Su questo canto, Papa Giovanni Paolo II basò il suo tradizionale discorso di auguri natalizi il 23 dicembre 1996 nell'Aula Paolo VI.[3] Il pontefice citò le parole dell'inno, commentando: "il poeta ha presentato il mistero dell'incarnazione del Figlio di Dio, adoperando i contrasti per esprimere ciò che è essenziale al mistero: il Dio infinito, assumendo la natura umana ha assunto contemporaneamente i limiti, la finitezza propria della creatura".[4]
Nel campo di sterminio
Fu cantato dai prigionieri polacchi nel Campo di concentramento di Auschwitz; una testimonianza del prigioniero Jozef Jedrych, conservata nel Museo di Auschwitz, descrive come "iniziarono a cantare canti tedeschi, poi come onde del mare arrivarono le parole [di un canto polacco]: Dio è nato, le potenze tremano".[5]