La Pinacoteca di Brera è una galleria nazionale d'arte antica e moderna, collocata nell'omonimo palazzo, uno dei complessi più vasti di Milano con oltre 24 000 metri quadri[1] di superficie.
Il museo espone una delle più celebri raccolte in Italia di pittura, specializzata in pittura veneta e lombarda, con importanti pezzi di altre scuole. Inoltre, grazie a donazioni, propone un percorso espositivo che spazia dalla preistoria all'arte contemporanea, con capolavori di artisti del XX secolo.
Nell'ottobre 2018 si è concluso il riallestimento di tutte le 38 sale, promosso dal direttore James Bradburne, nominato nel 2015.
Sorge su un antico convento dell'ordine degli Umiliati, una delle più potenti associazioni religiose ed economiche del tardo Medioevo milanese. Fu nel 1571 che, con bolla pontificia di papa Pio V, si abolì l'ordine degli Umiliati, storici fabbricanti di lana, assegnando così l'antica prepositura di Brera alle "attente mani" dei Gesuiti, che ne fecero un importante centro di studi, dandogli il nome di Università. Si impose allora la necessità di costruire un nuovo e più ampio edificio, i cui lavori iniziarono nel 1591 e vennero affidati nel 1615 ad un grande architetto del tempo in Lombardia: Francesco Maria Richini. Nel 1630, però, a causa della grande peste i lavori cominciarono a rallentare e il progetto venne approvato solo nel 1691.
L'opera proseguì, passando al figlio dello stesso architetto, a Gerolamo Quadrio e a Pietro Giorgio Rossone. Soppressa la Compagnia di Gesù nel 1773, l'edificio finì nelle mani del governo austriaco e venne completato nel 1776 da Giuseppe Piermarini. Divenuto "Reale Palazzo", Maria Teresa d'Austria lo adibì a sede delle Scuole Palatine e, oltre a mantenervi le scuole già aperte dai Gesuiti, vi collocò la biblioteca e decise di ampliare l'Orto Botanico. Fondò inoltre nel 1776 l'Accademia, dotandola di un contributo annuo di 10.000 lire provenienti dai soppressi beni ecclesiastici.
Storia
Come detto, l'Accademia di Belle Arti di Brera venne fondata nel 1776 con decreto dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, per impulso del conte Carlo Giuseppe di Firmian. Primo segretario dell'istituto fu l'erudito abate Albuzio.
Due anni dopo fu sostituito da Carlo Bianconi, che per un ventennio si prodigò a sviluppare l'istituzione e la scarsa dotazione iniziale. Anime della nuova istituzione furono però l'architetto Giuseppe Piermarini, allievo di Luigi Vanvitelli, e il decoratore ticinese, formatosi nell'Accademia di Parma, Giocondo Albertolli. Scopo manifesto era la creazione di maestranze che sapessero far fronte al nuovo ruolo assunto da Milano con la nomina dell'arciduca Ferdinando a capitano generale dello stato. Dopo secoli, in città tornava una corte degna di questo nome e si rendevano necessari interventi edilizi radicali, con la costruzione di palazzi pubblici e privati. Primo banco di prova di maestri e allievi dell'Accademia fu la costruzione a Monza della residenza estiva dell'arciduca, nota oggi come Villa Reale.
Le cose cambiarono radicalmente dopo la campagna d'Italia di Napoleone (1796) e il definitivo affermarsi della dominazione francese. Nel 1801 venne nominato segretario Giuseppe Bossi, già allievo dell'Accademia, che si impegnò ad arricchire con gessi e libri la dotazione didattica e dal 1805 organizzò mostre pubbliche.
Andrea Appiani venne nominato Commissario per le Belle Arti nel 1805 e a Brera cominciarono ad affluire da ogni parte dipinti dalle chiese soppresse. Intanto nel 1806 Giuseppe Bossi inaugurava il primo museo dell'Accademia, di impronta spiccatamente didattica.
Nel 1808 si decise di tramezzare l'antica chiesa di Santa Maria in Brera in due piani per realizzare i "Saloni Napoleonici" destinati a ospitare le gallerie del regno. Il 15 agosto 1809, giorno genetliaco di Napoleone, vennero inaugurate le tre sale, dominate dal grande gesso di Napoleone come Marte pacificatore di Antonio Canova. Si trattò di un evento temporaneo legato all'occasione (erano esposti solo 139 dipinti) e l'effettiva apertura delle gallerie delle statue e delle pitture ebbe luogo il 20 aprile 1810. Negli anni seguenti continuarono ad affluire dipinti, soprattutto nel 1811 e 1812, in particolare dalla collezione dell'arcivescovo Monti di Milano. Nel 1813 arrivarono dal Louvre di Parigi le opere di Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, Peter Paul Rubens ed Antoon Van Dyck.[vedi su]
Alla caduta del governo napoleonico nel 1814, il Congresso di Vienna sancì la restituzione dei beni sottratti ai proprietari originari, e anche la pinacoteca dovette cedere alcune opere. Il governo Asburgico non mosse quasi alcuna richiesta di restituzione di opere d'arte per ricostituire il patrimonio artistico della Pinacoteca dopo le spoliazioni napoleoniche, diversamente dagli altri stati europei.[non chiaro] Essa continuò comunque ad arricchirsi di donazioni (lascito Oggioni) e nel 1882 venne separata dall'Accademia. Si trattò di una divisione assai laboriosa, che ebbe termine solo un decennio dopo, e che fu causa di molti equivoci.
Nel 1926 venne creata l'Associazione degli Amici di Brera grazie alla quale vennero acquistati diversi capolavori tra cui la Cena in Emmaus di Caravaggio.
Il sopraggiungere della guerra del 1914-1918 costrinse a far emigrare per ragioni di sicurezza la collezione a Roma e, al suo rientro, la Pinacoteca fu riallestita sotto la direzione di Ettore Modigliani.
Durante la seconda guerra mondiale le opere della Pinacoteca vennero messe al sicuro dalla direttrice Fernanda Wittgens, mentre il palazzo subì seri danni a causa dei bombardamenti del 1943 (crollo delle volte in ventisei delle trentaquattro sale)[4]. La Pinacoteca iniziò la sua lenta resurrezione dalle rovine nel febbraio 1946 grazie ai grandi finanziamenti di alcune storiche famiglie milanesi, tra cui la famiglia Bernocchi, e all'opera del progettista architetto Piero Portaluppi, Gualtiero Galmanini e della soprintendente Fernanda Wittgens. Tra le principali acquisizioni va menzionato il ciclo di dipinti staccati dell'oratorio di Mocchirolo (XIV secolo).
Nel 1974 il soprintendente Franco Russoli ne decise la chiusura, lanciando al tempo stesso provocatoriamente, di fronte alle grandi difficoltà del momento, il progetto della "Grande Brera", che avrebbe dovuto comprendere anche l'attiguo palazzo Citterio, e che a distanza di alcuni decenni stenta ancora a trovare attuazione. Intanto il percorso di visita è stato rivisto e attualizzato, comprendendo anche opere d'arte contemporanea (collezioni Jesi e Vitali).
Un progetto dell'architetto Mario Bellini ha ripreso nel 2009 la speranza di Franco Russoli di realizzare un museo moderno di rango internazionale.
Nel 2004 la Pinacoteca avvia la sperimentazione del progetto "A Brera anch'io. Il museo come terreno di dialogo interculturale"[6], che dal 2006 rientra nella programmazione educativa ordinaria dedicata alle scuole primarie e secondarie di primo grado di Milano e provincia.
Nel 2009 la Pinacoteca di Brera festeggia i duecento anni dalla sua fondazione con una serie d'eventi, mostre e convegni. Le esposizioni sono dedicate ai capolavori della Pinacoteca e ai loro restauri ('Caravaggio ospita Caravaggio', 'Raffaello. Lo Sposalizio della Vergine Restaurato', 'Il ritorno di Napoleone') o alla ricostruzione di alcuni nuclei di dipinti giunti nel 1809 a Brera e poi dispersi ('Crivelli e Brera', 'La Sala dei Paesaggi', 'Il Gabinetto di Autoritratti di Giuseppe Bossi'). Il 15 agosto 2009, a duecento anni esatti dall'inaugurazione, la Pinacoteca apre gratuitamente al pubblico, registrando il numero record di circa 12.000 visitatori[7]. Complessivamente nell'anno del bicentenario la Pinacoteca raddoppia i suoi ingressi[8].
Percorso espositivo
Se si esclude la presenza (dal 2009) del grande gesso di Antonio Canova raffigurante Napoleone in veste di Marte e alcune opere della Donazione Jesi e del Lascito Vitali, la Pinacoteca di Brera è un museo dedicato esclusivamente alla pittura.
Conte Porro coi familiari che offre un modello della chiesa alla Vergine
Sant'Ambrogio in cattedra flagella due eretici e Sposalizio mistico di santa Caterina d'Alessandria
Redentore e simboli degli evangelisti
Santo cavaliere
Cristo risorto benedicente
Simone da Corbetta, Madonna con il Bambino, Santa Caterina, Sant'Orsola, San Giorgio ed il devoto Teodorico da Coira
Pittura gotica e tardo gotica
L'itinerario della pittura gotica si apre a Brera con la piccola sala (Ia) dedicata agli affreschi provenienti dall'Oratorio di Mocchirolo (Lentate), giunti in Pinacoteca nel 1949, ed eseguiti da un Anonimo Maestro formatosi probabilmente a seguito del soggiorno milanese di Giotto (1335-1336). Seguono le quattro sale (II, III, IV, V) che testimoniano l'evoluzione della pittura dal tardo Duecento alla metà del Quattrocento attraverso le opere di Bernardo Daddi, Ambrogio Lorenzetti, Giovanni da Milano, Lorenzo Veneziano, Andrea di Bartolo. Alle origini del Rinascimento si pongono la grandiosa Adorazione dei Magi di Stefano da Verona, la Madonna col Bambino di Jacopo Bellini e il Polittico di Praglia di Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna.
Le sale dalla X alla XIII espongono dipinti e affreschi che ripercorrono le vicende dell'arte lombarda tra Quattro e Cinquecento, a partire dalle opere di Vincenzo Foppa con gli affreschi dalla Chiesa di Santa Maria in Brera e il più tardo polittico bergamasco. L'arrivo di Leonardo a Milano (1482) e del suo nuovo linguaggio pittorico influenza l'anonimo maestro della Pala Sforzesca e più direttamente Marco d'Oggiono (Pala dei Tre Arcangeli) e Gaudenzio Ferrari. Domina la grande Crocifissione di Bartolomeo Suardi detto Bramantino, autore anche della piccola Madonna Trivulzio e dell'affresco staccato raffigurante la Madonna in trono tra due angeli.
Sono ospitati inoltre due grandi cicli ad affresco. Il primo è costituito dagli Uomini d'Arme e dai Filosofi antichi di Donato Bramante (unica testimonianza pittorica dell'architetto, assieme al Cristo alla colonna, sempre a Brera e agli affreschi a lui attribuiti a Bergamo), eseguiti dal maestro intorno al 1487-1488 per la casa milanese di Gaspare Ambrogio Visconti poi Casa Panigarola. Il secondo ciclo, più vasto, fu eseguito da Bernardino Luini verso i primi del Cinquecento per Villa Pelucca di Gerolamo Rabia, e raffigura episodi dell'Antico Testamento e scene mitologiche dalle Metamorfosi di Ovidio.
La Sala XV e la Sala XVIII (che ospita anche il Laboratorio di Restauro della Pinacoteca) accolgono pitture di artisti cremonesi e lodigiani, come le opere dei fratelli Campi, tra cui le quattro celebri tele di genere di Vincenzo Campi, Camillo Boccaccino, Callisto Piazza, Altobello Melone e il piccolo ritratto di Sofonisba Anguissola.
La Sala XX, dedicata alla prima scuola ferrarese, presenta lo stile eccentrico e stravagante di Cosmè Tura (Cristo crocifisso).
A Ferrara e all'Emilia è dedicata anche la sala seguente (XXI), che rivela un mondo apparentemente resistente alle novità dei grandi centri del Rinascimento (Firenze, Roma, Venezia), dove domina ancora la pala d'altare a più scomparti e l'adozione del fondo oro. Nella sala sono presenti due rare opere giovanili del Correggio (Natività e Adorazione dei Magi). È presente anche Ercole de' Roberti, con la monumentale Pala Portuense, capolavoro dell'artista e tra le opere più rilevanti del museo. Tra gli altri autori, Garofalo, Dosso Dossi, Marco Palmezzano.
Prevalentemente sugli autori marchigiani è incentrata la Sala XXII. L'inizio del secolo è rappresentato da Gentile da Fabriano ed il suo Polittico di Valle Romita, mentre la fine del Quattrocento da Carlo Crivelli; questi è un pittore veneto che, pur adottando schemi convenzionali, riesce ad esprimersi in uno stile originalissimo e riconoscibile: Brera ospita alcuni dei suoi capolavori come il Trittico di Camerino o la Madonna della Candeletta.
I depositi "a vista" del museo occupano lo spazio della Sala XXIII dove è esposta la grande Annunciazione di Francesco Francia, proveniente da Bologna.
Altra icona del museo è lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, firmato e datato 1504. Capolavoro dell'attività giovanile del pittore di Urbino, costituisce uno dei principali esempi del rapporto intercorso tra Raffaello e Pietro Perugino, dal cui analogo Sposalizio (ora a Caen, Musée des Beaux-Arts) l'opera di Brera è tratta. La tavola e la sua cornice neoclassica sono state restaurate nel 2009.
Morazzone, Madonna del rosario con il Bambino, San Domenico e due angioletti
Scuole straniere
Fin dalla sua origine la Pinacoteca nacque con l'idea di accogliere tutte le scuole pittoriche: così assieme ai maestri della scuola genovese del Seicento come Gioacchino Assereto e Orazio de Ferrari e alle nature morte di Evaristo Baschenis, Brera espone un cospicuo gruppo di autori stranieri (Sale XXXII e XXXIII): Peter Paul Rubens, autore della grande Ultima Cena, Antoon van Dyck (Ritratto di Dama e Madonna con Sant'Antonio da Padova), ma anche pittori fiamminghi del Cinquecento come Jan de Beer. Due ritratti di Joshua Reynolds e Anton Raphael Mengs sono esposti nel corridoio tra le sale XXXV e XXXVI.
La sala ospita anche due vasi in alabastro, del 1825 circa, da Volterra, con scene classiche a rilievo: a sinistra il Sacrificio di Polissena, a destra una scena mitologica. Provengono da Palazzo Reale.
Particolarmente documentata a Brera è la pittura italiana dell'Ottocento nelle sue diverse sfumature. Al centro della sala campeggia la grande Fiumana di Giuseppe Pellizza da Volpedo, versione preliminare del celebre Il quarto stato (Milano, Museo del Novecento). I capolavori di Francesco Hayez, già professore di disegno presso la stessa Accademia, sono raccolti nella parete laterale, tra cui il celebre Bacio, una delle opere più note dell'artista, e il Ritratto di Alessandro Manzoni. I capolavori di Francesco Filippini come Il Maglio. Le opere di Giuseppe Bossi e Andrea Appiani (Carro del Sole), primo pittore dell'Italia napoleonica, testimoniano il gusto neoclassico a Milano. Dal 2010 il neoclassico è rappresentato anche dalla scultura di Luigi Antonio Acquisti, Atalanta.
Più eterogenea è la selezione del Lascito Vitali, acquisita dalla Pinacoteca nel 2000. Questa comprende una sezione archeologica, con vasi e statuette databili tra il 4000 a.C. e il V secolo d.C., tra cui il ritratto femminile (arte dell'Egitto romano, 160 d.C. circa), e una moderna con opere di Alessandro Magnasco fino a Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Giorgio Morandi e Amedeo Modigliani (L'enfant gras).
Più di recente la Pinacoteca ha acquistato un bronzetto bianco di Giacometti, la grande Ofelia di Arturo Martini e il fondo di cento autoritratti d'artista dalla collezione di Cesare Zavattini.
Alcune di queste opere sono esposte nelle sale 9, 15 e 23, all'interno di un progetto chiamato "Aspettando Palazzo Citterio".
La Pinacoteca possiede inoltre una collezione di disegni, non esposti normalmente al pubblico e accessibili solo agli studiosi. Tra questi si annoverano due disegni di Leonardo da Vinci, la Testa di Cristo preparatoria per l'Ultima Cena, e un profilo virile proveniente dal lascito Vitali e due importanti cartoni preparatori di Guido Reni e Ludovico Carracci[9].
^Notice de tableaux dont plusieurs ont été recueillis à Parme et à Venise : exposés dans le grand salon du Musée Napoléon, ouvert le 27 thermidor an XIII, De l'imprimerie des sciences et des arts, Paris.
^Brera mai vista- Pinacoteca di Brera, su brera.beniculturali.it. URL consultato il 1º febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2015).
Brera. La Pinacoteca e i suoi capolavori, a cura di S. Bandera, Skira, Milano 2009.
Pinacoteca di Brera. I dipinti, Electa, Milano 2010.
A Brera anch'io. Il museo come terreno di dialogo interculturale, a cura di S. Bodo, E. Daffra, R. Giorgi, S. Mascheroni, A. Montalbetti, M. Sozzi, Electa, Milano, 2007.
Beruang empedu di kandangnya. Beruang empedu adalah beruang yang dipelihara di penangkaran untuk diambil empedunya, yang merupakan cairan pencernaan yang dihasilkan oleh hati dan disimpan di kantung empedu. Empedu beruang diambil untuk digunakan dalam industri obat tradisional Tiongkok.[1] Diperkirakan terdapat 12.000 ekor beruang yang diternak untuk diambil empedunya[2] di Tiongkok, Korea Selatan, Laos, Vietnam, dan Myanmar.[3][4][5][6][7...
Rodolfo Valentino, tra i divi più conosciuti dell'epoca del cinema muto Il cinema muto è il periodo cinematografico antecedente l'avvento del sonoro, vale a dire dal 1895 fino al 1927, anno in cui venne distribuito il primo film sonoro, Il cantante di jazz. Il completo e definitivo passaggio al sonoro, tuttavia, non avvenne prima del 1930. In realtà i film non erano del tutto muti, quantomeno la fruizione: era infatti costume, dal grande teatro di città a quello di periferia, accompagnare...
Australian para-equestrian Emma BoothPersonal informationBorn (1991-06-08) 8 June 1991 (age 32)SportCountryAustraliaSportEquestrian Emma Booth (born 8 June 1991) is an Australian Paralympic equestrian. She represented Australia at the 2016 Rio Paralympics and the 2020 Tokyo Paralympics.[1] Personal Booth was born on 8 June 1991.[2] She lives in Langwarrin, Victoria.[2] On 7 April 2013, she was involved in a car accident on the way back to Melbourne after a competi...
Kościół św. Józefaw Poznaniu kościół parafialny Front kościoła (2018) Państwo Polska Miejscowość Poznań Adres ul. Agrestowa 19,61-307 Poznań Wyznanie katolickie Kościół rzymskokatolicki Parafia Parafia św. Józefa w Poznaniu Wezwanie św. Józefa Położenie na mapie PoznaniaKościół św. Józefaw Poznaniu Położenie na mapie PolskiKościół św. Józefaw Poznaniu Położenie na mapie województwa wielkopolskiegoKościół św. Józefaw Poznaniu 52°22′14,3″N&...
Bilateral relationsBurkina Faso–Sweden Burkina Faso Sweden Burkina Faso–Sweden relations refers to the current and historical relationship between Sweden and Burkina Faso. Burkina Faso has a non-resident ambassador located in Copenhagen, Denmark and an honorary consulate in Uppsala.[1] Sweden has an embassy in Ouagadougou, which was opened in 2010. History Sweden accredited its first ambassador to Burkina Faso, then known as the Republic of Upper Volta, in 1969. The ambassador was...
Researcher in computational neuroscience Peter DayanFRSRoyal Society 2018Alma materUniversity of Cambridge (BA)University of Edinburgh (PhD)Known forQ-learningSpouseLi ZhaopingAwardsRumelhart Prize (2012)The Brain Prize (2017)Scientific careerFieldsComputational neuroscienceReinforcement learningInstitutionsMax Planck Institute for Biological CyberneticsUniversity College LondonMassachusetts Institute of TechnologyUber[1]University of TorontoSalk InstituteThesisReinforcing c...
Military campaign of the Muslim–Quraysh War This article has multiple issues. Please help improve it or discuss these issues on the talk page. (Learn how and when to remove these template messages) This article needs additional citations for verification. Please help improve this article by adding citations to reliable sources. Unsourced material may be challenged and removed.Find sources: Conquest of Mecca – news · newspapers · books · scholar · JST...
National park in Slovenia Triglav National ParkIUCN category V (protected landscape/seascape)TriglavLocationSloveniaCoordinates46°20′N 13°46′E / 46.333°N 13.767°E / 46.333; 13.767Area880 km2 (340 sq mi)[1][2]Established1981[3]Visitors1.6 million (in 2006) The Tamar Valley Triglav National Park (TNP) (Slovene: Triglavski narodni park) is the only national park in Slovenia. It was established in its modern form in 1...
Artikel ini tidak memiliki referensi atau sumber tepercaya sehingga isinya tidak bisa dipastikan. Tolong bantu perbaiki artikel ini dengan menambahkan referensi yang layak. Tulisan tanpa sumber dapat dipertanyakan dan dihapus sewaktu-waktu.Cari sumber: Universitas Bengkulu – berita · surat kabar · buku · cendekiawan · JSTOR Universitas BengkuluMotoConveying Better Future (Inggris)Moto dalam bahasa IndonesiaMenyampaikan Masa Depan yang Lebih BaikJe...
Type of bread Tiger breadTiger bread rollsTypeBreadPlace of originNetherlandsMain ingredientsbread, Rice paste Tiger bread (Dutch: Tijgerbrood), also known as Dutch crunch and under various brandnames, is a bread of Dutch origin that has a mottled crust. Crust The bread is generally made with a pattern baked onto the top made by painting rice paste onto the surface prior to baking.[1][2][3] The rice paste that imparts the bread's characteristic flavour dries and cracks...
British socialist garage punk band from Surrey, England Not to be confused with The Faction or Faction. Thee FactionRed Scare (left), Babyface (right)Background informationOriginSurrey, EnglandGenresGarage punk, punk, garage rockYears active2010–presentLabelsSoviet Beret[1]MembersBilly Brentford NylonsBabyfaceDai NastyKassandra KrossingThee CitizenRed ScareNineteen NineteenThe Ol' One HandPast membersThe G.A.Horace HardmanChristine CampbellWebsitetheefaction.org Thee Faction are a B...
تحوي هذه المقالة أو هذا القسم ترجمة آلية. فضلًا، ساهم في تدقيقها وتحسينها أو إزالتها لأنها تخالف سياسات ويكيبيديا. (نقاش) الدون كارلوس من إسبانيا معلومات شخصية الميلاد 8 يوليو 1545(1545-07-08)بلد الوليـد الوفاة 24 يوليو 1568 (23 سنة)مدريد مكان الدفن بانتيون إنفانتون [لغات أخرى]̴...
السنه دى بتوافق فى التقويمين القبطى والمصرى 1702(قبطى), 6227(مصرى) شوف احداث السنه مواليد وفيات مواليد 1984 وفيات 1984 الفيه: الفيه 2nd قرون: قرن 19th – قرن 20th – قرن 21st عقود: عقد 1960 عقد 1970 – عقد 1980 – عقد 1990 عقد 2000 سنين: 1982 1983 – 1984 – 1985 1986 1984 فى التقاويم التانيهتقويم ...
اضغط هنا للاطلاع على كيفية قراءة التصنيف الصنوبر البري أشجار الصنوبر البري مخاريط حبوب الطلعمخاريط حبوب الطلع حالة الحفظ أنواع غير مهددة أو خطر انقراض ضعيف جدا[1] المرتبة التصنيفية نوع[2] التصنيف العلمي النطاق: حقيقيات النوى المملكة: النباتات الفرقة العليا: ...
IX Copa Africana de NacionesEgipto 1974 1974 African Cup of Nations - Egypt El Estadio Internacional de El Cairo fue la sede de la final. Sede Egipto Fecha 1 de marzo de 197414 de marzo de 1974 Cantidad de equipos 8 (de 36 participantes) Podio • Campeón• Subcampeón• Tercer lugar• Cuarto lugar ZAI ZaireZAM ZambiaEGY EgiptoCGO Congo Partidos 17 Goles anotados 54 (3,17 por partido) Goleador Ndaye Mulamba (9 goles) Mejor jugador Ndaye Mulam...
This article needs additional citations for verification. Please help improve this article by adding citations to reliable sources. Unsourced material may be challenged and removed.Find sources: Agrawal Jain – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (May 2023) (Learn how and when to remove this template message) Agrawal JainSri Digambar Jain Lal MandirReligionsJainismLanguagesHaryanvi, Hindi, RajasthaniPopulated statesHaryana, Uttar Pradesh, Rajast...
Epístola a Tito. La Epístola a Tito es una breve carta atribuida tradicionalmente a Pablo de Tarso (aunque actualmente no se considera probable su autoría),[1] enviada a Tito desde Nicópolis a Creta, donde el mismo Pablo lo había puesto como obispo en la Iglesia. Está incluida en el Nuevo Testamento de la Biblia y es una de las tres epístolas pastorales, junto con la primera epístola a Timoteo y la segunda epístola a Timoteo. Introducción Tito era un gentil que se había conv...
Human settlement in EnglandIslehamSt Andrew's ChurchIslehamLocation within CambridgeshirePopulation2,378 (2011)[1]OS grid referenceTL644738DistrictEast CambridgeshireShire countyCambridgeshireRegionEastCountryEnglandSovereign stateUnited KingdomPost townELYPostcode districtCB7Dialling code01638 List of places UK England Cambridgeshire 52°20′N 0°24′E / 52.33°N 0.4°E / 52.33; 0.4 Isleham village sign Isleham is a village...