Il territorio comunale, in massima parte a est del fiume Sillaro, è situato in Romagna (ad esclusione della frazione emiliana di San Martino in Pedriolo). Il centro abitato principale si trova lungo la Valle del Santerno; il centro storico è situato in una zona sopraelevata.
Nella zona sono presenti sorgenti salsoiodiche. Inoltre, si possono osservare emanazioni gassose che danno origine al fenomeno dei "bollitori".[6]
Storia
Nell'Alto Medioevo esisteva un agglomerato di case lungo il rio Salato (affluente di sinistra del Santerno), chiamato Rivo Salso[7] (oggi rio Salato), costruito attorno a una chiesa dedicata alla Madonna («S. Maria in Rivo Salso»).
Tra il X e l'XI secolo gli abitanti decisero di edificare un castrum, ovvero una fortezza murata. Scelsero un poggiolo pochi chilometri più a sud, sempre sulla sinistra del Santerno. Vi si trasferirono in massa[8] e successivamente si costituirono in libero comune (fine XI secolo).
Il nome Castrum Casale compare in tre bolle papali del XII secolo (nel 1127 di papa Onorio II, nel 1151 e nel 1179 ad opera dei papi successivi).[9] Il castello aveva forma rettangolare con un'unica porta d'ingresso con ponte levatoio volta verso est. Successivamente venne eretta una torre con orologio pubblico, simbolo del paese e tuttora raffigurata nello stemma comunale.[10]
Nel XIII secolo il castello di Casale faceva parte del contado della città di Imola.
Tra il 1265 e il 1278, Imola e il proprio contado furono assoggettate alla città di Bologna. Durante questo breve periodo i bolognesi procedettero a censire le proprietà private nelle terre da loro conquistate. In questo censimento fiscale apparve per la prima volta il nome Casale Flumanese.[11]
Le sei circoscrizioni del territorio di Casalfiumanese. Anno 1500
Nel secolo seguente Casale fu lungamente conteso tra Bologna e Imola, che cercarono di annetterlo ai propri dominii approfittando della lontananza dei papi, trasferitisi ad Avignone. Bologna riuscì a strappare a Imola una serie di territori a macchia di leopardo, alcuni siti nella valle del Sillaro, altri nella valle del Santerno: Casalfiumanese, Croara, Sassoleone, Codronco (comprendente Pezzolo, Filetto, Carseggio e Macerato), Fiagnano e Bello (oggi San Martino in Pedriolo): in tutto, sei castra. Croara, a sua volta, incorporava la Morea, Tombe di Sassatello e Gesso (sotto la cui giurisdizione era Sassoleone)[12]. Il 7 aprile 1376 i massari di questi territori, ben 38, sottoscrissero un patto di fedeltà verso la città felsinea. Il patto però non divenne mai effettivo a causa delle lotte intestine tra le famiglie patrizie di Bologna[13]. Nel 1379 tra gli abitanti di Codronco scoppiò una faida con morti da entrambe le parti. Il Comune di Bologna intervenne e divise il paese in due: Codronco e Bastia di Codronco. Il primo si dichiarò fedele ad Imola, mentre il secondo si schierò per Bologna.[14] Il confine è rimasto inalterato fino ad oggi. Attualmente divide i comuni di Casalfiumanese e Fontanelice. Il monte Codronco e Filetto passarono ai fontanesi, mentre Pezzolo, Carseggio e Macerato rimasero a Casalfiumanese. Presso la parrocchia di Macerato ebbero origine le famiglie Codronchi Guidarelli, Codronchi Àrgeli e Codronchi Ceccoli. Queste famiglie lasciarono il paese d’origine e si inurbarono a Imola, dove divennero tra le famiglie aristocratiche più in vista della città[13].
Successivamente, nel territorio dei sei castra sorsero due nuovi centri: l'abitato della pieve di Sant'Andrea e quello di Pedriaga, situati a pochi km l'uno dall'altro. Tutte queste comunità nel 1417 formarono la "Podestaria del Comune di Bologna nel territorio imolese"[15].
Tale assetto giunse immutato fino al 1797 quando, con il nuovo regime imposto dai francesi di Napoleone, furono istituiti i Dipartimenti e i cantoni. Poi con la Restaurazione si tornò all'assetto precedente. L'unica differenza fu che, mentre Casalfiumanese rimase comune autonomo, gli altri centri abitati furono declassati.
Il 27 dicembre 1859, con la ridefinizione delle circoscrizioni territoriali, il Comune di Casalfiumanese fu aggregato alla Provincia di Bologna. Con il plebiscito del 1860 entrò a far parte del Regno di Sardegna, che l'anno dopo divenne Regno d'Italia.
Casalfiumanese venne liberata da truppe americane e da soldati italiani della "Nembo" il 12 aprile 1945.
Simboli
Lo stemma comunale è stato riconosciuto con decreto del capo del Governo del 30 dicembre 1926.[16]
Il gonfalone, concesso con regio decreto del 17 febbraio 1927[16], è un drappo di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Santuario della Madonna di Riviera (immagine). È il più antico santuario mariano della vallata del Santerno[17]. Alla fine del XIV secolo fu visitato dal Beato Giovanni Tavelli[18]. All'inizio del XV secolo fu ricostruito, nel 1428 fu consacrato dal vescovo Pietro Hondedei e circa due anni dopo gli fu annesso un piccolo convento, retto dai Padri Serviti, provenienti da Imola. La comunità fu soppressa da papa Innocenzo X nel 1653 per l'esiguità del numero. Dopo la morte dell'ultimo rettore, avvenuta nel 1834, la frequentazione della chiesa si azzerò, tranne che per il 2 luglio, festa della Visitazione di Maria ad Elisabetta. In pochi decenni l'edificio si deteriorò e all'alba del XX secolo era in stato collabente. I primi restauri furono effettuati nel 1913 e nel 1917, quando fu rifatto il tetto. La chiesa è stata restituita al culto grazie a una serie di restauri effettuati negli anni 1960[18]. Costruito in sassi di fiume (che lo rendo unico in tutta la valle), il santuario è a pianta rettangolare a navata unica, con sei cappelle laterali. L'abside è decorata da un ciclo di affreschi del XVI secolo attribuiti a Bernardino da Tossignano che raffigurano tra l'altro la Visitazione. La chiesa custodì per oltre quattro secoli un prezioso quadro della Madonna con Bambino. Fu dipinta nel 1448 da Jacopo Bellini. L'originale è conservato alla Pinacoteca dell'Accademia di Brera; in loco è stato sostituito da una copia di Pompeo Coccia[19] datata 1912.
Pieve di sant'Andrea (borgo incastellato con torrione). La prima memoria della pieve (immagine) è contenuta in una bolla di papa Onorio II indirizzata al vescovo Bennone databile negli anni 1126-1130. Ancora parzialmente racchiuso nelle quattrocentesche mura, con un superstite torrione dell'epoca di Ludovico Alidosi (1412), il borgo è oggi diviso a metà tra i comuni di Imola e Casalfiumanese.[20]
Campanile di Fiagnano, resti di un antico campanile che domina dall'alto la valle del Sellustra.
Il Campanile di Fiagnano
La più antica chiesa del territorio era denominata nell'Alto MedioevoSanta Maria Rivi Salsi e fu edificata presso il rio omonimo, citato nei documenti come Rivo Salso (oggi è il rio Salato).[9]
Anche dopo la fondazione di castrum Casale (tra il X e l'XI secolo) la chiesa di Santa Maria continuò ad essere la chiesa principale della comunità. Solo nel 1630 la titolarità parrocchiale fu trasferita dentro Casalfiumanese, la cui chiesa fu intitolata a San Gregorio Magno. Nel 1714 fu insignita del titolo arcipretale. Quanto a S. Maria Rivi Salsi, essa fu abbandonata e cadde in rovina. Oggi ne restano i ruderi.
L'altra chiesa importante nella storia della comunità è la pieve di Gesso. Nel Medioevo la sua giurisdizione si estendeva a monte fino al confine con il territorio dei conti Ubaldini.
Jacopo Bellini, Madonna col Bambino (1448). L'immagine fu realizzata per il Santuario della Madonna di Riviera, dove fu venerata per oltre quattro secoli.
Quasi tutto il territorio di Casalfiumanese appartiene alla diocesi di Imola. Nel comune sono presenti nove parrocchie facenti parte della Diocesi imolese. Si tratta di: Casalfiumanese (principale), Casalino, Carseggio, Croara, Gesso, Pezzuolo, Sassoleone, Sellustra e Valsellustra (che ha ereditato il titolo dell'antica Pieve di Sant'Andrea)[22]. Vi è inoltre una parrocchia facente parte dell'Arcidiocesi di Bologna: San Martino in Pedriolo.
Il Santuario della Madonna di Riviera o «della Visitazione» (sulla Via Montanara tra Casalfiumanese e Borgo Tossignano), è il più antico luogo di devozione mariana della vallata del Santerno. La chiesa, in stile tardo-romanico, è attestata sin dal XIV secolo. Secondo la tradizione, nel 1428 la Vergine apparve a una fanciulla del posto di nome Cornelia[24]. Il santuario ospitò fino al 1653 una comunità di Padri Serviti. Al suo interno conservò per secoli una tela del pittore quattrocentesco Jacopo Bellini, oggi esposta alla Pinacoteca di Brera[24]. L'immagine, molto venerata dai fedeli, fu incoronata dal vescovo Luigi Tesorieri alla fine del XIX secolo. La Madonna di Riviera è invocata come protezione da tutte le calamità naturali. La sua ricorrenza cade il 2 luglio.
Altro luogo di venerazione è stato per secoli il Santuario della Madonna del Rio, a Gesso.[25] L'immagine, in terracotta, fu rinvenuta nel 1638 da un contadino, Giovanni Masi, nel letto del rio. La costruzione della chiesa risale al 1714. Alla chiesa venne poi aggiunta la casa del pellegrino. Dopo la seconda guerra mondiale la zona si spopolò: da allora il santuario venne abbandonato. Nel 1972 la sacra immagine venne traslata nella nuova chiesa di San Martino a Gesso, dove due anni dopo fu trafugata.
Cultura
Teatro
Il teatro comunale di Casalfiumanese offre una stagione di prosa (anche commedie in romagnolo) ed è sede di convegni e iniziative culturali.
Eventi
Casalfiumanese
«Sagra del raviolo», (la domenica più vicina al 19 marzo, Festa di San Giuseppe), istituita nel 1925 riprendendo l'antica Fiera del bestiame di San Giuseppe, risalente al lontano 1738). Dalle torri che si affacciano sulla piazza centrale del paese, caratteristico lancio dei ravioli dolci alla folla cittadina;
«Mostra e sagra dell'albicocca» (ultima domenica di giugno), dal 1971.
Sassoleone
«Sagra della cuccagna», (la prima domenica di aprile), si svolge dalla fine del XIX secolo;
Altre località sono Borgo Casale, Carseggio, Casalino, Casoni di Romagna, Croara, Gesso, Pezzuolo, Pieve Sant'Andrea, Riviera, Sellustra e Valsellustra.
Economia
Agricoltura
La posizione geografica nel quale si trova rende adatto il suo territorio alle colture da frutto.
^I bollitori del Rio Salso (PDF), su geo-net.it. URL consultato il 26 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2014).
^Il nome deriva dalla natura salsoiodica delle sue acque.
^La chiesa di Rivo Salso continuò invece ad essere la parrocchia principale del territorio. Casalfiumanese cessò di essere suffraganea di Rivo Salso solo nel 1630.
^Decreto ministeriale8 settembre 1986, n. , in materia di "Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto a centoundici parrocchie e perdita della personalità giuridica civile da parte di centotrentadue chiese parrocchiali, tutte della Diocesi di Imola."
^I confini parrocchiali e quelli amministrativi non coincidono: il santuario si trova nel comune di Fontanelice.
^Nel maggio 1951 fu arrestato con l'accusa di omicidio ai danni dell'intera famiglia Biondi, avvenuto a Fabbrica (Imola) il 29 settembre 1945. Al processo venne assolto per insufficienza di prove.