa Faraldi (capoluogo comunale), Deglio Faraldi, Riva Faraldi e Tovo Faraldi per una superficie territoriale di 9,61 km²[15]. Tali frazioni si suddividono ulteriormente in borgate, località e regioni storiche: borgata Tovetto, località Il Santo, località Valle Cauda, regione Favà (Villa Faraldi); borgata Case Borga, borgata Case Duranti, borgata Case Martini, località Mulini, località Zerba, regione Cioso, regione Mulini (Riva Faraldi); borgata I Gianchi e località Ruoà (Tovo Faraldi).
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^abcdFonte dal libro di Enzo Bernardini, Villaggi di Pietra. Viaggio nell'entroterra della Riviera dei Fiori, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2002.