Di origine incerta è il nome dell'abitato di Marzabotto, probabilmente derivato dalla trascrizione italiana della parola marzabòt, che in bolognese significa caprimulgo. Non è chiaro se tale nome sia da attribuirsi ad un antroponimo (soprannome di qualche abitante al tempo particolarmente rilevante) o all'abbondanza di uccelli di questa specie che ancora oggi popolano le foreste circostanti il paese e il Parco Storico di Monte Sole: quello che è certo è che tale nome è stato attribuito ufficialmente all'abitato solo nel 1880, sostituendo la denominazione precedente di Caprara sopra Panico.
Altre etimologie più o meno fantasiose giustificano questo nome con altri fenomeni, tra cui la presenza di botti per la macerazione della canapa (in bolognese: merza in tal bott) o il ricordo di un'antica festa nel mese di marzo in cui si soleva sparare e provocare pertanto dei botti.
Il pianoro su cui sorge Marzabotto è abitato sin da tempi molto antichi. Parte integrante dell'Etruria padana, sul suo territorio vi sono i resti di una città etrusca risalente al VI secolo a.C. identificata con l'antica Kainua[5][6]. L'esistenza della città è nota fin dal 1551[7].
«Incassata fra le scoscesi rupi e le verdi boscaglie della antica terra etrusca, Marzabotto preferì ferro, fuoco e distruzioni piuttosto che cedere all'oppressore. Per 14 mesi sopportò la dura prepotenza delle orde teutoniche che non riuscirono a debellare la fierezza dei suoi figli arroccati sulle aspre vette di Monte Venere e di Monte Sole sorretti dall'amore e dall'incitamento dei vecchi, delle donne e dei fanciulli. Gli spietati massacri degli inermi giovanetti, delle fiorenti spose e dei genitori cadenti non la domarono ed i suoi 1830 morti riposano sui monti e nelle valli a perenne monito alle future generazioni di quanto possa l'amore per la Patria. 8 settembre 1943 - 1º novembre 1944» — 24 aprile 1948[8]
Ponte delle streghe, passerella sul Reno tra Lama di Reno e Marzabotto
a Medelana, Villa Ada o castello di Medelana, a lungo abbandonato[9][10] ma per cui è pensato un progetto di recupero insieme all'antico complesso del Casamento e dell'adiacente Chiesa della Beata Vergine Immacolata[11][12][13]; nell'estate 2023 a seguito della pulizia dei luoghi il castello accoglie una Festa medievale[14]
a Montasico si conservano il castello, la chiesa di San Michele Arcangelo, l'Oratorio della Croce dedicato a Sant'Antonio Abate e a Santa Liberata, l'oratorio dei Santi Pietro e Andrea (riadattato a casaforte di stile rinascimentale) costruito per volere del Conte Silvestro de Boatieri, oltre alle case torri di Ca' Barbetti, del Monzale e della Costa.
a Pian di Misano, nei pressi degli scavi archeologici, si trova Villa Aria, un castello-palazzo composto da quattro corpi di fabbrica attorno a un cortile interno, costruito nel Seicento[15][16] inglobando una torre d'avamposto precedente; la villa, con parco all'inglese e laghetto artificiale, è di proprietà privata e aperta al pubblico solo occasionalmente, ad esempio per le Giornate FAI di primavera 2024[17].
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 778 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
^Marzabotto (BO) 1796 - 1915, su Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna. URL consultato il 5 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2023).
^Villa Aria, su TourER, portale del patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna, 13 marzo 2024. URL consultato il 5 luglio 2024.