Le sigle automobilistiche italiane sono codici di due lettere che identificano le province (o città metropolitane) nelle targhe d'immatricolazione dell'Italia. L'uso della sigla automobilistica, introdotto nel 1927, si è poi diffuso anche in altri settori (soprattutto quello postale, ma poi anche nell'ambito anagrafico e fiscale) per rappresentare la provincia, ad esempio per accompagnare tra parentesi i nomi delle località e specificarne la collocazione geografica. Di solito la sigla corrisponde alle prime due lettere del nome del capoluogo di provincia, oppure, se la sigla è già usata da un'altra provincia, alla prima lettera e a una delle successive; non mancano, tuttavia, le eccezioni.
Storia
L'uso della sigla automobilistica è cominciato in Italia il 28 febbraio 1927, a seguito della circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 3361 (del R.D.L. del 13-3-1927 n. 314 e della legge del 29-12-1927 n. 2730), con cui nasce il nuovo Codice della strada. In precedenza si utilizzava un codice numerico rosso di due cifre identificativo della provincia seguito da un trattino e dal numero progressivo di immatricolazione (che variava da un minimo di una ad un massimo di cinque cifre), entrambi di colore nero. Con la riforma venne sostituito da una coppia di lettere, scelte tra quelle contenute nel nome della città. Unica eccezione fu la provincia di Roma, alla quale, per il fatto di comprendere la capitale dello Stato, venne concesso il privilegio di riportare per intero il nome della città scritto prima in un classico stampatello, poi in maiuscoletto. Solo in seguito s'imporrà la necessità tecnica d'individuare anche per Roma una sigla di due lettere, che sarà "RM", giacché la sigla "RO" era già occupata dalla provincia di Rovigo. Nonostante ciò, essa è stata utilizzata esclusivamente dai filobus e dalle roulotte della Protezione civile, quindi dal 1928 la targa ufficiale della provincia di Roma è "Roma".
Da marzo 1994 l'immatricolazione degli autoveicoli si fonda su un codice alfanumerico nazionale (due lettere + tre cifre progressive + due lettere sugli autoveicoli, due lettere + cinque cifre progressive sui motoveicoli), senza più riferimento diretto e obbligatorio alla provincia d'immatricolazione[N 1].
La sigla della provincia è ritornata (in maniera non regolare) sulle targhe italiane nel 1999, quando il doppio campo azzurro ai lati della targa ne è diventato parte integrante: sul lato sinistro sono impresse la bandiera dell'Unione europea e la sigla automobilistica internazionale dell'Italia, "I"; sul lato destro sono riportate in alto le due ultime cifre dell'anno d'immatricolazione del veicolo (inserite in un piccolo cerchio), in basso e facoltativa la sigla tradizionale, a due lettere, della provincia d'immatricolazione. Il colore delle scritte su ambedue le fasce è bianco, ad eccezione dell'anno d'immatricolazione che è giallo, come recita il comma 3 dell'articolo 260 del Codice della strada, modificato dall'articolo 2 del Decreto del Presidente della Repubblica del 4 settembre 1998 n. 355[1]:
«Nelle targhe di immatricolazione degli autoveicoli e dei motoveicoli la zona rettangolare posta all'estrema destra è destinata a contenere due talloncini in materiale autoadesivo, che non formano parte integrante della targa e non influiscono ai fini dell'identificazione del veicolo e del relativo intestatario: il primo, da applicarsi nella parte alta, reca in giallo le ultime due cifre dell'anno di immatricolazione; il secondo, da applicarsi nella parte bassa, reca in bianco la sigla della provincia di residenza dell'intestatario della carta di circolazione.»
La regione autonoma Valle d'Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano recano altresì lo stemma gonfaloniero accanto alla sigla "AO", "TN" e "BZ" rispettivamente, scritta in maiuscoletto con la lettera iniziale di dimensioni maggiori (si veda la sezione successiva relativa alle targhe di Aosta, Bolzano e Trento). Per Roma continua a valere la regola del nome completo, scritto in maiuscoletto con l'iniziale "R" di dimensioni maggiori.
Codici numerici e province corrispondenti nelle targhe emesse dal 1905 al 1927
Nei documenti in cui è richiesta l'indicazione della provincia con un'abbreviazione, per i Paesi esteri è stata stabilita la sigla EE (Escursionisti Esteri), introdotta nelle targhe automobilistiche a partire dal 1929, da inserire al posto della provincia. Per quanto riguarda l'evoluzione del relativo formato negli anni, vd. Targhe d'immatricolazione dell'Italia – paragrafo "Targhe provvisorie".
Istituzione di nuove province dagli anni Sessanta ad oggi
La distribuzione di targhe con nuove sigle richiede l'emanazione di un apposito decreto del presidente della Repubblica di modifica dell'art. 1 bis dell'appendice XI del titolo III del Regolamento del Codice della strada, riportante appunto l'elenco delle sigle d'individuazione delle province italiane.
Si tratta dell'unica provincia effettivamente soppressa nella storia italiana, per opera del regime fascista. La sua ricostituzione fu uno dei primi atti dei governi democratici del dopoguerra.
Le province istituite nell'Italia repubblicana sono state, in ordine di tempo:
Otto nuove province furono approvate dal parlamento nel 1992. Le rispettive targhe furono disponibili per il rilascio nell'imminenza del passaggio alle nuove targhe nazionali, ossia da gennaio a fine febbraio del 1994:
Il parlamento approvò nel 2004 l'istituzione di altre tre province, le cui sigle furono formalmente introdotte col D.P.R. n. 133 del 15 febbraio 2006, mentre le targhe furono distribuite a partire dall'estate del 2006:
Infine le province di recente istituzione in Sardegna furono operative dal maggio del 2005. Le rispettive sigle d'identificazione, già definite dal dicembre del 2006 dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia con la circolare prot. 2006/189860, furono formalizzate col D.P.R. n. 89 del 4 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 22 maggio 2008:
La targa di Aosta (sigla: "AO") contiene un simbolo speciale: uno scudo con un leone sulle zampe posteriori, introdotto nel 1947.
Dal 1999 anche le province autonome di Trento (sigla: "TN") e di Bolzano (sigla: "BZ") hanno adottato stemmi speciali: l'aquila nera e "fiammeggiante" di San Venceslao di Boemia per Trento, l'aquila rossa tirolese per Bolzano.
Per la targa di Aosta si tratta dello stemma regionale, mentre per le due province autonome di Trento e di Bolzano si tratta dei rispettivi stemmi provinciali, che sono anche presenti, insieme, nello stemma della regione.
Sigle provvisorie alfanumeriche usate nelle targhe di transito
Il Codice della strada del 1959 prevede l'emissione di targhe provvisorie di transito da apporre sui veicoli da condurre ai transiti di confine per l'esportazione, a riviste prescritte da autorità militari, a mostre o fiere, nonché sui veicoli che circolano per le operazioni di controllo dell'idoneità tecnica prima di essere immatricolati. Queste targhe sono di cartone ed hanno caratteri neri su sfondo bianco. Il numero a cinque cifre nel formato su un'unica linea segue o raramente precede la sigla alfanumerica, che nelle targhe posteriori su due righe è collocata invariabilmente sulla riga inferiore. Dagli anni 2010 è emesso anche un formato con la grafica attuale, cioè con bande blu alle estremità e su un'unica linea sia per le targhe anteriori che per quelle posteriori, nelle quali il codice alfanumerico è sempre anteposto alla numerazione.
Il rilascio di queste targhe è a cura degli ispettorati compartimentali della Motorizzazione Civile.
Ogni codice alfanumerico elencato nella seguente tabella identifica una provincia o città metropolitana. Le province sarde di recente istituzione non hanno mai avuto, negli otto anni di emissione delle rispettive sigle automobilistiche, un codice alfanumerico per le targhe di transito, che coincideva con quello della provincia di cui facevano parte prima del D.P.R. n. 89 del 4 aprile 2008: Cagliari per Carbonia-Iglesias e Medio Campidano, Nuoro per l'Ogliastra e Sassari per Olbia-Tempio.
^La numerazione comincia con AA 000 AA. Sono previste tutte le lettere dell'alfabeto a esclusione di "I", "O", "Q" e "U". La numerazione da ZA 000 AA a ZZ 999 ZZ è riservata alle targhe di forma quadrata utilizzate principalmente su fuoristrada, SUV o auto d'epoca, che richiedono una targa siffatta per la particolare conformazione della carrozzeria posteriore, la quale non può contenere le targhe di lunghezza ordinaria. La numerazione è disposta su due righe: le prime due lettere sulla riga superiore, le tre cifre e le ultime due lettere su quella inferiore. La numerazione da YA 000 AA a YZ 999 ZZ è riservata ai veicoli delle polizie locali (municipali e provinciali). Dal 20 febbraio 2013 la numerazione su un'unica riga da XA 000 AA a XZ 999 ZZ è riservata ai rimorchi, alle roulotte e ai carrelli appendice.
^Aggiunta nel 1923, cambiò nome in "Provincia di Taranto" nel luglio 1951, anche se la sigla TA composta dalle prime lettere del capoluogo fu emessa già dal 1927.
^Denominata ufficialmente "Provincia del Carnaro", con capoluogo Fiume, venne aggiunta nel 1924.
^Nel 1927 Agrigento si chiamava Girgenti e le fu assegnata la sigla GI, tuttavia lo stesso anno città e provincia assunsero il nome attuale.
^Essendo già utilizzate per altre province tutte le combinazioni di lettere possibili (CR, CO, CT, CN e CE), per Crotone si è scelto di usare l'antico nome greco della città, Kroton, per ricavarne la sigla.
^Nel 1927 a Cuneo fu assegnata la sigla CU, poi modificata nel 1928 in CN (sembra per evitare ironie relative ad assonanze con le parti anatomiche posteriori).
^Nel 1927 Enna si chiamava Castrogiovanni e le fu assegnata la sigla CG, tuttavia lo stesso anno città e provincia assunsero il nome attuale.
^Nel 1927 a Fiume fu assegnata la sigla FU, modificata nel 1930 in FM, probabilmente per evitare il possibile riferimento alla morte. Dopo la sospensione delle immatricolazioni decisa nel 1943, nel 1945 la provincia ebbe la sigla FTT (sigla in inglese di Free Trieste Territory), che mantenne fino al 1949, anno in cui venne introdotta la sigla di colore rosso H (prima lettera di Hrvatska) in concomitanza con l'annessione alla Jugoslavia, della quale la Repubblica Socialista di Croazia era divenuta parte integrante. Le sigle delle province già appartenute all'Italia non furono inizialmente utilizzate per altre province. Dal 2006 questa regola non è più in vigore, sicché alla provincia di Fermo fu assegnato il vecchio codice di Fiume, FM. Nei documenti amministrativi del Ministero delle finanze, come il tesserino del codice fiscale, è ancora usata la vecchia sigla FU.
^La sigla della provincia di Forlì è stata FO fino al 1999, quando venne variata in FC dall'entrata in vigore del Decreto del Presidente della Repubblica del 4 settembre 1998, n. 355.
^Già provincia di Littoria fino al 1945. La compatibilità della sigla con la sequenza delle lettere del nuovo nome ne permise il mantenimento.
^Nel 1938 Benito Mussolini decise la fusione di Massa e di Carrara nell'unico comune di Apuania, modificando conseguentemente anche la denominazione della provincia. Il nuovo nome fu poi abrogato con la proclamazione della repubblica nel 1946. La sigla MS fu dunque temporaneamente sostituita da AU fra il 1939 e il 1949, pur continuando regolarmente la numerazione dei veicoli: risultarono targate AU le vetture immatricolate nella provincia dalla numero 2712 alla numero 4643.
^Facendo seguito a un iniziale utilizzo solo amministrativo della sigla provvisoria MD, per la provincia del Medio Campidano si è successivamente scelto di usare le iniziali dei capoluoghi, Villacidro e Sanluri, per ricavarne la sigla VS.
^Nel 1927 a Perugia fu assegnata la sigla PU ("Provincia Umbra"), poi modificata nel 1933 in PG per motivi ignoti.
^La sigla della provincia di Pesaro e Urbino è stata PS fino al 1999, quando venne variata in PU dall'entrata in vigore del Decreto del Presidente della Repubblica del 4 settembre 1998, n. 355.
^abAnnessa alla Jugoslavia nel 1947, la città è dal 1991 in Croazia. La sigla è ancora in uso nei documenti amministrativi del Ministero delle finanze.
^La sigla Roma appare sulle targhe automobilistiche, mentre RM viene utilizzata nei filobus, nelle roulotte della Protezione Civile e nei documenti, quando occorre una sigla di due lettere.
^Dal 1947 al 1954 costituì la Zona A del Territorio Libero di Trieste, che utilizzò la stessa sigla ma emise targhe di colore bianco anziché nero.
^Caratteri neri o rossi su fondo giallo; le parole abbreviate sono centrate ed occupano la riga superiore, mentre la serie alfanumerica, di colore rosso, è posizionata sulla riga inferiore. È sempre affiancata dalla targa ripetitrice (anch'essa gialla) del mezzo trainante contrassegnata da una "R" rossa di dimensioni ridotte.
^Caratteri rossi su fondo giallo; le parole abbreviate sono centrate ed occupano la linea superiore, mentre la serie alfanumerica, di colore nero, è posizionata sulla linea inferiore. È sempre affiancata dalla targa ripetitrice (anch'essa gialla) del veicolo trainante contrassegnata da una "R" rossa di dimensioni ridotte.
^Le targhe SMOM vengono ormai usate quasi esclusivamente dai cavalieri dell'ACISMOM, mentre per il CISOM sono quasi sempre utilizzate le targhe italiane civili.
^Divenne "Corpo di polizia penitenziaria" nel 1992, vd. infra.
^Le targhe con le sigle ATV, BN, BS, CTV, DAL e DV avevano caratteri ed eventuale bordo di colore giallo su fondo azzurro.
^Le targhe degli automezzi utilizzati nel corso delle Operazioni in Spagna (1937–1938) avevano la "d" minuscola e il testo giallo su base azzurra.
^Ai veicoli di questo Corpo è probabile che venisse assegnata anche la sigla M.Po., manca tuttavia la documentazione che ne attesti l'esistenza.
^Anno di approvazione dell'emissione di targhe con questo codice, che però non risulta essere mai avvenuta.
^SM 123A = carri armati,
SM 123B = autoblindi,
SM 123C = trattori d'artiglieria,
SM 123G = veicoli del Genio,
SM 123M = altri veicoli speciali,
SM 123T = trattori d'artiglieria,
SM 012 = veicoli requisiti.
^Erano di colore rosso anche la T identificativa del Trentino e la sigla VG assegnata ai veicoli della Venezia Giulia immatricolati negli stessi anni.
^Differentemente dai casi di Fiume, Pola e Zara, l'appartenenza di tale territorio all'Italia non fu riconosciuto internazionalmente, e l'Italia fu costretta a disconoscere ab initio gli effetti della sua creazione in forza dell'armistizio del 1943 e del trattato di pace del 1947, sicché la sigla LB non è stata più usata nei documenti posteriori.
^I primi mezzi avevano la scritta per esteso "POLIZIA AFRICA" sulla riga superiore, "ITALIANA" su quella centrale in caratteri blu e le quattro cifre nere sulla linea inferiore, gli stessi colori presenti nelle targhe dei veicoli della Polizia Coloniale (con la dicitura "POLIZIA" nella riga superiore, "COLONIALE" in quella inferiore e la numerazione a destra). Successivamente si passò a colorare sia le cifre sia tutte e tre le parole di rosso. Nel terzo ed ultimo tipo solo la sigla PAI rossa, mentre la numerazione sottostante era nuovamente nera. È infine documentata una targa, probabilmente anteriore, con le tre parole nere e di dimensioni ridotte posizionate ciascuna in una riga diversa e anteposte a quattro cifre anch'esse di colore nero.
^Dal 1912 al 1927 la lettera R, rossa, precede un numero nero e lo sfondo è bianco; dal 1927 al 1935 il numero è seguito dal bollo del fascio littorio, dalla lettera R e dalla croce di Malta, i caratteri sono bianchi su sfondo nero.
^La sigla è seguita dal bollo del fascio littorio e dalla croce maltese.
^Fonte: Annuario generale 1923-24 del Touring Club Italiano (p. 165, cap. "Patente di abilitazione" e specchietto "Numeri delle targhe d'auto e moto").
Bellini C. - Gallina M. - Taverna M., Un secolo di targhe - A century of plates, De Ferrari Editore, Genova 2000, pp. 36-42, 92-94. ISBN 88-7172-303-1.