Realizzati in argilla[1][2][3] e dell'altezza che va da 1–3 cm a 18–20 cm[3]. Vi sono inoltre i "Grands Santons", statue in terracotta e fil di ferro, semisnodate e vestite con abiti tradizionali confezionati in stoffa provenzale a volte anche preziosa alte circa 30 cm. Una delle prime artiste a realizzare i Grands Santons fu Simone Jouglas.[4]
I santons possono raffigurare non solo i personaggi strettamente legati alla Natività, ma anche personaggi di vario genere caratteristici della zona, come zingari, zampognari, ecc.[1]
Ai santons sono dedicate annualmente dal XIX secolo in varie città della Provenza delle fiere, le cosiddette foires aux santons, che si svolgono generalmente da fine novembre o dal giorno di San Nicola (6 dicembre) sino all'Epifania.[1][5] La più antica di queste fiere è quella di Marsiglia.[2]
Storia
La tradizione dei santons nacque durante la Rivoluzione francese, dopo che - a partire dal 1793 - fu deciso di chiudere le chiese.[2] La devozione divenne così limitata agli interni delle mura di casa, dove, così come la tradizione del presepe, che prima di allora veniva realizzato all'interno delle chiese.[2] La realizzazione di presepi "fatti in casa" prese piede soprattutto in Provenza, dove si iniziarono a costruire le statuine ora note come santons.[2]
La tradizione dei santons si stabilì soprattutto a partire dal 1798, quando un artigiano di Marsiglia, Jean Louis Lagnel (1764-1822), passeggiando per Aubagne, notò come l'argilla che si era attaccata alle sue scarpe, fosse facilmente lavorabile per creare delle statuine per il presepe.[2]
Pochi anni dopo, nel 1803, si tenne a Marsiglia la prima foire aux santons, la fiera dedicata al prodotto.[2]
Note
^abcdefBowler, Gerry, Dizionario universale del Natale [The World Encyclopedia of Christmas], ed. italiana a cura di C. Corvino ed E. Petoia, Newton & Compton, Roma 2003, p. 304