Il centro storico di Taggia è situato nell'immediato entroterra della valle Argentina, mentre l'abitato di Arma è una località balneare. Tra i due centri vi è la zona denominata Levà (il toponimo deriva dalla denominazione romana per indicare un'area rialzata).
Il territorio comunale è tuttavia molto esteso, perché coincide con la bassa valle del torrente Argentina, dalla confluenza del torrente Oxentina, presso la località San Giorgio, fino al mare. Si tratta di un ampio settore di entroterra caratterizzato da estese colture - soprattutto oliveti - nella fascia collinare e da estesi boschi nella sua porzione montana, che raggiunge il monte Faudo, massima elevazione del comune con i suoi 1149 metri.
Altre vette del territorio il monte Follia (1031 m), il monte Neveia (835 m), il monte Santa Maria (462 m), il monte Giamanassa (405 m).
Origini del nome
Il nome latino con cui il villaggio nacque intorno al X secolo era Tabya, mutato poi in Taggia per effetto della palatalizzazione del gruppo /bj/ in ligure.
Storia
Secondo fonti locali, i primitivi insediamenti umani andrebbero ricercati già nell'epoca preromana, dove gli storici non escludono un probabile luogo di culto - dedicato al dio ligure Belleno - nella zona denominata di Capo Don (nel comune di Riva Ligure). La più antica testimonianza del luogo risale tra il X e il VII secolo a.C., grazie al ritrovamento di antiche tombe cinerarie sul sovrastante monte Grange, dove sorgeva un castelliere ligure che aveva anche funzione di emporio commerciale, aperto alle importazioni da tutto il mar Mediterraneo. Subì quindi la dominazione dell'Impero romano a partire dal I secolo a.C..
Ai piedi del capo continuò a funzionare un porto-canale, nei cui pressi, in età imperiale, vennero costruite alcune ville rustiche e una stazione di posta che nella celebre Tabula Peutingeriana era ricordata come Costa Balenae. La zona era servita dalla via Julia Augusta, che attraversava tutta la Liguria di Ponente. Presso Costa Balenae piegava verso l'interno, superando il torrente nei pressi dell'abitato attuale. Scavi archeologici intrapresi poco prima del 1940, e poi ampliati a partire dagli anni ottanta del XX secolo, hanno portato alla luce i resti di un edificio di culto con un'area sepolcrale e la vasca ottagonale di un importante battistero paleocristiano. All'interno della valle, tra il V e VI secolo, si sviluppò invece l'insediamento fortificato di Campomarzio o Castel San Giorgio, caposaldo del sistema difensivo bizantino in Liguria (il cosiddetto Limes).
Il villaggio venne distrutto e abbandonato molto verosimilmente durante l'invasione longobarda di Rotari del 641, che portò alla decadenza anche di San Giorgio.
Da allora gli abitanti della zona cominciarono a popolare un nuovo insediamento, su una bassa colina a circa tre chilometri dalla costa, che a partire dal tardo X secolo è noto come "Tabia". Si ebbe fin dal VII secolo, la fondazione dell'abbazia di Nostra Signora del Canneto da parte dei monaci di San Colombano, che poi accolsero verso il IX secolo come per Bobbio, Pedona e Lerino la riforma della regola di San Benedetto.
Tutta la zona fu oggetto di scorrerie saracene tra i secoli IX e X, ma è del tutto leggendaria la tradizione che vuole Taggia salvata da questi predoni grazie all'intervento miracoloso di Benedetto Revelli, vescovo di Albenga (alla cui diocesi Taggia appartenne fino al 1831) ritenuto originario proprio di Taggia e poi proclamato santo.
Le incursioni saracene che spopolarono le coste, colpirono anche l'abbazia di Taggia. Nell'891[5][6], i Saraceni profanarono il monastero, lo demolirono, uccisero tutti i monaci e incendiarono la preziosa biblioteca. Essa fu nuovamente ricostruita, sempre dai monaci benedettini dell'abbazia di Santo Stefano di Genova, di proprietà bobbiese, sul finire del X secolo che si insediarono nel territorio di Taggia e Villaregia (l'odierna Santo Stefano al Mare).
Taggia divenne, almeno dal 1153, dominio feudale dei Clavesana che nel 1228 cedettero il borgo alla Repubblica di Genova. Dal 1273 fu sede della podesteria locale, mantenendo una certa autonomia ed estendendo i propri poteri sulle vicine Arma, Ripa Tabie (l'odierna Riva Ligure) e parte del territorio di Pompeiana e Bussana (quest'ultima ora località di Sanremo). Nel 1381 adottò (o meglio rinnovò) i propri Statuti, che tra l'altro affidavano al podestà poteri giurisdizionali.
Nel XVII secolo fu attivo il poeta Stefano Rossi, che cantò le virtù delle genti e del borgo, fornendo una interessante testimonianza della vita all'epoca a Taggia.[7]
Taggia e la sua podesteria divenne fedele alleata della repubblica genovese, seguendone pertanto le sorti storiche fino alla soppressione della medesima nel 1797, e anche durante la successiva Repubblica Ligure. Il territorio taggiasco fu inquadrato nell'omonimo cantone, nella giurisdizione delle Palme, con capoluogo Sanremo. Dal 1805, con il passaggio della Repubblica Ligure nel Primo Impero francese, rientrò nella giurisdizione degli Ulivi e dal 1805 parte integrante del Dipartimento delle Alpi Marittime francese.
Dal 1973 al 30 aprile 2011 è stata la sede amministrativa della Comunità montana Argentina Armea, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n. 23 del 29 dicembre 2010[9] e in vigore dal 1º maggio 2011[10].
Simboli
Stemma
«Scudo sannitico antico con campo d'oro e croce di rosso, portante ai quattro settori le lettere T.A.Y.A. ed al centro della croce la lettera minuscola b (delimitata da due piccole croci laterali), in modo da formare la parola TABYA; corona turrita sopra lo scudo, completata ai lati con un ramo di alloro ed un ramo di quercia intrecciati.[11][12]»
«Drappo giallo attraversato in tutta la sua lunghezza e larghezza dalla croce rossa, portante le cinque lettere T.A.B.Y.A. disposte come nello stemma comunale.[11][12]»
«Drappo di giallo alla croce di rosso accantonata dalle lettere capitali di rosso TAYA, caricata della lettera minuscola di giallo b accompagnata sui lati da due crocette latine dello stesso.[12]»
Chiesa di Nostra Signora del Canneto, lungo l'antica strada per Badalucco. La sua edificazione ebbe origine in un periodo tra il X secolo e il XII secolo, su un precedente luogo di culto alto medievale. Nel 1547 venne affrescata da Giovanni e Luca Cambiasio, e Francesco Brea.
Chiesa di San Martino. Eretta nella località omonima, si presenta in stile romanico (XI secolo), conservando affreschi del XV secolo.
Chiesa parrocchiale dei Santi Giuseppe e Antonio nella località di Arma di Taggia. Già in precedenza esisteva in loco un edificio religioso intitolato a san Giuseppe che, con il passare degli anni e l'accrescere della popolazione, risultò poi non più adeguato. Dopo un'ampia petizione popolare della comunità di Arma, nel maggio 1903 fu posta la posa della prima pietra dell'attuale chiesa. Aperta al culto il 21 aprile 1907, ma ancora incompleta tanto che definitivamente l'opera venne conclusa nel secondo dopoguerra, fu consacrata dal vescovo di Ventimiglia e San Remo Agostino Rousset nel 1913. Fu eretta a parrocchia nel 1917.
Chiesa parrocchiale dei Santi Francesco Saverio e Paola Romana nella località di Levà.
Architetture civili
Palazzo Anfossi, costruito nel 1578, ma di aspetto seicentesco.
Palazzi Asdente, costruiti intorno 1473.
Palazzo Curlo, costruito nel 1448.
Palazzo Curlo-Spinola, costruito al principio del Settecento.
Palazzo Lercari. Residenza storica della famiglia genovese dei Lercari, poi radicata anche nella cittadina tabiese, venne edificato nell'ultimo quarto del XVII secolo sopraelevandosi su edifici preesistenti. L'interno del palazzo si presenta in tardo barocco. Ospita al suo interno l'archivio storico di Taggia e la biblioteca civica.
Palazzo Pastorelli.
Palazzo Vivaldi, costruito nel 1458.
Obelisco in piazza degli Eroi Taggesi.
Ponte romanico medievale lungo il torrente Argentina. La costruzione dell'antico attraversamento pedonale, lungo nella sua interezza 270 metri e con 15 arcate, avvenne gradualmente nei secoli con il progressivo allargamento della piana del torrente. Nella sua originarietà. infatti, il corso d'acqua passava molto più vicino alla collina nei pressi di Castellaro. Il ponte risalirebbe, soprattutto la costruzione più a levante, ad un periodo databile alla prima metà del XIII secolo; ulteriori aggiunte avvennero nei secoli XVII e XVIII. Due arcate del ponte furono ricostruite dopo un crollo a seguito del terremoto del 1831.
Architetture militari
Castello di Taggia. Situato nella parte più alta del centro storico, ormai ne rimangono solo alcuni ruderi (secoli XIII-XVI).
Bastione del Ponte, presso il ponte sul torrente Argentina.
Bastione del Ciazzo nel centro storico tabiese.
Bastione dei Berruti, nel centro storico tabiese, presso la porta dell'Orso.
Torre dell'Arma, datata 1563, è un edificio difensivo edificato al fine di prevenire le incursioni piratesche, che in quel periodo infestavano la costa.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Taggia sono 1 371[18], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[19]:
"Centro Culturale Tabiese", storica associazione culturale per la ricerca, la tutela, la valorizzazione e la promozione della storia e dei beni artistici e culturali del territorio locale e ligure.
"Teatro del Banchéro", associazione culturale promotrice della Scuola di Teatro Officina.
"Amici della Musica", associazione culturale promotrice di corsi di musica, concerti e concorsi musicali.
"L'Oro di Taggia", associazione per la valorizzazione dell'Oliva taggiasca e del suo territorio.
Oltre alle festività patronali dell'11 marzo in onore della Madonna miracolosa, un evento di grande richiamo turistico e devozionale avviene a Taggia il secondo sabato di febbraio con la festività di san Benedetto Revelli ("i Furgari"). Si svolgono grandi falò, giochi pirotecnici, musica e vino tra le piazze e i vicoli del centro storico. La prima edizione della festa avvenne il 12 febbraio 1626: i tabiesi sciolsero un voto a san Benedetto Revelli, cui si erano affidati perché la città venisse risparmiata durante la guerra dei trent'anni. Nell'ultimo fine settimana di febbraio avviene una rievocazione storica (con corteo e drammaturgie) che racconta l'origine della festa e momenti di vita seicentesca.
Quarto comune della provincia per popolazione, comprende, oltre al centro omonimo, le località di Arma (denominata anche Arma di Taggia) e di Levà[20].
La sua area conurbata, estesa ai comuni contigui di Badalucco, Riva Ligure e Castellaro, arriva a una popolazione di 25 000 unità ed è la quarta più popolosa dell'imperiese e quindicesima della regione.
Economia
Il comune basa la sua principale risorsa economica soprattutto sul turismo, maggiormente concentrato ad Arma. L'attività agricola, fiorente come negli altri comuni della riviera ponentina, si è sviluppato nella floricoltura in particolare nel settore delle fronde ornamentali e ranuncoli. Di sola sussistenza la coltivazione di prodotti agricoli come ortaggi e agrumi.
Molto redditizia invece è la produzione di olio di oliva, grazie alle ampie coltivazioni di ulivi della varietà taggiasca, denominazione derivante proprio dalla località. In espansione anche l'attività industriale.
Inoltre la SP548 svolge la funzione di tangenziale costeggiando il torrente Argentina seguendo la direttrice mare-monti, collegando Arma col centro storico attraverso Levà.
Inoltre è collegata a Sanremo dalla tangenziale di Sanremo. di cui fa parte la NSA 341, strada a due carreggiate con due corsie (eccetto nell'ultimo tratto), che permette un rapido collegamento con la "Città dei fiori".
Taggia è collegata a Sanremo e Ventimiglia da una lunga linea filoviaria, detta "Filovia della Riviera dei Fiori", sebbene il tratto comunale non sia più utilizzato. Sul medesimo percorso fino al 1942 era attiva una tranvia, percorsa dal servizio urbano Taggia-Stazione e dalle corse extraurbane della Ospedaletti-Sanremo-Taggia che proprio a Taggia aveva il capolinea orientale. Nella adiacenze di quest'ultimo era inoltre presente un deposito della tranvia, poi riadattato a rimessa filoviaria fino alla sua demolizione, avvenuta negli anni novanta.[21].
La stazione originaria, "Taggia Arma", era stata edificata nella seconda metà del XIX secolo sul lungomare, poiché il tracciato ferroviario, ad unico binario, seguiva il profilo costiero. Nel 2001 è stato completato lo spostamento "a monte" ed il raddoppio della linea nella tratta San Lorenzo al Mare-Ospedaletti ed è stata aperta la nuova stazione a circa un chilometro più a nord, tra Taggia ed Arma. Il sedime del tracciato ferroviario originario è stato parzialmente convertito in pista ciclabile, mentre l'area della ex stazione è stata usata per costruire un parcheggio sotterraneo per auto.
A.S.D. Taggia, militante nel campionato di Eccellenza Liguria. I colori sociali sono: il rosso ed il giallo. Disputa i suoi incontri al campo sportivo "Marzocchini", con manto in erba naturale.
S.S.D.R.L. Argentina Arma, militante nel campionato di Promozione.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^La guida del Toring del 1982 dà come popolazione di Arma di Taggia 9 600 abitanti.
^Achille Pennellatore, Piero Anfossi, Corrado Bozzano, Enrico Nigrelli, Stefano Alfano, Polvere di STEL - 70 anni di trasporto pubblico a Sanremo e dintorni, Volumi 1 e 2, Nuova Editrice Genovese, Genova, 2007. ISBN 978-88-88963-19-8