Il centro abitato si estende tra una collina alle pendici dei Monti Alburni e la parte sud-est della piana del Sele, a 200 m di altezza sul livello del mare.
Serre dista circa 23 km dal mare in linea d'aria, il suo territorio è attraversato da due fiumi, il fiume Sele ed il fiume Calore lucano (affluente), che ne costeggiano i confini rispettivamente a Nord-Ovest ed a Sud.
I due fiumi costituiscono quindi i confini naturali del territorio che assume perciò una conformazione a cuneo caratteristica.
Il punto in cui i due fiumi confluiscono è detto Jonta, termine dialettale che indica una giuntura.
Il fiume Sele e la piana omonima che lo circonda, costituiscono ancora oggi le maggiori risorse per la popolazione locale.
A Nord-Est il territorio di Serre è prevalentemente collinare (contrade: Difesa, Strada vecchia, Macchia sottana, Macchia soprana, Chiusa, Vespariello), ricco di vegetazione boschiva (salice, ginestra, pioppo, quercia,...), vigneti e di verdeggianti uliveti dai quali si ricava un olio tra i migliori della Campania (Serre è Città dell'Olio).
A Nord-Ovest, nel bacino artificiale creatosi con la costruzione della diga sul fiume Sele, è sita una delle più preziose oasi naturali della Campania, l'Oasi di Persano, comprendente anche zone del comune di Campagna, è gestita dal WWF Italia.
A sud-ovest invece il territorio è di tipo pianeggiante (contrade: Pagliarone, Campo fiorito, S. Berardino, Padula, Jonta e le uniche due frazioni, Borgo San Lazzaro e Persano), incastonato nella piana del Sele, una delle maggiori risorse agricole della Campania. Il territorio pianeggiante ha una estensione di 1.200 ettari (circa un quinto del territorio comunale)
Le precipitazioni medie annue sfiorano i 1.000 mm, distribuite mediamente in 84 giorni, e presentano un minimo estivo ed un picco in autunno-inverno[5].
Il paese è di origine medioevale (X-XI secolo) ed è sorto intorno ad un castello non più esistente. Per molti secoli è stata feudo dei Sanseverino fino al 1532 quando subentrarono i Rossi grazie al matrimonio di Giulio Cesare con Maddalena Sanseverino.[6] Nel 1626 Giulio de' Rossi divenne primo duca di Serre.[6][7] Nel 1758 Gherardo de' Rossi vendette il feudo di Serre e Persano a Carlo III di Borbone[6]. Dal 1752 al 1754 Carlo III fece realizzare la Casina Reale di caccia di Persano su progetto iniziale dell'ingegnere Giovanni Domenico Piana e in seguito di Luigi Vanvitelli.[8][9]
Chiesa di San Martino, risalente al XIII secolo, in seguito a l'incendio del 24 ottobre 1822 venne completamente restaurata.[10]
Santuario Madonna dell'Olivo, chiesa medioevale che allo stato attuale si presenta con un'architettura che risale al XVI secolo, in cui fu realizzato il portale di ingresso. L'interno è Barocco, gli altari infatti presentano una conformazione barocca. Nella nicchia centrale dell'altare maggiore vi è l'effige della Madonna dell'Olivo, in stucco, risalente circa all'ultimo decennio del XIII secolo ed è la più antica immagine mariana di questo tipo nel comprensorio degli Alburni e della provincia di Salerno. Stilisticamente è vicina alla ieraticità bizantina, con un chiaro richiamo ai modi artistici bizantini. Uno studio recente ha messo in luce l'importanza del simulacro mariano, pregevole.
Rovine del ponte del Verticillo, realizzato sul fiume Sele tra il 1624 e il 1625, ricostruito nel 1757 sotto la direzione di Luigi Vanvitelli, durante la seconda guerra mondiale venne distrutto dai bombardamenti.
^Diocesi di Teggiano - Policastro, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 28 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2010).
^Evangelici.net. URL consultato il 29 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2012).