Angri si trova in una posizione centrale tra Napoli e Salerno, nel cuore dell’Agro nocerino-sarnese, un agglomerato urbano che raggruppa 14 comuni della provincia di Salerno. Situata a ridosso dell’area vesuviana e confinante con la città metropolitana di Napoli, Angri, insieme a Scafati, si integra perfettamente nell’estesa conurbazione dell’hinterland napoletano, diventando un punto di collegamento strategico tra le principali città campane.
Inserita nella fertile valle del Sarno, che un tempo faceva parte dell’antica Campania Felix, Angri è rinomata per la sua produttività agricola, grazie al terreno particolarmente favorevole che ha reso questa zona una delle più fruttuose d’Italia.
Il territorio è caratterizzato da un paesaggio pianeggiante a nord, dove dominano le coltivazioni, mentre a sud si eleva progressivamente verso i monti Lattari, una catena montuosa che attraversa la penisola sorrentina. Questo connubio di pianura e montagna, unito a un microclima ideale, arricchisce ulteriormente il valore agricolo e paesaggistico della città.
Orografia
A sud vi sono i monti Lattari, accessibili da Via Monte Taccaro e proseguendo per il sentiero CAI 340, partendo dal sentierodella Pace, si arriva poi al Chianiello (montagna del Chianiello, da non confondersi con l'omonima montagna situata nel Cilento), per poi proseguire nel territorio della città di Lettere, tramite il sentiero CAI 346.[4]
Idrografia
Il fiume Sarno riceve l'acqua da un torrente-affluente proveniente da Angri, chiamato canale San Tommaso,[5] conosciuto anche in tempi più recenti come rio Sguazzatoio.[6]
La precipitazione principale è la pioggia, che può durare fino a qualche settimana, poi le giornate ritornano solari, essa si presenta in maniera regolare durante le quattro stagioni, la grandine si registra durante il periodo invernale-primaverile, la neve è invece una precipitazione più rara in città dal momento che è più presente nella zona montana.
Il primo nome usato anticamente per chiamare Angri fu Angra, che significava acqua stagnante o acquitrino; questo toponimo è ancora utilizzato in una zona periferica antica della Città, denominata Paludicella.
Secondo alcuni studiosi, il nome di Angri potrebbe derivare anche da altre denominazioni più antiche, tra le quali figurano:
Anger: Ancra, Angara o Angre (cfr. la Tabula Peutingeriana: copia documento pergamenaceo del XII-XIII secolo di un'antica carta romana raffigurante ab antiquo le vie dell'Impero romano), toponimo che sta ad indicare i terreni coltivati lungo le sponde di un fiume o un di un affluente dello stesso (vedasi il fiume Sarno).
Angarius: animale da traino o campestre;
Angarium: stazione o luogo ove stazionavano i cavalli per essere ferrati o cambiati;
Angrivari: popolazioni germaniche delle pianure, ribellatesi a Cesare, poi sottomesse a Roma;
Angaria: stazione di posta, dove i viaggiatori si ristoravano ed effettuavano il cambio dei cavalli.
Nel Medioevo alla città venne cambiato nuovamente il nome, in Ancharia, nella lingua volgare locale dell'epoca, poiché tale nome si addiceva di più al luogo e voleva indicare la fertilità delle campagne e della vegetazione che, all'epoca, si estendevano dalle pendici dei monti Lattari fino alle sponde del fiume Sarno, dove si sviluppava. Infine il nome di Ancharia venne registrato e compare per la prima volta nel Codex Diplomaticus Cavensis (cfr.) dell'856, che si conserva ancora nell'archivio dell'abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni.[7][8]
Storia
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Il conte Giovanni Zurolo (1382-1440) difese strenuamente la Terra d'Angri all'alba del 24 settembre 1421 dalle soldatesche di Andrea Fortebraccio, meglio noto come Braccio Forte da Montone, durante le "Lotte dinastiche" avvenute nel Regno di Napoli tra angioini e aragonesi, per la successione al Trono di Napoli tra Alfonso V d'Aragona e Luigi III d'Angiò, schierandosi a favore di quest'ultimo, cioè del re francese,[9] cui dopo estenuanti assalti subì il cruente assedio — con l'assalto al Castello, un tempo ornato da torri e mura fortificate munite di porte — da parte del capitano di ventura Andrea Forte Braccio da Montone al servizio di Alfonso V d'Aragona a cui aveva chiesto aiuto la sovrana Giovanna II d'Angiò-Durazzo contro il predetto Luigi III d'Angiò e ai suoi fedelissimi proseliti. La cittadella fortificata di Angri resistette ai vari assalti dalle truppe mercenarie, al comando di Braccio Forte da Montone, e dopo l'ultimo assalto (del 24 settembre 1421) al Castello irruppero nelle mura fortificate entrando in città ed effettuarono saccheggi e devastazioni, mentre i militi e i popolani delle città viciniori, come Pagani e Nocera dei Pagani (oggidì, Nocera Inferiore - SA), deposero subito le armi appena seppero della disfatta ovvero della presa d'Angri.[10][11][12]
Tra settembre e ottobre del 1425, a seguito dell'intervento della regina Giovanna II d'Angiò-Durazzo, il feudo di Angri venne ripristinato a favore del feudatario il conte Giovanni Zurolo. Lo stesso signore feudale il 26 luglio 1436 fondò, su una preesistente chiesetta o cappella angioina (eretta da Carlo II d'Angiò nel 1288 circa) con annesso ospizio della Carità della seconda metà del XIII secolo (vulgo Maria Vergine dellaCarità, detta della Pietà, poi Santa Maria Annunziata detta l'Annunziatella), la chiesa della SS. Annunziata di Angri con attiguo ex monastero Domenicano.
Il 26 giugno del 1428 (cfr. Diploma Reale, rilasciato in Castel Capuano - Napoli il 31 agosto del 1428 da Giovanna II d'Angiò-Durazzo ed inviato al feudatario della Terra d'Angri Giovanni Zurolo), appellato come "il giorno del riscatto", periodo pedissequo ai precitati fatti del 1421-25. Questi gli eventi (1421-25, 1428-36) a cui è legata la manifestazione storica-rievocativa, Palio Storico Città di Angri, patrocinata dal Comune che si svolge nel mese di settembre di ogni anno.
Età moderna
Il suo maggiore fasto è riconducibile al XVII e al XVIII secolo, periodo in cui regnarono i principi Doria (1613 -1806), che elevarono il feudo al rango di Principato. I Doria detennero il feudo sino all'abolizione del feudalesimo. Fecero erigere numerosi monumenti ancora esistenti e visitabili. Di particolare interesse il castello di stile vanvitelliano, con logge sovrapposte a scale a tenaglia in pietra nera.
Ad Angri è sorta la prima casa della congregazione delle suore di San Giovanni Battista, fondata il 26 settembre 1878 da sant'Alfonso Maria Fusco. La congregazione delle suore di San Giovanni Battista, inizialmente voluta dal fondatore con il nome di "Le nazarene", derivante da Gesù di Nazareth, è stata successivamente ride nominata come "congregazione delle suore di San Giovanni Battista" (battistine) ed è diffusa in tutto il mondo. La prima giovane, Maddalena Caputo, di Angri, fu l'animatrice e la sostenitrice dell'opera insieme ad altre tre giovani del paese. La sera del 25 settembre del 1878 le suore si ritirarono in poche stanze e il 26 settembre, di mattina, sant'Alfonso Maria Fusco, celebrò la santa messa su un misero altare di legno. Il patrimonio iniziale della casa, fu di sole 5 lire. Le quattro giovani vivevano in povertà, sostenendosi insieme alle prime orfanelle con il lavoro dei telai.
Con la creazione del comune di Pompei, Angri perse la frazione di Bagni in favore del comune di Scafati perché il comune di Scafati dovette cedere alcuni territori all'allora nascente comune di Pompei, in prossimità degli scavi archeologici. Angri ottenne però una nuova frazione, che era Sant'Egidio del Monte Albino ma la perse appena venne elevata al rango di comune autonomo.
Diversi sono i simboli che rappresentano al meglio la città di Angri in Italia, tra civili e religiosi.
Stemma
Lo stemma cittadino è troncato da una fascia d'argento: la parte superiore d'azzurro, a tre monti di verde, la parte inferiore di colore rosso pieno; lo scudo è sormontato da una corona turrita da comune e circondato da una corona intrecciata di foglie di alloro e rovere; al disotto un cartiglio con l'iscrizione: Universitas Terrae Angriae.
Gonfalone
Il gonfalone si presenta come un drappo di colore azzurro e con lo stemma della città angrese al suo centro.
Simboli civili
Castello o Palazzo Doria
Il Castello o Palazzo Doria è diventato nel corso dei secoli l'emblema della città angrese.
Monti Lattari
Di minore importanza anche i monti Lattari, rappresentati nello stemma ufficiale della città, sono un'emblema riconosciuto di Angri.
Simboli religiosi
Statua lignea di San Giovanni Battista
Nonostante la statua del santo patronoSan Giovanni Battista sia inerente alla religione cattolica e al folclore locale, è diventata nel corso dei secoli un emblema unico della città angrese, rappresentando la fede dei suoi abitanti.
In ordine cronologico troviamo diverse chiese sorte dal periodo alto-medioevale ad oggi, tra cui si ricordano in ordine cronologico le seguenti chiese di rito cattolico:
Secondo le fonti ufficiali, la chiesa risalirebbe al secolo VII.[13] Venne eretta inizialmente in puro stile gotico. Le sue dimensioni iniziali erano più piccole di come le si possono osservare oggi.[14]
La chiesa si presenta al suo interno con una ripartizione di tre navate, sulle quali si possono ammirare le antiche colonne che reggevano la vecchia chiesa. Le opere artistiche custodite al suo interno sono un prezioso polittico e una pala d'altare attribuite a Cristoforo Scacco e datate 1503.[15]
Collegiata di San Giovanni Battista e confraternita di Santa Margherita di Antiochia
La collegiata di San Giovanni Battista costruita a partire dal 1180, e intitolata inizialmente a sant'Angelo (san Michele Arcangelo) è la chiesa madre di Angri.
La cappella gentilizia venne fatta costruire su proposta del nobile angrese Riso De Risi nel 1321, dedicandola a san Nicola di Bari, dopo che egli si appropriò delle terre dove sorge la struttura religiosa. Dal nome del nobile derivò il toponimo rimasto invariato nel tempo di borgo Risi.[16][17]
L'edificio con annessa intestata Cappella gentilizia, già Cappella del Purgatorio poi De Angelis, risale tra il XV e il XVII secolo.
All'interno della sontuosa Cappella si conservano diverse opere artistiche, tra cui: una Pala d'Altare raffigurante la Vergine Maria posta nel mezzo tra san Giuda Taddeo Apostolo e san Gaetano Thiene, opera pittorica commissionata all'epoca dai proprietari della cappella al rinomato pittore italiano Carlo Rosa da Giovinazzo, ab antiquo attivo a Napoli; una processionale statua lignea raffigurante San Giuda Taddeo con il tipico medaglione sul petto (trattasi di una discreta copia, in quanto l'originale ottocentesco venne trafugato nel 2015) che reca impresso il Cristo; una statua del 1865 raffigurante l'Angelo Custode con il Bambino Gesù, fatta commissionare da don Alfonso Maria Fusco, già Beato poi Santo, periodo in cui fondò l'Oratorio presso i locali attigui alla cappella.[18][19]
Chiesa della Ss.ma Annunziata e dell'ex convento dei frati Domenicani
La chiesa della Ss. ma Annunziata, con annesso ex convento (già ospizio di Carità) dei frati predicatori Domenicani, fu fondata il 26 luglio1436 — su una preesistente chiesetta/cappella del XIII secolo cui edificata per volontà di Carlo II d'Angiò (1254-1309) sotto il titolo di Maria Vergine della Carità vocatus della Pietà poi Santa Maria Annunziata detta l'Annunziatella — dal conteGiovanni Zurolo (1382-1440) signore feudale della Terra d'Angri.[20] Nella seconda metà del XVIII secolo[21] furono eseguiti significativi lavori di consolidamento e restaurazione della chiesa con l'annesso ex convento domenicano (già ospizio di Carità). Difatti nel 1775, data scolpita sul portale d'ingresso di detto convento, ultimati i predetti lavori, la chiesa Ss. ma Annunziata si presentava ab antiquo in elegante stile architettonico barocco napoletano "vanvitelliano", come del resto si presenta ancora oggi nella sua interezza sontuosa.
La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli sorge sui resti di un antico tempio romano dedicato alla dea Venere ma venne edificata solo in epoca medioevale.
Ogni 3 febbraio nella chiesa si celebra la ricorrenza della festività religiosa di san Biagio poiché vi è una sua antica statua dopo le consuete celebrazioni liturgiche, vi si svolge un antico rituale dove i credenti si fanno ungere la gola con l'olio santo[non chiaro] (poiché il santo è anche il protettore della gola) e vi è la successiva consumazione dei panini benedetti, una variante diversa rispetto a quella di altre città dove si venera il santo durante la sua ricorrenza dove, si consumano anche dolci e panettoni con la sua immagine.[22]
Venne completamente ristrutturata in puro stile barocco nel '700. All'interno della chiesa è conservata un'antica pala d'altare, si tratta di un'opera bizantina, raffigurante la Madonna di Costantinopoli.[23]
Nel 1975, venne riformata la facciata della chiesa e la porta esterna della sagrestia.[24]
Chiesa e confraternita di Santa Caterina di Alessandria vergine e martire
La collegiata sorge in piazza Don Enrico Smaldone, ex piazza Trivio.[25] Non si conosce l'anno preciso di fondazione della chiesa ma le prime notizie risalgono al XV secolo.[26] Era risaputo che esisteva un oratorio chiamato con il nome spogliaturo (spogliatoio), dove i confratelli della congrega si cambiavano d'abito per le celebrazioni delle messe.
Sempre nel XV secolo i confratelli della congrega fondarono il primo ospedale dell'agro nocerino-sarnese, per ricoverare e curare i poveri e gli ammalati bisogni del città e dei dintorni e anche per alloggiare i pellegrini.[26] L'ospedale della congrega è stato operativo fino all'avvento della Repubblica Napoletana, agli inizi dell''800, poiché il governo della repubblica incamerò tutti i suoi beni.[26]
Nel Seicento la congrega istituì anche un monte di pietà che concedeva piccoli prestiti in denaro ai suoi confratelli e a chiunque si trovasse in difficoltà economiche. All'inizio della sua attività, il Monte di Pietà della congrega non richiedeva alcun interesse sul denaro prestato ai confratelli e ai bisognosi ma, poco tempo dopo, tutti i prestiti finanziati vennero corrisposti ad un moderato interesse.[26] Grazie a tutti gli utili generati dalle sottoscrizioni dei richiedenti, nel 1685[26] si fondò un'istituzione, il Pio Monte dei Morti, per suffragare con celebrazioni di sante messe le anime dei morti.
Alle ore 04:00 del mattino, del giorno 30 novembre del 2017, si staccò a causa del forte vento e del maltempo, una campana che si trovava all'interno del campanile, fortunatamente quando cadde non provocò vittime e né danni.[27][28]
Il giorno 7 maggio di mattina, è stata installata una nuova campana in sostituzione della precedente.
La chiesa venne fatta erigere nel 1611 dai nobili di Angri su proposta dei frati carmelitani insieme ad un loro convento, situato in località Camaldoli di Angri.[29] Tale località ha cambiato nome e il convento dei frati carmelitani non esiste più perché è andato distrutto in una data imprecisata e non fu più ricostruito.[30] Nella chiesa fin dal seicento è custodita una pala d'altare raffigurante la Madonna bruna.
La chiesa venne ristrutturata interamente nel settecento nello stile barocco.[30] All'esterno della chiesa vennero aggiunti due campanili in stile dorico. La chiesa venne inoltre arricchita di opere tra le quali: un dipintosettecentesco di forma ovale, incastonato nella volta e raffigurante la Madonna assunta, quadri con Santa Lucia e San Benedetto e tre statue di Sant'Aniello di Napoli, Santa Lucia e la Vergine del Carmelo, quest'ultima datata al 1718.[31]
Nell'ottocento la facciata della chiesa venne arricchita da un affresco.[32]
Durante il terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980, la parte superiore della facciata della chiesa venne distrutta, con la perdita dell'affresco ottocentesco e la chiesa subì anche altri danni sia all'esterno che all'interno.[29][30] il distacco della facciata uccise 9 persone del paese e ne ferì altre.
Il 23 novembre del 2003 è stata posta in piazza Annunziata, dal comune di Angri, una lapide commemorativa per tributare omaggio alle 9 persone uccise sotto la chiesa di Santa Maria del Carmine.[33]
Dopo il terremoto dell'80 (terremoto dell'Irpinia del 1980) la chiesa venne chiusa alle funzioni religiose per un lungo periodo di tempo e, successivamente, venne ristrutturata sia all'interno che all'esterno.
Nel 2005 un'ala della chiesa prese fuoco ma si bruciarono solo le tre statue dei santi riposte al suo interno,[34] con perdita degli originali abiti settecenteschi.
Ogni 20 luglio si celebra la festa religiosa e la processione per le strade di Angri della statua della Madonna custodita all'interno della chiesa.[35]
In un locale annesso alla chiesa è presente anche una confraternita nata insieme alla fondazione della chiesa e che prende il nome dal santuario.[36] In un altro locale connesso alla chiesa è presente anche un centro Caritas.
La cappella dei Santi Cosma e Damiano ha origini quattrocentesche e sorge inglobata in un antico edificio situato nel centro storico della città di Angri. Attualmente la cappella si trova inglobata all'interno di un antico palazzo settecentesco. Accessibile solo dal piano terra dello stabile è situata nella strada più antica della città ovvero via di mezzo.
La chiesetta sorse per volontà del nobile Baldassare Pisacane e per questo motivo la cappella venne chiamata anche con il cognome del fondatore Pisacane ma successivamente, anche con quello della nobile famiglia dei Montevergine che la ottennero con diritto di patronato.
L'antica chiesetta di Santa Maria delle Grazie o Madonna delle Grazie è una piccola chiesa, con una stanza, che sorge nelle campagne di Angri, in via del Maio. Al suo interno vi è oltre alla stanza delle cerimonie, la stanza connessa della sagrestia, posta vicino al suo unico ingresso principale, visibilissima anche dall'esterno dell'edificio. La sua costruzione dell'edificio è stata voluta dalla famiglia Montefusco nel XIX secolo. La Madonna delle Grazie alla quale è dedicata la chiesetta, è stata dichiarata protettrice delle Manifatture Cotoniere Meridionali (MCM) nel 1830 (anno di fondazione delle industrie nel suolo angrese).[37]
Nel 2013 è stata lanciata una petizione per il recupero e la ristrutturazione della chiesetta perché, attualmente versa in stato di abbandono da circa un ventennio.[38]
La chiesa si presenta di modeste dimensioni, sopra alla sua facciata era presente una piccola campana in ferro battuta con affissa una croce, ora mancante perché trafugata dai ladri il 24 agosto del 2020.[39][40]
La chiesa della Madonna della Pace, chiamata anche Regina Pacis,[41] ha tale nome perché venne fatta erigere come ringraziamento dei cittadini di Angri verso la Madonna per la fine della prima guerra mondiale.[42] Venne fatta erigere dopo la creazione di un'edicola votiva con una statua della Madonnina, ad opera di don Vincenzo del Pezzo, reduce del primo conflitto mondiale e nipote di sant'Alfonso Maria Fusco. Molti abitanti del posto vollero la creazione di questa chiesa anche perché in quella zona di Angri non ne esistevano altre e si trovava molto distante dalle altre chiese del centro cittadino. Tra il 1923 e il 1925 al posto dell'edicola votiva venne eretta la nuova chiesa con le offerte dei cittadini angresi e con l'aiuto degli abitanti, soprattutto della zona locale. Fu consacrata nel 1926 dall'allora monsignor Romeo e divenne parrocchia ufficialmente il 5 aprile del 1953 su ordinazione ecclesiale del vescovo Fortunato Zoppas.[43]
Chiesa di San Francesco d'Assisi con il convento annesso dei frati francescani
La chiesa sorge attigua al convento dei frati minori, che è connesso alla chiesa. Si trova nella stessa via della cappella di San Nicola di Bari e del convento delle suore compassioniste serve di Maria.
La chiesa è a tre navate con un unico altare maggiore. Lungo la parete di sinistra dell'aula della chiesa, vi è una porta realizzata nello stesso tempo in cui vennero fondati questi due edifici, per connettere il convento dei frati minori direttamente alla chiesa.
È stata ristrutturata in tempi moderni e ospita le statue di San Francesco d'Assisi e di Santa Chiara d'Assisi in cartapesta e tre mosaici raffiguranti ancora San Francesco d'Assisi, posti uno a destra e l'altro a sinistra delle pareti laterali mentre quello in alto è posto sull'altare maggiore.
Ogni 4 ottobre viene celebrata la memoria liturgica del santo al quale è dedicata la chiesa e viene svolta anche una piccola festa del casale attiguo.
Chiese cristiane di altri riti
Vi è un'unica chiesa di rito evangelico sorta dopo la seconda metà del sec. XX ad Angri e in epoca più recente una sala del regno dei testimoni di Geova.
Chiesa cristiana evangelica Assemblea di Dio ADI, situata a via delle Fontane;
Sala del Regno dei Testimoni di Geova, Angri, situata in via Campia.
Altre architetture religiose
In ordine cronologico:
Congregazione delle suore di San Giovanni Battista;
Cappella dedicata a Sant'Alfonso Maria Fusco sita nella congregazione madre di Angri;
Cappella privata delle suore di San Giovanni Battista, situata all'interno della stessa congregazione;
Istituto delle suore compassioniste serve di Maria;
Monastero dell'ordine dei frati minori francescani;
Cappella Martin situata nella villa Serena, ex Città dei Ragazzi, attualmente Cittadella della Carità.
Confraternite religiose
Vi sono tre confraternite religiose di rito cristiano cattolico presenti ad Angri, di seguito ed in ordine cronologico:
Confraternita di Santa Margherita di Antiochia, stanziata in alcuni locali annessi alla collegiata di San Giovanni Battista;
Confraternita di Santa Caterina di Alessandria vergine e martire, annessa alla chiesa omonima;
Confraternita di Santa Maria del Carmine, annessa alla chiesa omonima.
Architetture religiose dismesse
In ordine cronologico:
Ex convento dei frati carmelitani (andato distrutto);
Ex grancia Certosa di San Giacomo di Capri in Pizzaguto o Pizzauto;[44][45]
Ex cappella gentilizia della famiglia Nocera in via Tenente Roberto Fontanella;
Ex monastero Domenicano attiguo alla chiesa della Santissima Annunziata;
Ex monastero (collegio) della congregazione del Santissimo Redentore;
Ex torre parrocchiale e campanaria con orologio solare, adiacente alla Collegiata di San Giovanni Battista.
Architetture funerarie
Il cimitero di Angri si trova in via San Gennaro. Vi sono anche diverse cappelle con loculi e tombe di personalità importanti:
Tomba del sacerdote e servo di Dio, di origini angresi Don Enrico Smaldone (Angri, 22 novembre 1914 – Angri, 29 gennaio 1967), situata nella parte centrale del campo santo;
Cappella privata della confraternita di Santa Margherita di Antiochia vergine e martire di Angri.[47]
Architetture civili
Ad Angri vi sono diverse architetture civili, tra cui si ricordano: un castello, vari cortili, palazzi nobiliari ed industrie dismesse (chiuse dopo il passato economico industriale fiorente della seconda metà del '900 della città).
Castello (dal VI secolo al XV)
E' presente un castello nel centro storico del paese, nella piazza che ha preso poi il suo nome, e la casa del cittadino, entrambe le proprietà appartenevano ai principi Doria, attualmente del comune.
Era presente un arco in pietra tra l'attuale Corso Italia e Piazza Doria denominato Arco di Fondo Arnedi, o più semplicemente Arco dei Doria, poiché sorse quando ci fu il dominio dei principi Doria ad Angri. Il nome dell'arco venne cambiato in quello di Fondo Arnedi poiché, vi andò a vivere una famiglia nobiliare nei suoi pressi ed esso delimitava il perimetro di Fondo Raiola, oggi Corso Italia.[56][57] Era datato secc. XVII-XVII, e sormontato dallo stemma della nobile famiglia dei Doria, con una corona reale sopra di esso.
Busti
E' presente un busto marmoreo appartenente ad un'antica casata angrese i Cajazzo, nel cimitero di Angri.
Busto e lapide marmorei della famiglia nobiliare Caiazzo
Nel nuovo cimitero è presente un busto e una lapide marmorea nel loculo della famiglia Caiazzo, a Francesco Cajizzo è dedicata anche una strada di Angri, dove sorge il loro antico palazzo nobiliare con tanto di stemma gentilizio sul portone d'ingresso.
Monumenti
Vi due opere monumentali molto importanti nella zona centrale di Angri.
Monumento ai caduti di Angri
Il monumento ai caduti angresi, sia della Prima Guerra Mondiale che della Seconda Guerra Mondiale, sito in Piazza Doria, adiacente all'omografo Castello. Alla base si erge un angelo in bronzo che brandisce una spada ornato da vestigia belliche, tra cui un soldato che impugna, con mano sinistra, la bandiera del Regno d'Italia, mentre con l'altra, sorregge un civile esanime.
Monumento alla Vergine Immacolata
Il monumento alla Vergine Immacolata si presenta con una colonna in pietra con sopra la statua della madonna anch'essa in pietra, venne posto in piazza Don Enrico Smaldone, sotto di esso vi è una lapide indicante la missione dei padri redentoristi del 1954, dopo il quale la cittadinanza angrese fece erigere il monumento religioso.
Statue
Le statue apposte ad Angri hanno carattere prevalentemente religioso, si trovano nella zona antica della città.
Statua di San Padre Pio
Nel 1997 è stata posta una statua in metallo di San Padre Pio da Pietrelcina in piazza Annunziata, vicino alla ex fontana piazzale, su volere dei fedeli angresi, la targa indica che l'autore è lo scultore Antonio Januaro.
Statua di San Benedetto da Norcia
La statua è stata affissa durante il grande giubileo del 2000. Essa ha una lapide ferrea posta nella parte frontale del piedistallo, nella quale vi è scritto che il popolo di Angri ringrazia san Benedetto da Norcia per la sua protezione secolare. La statua rappresenta San Benedetto da Norcia con la pastorale impugnata nella mano sinistra e con la destra in atto di benedizione verso il popolo che arriva in chiesa, per terra alla sua destra è presente un corvo su un libro che ha nel suo becco un pezzo di pane, sta a indicare un miracolo nel quale questo animale avvertì il santo del cibo avvelenato con cui il monacoFiorenzo tentò di assassinarlo.[58]
Statua del Beato e attualmente Sant'Alfonso Maria Fusco
È stato posto nel 2001 un monumento a Sant'Alfonso Maria Fusco sulla vecchia fontana dismessa, viene rappresentato il santo insieme a dei bambini, poiché il santo sacerdote in tutta la sua vita li ha accuditi insieme alla congregazione delle suore da lui fondato (suore di San Giovanni Battista).
Statua di Don Enrico Smaldone
Il 22 ottobre2011 è stata posta una statua Don Enrico Smaldone nella piazza omologa, ex piazza Trivio, fondatore della città dei Ragazzi di Angri, istituto di studio e aiuto dei giovani poveri e disagiati locali e delle città limitrofe del XX° secolo.
Lapidi e lastre viarie
Vi sono innumerevoli lapidi marmoree e lastre viarie presenti nel territorio angrese, dedicate ai vari cittadini locali.
Lapide in pietra dedicata al brigadiere Gioacchino D'Anna
È stata dedicata una strada e apposte dal comune di Angri successivamente due lapidi in pietra bianca, applicate all'esterno di abitazioni civili, a ricordo, di Gioacchino D'Anna, militareitaliano, brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, insignito di Medaglia d'oro al valor civile e di Medaglia d'argento al valor militare (entrambe alla memoria). Entrambe le lapidi riportano la data di morte del brigadiere, l'8 settembre 1975, mentre svolgeva il suo dovere.
Lastra in terracotta a rilievo raffigurante Sant'Alfonso De' Liguori
Lastra in terracotta a rilievo raffigurante Sant'Alfonso De' Liguori, con sottostante lapide marmorea recante l'epigrafe dedicata l'11 dicembre 1988, a cura del Comune di Angri, nel secondo centenario della sua morte 1787-1987, in Corso Italia.
Lapide in pietra ad Arnaldo Mussolini
All'interno dei giardini pubblici, sulla destra dell'ingresso principale, è possibile osservare due lapidi in pietra, una è dedicata ad un tale Enzo, di cui non si conosce il cognome e l'esatta identità, e un'altra lapide posta lì vicino è dedicata al giornalista Arnaldo Mussolini, fratello minore di Benito Mussolini.
Lapide in pietra dedicata all'ex sindaco angrese Giovanni Alfano
All'interno del castello Doria sono presenti una lapide in pietra su un muro interno dedicato alla commemorazione dell'ex sindaco di Angri Giovanni Alfano e per le opere fatte verso la comunità della sua città durante il suo mandato.
Lapide in pietra dedicata all'allora beato (attualmente santo) Alfonso Maria Fusco
Nel castello Doria ma dal lato opposto alla lapide dedicata all'ex sindaco angrese Giovanni Alfano, vi è un'altra lapide dedicata a Sant'Alfonso Maria Fusco, fondatore della congregazione delle suore di San Giovanni Battista, della sua beatificazione e del suo 113º anniversario della sua ordinazione sacerdotale.
Lapide in pietra dedicata allo storico e canonico angrese Don Pasquale Pannone
In via Zurlo è stata apposta una lapide in pietra indicante la casa in cui visse il canonico don Pasquale Pannone, storico e chierico locale, posta all'ingresso della sua abitazione, nel giorno della sua sessantesima ricorrenza della dipartita, datata 5 novembre 2020, dai suoi parenti.[59][60]
Lapide in pietra indicante la casa natia del venerabile Don Enrico Smaldone
Apposta all'ingresso del porto della famiglia Smaldone, in via Ardinghi, si trova una lapide in pietra indicante la casa dove visse il venerabile Don Enrico Smaldone, sacerdote angrese, creatore del primo gruppo scout della città e fondatore della Città dei Ragazzi (struttura di assistenza e di avviamento al lavoro dei ragazzi, durante la prima e la metà parte del XX secolo).
Lapide in pietra dedicata al capitano Renato Raiola
Il 28 giugno 2016, alle ore 19:00, dopo una importante cerimonia alla presenza delle autorità civili e militari angresi, venne scoperta una lapide in pietra bianca dedicata al capitano partigiano Renato Raiola di origini angresi, nella via omologa.[61][62] Prima soldato italiano col grado di tenente che combatté durante la Seconda Guerra Mondiale, nella battaglia di Tobruk e nella seconda battaglia di El Alamein, durante la campagna d'Africa poi divenne un capo partigiano della 142.ma brigata Garibaldi, dopo essere scappato da un campo di lavoro allestito dai tedeschi nella città polacca di Przemyśl, morirà ucciso dagli stessi il 12 gennaio 1945 a Bettola. Conseguirà la medaglia d'argento al valor militare postuma e, la laurea ''ad honorem'', anch'essa postuma, dall'Istituto Orientale di Napoli, il 30 aprile 1952.[63]
Lapide in pietra dedicata al giornalista e fumettista angrese Giuseppe Afeltra
Dopo la prematura scomparsa del giornalista, artista e fumettista angrese Giuseppe Afeltra, in arte Peppafè, è stata apposta una lapide in pietra bianca commemorativa indicante la casa dove visse, in via Gaetano Marra.
Lapide in pietra dedicata al militare angrese Gerardo Iovino che combatté durante la Seconda Guerra Mondiale
A via Zurlo all'esterno di un palazzo è stata apposta una lapide in pietra bianca commemorativa del militare angrese Gerardo Iovino che combatté durante la Seconda Guerra Mondiale.
Lapide in pietra dedicata al sacerdote e professore angrese Lorenzo Iovino
A via Zurlo all'esterno dello stesso palazzo dov'è stata apposta la lapide a Gerardo Iovino, vi è un'altra lapide in pietra bianca commemorativa del sacerdote e professore angrese Lorenzo Iovino.
Portali
Vi sono diversi portali ancora visibili e inglobati negli antichi palazzi nobiliari cittadini della città.
Portale del palazzo Capua, in piazza San Giovanni;
Portale del palazzo D'Andretta, in via Ardinghi;
Portale del palazzo D'Agostino, in via Ardinghi;
Portale del palazzo De Filippo già De Filippis, in via Ardinghi;
Portale del palazzo del Fondaco De' Pannamenti, in via di Mezzo nord, vicolo del Toro;
Portale del palazzo Fontanella, in via Fontanella;
Portale del palazzo Maldacena, in via Fontanella;
Portale del palazzo Orlando, in via Fontanella;
Portale del palazzo De Angelis già Carrozza, in via Incoronati;
Portale del palazzo Canzolini, in via Marconi;
Portale del palazzo Rafanioli, in via Risi;
Portale del palazzo Smaldone, in via Risi.
Edicole votive
Sono presenti diverse edicole votive antiche presenti nel territorio cittadino angrese, alcune sono andate perdute nel corso del secc. XX-XXI, per le cattive gestioni.
Edicola votiva di Gesù crocifisso in via crocifisso
È stata creata nel 1867 su volere di sant'Alfonso Maria Fusco per benedire tutti i contadini che di li passavano per andare a coltivare le terre limitrofe. Il tempietto si presenta con un'effige lignea di Gesù crocifisso al suo interno, dietro la croce lignea vi è un affresco inerente ad un paesaggio cittadino non meglio definito. La croce presente nel tempietto non è l'originale poiché, quella antica è conservata dal 2012, anno del suo restauro e dell'intero tempietto sacro, nell'istituto delle suore di San Giovanni Battista di Angri. C'è stata una solenne cerimonia religiosa per la presentazione della nuova croce del tempietto avvenuta il 5 maggio 2012, con la presenza delle suore battistine di Angri.
Edicola votiva in maioliche rappresentante San Giovanni Battista con l'agnello redentore
È stata creata nel 2005 nella piazza omologa ed è una riproduzione originale di una precedente conservata nella collegiata di San Giovanni Battista, si trova di fronte all'ingresso principale della collegiata e nella piazza omologa. Riproduce su mattonelle colorate l'effige di San Giovanni Battista redentore con la croce latina impugnata nella mano sinistra indicante il nome sulla fiamma (un tipo di bandiera molto allungata) il mottoecce Agnus Dei (ecco l'agnello di Dio), mentre con la destra indica l'alto, ovvero il regno dei cieli e con l'agnello redentore, emblema di Gesù dietro di sé, mentre camminano per la Galilea. Si presenta chiusa da un cancello in ferro, l'edicola è alta, superiore alla misura d'uomo, ci sono due colonne dello stile corinzio che mantengono l'architrave, sopra di esso vi è stato aggiunto uno stemma nobiliare. Lo stemma nobiliare è di colore bianco mentre tutta l'edicola esclusa la cancellata che chiude la rappresentazione artistica è stata pitturata di un colore giallo chiaro. L'edicola stata restaurata interamente nel 2020. L'originale si trova all'interno della Collegiata risalente tra il XVIII e XIX secolo, di autore ignoto.
Edicola votiva di Gesù crocifisso in piazza Don Enrico Smaldone
Questa edicola sacra di grandi dimensioni è presente vicino alla chiesa di Santa Caterina d'Alessandria e all'ingresso degli scout Angri 1, ha un piccolo cancello in metallo che chiude l'edicola raffigurante Gesù crocifisso mentre dietro di sé, vi era un antico affresco, sotto al crocifisso vi è stato posto uno stemma circolare dalla confraternita di Santa Caterina d'Alessandria Vergine e Martire nel 2009, con una croce a pianta greca al suo interno, con la dicitura della confraternita e indicante anche gli anni 1779-2009 (anno di fondazione della confraternita religiosa). Attualmente è presente solo un nuovo crocifisso e senza gli antichi affreschi dietro di sé con lo stemma sottostante perché, un incendio li ha fortemente danneggiati il 7 dicembre 2015.[64]
Altre strutture monumentali (cristiane)
E' presente un'unica struttura monumentale di matrice cristiana di rito cattolico sul territorio angrese, diversa dagli altri tipi.
Croci della Via Crucis
Vicino alla congrega di Santa Caterina d'Alessandria, annessa alla chiesa omonima, in piazza Don Enrico Smaldone, vi sono state applicate 5 croci inchiodate ad una cancellata, di cui quella centrale è la più grande e reca la scritta in alto in una tabella INRI (Titulus Crucis), in ricordo della croce di Gesù Cristo.
Architetture militari
Era presente una grande cinta muraria divisa in interna ed esterna, che nell'era medievale fino al XIX secolo, circondava la fortezza di Angri. Oggigiorno è scomparsa quasi del tutto ma, alcune di queste mura possono essere ammirate in alcune zone antiche della città angrese, in vari punti nevralgici.
Mura difensive e di contenimento della città
Molte mura dell'antica cittadina angrese sono state inglobate negli edifici successivamente costruiti nel corso dei secoli come avvenuto anche in altre città europee ma alcune di esse sono ancora visibili e si trovano in due punti di Angri. È possibile ancora oggi vedere alcune di queste mura nel Vicolo porta di Basso, per quelle difensive interne mentre, per quelle di contenimento, nel Vicolo Rodi.
Torri di guardia (attualmente inglobate in edifici civili)
Si ricordano tre diverse torri d'avvistamento che si snodavano nel territorio angrese, solamente di tre di esse si ha memoria:
La prima torre di guardia più antica della città venne eretta dopo la battaglia dei Monti Lattari, per poter mettere in sicurezza il piccolo nucleo urbano di Angri, attualmente la si trova inglobata nel torrione centrale (torre più grande) del castello Doria, del quale l'attuale castello non esisteva ancora e si sviluppò successivamente intorno ad essa.
Un'altra torretta di guardia in pietra andata poi inglobata nei successivi edifici civili e di dimensioni più modeste la si trovava vicino alla futura chiesa di Santa Maria del Carmine, più precisamente molto vicina al monastero dei frati carmelitani scalzi, oggi del tutto scomparso anch'esso, inglobato in edifici adibiti ad abitazioni civili, dopo un incendio che lo devastò.
La terza torre di guardia in pietra di cui si ha memoria era presente in posizione sopraelevata rispetto alle altre e, comunicava a mezzo di segnali ottici con le altre torri (del Castello di Angri, di Chiunzi e di Lettere). La strada in tempi più recenti prese il suo nome, Via Torretta, oggigiorno inglobata in altri edifici ad uso civile. La denominazione di tale strada potrebbe derivare anche dalla famiglia Torre da cui, prese il nome questa strada. Vi è stata trovata una necropoli greca, durante la prima metà del '900.[65] Nella cartina storica di Angri del 1300 è annotata questa zona come Masseria della Torretta.
Vi sono tre diversi culti di matrice cristiana praticati dai fedeli angresi: cattolici, evangelici e testimoni di Geova.
Chiesa cattolica
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico;[68] il comune appartiene alla forania omonima della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, suddivisa in sei parrocchie, la parrocchia principale (chiesa madre di Angri) è la Collegiata di San Giovanni Battista.
Chiesa evangelica
L'altra confessione cristiana presente è quella evangelica con una comunità: Chiesa evangelica pentecostale ADI.[69]
L'organizzazione e la rappresentanza legale del Palio Storico Città di Angri (eccetto la gestione che viene affidata in via subordinata e a discrezione dell'Ente Comunale ad una associazione culturale locale), già istituzionalizzato di cui ai pubblici atti deliberativi - N. 69 del 17.12.2015, sono di esclusiva pertinenza del Comune di Angri, in virtù del Regolamento-Disciplinare redatto nel 2016 dalla Commissione consultiva tecnico-storica dell'Ente, giusta delibera di C. - N. 30 del 23.03.2016. Tale regolamento, infatti, afferisce alle parate medievali e le rievocazioni storiche, degli eventi del 1421-25 e 1428-36, denominate "Palio Storico Città di Angri". Questa manifestazione storica-rievocativa, che si svolge nel mese di settembre di ogni anno-Edizione, si fonda su prove documentali d'Archivio e su antiche fonti bibliografiche, annotate da autorevoli autori della Storia del Regno di Napoli, nonché su dati cronologici certi, cioè su "verità storiche", il tutto demandato nel precitato pubblico documento-Disciplinare del Comune di Angri.
Il falò dedicato a sant'Aniello
È ancora viva la tradizione angrese che il 14 dicembre di ogni anno, in piazza Annunziata (che prende il nome dall'omonima chiesa limitrofa) e nel cortile della chiesa di San Benedetto da Norcia, ma anticamente anche nei cortili di via Mezzo, via Dei Concili e via Ardighi e di tutti gli altri presenti nella cittadina angrese, si raccogliessero le sterpaglie per poi bruciarle in un falò o lampa dedicata a sant'Aniello (in dialetto angrese 'a lamp 'e sant'Aniell), durante la sera del giorno della sua ricorrenza religiosa. Questo momento religioso e di raccoglimento era per gli abitanti del paese quasi un rito magico, di purificazione e si credeva folcloristicamente che solo chi vi assistesse poteva vivere sereno dopo aver assistito al falò. Quando si accendeva il falò i cittadini angresi si radunavano in cerchio insieme ai lavoratori locali che lanciavano poi una pietra ciascuno sulle fiamme della lampa augurando la pace a tutti i loro fratelli cristiani lì presenti o assenti. Guai invece a chi non vi partecipava, soprattutto alle donne incinte, si riteneva che costoro avrebbero generato dei figli nati con problemi fisici e mentali poi dopo. C'era poi la tradizione locale che vede molte donne che rivestivano il ruolo di comari (donne che facevano da madrine i bambini battezzati e i ragazzi cresimati) che, invogliavano continuamente nel periodo che precede la festa del santo le loro raccomandazioni verso i loro conoscenti e parenti invitandoli all'evento e mettendoli sempre in guardia dal non andarvi, veniva anche raccomandato di andare a salutare la statua di sant'Aniello (in cartapesta) conservata ancor 'oggi nella chiesa di Santa Maria del Carmelo di Angri, vicino piazza Annunziata, chi non l'avesse fatto avrebbe avuto sempre guai per i figli che dovevano ancora nascere. Questa tradizione che vede sant'Aniello un santo vendicativo è comunque erronea e frutto di sbagliate interpretazioni della sua vita. Nonostante fosse una festa molto sentita a livello religioso venivano richiamati molti venditori ambulanti e commercianti locali che ne approfittavano per vendere i loro prodotti.[71]
La festa della Santa Croce e il palo di sapone
La festa di origine agricola e ancor più anticamente pagana, è dedicata ad un crocifisso ligneo custodito in una edicola-tempietto, fatta costruire su volere da sant'Alfonso Maria Fusco nel 1867 dopo un miracolo fatto nei confronti un cittadino angrese. La festa è diventata molto popolare ad Angri perché, oltre alla processione religiosa e alle varie luminarie che adornano l'edicola, viene allestito per l'occasione un pittoresco albero della cuccagna (in dialetto angrese 'o pal 'e sapon), sul quale i partecipanti si devono arrampicare in cima per prendere un premio, scivolando il più delle volte sullo stesso palo e ricominciando in maniera molto esilarante.
Cultura
Arte
Altri tipi di arte muraria
Sono stati disegnati a colori e in carattere fumettistico varie stampe in cartonati aderenti, applicati poi a varie mura esterne di alcune strutture civili e religiose ritraenti vari personaggi storici della Terra d'Angri e non, nel gennaio del 2021. Queste opere sono state realizzare tutte dal vignettista angrese Giuseppe Afeltra, come omaggio alla città di Angri,[72][73] di cui si ricordano:
Il venerabile Don Enrico Smaldone con sulle spalle un bambino, visibile sulla parete esterna della chiesa di Santa Caterina di Alessandria, nella piazza omologa;
Il canonico Vincenzo Pastore, rappresentato su un muro della chiesa di Santa Maria del Carmine, in piazza Annunziata;
All'incrocio di Via di Mezzo nord, vicolo del Toro è possibile osservare il ritratto di Don Alfonso Raiola, ex abate della collegiata di San Giovanni Battista;
All'incrocio di Via di Mezzo nord, vicolo del Toro vi è un'altra opera, quella del professor Gaetano Marra, storico angrese della seconda metà del '900, dietro la fontana storica del luogo;
All'incrocio di Via di Mezzo est, vicolo dell'Angelo c'è una rappresentazione di spalle del famoso giocatore della squadra del Napoli, Diego Armando Maradona con la sua divisa e numero personale;
Spiderman con la mano destra che impugna la bandiere della Pace, visibile sopra la Porta di Basso, in Via Marconi e l'omonimo vicolo;
Don Giacomo Torelli, in Via Nazionale, nei pressi della scuola Taverna, scuola dell'infanzia;
Il capitano Renato Raiola, partigiano angrese deceduto contro uno scontro con i tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, nella via omonima, sotto le due lapidi viarie a lue dedicate;
Antonio De Curtis, in arte Totò, in Via Zurolo, già Via Zurlo, sotto l'ingresso dell'ex cinema Minerva.
Pittura
Nelle quattro stradine dedicate ai quattro evangelisti di Via di Mezzo sono stati affrescate le pareti di alcune abitazioni esterne negli anni che vanno dal 1980 al 1982. Le opere sono 11 e dai seguenti artisti angresi e locali: Raffaele Alfano, Elio Alfano, Giovanni Padovano, Vincenzo Precenzano, Vittorio De Luca, Nicola Della Corte, alcune opere sono di autore ignoto. Purtroppo a causa delle susseguirsi delle intemperie molti di questi murali sono andati danneggiati nel tempo ma grazie alla tecnologia è stata creata una mostra multimediale immersiva che può essere visionata a livello locale.
Scultura
Sono presenti alcune sculture moderne all'interno dei giardini comunali, le sculture sono di numero cinque e costruite in ferro e in pietra, elaborate nel 2019. Gli artisti che le hanno poste nella villa comunale sono alcuni di origine angrese e locali. Le sculture e i loro creatori sono:
Il barone Rampante di Ugo Cordasco, (visibile all'ingresso principale dei giardini pubblici);
Welfare di Mimmo Fusco, Linfa di Diana D'Ambrosio;
Totem di Raffaele Sorrentino e Guscio di Anna Crescenzi, accanto ad ogni scultura è stata posta dalla sovrintendenza dei beni artistici e culturali del comune di Angri la loro descrizione completa su dei pannelli vicino ad esse.
Cinema
Sono stati girati tra Angri e Napoli e distribuiti nelle sale cinematografiche italiane due film.
La pizza di gallette è un antico dolce di tradizione tipica angrese.[79]
Istruzione
Archivi e biblioteche
La città di Angri possiede un'unica biblioteca comunale, situata in Via Incoronati. Nel gennaio 2022 è diventata anche sede di un museo, cambiando il suo nome in Palazzo della Cultura.[80]
Tra le scuole dell'infanzia statali e paritarie si annoverano:
I Circolo Didattico Statale di Angri 'Sant'Alfonso Maria Fusco', in via Maddalena Caputo;
Scuola paritaria delle suore compassioniste, in via Risi.
Tra le scuole secondarie di primo grado pubbliche e private ci sono:
Istituto Comprensivo Statale - 'Luigi Galvani', in via Dante Alighieri;
Istituto Comprensivo Statale - 'Don Enrico Smaldone', situato nel viale Europa.
Tra le scuole di secondo grado pubbliche si annoverano:
Istituto Statale Istruzione Superiore Giustino Fortunato, situato in via Cuparelle;
Istituto Superiore - 'Giustino Fortunato', situato in via Giovanni XXIII;
Liceo Scientifico - 'Don Carlo La Mura', in via Monte Taccaro.
Media
Stampa
L'unico giornale mensile di Angri è Angri '80, fondato nel 1983.
Radio
L'unica emittente radiofonica ancora esistente ad Angri è Radio Estasy, nata nel 1979.[81]
Televisione
L'unica radio presente sul territorio angrese era TeleAngri1.[82]
Musei
Venne aperto al pubblico, l'11 giugno del 2016, un museo dedicato alla vita e alle opere di Alfonso Maria Fusco,[83] canonizzato poi, il 16 ottobre dello stesso anno.[84]
All'incrocio tra i quattro vicoli, all'imboccatura di Via di Mezzo nord, vicolo del Toro vi è una storica fontana, il comune di Angri vi ha apposto un tabellone con il testo di una canzone famosa intitolata Funtana all'ombra, scritta da E. A. Mario, paroliere e compositore italiano, pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta, edita 1912.
Geografia antropica
Architetture di Angri (periodo medievale e moderno)
Nel territorio del centro urbano del paese si possono ammirare ancora diverse parti di mura di contenimento, mura difensive interne ed esterne all'ex fortezza di Angri e strutture di altro tipo. C'è stato una forte influsso di arte del periodo medievaleangioino-aragonese e di quello del Viceregno di Napoli, tant'è che anche oggi si possono ammirare alcuni portoni di antiche abitazioni signorili di quest'epoca presenti nella città.
Altre strutture
Nell'attuale villa comunale o giardini pubblici di Angri si può ancora ammirare l'antica collinetta artificiale, chiamata 'a montagnella (la montagnella in italiano o collinetta Doria). Si trattava di un'antica via di fuga sotterranea utilizzata durante il periodo medievale-moderno che, in caso d'attacco i signori locali utilizzavano per arrivare all'esterno della cinta muraria sud di Angri. Oggigiorno l'ingresso e la galleria sono crollate e l'ingresso è chiuso al pubblico da una cancellata metallica.
Borghi e Casali della Terra d'Angri
Nel periodo medievale sorsero vari agglomerati urbani, presenti nella città-fortezza, tra un borgo(tipologia di suddivisione cittadina), vari casali(gruppo di case rustiche) ed un rione(suddivisione territoriale interna a una città o a un centro abitato, delimitata da confini più o meno precisi e dotata di caratteri propri che ne sottolineano l'identità), che assunsero il nome di talune famiglie nobili di Angri.[86][87]
Borghi
BorgoCoronati, anch'esso situato nell'attuale zona e nell'attuale via omologa;
Borgo Castello, già Rione Terra, il quale era situato nei pressi dell'attuale Castello Doria.
Casali
Casale Ardinghi, il quale prende il nome da Ardingon, ovvero un nobile normanno che si insediò all'epoca in questo luogo.[88]
Casale Concilio, il quale prende nome dalla nobile famiglia Concilio.
Casale Giudici, il quale prende nome dalla nobile famiglia Giudici;
CasaleRisi, il quale prende nome dalla nobile famiglia Risi.
Porte d'ingresso cittadino (periodo medievale)
Le porte della città medievale di Angri erano in numero di 10, escludendo le minori (dette portelle o posterle o correturi, inglobate nella cinta muraria esterna della fortezza angrese. Sono tutte scomparse o inglobale negli edifici ad uso civile dopo l'espansione urbanistica della città, intorno al sec. XIX.
Porte inglobate (nella cinta muraria interna ed esterna)
Il correturo del Torrione;
Il correturo dei Coronati;
La posterla, ubicata tra l’odierna Via Murelle e la Villa Comunale.
Porte maggiori
Le restanti porte di dimensioni maggiori erano, in numero di sette:
Porta dei Concilij o di Monte;
Porta dei Canzolini o Porta di Basso;
Porta dei Giudici;
Porta dei Rafanioli o Porta di San Nicola;
Porta dei Coronati o dell'Aquilone;
Porta San Giovanni di Basso o di Levante;
Porta San Giovanni di Sopra o del Torrione.
Porte minori
Si trovavano al di fuori della cinta muraria-extra moenia della Terra-Universitas Terrae Angriae le seguenti porti minori:
Porta del Quarto;
Porta di San Benedetto;
Porta del Trivio.
Strettoie-strettole e vicoli
Ci sono diversi vicoli e alcune strettoie antiche presenti ancora nella città, servivano anticamente per collegare i vari rioni con le vie principali del paese ed erano anche delle vie di fuga dall'allora città fortificata.
Strettoie e strettole
Strettoia o strettoladei Caprili, collega il cortile o via Abate con via Badia, anticamente era una via di uscita dalle mura interne del rione.
Strettoladi Casa Barba, collega via Murelle e via Concilio, collega il cortile o casa Mainardi con casa Alfano, era anch'essa una via di fuga dalla città.
Vicoli e vicoletti
Vicolo porta di Basso, una piccola parte delle mura interne dell'antica città angrese sono visibili da questo vicolo.
Vicolo Rodi, vi sono delle mura di contenimento con ornamento bastionato visibili ancora in questo vicolo.
Su Corso Vittorio Emanuele, nei pressi della chiesa della SS. Madonna del Carmine, vi era l'ex vico o strettola Camaldoli,[89][90] prendeva il nome dall'omonimo ex monastero dei frati carmelitani scalzi, soppresso sul volere di un emendamento di Gioacchino Murat.[91] Attualmente con i lavori di costruzione di edifici moderni è scomparsa anche la lapide viaria che indicava il vicolo.
Piazze e giardini pubblici
Ci sono diverse piazze e giardini pubblici ad Angri, alcuni si sono evoluti intorno al catello Doria, nel corso del sec. XIX in poi, altre invece, nei pressi delle chiese e altre ancora nell'età contemporanea. Vi sono anche delle piazze private sorte nei pressi delle antiche chiese locali e dei fondi divenuti pachi e parcheggi ad uso civile, tra la fine del sec. XX e gli inizi del sec. XXI.
Piazze maggiori
Giardini pubblici o Villa comunale
Sono presenti i giardini pubblici o villa comunale un tempo privata e appartenente alla famiglia dei Doria, di fronte al castello omonimo accessibili durante il giorno. All'interno dei giardini pubblici ci sono degli accessi vicino alle delle inferriate con la casa del cittadino di Angri, un tempo quest'altro edificio apparteneva anch'esso ai principi Doria, fatto costruire da loro stessi, inoltre ci sono diverse opere moderne di artisti campani oltre a delle dediche ad un cittadino locale scomparso, vi compare solo il nome Enzo e vicino ad essa una lapide dedicata ad Arnaldo Mussolini. Infine è presente all'interno della villa anche una nicchia con una statuetta di Gesù.
Parco Satriano ex Parco Amore
Questo parco si trova in via dei Goti, alla sua fondazione si chiamò Amore poi gli venne cambiato il nome in parco Satriano.
Piazza Annunziata
La piazza Annunziata è una piazza molto famosa ad Angri, è stata fatta costruire dall'ex sindaco di Angri Giovanni Alfano negli anni '70, al suo posto veniva effettuato il mercato cittadino che attualmente è stato spostato in via Leonardo Da Vinci. In passato aveva una fontana ornamentale costruita in mattonelle che è stata poi sostituita da una nuova anch'essa sostituita dalla statua del fondatore e successivamente Sant'Alfonso Maria Fusco nel 2001, anno in cui venne beatificato. Vicino alla statua del fondatore è presente una statua sempre in metallo di San Padre Pio, inaugurata nel 1997, a devozione dei fedeli angresi. Vi è anche un'isola pedonale limitrofa alla piazza adibita a parcheggio pubblico.
Piazza Don Enrico Smaldone ex Piazza Trivio
Questa piazza si è evoluta intorno alla chiesa e alla congrega di Santa Caterina di Alessandria, si divide in due parti per la diramazione di via Ardinghi che passa anche dinanzi alla chiesa. Si possono trovare un monumento alla Vergine Immacolata, una statua in metallo di Don Enrico Smaldone, delle croci di legno della missione dei padri redentoristi e un'edicola sacra contenente Gesù crocifisso.
Piazza Doria
Piazza Doria è la piazza principale della città, si trova nel cuore di Angri, limitrofa al castello omonimo dal quale prende il nome. Dall'anno 2007 all'anno 2008 sono state ampiamente ristrutturate e riqualificate le 3 zone della piazza. Vi era su una delle 3 isole una fontana pubblica attualmente non più esistente, su un'altra zona invece vi è presente il monumento ai caduti della prima e seconda guerra mondiale.
Piazza San Giovanni Battista
Piazza San Giovanni o lo spiazzo di fronte alla collegiata omonima si dirama di fronte alla chiesa omonima e lungo la parte est del castello Doria.
Piazza Sorrento
Piazza Sorrento è sorta dopo l'abbattimento della parte delle mura esterne presenti in quella zona.
Piazze minori
Ci sono diverse piazze minori o piazzette sparse in diversi del territorio angrese:
Piazza Giardinetti, si trova all'incrocio tra via Cervinia e Corso Italia situata dinanzi alle ex scuole elementari statali I° circolo didattico oggi non più esistenti;
Piazza martiri della guerra, si trova all'incrocio tra la storica ed antica via Ardinghi e la via Tenente Roberto Fontanella;
Piazza Madonna della Pace, nata nello spazio antistante la chiesa omologa.
Ex fondi attualmente piazze e parcheggi
Ad Angri sono presenti gli antichi fondi terrieri trasformati tra la fine degli anni '90 del sec. XX e gli inizi del sec. XXI, dalle varie amministrazioni comunali in piazze e parcheggi ad uso civile:
Fondo Arnedi, divenuto poi Piazza Arnedi, si trova nei pressi di via Satriano;
Fondo Caiazzo, divenuto poi piazza-parcheggio, sito tra via Taverna del Passo e Vicolo Rodi;
Fondo Messina, divenuto poi Piazza Messina, si trova nei pressi della strada omonima.
Piazze private
L'unica piazza privata nota è quella che si trova vicino ad una chiesa.
La piazzetta omologa antistante la chiesa di San Benedetto da Norcia, in via Ardinghi, è chiusa al pubblico dalle mura e un cancello.
In passato l'economia locale era basata principalmente sull'agricoltura, mentre successivamente ha avuto un forte sviluppo industriale. Quasi il 90% delle industrie presenti sul territorio operano nel settore conserviero; più specificatamente pomodori in scatola e derivati (passate di pomodoro, pelati).
O.M.B.R., azienda di costruzione di macchine industriali ed ingranaggi, costruzione di pezzi meccanici e macchinari in genere e relativa commercializzazione.
O.M.P.M., azienda leader nella meccanica di precisione (costruzione di fusoliere e ali per aerei civili e militari).
La città di Angri è dotata di un doppio svincolo autostradale sulla A3 Napoli-Salerno, facente parte della Strada Europea E45: Angri nord, che serve anche il comune di S. Antonio Abate, Angri sud, che permette il collegamento con la costiera amalfitana.
Le principali strade provinciali di Angri sono la 185 Via Longa-Innesto SS 18-Ortaloreto-Ortalonga-Innesto SS 367, la 287 Innesto SS 18 (Scafati)-confine centro abitato di Angri e la 319 Via Badia di Angri-Via Santa Lucia-Cavalcaferrovia-Innesto-SS 18.
Strade del centro cittadino
Strade centrali
Tra le strade più importanti e storiche della città si ricordano:
Via Capitano Renato Raiola, è una strada centrale della città dedicata al capitano Renato Raiola nel 1947, prima si chiamava Via della Libertà.[92] E' dedicata ad un eroe partigiano morto durante la Seconda Guerra Mondiale in Italia, per mano dei nazisti.
Via Murelle, così chiamata perché fino alla seconda metà del sec. XX, vi erano presenti dei piccoli muri di contenimento situati sopra la villa comunale.[93]
Via Zurlo [Zurolo], prima del 1947 si chiamava via Badoglio in onore del generale italiano Pietro Badoglio.[95] E' dedicata al feudatario della Terra d'Angri il conte Giovanni Zurolo detto anche Giovanni Zurlo vissuto durante il periodo del Basso Medioevo.
Corsi
Tra i corsi di Angri ci sono:
Corso Italia, un altro corso importante è quest'ultimo che parte dal Castello e Piazza Doria fino ad arrivare nei pressi del cimitero di Angri.
Corso Vittorio Emanuele II, è un corso alberato che parte dalla stazione ferroviaria di Angri che passa per piazza Don Enrico Smaldone e Piazza Annunziata, fino ad arrivare a via Cervinia, è dedicato al primo re d'Italia Vittorio Emanuele II.
Ferrovia
La nascita della ferrovia borbonica e il passaggio per Angri
Il passaggio e la fermata di Giuseppe Garibaldi presso la stazione ferroviaria
E' noto che il patriota Giuseppe Garibaldi si fermò presso la stazione ferroviaria di Angri la mattina del 7 settembre, per un veloce saluto e che venne acclamato da una folla festante, nella quale vi era anche il primo sindaco della città, tale Matteo Montefusco che, gli conferì anche alcune cibarie locali.[98]
Il basket è il secondo sport più seguito in città.
La prima squadra di basket è l'Angri Pallacanestro, vi è La Pol. Alfonso Negro Angri Basket, L'A.S.D. milita nel campionato di Serie B, vi è infine il Centro Olimpia Angri Basket.
^ Gerardo Russo, CASTELLO DI LETTERE-SENTIERO DI ANGRI, su Federico Quagliuolo (a cura di), Conosci la Campania?, Federico Quagliuolo, 22 marzo 2022. URL consultato il 4 ottobre 2024.
«Può essere raggiunto, oltre che con la strada provinciale proveniente da Gragnano, con un’antica mulatteria proveniente dal Chianiello, area montana di Angri.»
«In tale tratto il Sarno riceve il contributo del Canale Marna, altro colatore di bonifica, drenante le acque della campagna tra S. Antonio Abate e Santa Maria la Carità e che a sua volta riceve il contributo del Canale San Tommaso drenante le acque di Angri.»
«Essendo il Rio Sguazzatoio, un affluente del fiume Sarno...»
^ Alfonso Falcone, PARTE TERZA-ANGRI MEDIOEVALE-CAPITOLO QUARANTASEIESIMO-LE ORIGINI, in CAMPANIA FELICE, CAMPANIA NUCERINA E ANGRI MEDIOEVALE-STUDI STORICI DALLE ORIGINI ALLA FINE DEL REGNO DI NAPOLI, Cava De' Tirreni (SA), PAES EDITORE, 15 aprile 1985, pp. 1049, 1050, 1051, 1052, 1053, 1054 e 1055.
«Le varie etimologie del nome di Angri, vedere nelle pagine del libro.»
^ Sergio Amato e Comune di Angri, Il nome di Angri - L'origine del nome di Angri, su Ufficio Informagiovani del Comune di Angri (a cura di), COMUNE DI ANGRI-PROVINCIA DI SALERNO, Staff del Comune di Angri. URL consultato il 25 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
«Il significato del toponimo Angri, ha origine dalle caratteristiche "geomorfiche" del sito. Il nome deriverebbe dal latino tardo Angra, che significa acqua appantanata.
C'è un toponimo ancora in uso nella zona denominata "Paludicella". Il nome Angri potrebbe derivare da: Anger, Ancra e Angara (che indicavano fasce di terra coltivate lungo i fiumi), Angarius (l’animale da traino o campestre), Angarium la stazione o officina di ferramenta e pulizia dei cavalli, Angrivari (popolazioni germaniche delle pianure, ribellatesi a Gaio Giulio Cesare e più tardi ammesse a militare negli eserciti romani) e in ultimo da Angaria (stazione di posta, dove i viaggiatori si ristoravano ed effettuavano il cambio dei cavalli).
Per la fertilità delle campagne e per la ricchezza della sua vegetazione che si estendeva tra le pendici dei monti Lattari e le sponde del Sarno, il LOCUS ANCHARIA, non poteva avere altro nome. Per la prima volta il nome Angri, apparve nel Codex Diplomaticus Cavensis dell'856, conservato nell'Abbadia di Cava dei Tirreni.»
«... agli inizi del 1400 troviamo il barone di Angri Giovanni Zurlo sostenitore di re Luigi III° d'Angiò al trono di Napoli, nello stesso periodo il casato degli Zurlo annovera il titolo di Conti di Nocera.»
^ Don Vincenzo Pastore, Pietro Della Corona, gran capitano di ventura e utile signore della baronia di Angri, in Dalla Preistoria ai Nostri giorni-volume primo, dalle remote origini al dominio feudale dei Doria, volume primo, Dalle remote origini al dominio feudale dei Doria, agosto 1980, pp. 463 a 467.
^ Staff del Comune di Angri, La Storia, su Staff del Comune di Angri (a cura di), Comune di Angri. URL consultato il 17 febbraio 2024.
«La storia di Angri (riassunta nelle parti salienti).»
^Cappella di San Giuda Taddeo, su Comune di Angri. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2017).
«Aggiunta di una pala d'altare raffigurante la Santissima Vergine Maria tra san Giuda Taddeo e san Gaetano Thiene, fatta commissionare dal pittore italiano Carlo Rosa, una statua in legno raffigurante San Giuda Taddeo con un medaglione raffigurante Gesù sul suo collo, del '700, fatta assemblare con la tecnica dell'incastro e infine, c'è un'altra statua del 1865 dell'Angelo custode fatta commissionare da Sant'Alfonso Maria Fusco durante il breve periodo nel quale creò un piccolo doposcuola ed oratorio all'interno della cappella e dei suoi locali annessi.»
^ Antonio Ricciardi e Lina Pantano, Primo Apostolato (1863-1870), in Da Angri al mondo: il sorriso di Dio-Alfonso Maria Fusco (1839-1910), illustrazioni di Albamaria Frontino e Pasquale Pannone, 2ª ed., Angri, editoriale progetto 2000, giugno 2016 [1951], p. 30, ISBN978-88-8276-482-1.
«Fatta commissionare una statua dell'angelo custode per i ragazzi dell'oratorio gestito da Sant'Alfonso Maria Fusco nella cappella di San Giuda Taddeo apostolo»
^ Domenico Agasso, San Biagio Vescovo e martire, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. «La consueta tradizione della preparazione da parte dei fedeli di preparare dei dolci e panettoni anche con l'immagine di san Biagio, durante la sua ricorrenza.»
«Rifacimento della facciata durante gli anni '70 del 1900 e rifacimento della porta della sagrestia»
^Chiesa e Congrega di Santa Caterina, su Vivere Salerno- i luoghi della cultura, dei sapori e dei profumi tipici del Mediterraneo. URL consultato il 28 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2017).
«Maltempo che causa la caduta della campana della chiesa in strada verso le ore 04:00 del mattino, di giovedì, del mese di novembre del 2017»
^ Christian Geniale, Maltempo. Ad Angri cade la campana della chiesa di Santa Caterina.
«Maltempo che causa la caduta della campana della chiesa in strada verso le ore 04:00 del mattino, di giovedì, del mese di novembre del 2017»
^abComune di Angri Arte e Cultura, su turismoinsalerno.it. URL consultato il 12 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).
^abcChiesa della Madonna del Carmine, su Comune di Angri. URL consultato il 30 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2017).
^Chiesa del Carmine, su Comune di Angri. URL consultato il 12 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).
^Comune di Angri Arte e Cultura, su Turismo in Salerno- Il mondo in una provincia. URL consultato il 27 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2017).
«Posta una lapide commemorativa dal comune di Angri, per non dimenticare le 9 persone che persero la loro vita sul sagrato della chiesa di Santa Maria del Carmine»
«Bruciate inspiegabilmente le statue della Vergine del Carmelo con Gesù Bambino e di Sant'Aniello di Napoli nella chiesa di Santa Maria del Carmine di Angri.»
«La fondazione della chiesetta da parte della famiglia angrese dei Montefusco e della consacrazione della stessa alla Madonna delle Grazie, protettrice anche delle Manifatture Cotoniere Locali MCM, avvenuta nel 1830»
«Nel 2013 è stata lanciata una petizione dalle persone che vivono nella zona dov'è ubicata la cappella, per il recupero totale della struttura religiosa ma, attualmente non è stato ancor preso alcun provvedimento da parte del Comune di Angri e né da parte del sacerdote amministrante la nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie»
«Nella notte del 24 agosto 2020 un gruppo di ladri è riuscito a trafugare la campana in ferro battuto con la croce latina, presente ancora nel vecchio campanile della chiesa, a dare l'allarme sono stati un gruppo di cittadini locali che si sono accorti del sacrilegio il giorno successivo al furto.»
«Nella notte del 24 agosto 2020 un gruppo di ladri è riuscito a trafugare la campana in ferro battuto con la croce latina, presente ancora nel vecchio campanile della chiesa, a dare l'allarme sono stati un gruppo di cittadini locali che si sono accorti del sacrilegio il giorno successivo al furto.»
^Chiesa Madonna della Pace, su Vivere Salerno-i luoghi della cultura, dei sapori e dei profumi tipici del Mediterraneo. URL consultato il 9 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2017).
^Chiesa della Madonna della Pace, su Comune di Angri. URL consultato il 9 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2017).
«La fondazione della chiesa ad opera del monsignor Vincenzo del Pezzo»
^Santa Maria Regina della Pace, su Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. URL consultato il 25 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2018).
«La fondazione della chiesa e l'avanzamento a parrocchia ecclesiale approvata dal vescovo monsignor Fortunato Zoppas, il 5 aprile del 1953»
^ Gerardo Sorrentino e Ernesto Carlo Marino, Capitolo V, Ermetismo e monachesimo a Lettere, La Grancia di Pzzaguto, in Amministrazione comunale di S. Antonio Abate 2000 (a cura di), S. Antonio Abate, un paese, un santo, Presentazione: dott. Gioacchino Alfano, Scafati (SA), Amministrazione comunale di S. Antonio Abate 2000, 17 gennaio 2001, pp. 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57 e 58.
«Arcuccio concede in dote il suddetto feudo ai Padri Certosini di Capri, per i quali costruisce nell'isola la Certosa di S. Giacomo. In seguito lo stesso Arcuccio a metà del secondo cinquantennio del secolo decimoquarto erige nel Feudo di Cancellaeria una Grancia dipendente dalla Certosa di Capri in località Pizzauto (Pozzo dei Goti).»
«La Certosa di San Giacomo attualmente versa in stato di abbandono totale, è pericolante e non è stata ancora inizializzata una causa di ristrutturazione totale della struttura, da parte delle varie amministrazioni comunali di Angri e della regione Campania.»
^ Andrea Carteny, Doc. 21 - AUSSME, G11, vol. XII: 1861, fasc. 28, pp. 1067-1090, in La legione ungherese contro il brigantaggio, volume 1, vol. 1, Nuova cultura, 2012, pp. 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 200 e 201. URL consultato il 13 ottobre 2024.
«Il capitano della legione ungherese venne stanziato presso San Giorgio a Cremano per combattere contro il brigantaggio, dopo l'unità d'Italia.»
^ Giancarlo Forino e Bartolomeo Mainardi, DELIBERA DELL'11 GENNAIO 1953, in Regione Campania (a cura di), La confraternita di Santa Margherita, illustrazioni di Giancarlo Forino, Gianni Rossi, Angri (SA), Cooperativa Centro Iniziative Culturali, novembre 1992, p. 26. URL consultato il 9 ottobre 2024.
«In occasione dei lavori di ampliamento del cimitero, nel 1978 si delibera la costruzione di una cappella per la sepoltura dei confratelli.»
^ Staff di UNIONPEDIA-La mappa concettuale, Cappella di San Giuda Taddeo apostolo (Angri), su UNIONPEDIA-La mappa concettuale (a cura di), UNIONPEDIA-La mappa concettuale, UNIONPEDIA-La mappa concettuale. URL consultato il 23 maggio 2024.
«Descrizione iniziale della cappella di San Giuda Taddeo apostolo in Angri e cambio del nome nel corso dei secoli, fino ad arrivare all'attuale.»
^ Gaetano Marra, Cronaca-Il Terremoto di Angri-La Malanotte del 23 Novembre 1980, Angri (SA), 1981, p. 42.
^Enciclopedia del diritto, VIII, Giuffrè, 2007, p. 568.
«Francesco Saverio Caiazzo al quale gli è stata apposta una lapide nel suo palazzo natio, sito in Via Concilio di Angri (SA), risiedette qui per molti anni.»
^Ordini cavallereschi ed Onorificenze, Milano (MI), Giovanni De Vecchi Editore, 1993, pp. 28, 31 e 32.
«Francesco Saverio Caiazzo, il noto giurista angrese, citato in alcune pagine del libro.»
^ Nicola D'Antuono, La società e l'organizzazione della cultura nell'Ottocento e nel Novecento, in Massimo Bignardi, Nicola D'Antuono e Marisa de' Spagnolis Conticello, Francesca Gasparini, Tiziana Mancini, Carmine Raiola, Stefano Vanacore, Antonio Vanacore e Giovanni Vitolo, ANGRI-Territorio di transiti, Napoli (NA), Elemond Editori Associati, aprile 1997, p. 61, ISBN88-435-5646-0.
^ Antonino Pastore, Fra Felice nel convento di via Risi, in L'impegno dei giovani angresi, illustrazioni di Francesco D'Amato, Scafati (SA), ZORA EDITORE, 2024, p. 77, ISBN979-12-80859-20-4.
«Nel casale Risi sono rimasti pochi cortili antichi, dopo l'impietoso abbattimento di quelli sul lato destro della strada, per far spazio, allora, alla confinante fabbrica delle Cotoniere.
In un sol colpo vennero abbattute le vetuste casette e il palazzo in stile Medievale del nobile Riso dei Risi che sorgeva accanto alla vecchia e monotona fontana comunale, proprio vicino allo studio fotografico del cav. Giulio Galizia.»
«L'episodio che scaturì in Don Enrico Smaldone l'idea di fondare una Città dei Ragazzi, atta ad ospitare ed accudire fino alla maggiore età i vari giovani disagiati di Angri e del circondario, dopo che prese visione del film “Tutti gli uomini della Città dei ragazzi”, il 6 gennaio 1949.»
^ Don Vincenzo Pastore, Angri dalla preistoria ai nostri giorni, vol. 2, Cava dei Tirreni (SA), 1980, pp. 593, 594, 730 e 733.
^ Giancarlo Forino, Angri... : l'immagine, un ricordo, Angri (SA), Centro iniziative culturali, 1988, p. 53.
«L'intervento miracoloso del corvo che avverte San Benedetto del pane avvelenato con il quale il monaco Fiorenzo cercò di avvelenarlo»
^ Antonio Pontecorvo, 60° anniversario della morte di Don Pasquale Pannone-UN PRETE SCOMODO E DI GRANDE SPESSORE CULTURALE, in ANGRI'80, Angri (SA), Cooperativa Centro Iniziative Culturali, novembre 2020, p. 11.
«Una lapide posta ad ingresso della sua casa, a ricordo del sacerdote Don Pasquale Pannone, nel 60º anno della sua morte.»
^ Pasquale Pannone e Antonio Pontecorvo, 60º anniversario della morte di Don Pasquale Pannone-UN PRETE SCOMODO E DI GRANDE SPESSORE CULTURALE, in Edizioni 150 e Paolo Novi (a cura di), ScriviAmo-Diario di un Maestro e ...non solo, Mercato San Severino (SA), novembre 2023, p. 141.
«Viene menzionato l'articolo di ANGRI'80 (novembre 2020, pag. 11), dove viene apposta una lapide in pietra vicino al portone d'ingresso della sua dimora, dai membri della famiglia del canonico Don Pasquale Pannone, durante il 60º anniversario della sua morte.»
^ Luigi D'Antuono, La banda dei Carabinieri per i cento anni del Capitano Renato Raiola, Angri (SA), 27 giugno 2016.
«Tutta la cittadinanza è invitata alle ore 19.00 allo scoprimento della lapide commemorativa in via Renato Raiola...»
«Angri, cerimonia per il Centenario della nascita del capitano Renato Raiola alias Romeo. Questa sera verrà scoperta una lapide commemorativa in onore del “Comandante Romeo”, medaglia d’argento al valor civile.»
^ Luigi Orlando e Marinella Orlando, Il ritorno ad Angri,, in IL COMANDANTE ROMEO, Storia del partigiano angrese Renato Raiola, Fotocomposizione e stampa: Tipolitografia Buonaiuto - Sarno (SA), Angri (SA), Centro Iniziative Culturali, marzo 2005, p. 130. URL consultato il 4 novembre 2024.
^ Redazione, Angri. Rogo nell'edicola votiva di Piazza Trivio, in Agro 24, Angri (Sa), 7 dicembre 2015.
«Il rogo della notta del 7 dicembre 2015 ha distrutto quasi completamente l'edicola sacra di Gesù crocifisso, il crocifisso stesso andato carbonizzato e l'antico affresco dietro di se»
^ Don Vincenzo Pastore, Capitolo III-Origine storica di Angri, in Angri-Dalla preistoria ai nostri giorni-volume primo-Dalle remote origini al dominio feudale dei Doria-volume primo, vol. 1, Cava De' Tirreni (SA), Arti Grafiche Palumbo & Esposito, 1980, pp. 54, 55, 56 e 310.
«Durante gli scavi per la fondazione della Città dei Ragazzi, voluta da Don Enrico Smaldone, fu trovata una necropoli di origine greca, con moltissimi oggetti d'epoca.»
^tdgnews.it, su www.tdgnews.it. URL consultato il 9 ottobre 2024.
^ Gaetano Marra, La lampa a Sant'Aniello, in Gaetano Marra (a cura di), Terra d'Angri - Tradizioni, leggende e storia, illustrazioni di Gaetano Marra, Sarno (Sa), Cooperativa Centro Iniziative Culturali, aprile 2004, pp. 28-29.
«Vi sono diverse opere create dall'artista angrese, Giuseppe Afeltra, sparse in alcune zone del centro storico della città, sono state installate grazie alla collaborazione di Eugenio Lato, Andrea Esposito e Antonio Ruggiero.»
«Il gruppo nato ad Angri ha partecipato anche al film “Mamma Santissima” con l’indimenticabile Mario Merola, le scene furono girate tra Angri e Napoli»
«È attesa per il prossimo 12 ottobre l'uscita nelle sale cinematografiche di Made in China Napoletano; il film diretto da Simone Schettino girato ad Angri da settembre a novembre dell'anno scorso.»
«Il prossimo 12 ottobre uscirà nelle sale cinematografiche il film Made in China Napoletano, girato ad Angri da settembre e novembre dello scorso anno»
^ Redazione dell'L'OcchiodiSalerno, I piatti tipici della cucina salernitana: i secondi piatti, su Redazione dell'L'OcchiodiSalerno (a cura di), L'OcchiodiSalerno, Redazione dell'L'OcchiodiSalerno, 25 luglio 2018. URL consultato il 25 luglio 2018.
«E' un antico dolce di tradizione angrese, si fa con 9 strati di gallette imbevute nel Vermut e poi incollate con crema di cacao.»
«La biblioteca comunale diventa un Palazzo della Cultura, arricchendosi di alcuni preziosi tesori della Terra d'Angri. Sono stati donati alcuni tesori da: Mario Iozzino, Antonio D'Ambrosio e Marianna Somma.»
^ Giorgio Eliano (a cura di), Informazioni su radio.
«Radio Estasy è una stazione radio italiana, nata nel 1979, che fa parte dell'associazione artistica di Angri. Il palinsesto della radio propone musica leggera italiana, brani napoletani, musica rock, mix da discoteca e notizie locali in diretta streaming da Angri, Salerno, Italia.»
«I Santo California sono un complesso musicale italiano fondato nel 1974. Il gruppo era composto da cinque giovani musicisti originari di Nocera Inferiore e Angri: Pietro Barbella, Donato Farina, Domenico Aiello, Gianni Galizia e Massimo Caso.»
^ Staff di REGIONE BASILICATA, Palio storico città di Angri, su REGIONE BASILICATA (a cura di), REGIONE BASILICATA, REGIONE BASILICATA. URL consultato il 20 maggio 2024.
«Si svolge ogni anno nella seconda decade di settembre, e vede sfidarsi tra loro i sei borghi di Angri nella famosa giostra equestre...»
«Vedere i borghi e i casali rappresentati nelle immagini, riguardanti il Palio Storico Città di Angri.»
^ Vincenzo Orlando e Mariarosaria Orlando, La millenaria chiesa di San Benedetto nell'antichissimo casale degli Ardinghi, in Vincenzo Orlando e Mariarosaria Orlando, Angri Sacra-Ricerche storiche sulle sue chiese, Prefazione di Angelo Villani, Sarno (SA), Cooperativa Centro Iniziative Culturali, 2008, pp. 138 e 139, ISBN88-901861-3-5.
«Insediamento del normanno Ardingon ad Angri, nei pressi del casale Casamabile o Casamaurese e della chiesa di San Benedetto.»
^ Gino Doria, Le strade di Napoli, Napoli (NA), Riccardo Riccardi Editore, 1943, p. 451.
«Ad vocem.»
^ Don Vincenzo Pastore, Angri-Dalla preistoria ai nostri giorni, 2° volume, Cava dei Tirreni (SA), pp. 728 e 741.
^ Dottoressa Caterina Aliberti e Antonio Cantalupo, ARCHIVIO DI STATO DI SALERNO - INTENDENZA SOPPRESSIONE DEGLI ORDINI RELIGIOSI-(BUSTE 2465 - 2486), Salerno (SA), 1994, p. 47.
«Secondo i documenti riguardanti la soppressioni degli ordini religiosi minori e di alcune strutture religiose nel Regno di Napoli (sotto dominazione di Gioacchino Murat), il convento dei frati carmelitani scalzi venne scelto insieme ad altre strutture religiose (monasteri, chiese e sedi di confraternite) presenti in Angri per essere convertito da struttura religiosa a struttura civile.»
^ Luigi Orlando e Marinella Orlando, Il ritorno ad Angri, in IL COMANDANTE ROMEO, Storia del partigiano angrese Renato Raiola, Fotocomposizione e stampa: Tipolitografia Buonaiuto - Sarno (SA), Angri (SA), Centro Iniziative Culturali, marzo 2005, p. 129. URL consultato il 4 novembre 2024.
«... si decise di intitolare a Renato Raiola la strada che oggi porta il suo nome e che un tempo si chiamava Via della Libertà. ... Alla fine si ebbero le seguenti preferenze: -Voti favorevoli per la strada della Libertà (oggi via R. Raiola) 21.»
^ Giancarlo Forino e Associazione Onlus PanacèA, La “lava”, in ANGRI ottanta, Angri (SA), Cooperativa Centro Iniziative Culturali. URL consultato il 4 ottobre 2024.
«Via Murelle, dal nome di piccoli muri di contenimento situati a monte della villa comunale, era uno degli scoli montani che serviva per incanalare l’acqua verso l’attuale via Zurlo, che a sua volta era un altro alveo; non a caso ancora oggi si appella l’incrocio con via Giudici “’ncopp ‘o ponte”.»
^ Super User, Chi era il Ten. Roberto Fontanella (1890 - 1917), in Le tre scimmiette, Angri (Sa), domenica, 10 novembre 2019, ore 14:32.
«Il tenente Roberto Fontanella nacque ad Angri (Sa), il 7 giugno 1890 e militò nel Regio Esercito d'Italia fino alla sua morte, avvenuta il 15 maggio 1917, durante la decima Battaglia dell'Isonzo, i suoi parenti ricevettero la croce d'argento per aver salvato molti dei suoi soldati da un attacco delle forze austro-ungariche»
^ Luigi Orlando e Mariella Orlando, Il ritorno ad Angri, in IL COMANDANTE ROMEO, Storia del partigiano angrese Renato Raiola, Fotocomposizione e stampa: Tipolitografia Buonaiuto - Sarno (SA), Angri (SA), Centro Iniziative Culturali, marzo 2005, p. 129. URL consultato il 4 novembre 2024.
«... si decise di intitolare a Renato Raiola la strada che oggi porta il suo nome e che un tempo si chiamava Via della Libertà. ...Per la cronaca, tre furono le strade prese in considerazione. Alla fine si ebbero le seguenti preferenze: -Voti favorevoli per la strada Badoglio (oggi via Zurlo) 5.»
^Lucio Villari, Nove minuti che fecero una storia - 1839-1989: I centocinquantanni delle Ferrovie Italiane., in Voci della rotaia, vol. 8-9, numero speciale 8/9, Roma (Rm), Ferrovie dello Stato, 1989, pp. 8-9.
^ Gian Guido Turchi, A Napoli centocinquant'anni fa, la Terza fu la Bayard in Treni, collana n° 89, Salò (Bs), Edizioni ETR, 1989, p. 6.
^ Antonino Pastore, Quando Garibaldi fu conquistato dal pomodoro San Marzano, dalla pizza mbuttunata e dal vino Mangiaguerra..., in ANGRI NEL CORTILE-Storia, tradizioni e leggende, illustrazioni di Francesco D'Amato, Prefazione: Maria Rossi, Luigi Novi ed Agostino Ingenito, Angri (SA), ZORA EDITORE, dicembre 2021, pp. 36 e 37, ISBN979-12-80859-01-3.
«Nella carrozza ferroviaria si levava in piedi e, visibilmente emozionato, rispondeva cin un gesto della mano ai saluti della folla acclamante, assiepata lungo la strada ferrata. ... Quel giorno anche il possidente Matteo Montefusco, sindaco in pectore che dopo tre mesi divenne il primo sindaco di Angri del Regno d'Italia, aspettava l'Eroe, gli aveva preparato un omaggio perciò il treno si fermò in stazione; a Garibaldi furono offerti prodotti locali che l'Eroe accettò volentieri dopo aver ringraziato il notabile Montefusco. L'omaggio consisteva in una pizza mbuttunata, senza grasso animale: era una focaccia formata da due dischi di pasta frolla sovrapposti riempita con scarole cotte, quelle a foglia larga, provenienti dalla campagna di Orta Cortcia; inoltre gli fu offerto anche un cesto colmo di pomodori verdi per insalata, qualità San Marzano, coltivati negli Orta di via Longa; infine furono donati alcuni fiaschi di vino Mangiaguerra, ottenuti dall'uva dei vigneti delle colline del Chianiello.»
^Entrato a seguito di Pietro De Angelis, avrà due mandati, ma sarà lui stesso defenestrato
^Scioglimento anticipato del consiglio comunale per dimissioni di 11 consiglieri comunali su 20.
^Scioglimento anticipato del consiglio comunale per dimissioni di 13 consiglieri comunali su 20
^Decadenza del CC per mancata approvazione rendiconto 2018
^Dal suo insediamento, l'amministrazione ha ricevuto l'appoggio di FdI (poi ritirato) e Lega, ma il sindaco Ferraioli non ha mai aderito ad alcun partito
^Commissariamento ritirato a seguito ricorso al TAR
Gian Guido Turchi, A Napoli centocinquant'anni fa. Terza fu la Bayard in I Treni oggi, n.89, Salò, Edizioni ETR, 1989.
Giancarlo Forino e Bartolomeo Mainardi, DELIBERA DELL'11 GENNAIO 1953, in Regione Campania (a cura di), La confraternita di Santa Margherita, illustrazioni di Giancarlo Forino, Gianni Rossi, Angri (SA), Cooperativa Centro Iniziative Culturali, novembre 1992. URL consultato il 9 ottobre 2024.
Massimo Bignardi, Angri. Territorio di transiti, Edizioni Electa, Napoli (NA), 1997.
Giancarlo Forino, Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista, Edizioni Centro Iniziative Culturali, Angri (SA), 1997.
Gerardo Sorrentino e Ernesto Carlo Marino, S. Antonio Abate, un paese, un santo, a cura di Amministrazione comunale di S. Antonio Abate 2000, Presentazione: dott. Gioacchino Alfano, Scafati (SA), 17 gennaio 2001.
Giancarlo Forino, Sangue di San Giovanni Battista, i fascicoli di Panacèa, Angri (SA), 2007.
Comune di Angri, Disciplinare per le parate medievali e le rievocazioni storiche, degli eventi del 1421-25 e del 1428-36, denominate Palio Storico Città di Angri (a cura della Commissione Tecnica), Angri (SA), 2016.
Gennaro Zurolo - Felice Marciano, La Cappella di S. Giuda Taddeo Apostolo, Poggiomarino (NA), 2003.
Gennaro Zurolo, Regesto del documento d'Archivio del XV secolo. Atto di fondazione del Convento e Chiesa della SS. Annunziata di Angri, Angri (SA), 2004.
Gennaro Zurolo, Le Strade di Angri, la toponomastica, i personaggi, le storie, Edizioni Comune Angri, Boscoreale (NA), 2008.
Gennaro Zurolo, Tra fede e Storia, Arte, miti, leggende della Terra d'Angri. Il Riscatto di Zurolo (26 giugno 1428), Regesto del documento d'Archivio del XV secolo, Diploma Reale di Giovanna II d'Angiò, Angri (SA), 2010.
Gennaro Zurolo, Regesto del documento d'Archivio riguardante la Cappella gentilizia della famiglia Pisacane sotto il titolo di S. Maria di Montevergine, Angri (SA), 2013.
Gennaro Zurolo, Il Monastero domenicano di S. Anna. Testi scritti del documento audiovisivo in DVD, Angri (SA), 2013.
Ida Auletta, La Valle del Sarno in Età Medievale. Realtà storiche tra Angri e Scafati, Edizioni Centro Iniziative Culturali Angri, Sarno (SA), 2017.
Gennaro Zurolo, Le origini del culto Giovannita, ovvero di San Giovanni Battista, nella Terra d'Angri. Tracce templari e gerosolomitane dei Cavalieri di Malta nell'antico territorio angrese, Nola (NA), 2018.
Gennaro Zurolo, Sulle origini di una chiesa angioina nella Terra d'Angri: la SS. Annunziata, Nola (NA), 2019.
Berardino Giacomaniello, I 150 Papaveri Rossi di Angri, Angri (SA), 2024.
Don Clemente M. Henze e C.SS.R., La Madonnina Miracolosa di Angri (Sa), 2ª ed., Roma (RM), maggio 2024 [20 maggio 1958].
Lucio Villari, Nove minuti che fecero una storia 1839-1989: I centocinquantanni delle Ferrovie Italiane, vol. 8/9, Roma (RM), Ferrovie dello Stato, 1989.
«Dall rivista italiana Voci della rotaia.»
Don Vincenzo Pastore, Angri-Dalla preistoria ai nostri giorni-volume primo-Dalle remote origini al dominio feudale dei Doria-volume primo, vol. 1, Cava De' Tirreni (SA), Arti Grafiche Palumbo & Esposito, 1980.
Alfonso Falcone, CAMPANIA FELICE, CAMPANIA NUCERINA E ANGRI MEDIOEVALE-STUDI STORICI DALLE ORIGINI ALLA FINE DEL REGNO DI NAPOLI, Cava De' Tirreni (SA), PAES EDITORE, 15 aprile 1985.
Don Pasquale Pannone, Breve cenno storico su Angri, a cura di Don Alfonso Raiola e Giancarlo Forino, Angri (SA), Centro Iniziative Culturali, novembre 1991.
Giancarlo Forino, La confraternita di Santa Margherita, a cura di Bartolomeo Mainardi, Angri (SA), Centro Iniziative Culturali, novembre 1992.
Giancarlo Forino, Angri... l'immagine, un ricordo, Angri (SA), Centro Iniziative Culturali, aprile 1994.
Massimo Bignardi, Nicola D'Antuono e Marisa de' Spagnolis Conticello, Francesca Gasparini, Tiziana Mancini, Carmine Raiola, Stefano Vanacore, Antonio Vanacore e Giovanni Vitolo, ANGRI-Territorio di transiti, a cura di Massimo Bignardi, Napoli (NA), Elemond Editori Associati, aprile 1997, ISBN88-435-5646-0. URL consultato il 30 ottobre 2024.
Giancarlo Forino, Elio Alfano e Maurizio Annibali, Cristoforo Bove, Carlo Ciotti, Comitato dei Festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista, Rosalba De Feo, Giovanna Falcone, Pasquale Ferraioli, Silvana Gallo, Gerardo Iovino, Letizia Lanzetta, Gaetano Marra, Giuliano Meloni, Pasquale Pannone, Gianni Rossi, Mario Vassalluzzo, Michele Zotti, Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista, Centro Iniziative Culturali, maggio 1997.
Don Bellino Di Lieto, Da San Benedetto alla Santissima Annunziata - Dieci secoli di Storia di una Parrocchia in Angri, Prefazione del professor Giovanni Vitolo, Napoli (NA), Arte Tipografica, giugno 2000.
Gaetano Marra, Terra d'Angri-Tradizioni, leggende e storia, Prefazione di Luigi Montella, Angri (SA), Centro Iniziative Culturali, aprile 2004, ISBN9-788894-676990.
Ida Auletta, La Valle del Sarno in epoca Medievale-Realtà storiche tra Angri e Scafati, Torrazza Piemonte (TO), Ida Auletta, 2006-2007, ISBN9798688455601.
Vincenzo Orlando e Mariarosaria Orlando, Angri Sacra-Ricerche storiche sulle chiese, Prefazione di Angelo Villani, Angri (SA), Centro Iniziative Culturali, 2008, ISBN88-901861-3-5.
Carmine Raiola e Carla Mosca, Manifatture Cotoniere Meridionali - Le origini - Stabilimento di Angri (1833-1920), Prefazione: gli stessi autori, Angri (SA), Centro Iniziative Culturali, ottobre 2009.
Costantino Scudieri, Ascesa e fine della classe operaia angrese, Prefazione di Giuseppe Cacciatore, Sarno (SA), Centro Iniziative Culturali, settembre 2015, ISBN9-788890-186172.
Antonino Pastore, LA BUONANIMA DEL NONNO DICEVA... Proverbi, tradizioni e folklore della terra d'Angri, illustrazioni di Erika Errichetti, Angri (SA), ilibridellaleda, dicembre 2016, ISBN978-88-97005-51-3.
Antonino Pastore, ANGRI NEL CORTILE-Storia, tradizioni e leggende, illustrazioni di Francesco D'Amato, Prefazione: Maria Rossi, Luigi Novi ed Agostino Ingenito, Angri (SA), ZORA EDITORE, dicembre 2021, ISBN979-12-80859-01-3.
Antonino Pastore, L'impegno dei giovani angresi-FATTI E PERSONAGGI, illustrazioni di Francesco D'Amato, Prefazione: Felice Caiazzo, G. Z., Anna Scimone, Angri (SA), ZORA EDITORE, febbraio 2024, ISBN979-12-80859-20-4.
Luigi Giordano (testi), Luigi Giordano (disegni); La spada di Zurlo, in Edizione Comune Angri n. 1, Edizione Comune Angri, Angri (SA), 2000.
Luigi Giordano (testi), Luigi Giordano (disegni); Don Enrico. Un uomo, un prete e il suo sogno, in Editrice Gaia n. 1, Editrice Gaia, Angri (SA), gennaio 2006, ISBN 9788889821114.
Luigi Giordano (testi), Luigi Giordano (disegni); Angri nell' Arco del Tempo, in Edizioni Comune Angri n. 1, Edizioni Comune Angri, Angri (SA), 2008.
Luigi Giordano (testi), Luigi Giordano (disegni); Storia della Chiesa Madonna delle Grazie, in Edizione Comune Angri n. 1, Edizione Comune Angri, Angri (SA), 2010.
Lina Pantano e Luigi Giordano (testi), Luigi Giordano (disegni); Alfonso Maria Fusco il nostro santo, in editoriale progetto 2000 n. 1, editoriale progetto 2000, Cosenaza (CS), luglio 2018, ISBN 978-88-8276-524-8.