Marzabotto

Marzabotto
comune
Marzabotto – Stemma
Marzabotto – Bandiera
Marzabotto – Veduta
Marzabotto – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Emilia-Romagna
Città metropolitana Bologna
Amministrazione
SindacoValentina Cuppi (PD) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°20′N 11°12′E
Altitudine130 m s.l.m.
Superficie74,53 km²
Abitanti6 878[1] (30-4-2024)
Densità92,28 ab./km²
Frazioni
  • Lama di Reno (La Lâma),
  • Lama di Setta (La Lâma ed Sàtta),
  • Pian di Venola (Piàn ed Vännla),
  • Sibano (Sibàn),
  • Sperticano (Sperdgàn),
  • Sirano (Siràn),
  • Pioppe (Al Fiòp),
  • Pànico (Pàng),
  • Canovella (Canvèla),
  • San Silvestro (San Silvèster),
  • Casaglia (Casâia),
  • Luminasio (Alminés),
  • Medelana (Madlèna),
  • Quercia (Quérza),
  • Gardeletta (Gardlàtta),
  • Allocco (Alòc)
Comuni confinantiGrizzana Morandi, Monte San Pietro, Monzuno, Sasso Marconi, Valsamoggia, Vergato
Altre informazioni
Cod. postale40043
Prefisso051
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT037036
Cod. catastaleB689
TargaBO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 341 GG[3]
Nome abitantimarzabottesi
Patronosan Giuseppe e san Carlo
Giorno festivo19 marzo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Marzabotto
Marzabotto
Marzabotto – Mappa
Marzabotto – Mappa
Posizione del comune di Marzabotto nella città metropolitana di Bologna
Sito istituzionale

Marzabotto (Marzabòt in dialetto bolognese montano medio[4]) è un comune italiano di 6 854 abitanti della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna. Fa parte dell'Unione dell'Appennino Bolognese.

Il comune è tristemente famoso per l'eccidio di Marzabotto compiuto durante la seconda guerra mondiale.

Origini del nome

Di origine incerta è il nome dell'abitato di Marzabotto, probabilmente derivato dalla trascrizione italiana della parola marzabòt, che in bolognese significa caprimulgo. Non è chiaro se tale nome sia da attribuirsi ad un antroponimo (soprannome di qualche abitante al tempo particolarmente rilevante) o all'abbondanza di uccelli di questa specie che ancora oggi popolano le foreste circostanti il paese e il Parco Storico di Monte Sole: quello che è certo è che tale nome è stato attribuito ufficialmente all'abitato solo nel 1880, sostituendo la denominazione precedente di Caprara sopra Panico.

Altre etimologie più o meno fantasiose giustificano questo nome con altri fenomeni, tra cui la presenza di botti per la macerazione della canapa (in bolognese: merza in tal bott) o il ricordo di un'antica festa nel mese di marzo in cui si soleva sparare e provocare pertanto dei botti.

Storia

Antichità

Lo stesso argomento in dettaglio: Kainua.
Ricostruzione dell'acropoli di Kainua dell'archeologo Pericle Ducati

Il pianoro su cui sorge Marzabotto è abitato sin da tempi molto antichi. Parte integrante dell'Etruria padana, sul suo territorio vi sono i resti di una città etrusca risalente al VI secolo a.C. identificata con l'antica Kainua[5][6]. L'esistenza della città è nota fin dal 1551[7].

Storia contemporanea

Lo stesso argomento in dettaglio: Strage di Marzabotto.
Il Sacrario ai caduti di Marzabotto

Il centro abitato di Marzabotto si è sviluppato in tempi relativamente recenti. Durante la seconda guerra mondiale il paese fu teatro e vittima della strage di Marzabotto (29 settembre 1944) perpetrata dai nazifascisti.

Onorificenze

Marzabotto è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione perché è stata insignita della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici patiti dalle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Incassata fra le scoscesi rupi e le verdi boscaglie della antica terra etrusca, Marzabotto preferì ferro, fuoco e distruzioni piuttosto che cedere all'oppressore. Per 14 mesi sopportò la dura prepotenza delle orde teutoniche che non riuscirono a debellare la fierezza dei suoi figli arroccati sulle aspre vette di Monte Venere e di Monte Sole sorretti dall'amore e dall'incitamento dei vecchi, delle donne e dei fanciulli. Gli spietati massacri degli inermi giovanetti, delle fiorenti spose e dei genitori cadenti non la domarono ed i suoi 1830 morti riposano sui monti e nelle valli a perenne monito alle future generazioni di quanto possa l'amore per la Patria. 8 settembre 1943 - 1º novembre 1944»
— 24 aprile 1948[8]

Monumenti e luoghi d'interesse

  • La città etrusca di Kainua
  • La Pieve di Panico
  • Parco regionale storico di Monte Sole
  • Sacrario ai caduti di Marzabotto
  • Ponte delle streghe, passerella sul Reno tra Lama di Reno e Marzabotto
  • a Medelana, Villa Ada o castello di Medelana, a lungo abbandonato[9][10] ma per cui è pensato un progetto di recupero insieme all'antico complesso del Casamento e dell'adiacente Chiesa della Beata Vergine Immacolata[11][12][13]; nell'estate 2023 a seguito della pulizia dei luoghi il castello accoglie una Festa medievale[14]
  • a Montasico si conservano il castello, la chiesa di San Michele Arcangelo, l'Oratorio della Croce dedicato a Sant'Antonio Abate e a Santa Liberata, l'oratorio dei Santi Pietro e Andrea (riadattato a casaforte di stile rinascimentale) costruito per volere del Conte Silvestro de Boatieri, oltre alle case torri di Ca' Barbetti, del Monzale e della Costa.
  • a Pian di Misano, nei pressi degli scavi archeologici, si trova Villa Aria, un castello-palazzo composto da quattro corpi di fabbrica attorno a un cortile interno, costruito nel Seicento[15][16] inglobando una torre d'avamposto precedente; la villa, con parco all'inglese e laghetto artificiale, è di proprietà privata e aperta al pubblico solo occasionalmente, ad esempio per le Giornate FAI di primavera 2024[17].

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[18]

Etnie e minoranze straniere

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 778 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Cultura

Infrastrutture e trasporti

Marzabotto sorge lungo la strada statale 64 Porrettana, la principale via di comunicazione con Bologna, ed è servita dalla stazione omonima posta sulla ferrovia Porrettana. Nel territorio comunale sono presenti altre due stazioni sulla stessa linea: una a Lama di Reno ed un'altra a Pian di Venola.

Amministrazione

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Primo cittadino Partito Mandato Elezione
Inizio Fine
Dante Cruicchi Partito Comunista Italiano 1975 1980 Elezioni 1975
1980 12 luglio 1985 Elezioni 1980
Romano Franchi Partito Comunista Italiano 12 luglio 1985 1990 Elezioni 1985
Partito Democratico della Sinistra 1990 21 maggio 1993 Elezioni 1990
Umberto Conti Partito Democratico della Sinistra 21 maggio 1993 24 aprile 1995
Andrea De Maria Partito Democratico della Sinistra 24 aprile 1995 14 giugno 1999 Elezioni 1995
Democratici di Sinistra 14 giugno 1999 14 giugno 2004 Elezioni 1999
Edoardo Masetti Democratici di Sinistra 14 giugno 2004 8 giugno 2009 Elezioni 2004
Romano Franchi Partito Democratico 8 giugno 2009 26 maggio 2014 Elezioni 2009
26 maggio 2014 7 giugno 2019 Elezioni 2014
Valentina Cuppi Partito Democratico 7 giugno 2019 10 giugno 2024 Elezioni 2019
10 giugno 2024 in carica Elezioni 2024

Note

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3.
  5. ^ Romolo Augusto Staccioli, Gli etruschi. Un popolo tra mito e realtà, Newton Compton Editori, 2005, pag. 186.
  6. ^ Elisabetta Govi (a cura di), Marzabotto una città etrusca, Ante Quem, 2007, pag. 65
  7. ^ Elisabetta Govi (a cura di), Marzabotto una città etrusca, Ante Quem, 2007, pag. 4.
  8. ^ [1].
  9. ^ Il castello di Medelana, l'affascinante fortezza abbandonata dell'Appennino, su BolognaToday. URL consultato il 2 giugno 2022.
  10. ^ Fabrizio Carollo, LUOGHI ABBANDONATI - 3) Il Castello di Medelana, su Renonews.it, 30 maggio 2019. URL consultato il 2 giugno 2022.
  11. ^ Bozza Delibera di approvazione dei piani di recupero di iniziativa pubblica sub comparti "1" e "3" del comprensorio speciale c1.3 di Medelana, su Comune di Marzabotto. URL consultato il 16 agosto 2023.
  12. ^ Piani di recupero di iniziativa pubblica relativi ai sub-comparti “1” e “3” del comprensorio speciale c1.3 di Medelana, su Comune di Marzabotto. URL consultato il 16 agosto 2023.
  13. ^ Area naturale del Castello di Medelana, su I Luoghi del Cuore - FAI. URL consultato il 16 agosto 2023.
  14. ^ Medelana, il Castello torna a risplendere: a settembre la festa medievale, su BolognaToday. URL consultato il 27 agosto 2023.
  15. ^ Marzabotto (BO) 1796 - 1915, su Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna. URL consultato il 5 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2023).
  16. ^ Villa Aria, su TourER, portale del patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna, 13 marzo 2024. URL consultato il 5 luglio 2024.
  17. ^ Villa Aria un viaggio nella storia, su FAI - Fondo Ambiente Italiano. URL consultato il 5 luglio 2024.
  18. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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