Il termine folclore o folklore[1] (pron. [folˈklore][2]; dall'inglesefolk, "popolo", e lore, "tradizione" ma anche "storia, trama") si riferisce a quelle forme di cultura popolare comprendente le tipologie di tradizionetramandate spesso oralmente e riguardanti conoscenze, usi e costumi, credenze popolari; miti, fiabe, leggende e altre narrazioni legate alla dimensione del fantastico; filastrocche, conte e proverbi; musica, canto e danza: il tutto riferito a una determinata area geografica, a una determinata popolazione, ai ceti popolari dei contadini e montanari, a più d'una o a tutte queste determinazioni. Un discorso a parte merita l'immaginario folklorico, settore significativo dei fatti folklorici che raggruppa tutti i racconti che hanno relazione col fantastico: fiabe, leggende, miti e racconti della paura.
La nascita del termine
L'origine del termine folclore è attribuita allo scrittore e antiquario inglese William Thoms (1803-1900)[3] che, sotto lo pseudonimo di Ambrose Merton, pubblicò nel 1846 una lettera sulla rivista letterarialondineseAthenaeum, allo scopo di dimostrare la necessità di un vocabolo che potesse ricomprendere tutti gli studi sulle tradizioni popolari inglesi.
Il termine fu poi accettato dalla comunità scientifica internazionale dal 1878, per indicare quelle forme contemporanee di aggregazione sociale incentrate sulla rievocazione di antiche pratiche popolari, ovvero tutte quelle espressioni culturali comunemente denominate "tradizioni popolari", dai canti alle sagre alle superstizioni alla cucina (e che già due secoli prima Giambattista Vico chiamava "rottami di antichità").
Gli studi sul folclore presero avvio sulla scia dell'impulso romantico del XIX secolo, rivolto a indagare le radici popolari della cultura europea, concentrandosi inizialmente sulla tradizione orale costituita da storie, canzoni, proverbi ed espressioni nazionali, a cominciare da quel tesoro di fiabe e racconti inteso dai fratelli Grimm come Volksgeist, cioè «anima del popolo», la quale si riverbera nei canti del volgo come già sostenuto da Johann Gottfried Herder.[4]
Approccio antropologico
Tale disciplina assunse un piglio «scientifico» allorché si connetté con l'etnologia, contestualizzando l'oralità folcloristica entro un insieme di elementi antropologici come usanze, arti e costumi del popolo ritenuti «oggettivi». La caratteristica del folclore così inteso rimarrà costantemente concepita come appannaggio delle classi inferiori, e perciò tipicamente contrapposta alla cultura delle élite.[3] Questo aspetto indusse a ritenere il folclore un fenomeno appartenente esclusivamente alle società stratificate in classi, poco indagato pertanto in quelle forme di civiltà meno complesse, come le africane, che presentano un livello di sviluppo elementare e omogeneo.[3]
Tra i primi esponenti della scuola antropologica inglese ci fu Edward Burnett Tylor, che insieme con Andrew Lang e James Frazer intendeva orientare la sua disciplina in senso scientifico, teorizzò che il folclore fosse un grado inferiore dell'evoluzione culturale di una società, rimasto fermo a una concezione superstiziosa e arcaica della natura, alla quale le comunità contadine attribuivano ancora una valenza magico-religiosa propria dell'animismo.[3]
Approccio storico-culturale
All'approccio antropologico si vennero sostituendo in seguito diverse altre modalità di studio dei fenomeni folcloristici. Presso Fritz Graebner, Bernhard Ankermann, Wilhelm Schmidt, e ulteriori esponenti della scuola di Vienna prevalse un indirizzo storico-culturale basato su indizi morfologici e sui diversi cicli di civiltà. Il metodo finnico di G. Krohn si basa invece sulle affinità geografiche, mentre quello cartografico di Arnold van Gennep sulla definizione di luoghi e ambienti.[5]
Al medico palermitano Giuseppe Pitrè si deve invece l'origine dello studio sistematico, su base scientifica, del folclore italiano. Pitrè ottenne nel 1911 a Palermo una cattedra universitaria per lo studio delle tradizioni popolari, sotto il nome di demopsicologia, poi riattivata da Giuseppe Cocchiara negli anni '30 con il nome di storia delle tradizioni popolari.
Il significato di "mito" secondo Claude Lévi-Strauss
«Le storie antiche sono, o sembrano, arbitrarie, prive di senso, assurde, eppure a quanto pare si ritrovano in tutto il mondo. Una creazione “fantastica” nata dalla mente in determinato luogo sarebbe unica, non la ritroveremmo identica in un luogo del tutto diverso.»
(Claude Lévi-Strauss)
In seguito i miti e i significati a essi connessi furono oggetto di studio, tra gli altri, del noto antropologo sociale Claude Lévi-Strauss. In particolare nella sua opera Mito e significato l'antropologo e filosofo francese dà una sua interpretazione alla «spiegazione» dei miti, non considerandoli esclusivamente «elementi primitivi», sorpassati e privi di significato, un «prodotto» solo di menti superstiziose.[6]
«Che differenza c'è fra l'organizzazione concettuale del pensiero mitico e quello della storia? È vero che il racconto mitologico tratta fatti storici, per poi trasformarli e usarli in altro modo?»[7], queste erano due fra le principali domande cui Lévi-Strauss cercò di rispondere con le sue ricerche partendo dal presupposto di individuare le "rassomiglianze" (più che le differenze) dei miti in vari luoghi del mondo.
Ad avviso del teorico dello strutturalismo, mentre è vero che esistono diversità fra il racconto mitico e quello storiografico, è anche vero che in questi racconti esiste anche una sorta di continuità. I racconti mitici che sono o appaiono racconti privi di senso e assurdi, risultano essere in effetti «sistemi chiusi» di pensiero «che possiedono identiche strutture formali di base e contenuti variabili». Il filologoCesare Segre, spiegando il pensiero di Claude Lévi-Strauss, asserisce che primitivi e civilizzati «hanno sviluppato zone diverse delle loro attitudini mentali, realizzando una specializzazione».[8][9]
Il filosofo Paolo Rossi fa inoltre notare, sostenendo il pensiero di Segre, che mentre «la scienza tende a spiegazioni sempre "parziali", i sistemi mitici tendono a raggiungere, con i mezzi i più scarsi possibile, una comprensione "totale" dell'universo. [...] Il mito non riesce a dare all'uomo, un maggior potere materiale sull'ambiente, gli dà invece l'illusione di comprendere l'universo. Ma si tratta di un'illusione oltremodo "importante"».[8]
Studi sui rapporti tra cultura popolare e dominante nell'epoca preindustriale
Il lavoro dell'autore russo Michail Michajlovič Bachtin, intitolato L'opera di Rabelais e la cultura popolare, getta le basi per la ridefinizione del significato di cultura popolare. Attraverso l'opera dello scrittore francese François Rabelais, intitolata Gargantua e Pantagruel, Bachtin analizza la centralità della cultura popolare in epoca medievale e moderna. Egli contribuisce con il suo lavoro a dare una visione più ampia del carnevale e del suo significato. Bachtin individua due elementi fondamentali per comprendere le manifestazioni popolari: il riso e il realismo grottesco.
Jacques Le Goff
Jacques Le Goff analizza, a partire dalla seconda metà degli anni sessanta, l'atteggiamento che la cultura clericale ha nei confronti del folclore in età merovingia.[10] Benché ci siano degli elementi di incontro, egli ritiene che nel complesso vi sia un blocco della cultura superiore nei confronti di quella inferiore.
Le Goff torna a trattare questa tematica ne L'immaginario medievale pubblicato nel 1988[11]. Egli si sofferma sull'analisi di testi che descrivono viaggi nell'aldilà. L'autore ipotizza che tali testi testimonino lo stretto contatto e gli scambi tra cultura clericale e quella popolare. Le Goff nota per esempio come queste opere abbiano una struttura narrativa condivisa: i protagonisti sono soprattutto monaci. Inoltre i luoghi e i personaggi descritti derivano dalla tradizione folclorica. L'autore sottolinea come nel processo di trasmissione di questi racconti le due componenti della cultura (clericale e folclorica) non si trovino l'una subordinata all'altra, ma come ci sia un equilibrio tra i due attori, che comunicano tra di loro.
Georges Duby
Georges Duby esamina i processi di trasmissione dei modelli culturali nella società francese tra XI e XII secolo, e ritiene che questi siano caratterizzati da un fenomeno di "popolarizzazione". Infatti i modelli aristocratici esercitano un certo fascino nei confronti delle classi sociali inferiori, che ne adottano le caratteristiche principali. L'autore, oltre a delineare tale processo di accettazione di modelli culturali d'élite, attesta anche un altro movimento speculare: l'adozione di forme culturali popolari da parte delle classi dominanti.[12]
Jean Claude Schmitt
Jean-Claude Schmitt, nel saggio intitolato Le tradizioni folkloriche nella cultura medievale, sostiene che durante il Medioevo vi sia convivenza e accordo tra tradizioni folcloriche e cultura egemonica. A prova di questa tesi di circolazione sociale egli descrive dei casi esemplari di trasmissione di fonti e testi da una classe sociale all'altra. Egli sottolinea l'importanza del rapporto dinamico che si crea tra i due poli, e delle manipolazioni dirette sul testo, a dimostrazione della circolarità culturale.[13]
Peter Burke, Cultura popolare nell'Europa moderna
Lo storico inglese Peter Burke analizza lo scambio culturale tra classi sociali in età preindustriale. Burke crede che coesistano due tipologie di cultura (alta e bassa), non caratteristiche in senso stretto a una classe sociale: mentre l'élite partecipa attivamente alle manifestazioni popolari, il popolo è protagonista solo della propria tradizione[14]
Egli ritiene inoltre che in base alle variazioni ambientali e geografiche vi siano differenti espressioni culturali popolari. Le interazioni tra le due culture non sono da sottovalutare. Burke afferma che la cultura popolare sia da indagare oltre che con metodi diretti d'analisi delle fonti, anche con approcci indiretti: quali l'iconologia, esami comparati e analisi regressive.[15]
Carlo Ginzburg, Il formaggio e i vermi
Carlo Ginzburg, nel saggio Il formaggio e i vermi, si chiede se sia possibile indagare come fosse la cultura popolare autentica, senza ritrattazione nella trasmissione delle fonti da parte della cultura d'élite. Egli introduce una distinzione tra il concetto di cultura popolare e cultura imposta alle classi popolari. I prodotti di quest'ultima categoria non possono essere considerati d'originale derivazione popolare, dal momento che subiscono una manipolazione da parte della cultura dotta.[16] Ginzburg ritiene, in riferimento agli atti del processo contro Menocchio, che la deposizione dell'imputato attesti una forte influenza delle tradizioni antiche e orali, caratteristiche di uno "strato profondo della cultura popolare".[17]
Piero Camporesi, Cultura popolare e cultura d'élite fra Medioevo ed età moderna
Piero Camporesi sostiene che in un'epoca in cui il significato di popolo non era ancora stato scoperto, la cultura popolare veniva erroneamente associata a significati quali pregiudizio e superstizione. Camporesi riconosce la dipendenza della cultura popolare rispetto alla cultura clericale, ma identifica una componente folcloristica all'interno della religione ufficiale.[18]
Gurevic, Contadini e santi
Nel saggio pubblicato nel 1981 Aron Jakovlevič Gurevič riflette sullo scambio bidirezionale tra cultura dominante e folklore. Egli cerca di comprendere la reciproca influenza di queste due componenti analizzando la letteratura mediolatina, soprattutto quella dedicata a un uditorio laico non alfabetizzato. Attraverso l'analisi di questi generi letterari (quali gli exempla, i sermoni, le laude), Gurevic esamina le modifiche che le esigenze dell'ascoltatore esercitano in coloro che producono i testi. A partire da tali variazioni l'autore indaga quale sia il modo di pensare dell'"uomo medio".[19]
La mercificazione del folclore è, secondo Luigi Lombardi Satriani, il rischio che oggi il "folclore" corre dopo che è stato legittimato. Per Satriani nonostante esso sia entrato in un ampio circuito culturale (dai canti tradizionali, a feste e manifestazioni ripristinate, recital in teatri underground, film su episodi e situazioni 'meridionali', proverbi popolari riportati a formulazione dialettale) si rischia «che questa "riscoperta" del mondo popolare sia una nuova maniera per mantenere tale mondo nella sua subalternità e per negarne, in forme diverse, la cultura».[20]
Note
^La parola "folk-lore" è stata usata per la prima volta da William J. Thoms (1803-1885) in una lettera alla rivista Athenaeum pubblicata il 22 agosto 1846 (Duncan Emrich, "Folk-Lore": William John Thoms, California Folklore Quarterly, Vol. 5, No. 4 (Ottobre, 1946), pp. 355-374.
^P. Camporesi, Cultura popolare e cultura d'élite fra Medioevo ed età moderna, Torino, 1981, pp. 134-136.
^A.J. Gurevic, Contadini e santi, Torino, 1986, pp. 11-14.
^Folklore e profitto, Tecniche di distruzione di una cultura, pag. 9-15, Guaraldi, Rimini 1976.
Bibliografia
Ernesto de Martino, Morte e Pianto rituale, dal lamento funebre antico al pianto di Maria, Editore Boringhieri, Torino 1958 (altra ediz. con titolo cambiato 1975).
Ernesto de Martino, Sud e Magia, Feltrinelli, Milano 1959.
Giuseppe Cocchiara, Storia del folklore in Europa, I edizione, Giulio Einaudi editore, Torino, 1952 (ultima ristampa, Bollati Boringhieri, Torino, 2016).
Giuseppe Cocchiara, Il paese di Cuccagna e altri studi di folklore, Einaudi, Torino, 1956 (ristampa, Bollati Boringhieri, Torino, 1980).
Paolo Toschi, Guida allo studio delle tradizioni popolari, Boringhieri, Torino 1962.
Alberto Mario Cirese, Cultura egemonica e culture subalterne, Palumbo, Palermo 1971.
Luigi Lombardi Satriani, Folklore e profitto, Tecniche di distruzione di una cultura, Guaraldi Editore, Rimini 1973.
Giulio Angioni, Rapporti di produzione e cultura subalterna, EDeS, Cagliari 1974.
AA. VV., Folklore e antropologia tra storicismo e marxismo (a cura di Alberto M. Cirese), Palumbo, Palermo 1974.
Alfonso Maria di Nola, Gli aspetti magico-religiosi di una cultura subalterna italiana, Editore Boringhieri, Torino 1976.
Claudio Barbati, Gianfranco Mingozzi, Annabella Rossi, Profondo Sud - Viaggio nei luoghi di Ernesto De Martino a vent'anni da 'Sud e Magia', Una grande inchiesta alla Tv, Feltrinelli, Milano 1978.
Vito Zini, La magia bianca - amuleti, talismani, feticci, filtri, cibi magici, scongiuri, Longanesi, Milano 1978.
Jacques Le Goff, Cultura clericale e tradizioni folkloriche nella civiltà merovingia, in Tempo della chiesa e tempo del mercante, Torino, Einaudi, 1977.
Jean-Claude Schmitt, Le tradizioni folkloriche nella cultura medievale, in Religione folklore e società nell'occidente medievale, Bari, Laterza, 1988.
Georges Duby, The diffusion of cultural patterns in feudal society, in Past and present 39, 1968.
Jacques Le Goff, L'immaginario medievale, Bari, Laterza, 1998.
Burke Peter, Cultura popolare nell'Europa moderna, Milano, Mondadori, 1980.
Gesta Hungarorum juga dapat mengacu kepada Gesta Hunnorum et Hungarorum yang ditulis oleh Simon dari Kéza. Halaman pertama manuskrip dalam bahasa Latin. Gesta Hungarorum atau Tindakan-Tindakan Orang-Orang Hungaria adalah kronik pertama mengenai orang-orang Hungaria. Karya ini ditulis oleh seseorang tak bernama yang dijuluki Anonymus oleh para sejarawan. Karya ini kemungkinan besar ditulis pada abad ke-13. Gesta disimpan di Wina selama berabad-abad dan kini merupakan bagian dari koleksi Perpu...
Katedral MelbourneGereja Katedral dan Basilika Minor Santo PatrickCathedral Church and Minor Basilica of Saint PatrickKatedral MelbourneKatedral Melbourne37°48′36″S 144°58′34″E / 37.81000°S 144.97611°E / -37.81000; 144.97611Koordinat: 37°48′36″S 144°58′34″E / 37.81000°S 144.97611°E / -37.81000; 144.97611LokasiMelbourne AustraliaDenominasiGereja Katolik RomaSitus webwww.cam.org.au/cathedralSejarahDedikasiSanto Patric...
モモMOMO著者 ミヒャエル・エンデ訳者 大島かおり発行日 1973年発行元 Thienemann Verlag Gmbhジャンル 児童文学国 ドイツ言語 ドイツ語 ウィキポータル 文学 [ ウィキデータ項目を編集 ]テンプレートを表示 ハノーファー、ミヒャエル・エンデ広場にあるモモの像。Ulrike Enders作。 『モモ』(原題Momo oder Die seltsame Geschichte von den Zeit-Dieben und von dem Kind, das den Menschen die gestohlene Zeit zu...
هذه المقالة يتيمة إذ تصل إليها مقالات أخرى قليلة جدًا. فضلًا، ساعد بإضافة وصلة إليها في مقالات متعلقة بها. (يونيو 2019) ممارسة ألكيماري في ضريح تانزان [الإنجليزية]. كيماري (باليابانية: 蹴鞠) هي لعبة ورياضة كرة إشتهرت في اليابان خلال فترة هييان، وتم إحيائها في ألعصر الحديث. تاريخ...
Overview of the events of 1769 in science List of years in science (table) … 1759 1760 1761 1762 1763 1764 1765 1766 1767 1768 1769 1770 1771 1772 1773 1774 1775 1776 1777 1778 1779 … Art Archaeology Architecture Literature Music Philosophy Science +... 1769 in science 17681770 Fields Archaeology Technology Sustainable energy research Transportation technology Social sciences Psychology Governance and policy studies Paleontology Dinosaurs' extinction Extraterrestrial environment Terrestri...
Athletics at the1967 Summer UniversiadeTrack events100 mmenwomen200 mmenwomen400 mmenwomen800 mmenwomen1500 mmen5000 mmen10,000 mmen80 m hurdleswomen110 m hurdlesmen400 m hurdlesmen3000 msteeplechasemen4×100 m relaymenwomen4×400 m relaymenField eventsHigh jumpmenwomenPole vaultmenLong jumpmenwomenTriple jumpmenShot putmenwomenDiscus throwmenwomenHammer throwmenJavelin throwmenwomenCombined eventsPentathlonwomenDecathlonmenvte The women's 400 metres event at the 1967 Summer Universiade was h...
Maja Ognjenović Información personalNacimiento 6 de agosto de 1984 (39 años)Zrenjanin, YugoslaviaNacionalidad SerbiaCaracterísticas físicasAltura 1,83 mPeso 68 kg Información profesionalOcupación Voleibolista y jugadora de voleibol de playa Años activa desde 2002Carrera deportivaDeporte VoleibolRepresentante de Serbia y MontenegroSerbia Perfil de jugadorPosición ArmadorNúmero 17Equipos Poštar 064 Belgrado Crvena zvezda Belgrado Metal Galați Vini Monteschiavo Jesi Eczacıba
Ambrosios Zografos Ambrosios Aristotelis Zografos (bahasa Yunani: Αμβρόσιος Αριστοτέλης Ζωγράφος; kelahiran 1960, Aegina, Attica, Yunani) adalah seorang uskup Patriarkat Ekumenikal Konstantinopel; Metropolitan Korea dan Eksark Jepang[1] (sejak 2008). Ia juga merupakan profesor di Jurusan Kajian Yunani di Universitas Kajian Luar Negeri Hankuk. Referensi ^ Ὁ Σεβ. Μητροπολίτης Κορέας, ὑπέρτιμος καί Ἐξαρχος Ἰα...
Сінантур. Mimar Sinanтур. Mimar Sinanараб. قوجه معمار سنان آغا Ймовірно Сінан (зліва) коло могили Сулеймана I, 1566Народження 15 квітня 1489(1489-04-15)Агірна, Османська імперіяСмерть 17 липня 1588(1588-07-17) (99 років)Стамбул, Османська імперіяПоховання Стамбул : Країна Османська імперіяД
King Kalākaua painting by William F. Cogswell The Privy Council of State of the Kingdom of Hawaii was a constitutionally-created body purposed to advise and consent to acts made by the monarch. The cabinet ministers were ex-officio members. Both the cabinet and other privy counselors were appointed and dismissed by the monarch according to his personal wishes.[1] The 1887 Constitution of the Kingdom of Hawaii made a key change in regards to the cabinet ministers. The monarch was stil...
2012 single by ROMEOTonight's the NightTonight's the Night (Normal edition) coverSingle by ROMEOfrom the album Midnight Theatre ReleasedOctober 31, 2012 (2012-10-31)GenreJ-popLabelVictor Entertainment Colourful RecordsSongwriter(s)Tarantula, her0ism, Samuel Waermo, Jeff MiyaharaROMEO singles chronology Give Me Your Heart (2012) Tonight's the Night (2012) Save Us Tonight (2014) Tonight's the Night is ROMEO's second Japanese single. There are five different versions available, wh...
1977 book by Tarō Gomi Everyone Poops Hardcover English 1st ed.AuthorTarō GomiOriginal titleMinna Unchi(みんなうんち)TranslatorAmanda Mayer StinchecumIllustratorTarōCover artistTarō GomiCountryJapanLanguageJapaneseSeriesKagaku no Tomo Kessaku-shū in Japan, My Body Science in the USAGenreChildren's non-fiction literaturePublisherKane/Miller (Eng. trans)Publication dateJanuary 17, 1977Published in EnglishMarch 1, 1993Media typePrint (hardcover & paperback)Page...
2016 filmGloryBulgarianСлава Directed by Kristina Grozeva Petar Valchanov Written by Kristina Grozeva Petar Valchanov Decho Taralezhkov[3] Produced by Kristina Grozeva Petar Valchanov Starring Stefan Denolyubov Margita Gosheva CinematographyKrum RodriguezEdited byPetar ValchanovMusic byHristo Namliev[1]Productioncompanies Abraxas Film Graal Films Screening Emotions Aporia Filmworks Red Carpet Distributed byFilm Movement (United States)Release dates August 4, 201...
Nani promoting Jersey (2019) Nani is an Indian actor, producer and television presenter who works predominantly in Telugu cinema and appears in a few Tamil language films. He made his acting debut with Mohana Krishna Indraganti's 2008 comedy film Ashta Chamma, an Indian adaptation of Oscar Wilde's play The Importance of Being Earnest.[1] After Ashta Chamma's commercial success,[2] Nani played the lead roles in three Telugu films in the next two years: Ride (2009), ...
Species of mammal West Indian manatee[1]Temporal range: Pleistocene-Recent[2][3] Adult with calf Conservation status Vulnerable (IUCN 3.1)[4] (Overall species) Endangered (IUCN 3.1)(Each subspecies: T. m. latirostris[5] and T. m. manatus[6]) Scientific classification Domain: Eukaryota Kingdom: Animalia Phylum: Chordata Class: Mammalia Order: Sirenia Family: Trichechidae Genus: Trichechus Species: T. manatus Binomial name Trichechu...
1965 song by The Beatles For other uses, see In My Life (disambiguation). In My LifeCover of the Northern Songs sheet musicSong by the Beatlesfrom the album Rubber Soul Released3 December 1965Recorded18 & 22 October 1965StudioEMI, LondonGenrePop rock[1]baroque pop[2]Length2:28LabelParlophoneSongwriter(s)Lennon–McCartneyProducer(s)George MartinAudio samplefilehelp In My Life is a song by the English rock band the Beatles from their 1965 album Rubber Soul. It was written p...
1932 children's novel by John Buchan The Magic Walking Stick AuthorJohn BuchanCountryEnglandLanguageEnglishGenreChildren's novelPublisherHodder & Stoughton[1]Publication date1932[1]Media typePrintPages215[1] The Magic Walking Stick is a 1932 novel by the Scottish author John Buchan, his only novel for children. The first edition was illustrated by John Morton Sale. Plot The novel relates the adventures of Bill, an English schoolboy from a wealthy family. When ...
Artikel ini perlu dikembangkan agar dapat memenuhi kriteria sebagai entri Wikipedia.Bantulah untuk mengembangkan artikel ini. Jika tidak dikembangkan, artikel ini akan dihapus. Pancoran pada tahun 1936 Pancoran pada tahun 1951 Pasar Pancoran adalah sebuah kawasan Pecinan yang terletak di Jakarta Barat, Indonesia. Kawasan ini merupakan Pecinan terbesar di Jakarta bagi masyarakat etnis Tionghoa. Artikel bertopik Jakarta ini adalah sebuah rintisan. Anda dapat membantu Wikipedia dengan mengembang...
Warner Bros. theatrical cartoon characters Fictional character The Three BearsLooney Tunes characterThe Three Bears as seen in What's Brewin', Bruin?First appearanceBugs Bunny and the Three Bears (1944)Created byChuck JonesVoiced byHenry Bear:Mel Blanc (1944–1949)Billy Bletcher (1948–1951)Stan Freberg (1948)Frank Welker (1990–1991)Jeff Bergman (1991)Ed Asner (1993)Will Ryan (2003)Maurice LaMarche (2013)Andrew Dickman (2023)Fred Tatasciore (2023–present)Harrietta Bear:Bea Benaderet (19...