Il Museo diocesano di Milano nasce nel 2001 per iniziativa dell'Arcidiocesi di Milano con lo scopo di tutelare, valorizzare e fare conoscere i tesori artistici della diocesi nell'ambito del contesto spirituale che li ha ispirati. Dall'anno successivo è teatro dell'iniziativa Un capolavoro per Milano.
Inizialmente voluto dal Beato Ildefonso Schuster, Cardinale ed Arcivescovo di Milano, trova la sua prima pietra nella lettera "Per l'arte sacra e per un museo diocesano" del 1931. Il Museo diocesano di Milano, inaugurato dal cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano (1979 - 2002), il 7 dicembre 2001, è situato presso i Chiostri di Sant'Eustorgio, parte dell'antico convento domenicano, restituito alla città, dopo un lungo periodo di restauro dovuto ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Interprete appassionato dalla volontà dell'Arcivescovo Monsignor Luigi Crivelli (1933-2007), primo presidente della Fondazione Sant'Ambrogio, organismo di gestione del museo
Il museo diocesano conserva opere provenienti dal territorio diocesano, dalla Quadreria Arcivescovile e da donazioni private. Queste sono organizzate in dodici sezioni espositive:
Nel corridoio d'ingresso sono esposti:
L'itineratio di visita si apre con un nucleo di opere legate alla storia della Basilica di Sant'Ambrogio o alla vita di sant'Ambrogio, vescovo di Milano (374 - 397), fra cui:
Sono qui esposte opere provenienti dal territorio diocesano e comprendono alcune significative testimonianze, sia pittoriche sia scultoree, per la storia dell'arte lombarda dal XIV al XIX secolo.
Tutte le opere di questa sezione provengono da diverse parrocchie dell'Arcidiocesi di Milano realizzate da grandi artisti. Di notevole interesse:
Nel salone dell'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento sono presentati i dipinti dedicati ai miracoli operati dall'eucaristia e realizzati fra il XVII e il XVIII secolo da Filippo Abbiati, Carlo Preda e il Legnanino, per essere esposte lungo le navate del Duomo, durante la festa del Corpus Domini.
Nella sezione è esposta la suppellettile liturgica (reliquiari, ostensori, calici, candelieri, ecc.), proveniente dal territorio diocesano, spesso veri capolavori ideati per funzioni liturgiche. Questi costituiscono la documentazione storica e culturale dell'artiginato artistico lombardo dal VI al XX secolo. Di notevole importanza:
Le sculture esposte in questa sezione sono un deposito della Fondazione Cariplo di Milano. Si tratta della parte più importante della collezione della storica dell'arte, Caterina Marcenaro, donata nel 1976 alla Fondazione. Esse occupano un arco cronologico dal XIII al XVII secolo e sono riconducibili a vari ambiti artistici dal Nord Europa, alla Liguria, al Centro Italia.
La raccolta di 41 fondi oro, eseguite tra il XIV ed il XV secolo, per la gran parte di ambito toscano ed umbro, donati dal collezionista Alberto Crespi, rappresenta un unicum nel panorama museale milanese. In questa sezione sono esposte tavole di Bernardo Daddi, Gherardo Starnina e Sano di Pietro, tra cui:
In questa sezione sono esposti i dipinti del cardinale Cesare Monti, arcivescovo di Milano (1632 - 1650), fra cui le tele di Bernardino Lanino, di Cerano, di Guido Reni, di Peterzano e del Tintoretto. Fra le opere spiccano:
Nella sezione sono esposte le opere collezionate dal cardinale Giuseppe Pozzobonelli, arcivescovo di Milano (1743 - 1783). Esse raffigurano tutte soggetti arcadici, paesaggi, prospettive con figure, di ambito romano, veneto, lombardo, toscano, napoletano e fiammingo, databili tra la fine dal XVI al XVII secolo.
Una collezione amabile, immersa nel gusto dei viaggiatori del Gran Tour settecentesco: i dipinti di pittori come Pannini, Marco Ricci, Amorosi, sono ispirati direttamente a luoghi reali o riferiti a paesaggi marini o collinari.
In questa sezione sono presentate le opere della raccolta del cardinale Federico Visconti, arcivescovo di Milano (1681 - 1693), tra cui:
La raccolta del cardinale Benedetto Erba Odescalchi, arcivescovo di Milano (1712 - 1736), comprende i 41 Ritratti dei Santi arcivescovi milanesi canonizzati (da San Barnaba apostolo, a Sant'Ambrogio, a San Carlo Borromeo), realizzati alla metà del XVIII secolo.
Raccolta di 105 disegni (dal XV al XX secolo) giunta al museo nel 2008 a seguito di un lascito testamentario del banchiere Antonio Sozzani, che aveva collezionato queste opere anche grazie ai consigli di Giovanni Testori. Tra gli artisti presenti: Carlo Francesco Nuvolone, Giovanni Antonio de Groot, Marcantonio Bassetti, Elisabetta Sirani, Ventura Passarotti, Ingres, David, Théodore Géricault, Eugène Delacroix, Corot, Vincent van Gogh, Jean Cocteau, Balthus, Toti Scialoja.
La collezione è composta da circa duecento opere (tra dipinti, disegni e stampe) realizzate tra la metà degli anni Quaranta e i primi anni Novanta dall'artista surrealista milanese Ambrogio Magnaghi (1912-2001), giunta al Museo nel 2007 per lascito testamentario del figlio dell'artista, Marco.
Al piano terra, un'intera sezione del Museo è dedicata a opere scultoree di Lucio Fontana. Tra di esse spiccano, oltre ai gessi preparatori della quinta porta del Duomo di Milano e della Pala della Vergine Assunta, le quattordici stazioni della Via Crucis (Via Crucis bianca, 1955), in deposito al Museo dalla Regione Lombardia.
Nelle collezioni del Museo, sparse lungo il percorso espositivo, vi sono alcune opere che provengono da donazioni o depositi di collezioni private. Tra queste si segnalano:
Il museo diocesano è anche editore di numerose pubblicazioni a carattere precipuamente artistico:
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